Bonus 150 euro, cosa fare se non arriva automaticamente?

Il bonus 150 euro dovrebbe arrivare in modo automatico, ma chi non lo riceve cosa può fare? Ecco le ultime indicazioni da parte dell’Inps.

Bonus 150 euro si rinnova automaticamente

Il bonus 150 euro spetta a tutti i lavoratori dipendenti, sia nel privato che nel pubblico, direttamente in busta paga. Tuttavia a questi si aggiungono i pensionati, i titolari di assegni sociali, gli invalidi civili, sordomuti e ciechi, oltre a chi è titolare di trattamenti di accompagnamento alla pensione.

Anche per il mese di novembre, il bonus, dovrebbe arrivare automaticamente. Almeno secondo quanto disposto dalla circolare n.127 del 16 novembre dell’INPS e condivisa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. In particolar modo l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale chiarisce le modallità di erogazione e le casistiche per cui l’indennità sarà riconosciuta d’ufficio. Ma detta anche le regole da rispettare per coloro che ne dovranno fare richiesta.

Bonus 150 euro, chi dovrà farne richiesta?

Chi non riceverà il bonus 150 euro entro il mese di novembre potrà richiederlo in via telematica. La data di scadenza prevista è il 31 gennaio 2023. Anche se le linee guida sembrano riguardare le seguenti categorie:

  • titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa;
  • lavoratori e lavoratrici stagionali, a tempo determinato e intermittente;
  • dottorandi e assegnisti di ricerca;
  • lavoratori incaricati alle vendite a domicilio;
  • lavoratrici e lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo.

Per tutte queste categorie i pagamenti partiranno dal mese di febbraio 2023. Del resto l’Inps deve anche verificare che le suddette categorie non ricevano, sotto altra forma, aiuti per affrontare il caro energia.

Come presentare la domanda

La domanda è disponibile accedendo alla sezione “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche” raggiungibile dalla home page del sito web dell’Istituto www.inps.it, seguendo il percorso “Prestazioni e servizi” > “Servizi” > “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”; una volta autenticati sarà necessario selezionare la categoria di appartenenza per la quale si intende presentare domanda.

Le credenziali di accesso ai servizi per la presentazione delle domande delle indennità sopra descritte sono le seguenti:

  • Spid almeno di livello 2 o superiore;
  • Carta di identità elettronica;
  • Carta nazionale dei servizi.

Le domande si possono presentare anche tramite il servizio Contact Center al numero verde 803 164 da rete fissa oppure al numero 064164 da rete mobile. Inoltre è possibile rivolgersi al proprio Istituto di Patronato di fiducia. Infine l ‘indennità una tantum non costituisce reddito ai fini fiscali e non deve essere computata nella verifica del limite reddituale per il riconoscimento della pensione sociale o dell’assegno sociale.

Bonus 150 euro pensionati già caricato nel cedolino della pensione di novembre

Buone notizie per i pensionati, è possibile già ora controllare il cedolino della pensione di novembre 2022 e gli importi saranno maggiorati di 150 euro riconosciuti come bonus nel decreto Aiuti Ter al fine di aiutare le famiglia a far fronte agli effetti del caro energia. Ecco come puoi scoprire se tali somme ti spettano.

Bonus 150 euro a lavoratori e pensionati: i limiti

Il decreto Aiuti Ter (ultimo del governo Draghi) ha previsto l’erogazione in favore di lavoratori e pensionati con un reddito inferiore a 20.000 euro lordi (con esclusione dei contributi previdenziali) di un bonus di 150 euro erogato con le spettanze del mese di novembre. Per quanto riguarda i lavoratori è necessario produrre al datore di lavoro l’autocertificazione attestante il possesso dei requisiti e quindi di non ricevere prestazioni Inps e di non ricevere il bonus da altro datore di alvoro ( ad esempio per chi intrattiene più rapporti di lavoro).

I pensionati invece non devono fare nulla e andando nella propria pagina personale sul sito dell’Inps potranno vedere già ora l’importo spettante per la mensilità di novembre.

Come accedere ai servizi Inps e controllare il cedolino di novembre

Per accedere ai servizi Inps è necessario avere a disposizione un codice di identità digitale: Spid, Cie o Cns, dopo essersi identificati occorre andare nel fascicolo previdenziale del cittadino alla sezione “pensioni” e quindi “pagamenti”. Qui sarà possibile prendere visione già ora del cedolino di novembre che può contenere anche l’accredito del bonus 150 del decreto Aiuti Ter.

Ricordiamo che riceveranno l’importo i pensionati con reddito personale assoggettabile ad IRPEF, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali, non superiore per l’anno 2021 a 20.000 euro.

Per quanto invece riguarda i lavoratori dipendenti la circolare dell’INPS del 23 settembre 2022 ha chiarito che potranno riceverlo i lavoratori che nel mese di novembre 2022 maturano spettanze inferiori a 1.538 euro.

Leggi anche: Bonus 150 euro: disponibili le istruzioni operative dell’Inps

Bonus 150 euro: disponibili le istruzioni operative dell’INPS

Con il decreto Aiuti Ter il governo Draghi ha riconosciuto un ulteriore bonus di 150 euro in favore di pensionati e lavoratori. Con la circolare 116 del 17 ottobre 2022 dell’INPS sono invece state rese note le modalità operative per ottenere il bonus.

Bonus 150 euro dipendenti: quando sarà erogato?

L’articolo 18 del decreto legge 144 del 2022 prevede l’erogazione in favore dei lavoratori dipendenti di una somma a titolo di indennità una tantum di importo pari a 150 euro. Come per il bonus di 200 euro previsto nel decreto Aiuti Bis, anche questo prevede il riconoscimento automatico. L’importo sarà anticipato dal datore di lavoro con le competenze del mese di novembre 2022. Il datore di lavoro potrà poi recuperarlo con la dichiarazione contributiva inerente al mese di novembre sotto forma di credito e attraverso il flusso UniEmens.

Questo implica che i lavoratori dipendenti devono produrre al datore di lavoro un’autocertificazione. Il termine previsto per questa dichiarazione è il 30 novembre 2022.

Non possono richiedere la corresponsione del bonus una tantum di 150 euro gli operai agricoli a tempo determinato, mentre la misura è di spettanza agli operai agricoli con contratto a tempo indeterminato.

Leggi anche: Decreto Aiuti Ter: le misure approvate dal Consiglio dei Ministri

Contenuto dell’autodichiarazione del lavoratore

Affinché possa essere percepito il bonus una tantum di 150 euro, il lavoratore deve produrre al datore di lavoro una dichiarazione un cui afferma sotto la propria responsabilità:

di non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 19, commi 1 e 16” del decreto-legge n. 144/2022”,

cioè di non essere titolare di prestazioni per le quali l’importo viene erogato direttamente dall’Inps, o altro ente di assistenza previdenziale obbligatoria, ad esempio, assegno sociale, assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, pensione, Naspi, reddito di cittadinanza. L’indennità spetta una sola volta anche nel caso in cui il lavoratore trattenga rapporti con più datori di lavoro.

La circolare 116 del 17 ottobre 2022 sottolinea che il datore di lavoro deve provvedere a corrispondere gli importi “Ai lavoratori dipendenti, con esclusione di quelli con rapporto di lavoro domestico, aventi una retribuzione imponibile nella competenza del mese di novembre 2022
non eccedente l’importo di 1.538 euro
”.

Questo vuol dire che il limite reddituale del 20.000 euro annuali previsto nel decreto Aiuti Ter, non si riferisce all’anno 2021, come per il bonus una tantum di 200 euro, ma al reddito potenziale del 2022 e con riferimento alla “quota” spettante nel mese di novembre 2022.

Attualmente l’Inps ancora non ha reso disponibile il modello da utilizzare per l’autodichiarazione, ma è probabile che provveda al rilascio entro breve tempo. Il modello utilizzato per il bonus di 200 euro potrebbe trarre in inganno per quanto riguarda i riferimenti normativi da inserire, quindi il consiglio è di attendere che sia rilasciato il nuovo. Un’altra novità riguarda i dipendenti pubblici, infatti nella circolare non si specifica, a differenza del bonus di 200 euro, che i dipendenti pubblici non devono presentare l’autodichiarazione. Si deduce che anche questa categoria stavolta dovrebbe provvedere.

 

Bonus 150 euro, dal mese di novembre per alcune categorie

Il bonus 150 euro, sostituisce quello da 200 euro. A novembre dovrebbero riceverlo alcune categorie, ecco a chi spetta e come richiederlo.

Bonus 150 euro, arriverà da novembre

Il bonus da 200 euro è stato incassato, come pensionati e lavoratori dipendenti.  Mentre per bonus 200 euro autonomi, il via è scattato solo oggi. Ma nel frattempo il governo uscente di Draghi ha introdotto il bonus 150 euro. Un contributo che dovrebbe arrivare a quasi 22 milioni di italiani a partire dal mese di novembre.

Almeno questo è quanto previsto dal decreto aiuti ter, che dovrebbe restare in vigore, nonostante l’esito delle votazioni che hanno consegnato l’Italia nelle mani del centro destra. La risorsa finanziaria a disposizione è pari a 3.2 miliardi. Ma non tutti lo riceveranno a partire dal mese di novembre, ecco le categorie fortunate.

Bonus 150  euro, chi lo deve ricevere?

Come prima differenza, rispetto al precedente contributo, si abbassa la soglia reddituale. Infatti potranno averlo solo coloro che hanno un reddito fino a 20 mila euro. I beneficiari del contributo saranno:

  • pensionati residenti in Italia, che godono di pensione  assegno sociale, invalidi civili, sordomuti, ciechi e chi percepisce trattamenti di accompagnamento alla pensione con reddito personale assoggettabile ad Irpef, al netto di contributi non superiore a 20 mila euro per l’anno 2021. Il contributo verrà accreditato direttamente dall’Inps così come per la normale pensione;
  • lavoratori dipendenti con retribuzione fino a 1.538 euro, riceveranno il contributo direttamente nella busta paga di novembre. Si ricorda che il bonus non contribuisce al reddito ai fini fiscali e previdenziali;
  • percettori di reddito di cittadinanza;
  • gli autonomi senza partita Iva.

Per tutte le categorie elencate non occorre presentare alcuna domanda, ma l’accredito sarà versato direttamente dall’INPS o in busta paga.

Co.co.co, dottorandi e lavoratori autonomi

Diversa invece la situazione dei co.co.co e dottorandi di ricerca. Questi dovranno presentare apposita domanda, solo se hanno un reddito inferiore a 20 mila euro e almeno 50 giornate lavorative nel mese di lavoro. Stessi requisiti  valgono anche per i lavoratori stagionali a tempo e intermittenti.

Per quanto riguarda gli autonomi sono ancora alle prese con le domande per il primo bonus, con possibilità di farlo entro il 30 novembre. Quindi appare poco probabile anche per loro il contributi arrivi per lo stesso mese. Tuttavia sembra scendere anche per i professionisti il limite da 35 a 20 mila euro di reddito. Ma non resta che aspettare il provvedimento attuativo, e la sua pubblicazione, per conoscere i modi per presentare la domanda e ricevere il contributo.

Bonus 150 euro, possibilità anche per i disoccupati, ecco come

Il bonus 150 euro è uno dei provvedimenti inserito nel Decreto Aiuti ter. Spetta anche ai disoccupati, ecco come averlo e perché.

Bonus 150 euro, i requisiti per i disoccupati

Il bonus 150 euro è un’altra misura a favore del caro vita. Tra bollette energetiche raddoppiate e inflazione che continua ad aumentare, la situazione economica italiana non è delle più felici. Tuttavia il bonus 150 euro è stato approvato dal Consiglio dei ministri. Inoltre conferma tutte le categorie che hanno ricevuto il bonus 200 euro, pur introducendo dei requisiti differenti.

Per avere diritto al bonus 150 euro in busta paga si deve avere un reddito annuo inferiore a 20 mila euro, mentre prima il limite era di 35.000 euro. Limite previsto anche per i lavoratori autonomi. Quindi una fetta di coloro che hanno ricevuto il bonus 200 euro, con questo nuovo limite, non lo prenderanno più.

Bonus 150 euro e i requisiti per i disoccupati

La nuova misura riguarda anche i disoccupati, ma solo per i percettori della relativa indennità. Il bonus 150 euro spetta ai disoccupati che hanno i seguenti requisiti:

  • percepiranno per il mese di novembre 2022 la NASPI, disoccupazione riconosciuta ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che è stato interrotto involontariamente;
  • percepiranno per il mese di novembre 2022 la DISCOLL, disoccupazione riconosciuta a collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto, assegnisti di ricerca e dottorandi di ricerca con borsa di studio che hanno perso involontariamente il lavoro;
  • percepiscono nel corso del 2022 la disoccupazione agricola di competenza del 2021.

Bonus 150 euro e lavoratori stagionali e dello spettacolo

I lavoratori stagionali e dello spettacolo che nel 2021 hanno svolto un’attività lavorativa per almeno 50 giorni, hanno percepito un reddito inferiore a 20 mila euro hanno diritto al bonus. Tuttavia per averlo occorre fare richiesta all’Inps. La stessa cosa vale anche per i lavoratori co.co.co., i dottorandi e gli assegnisti di ricerca iscritti alla gestione separata. Per tutti vale il limiti di reddito non superiore a 20 mila euro.

Quando sarà pagato il contributo?

L’indennità di 150 euro sarà pagato successivamente agli invii delle denunce di lavoro. Questo perchè spetta all’INPS verificare che nessun percettore di Dis-Coll, Naspi o indennità di disoccupazione agricola, abbia beneficiato del bonus sotto altro titolo.

Inoltre se all’interno del nucleo familiare ci sono disoccupati e non sono presenti componenti che hanno beneficiato del bonus individuale, questi riceveranno il bonus sulla ricarica di novembre. Tuttavia non occorre fare nessuna domanda, se ci sono i requisiti l’accredito avviene d’ufficio.

Infine il contributo spetta anche a coloro che sono disoccupati, ma percepiscono l’assegno di pensione per invalidi civili, ciechi e sordomuti. Quindi gli accrediti dovrebbero arrivare nel mesi di novembre o dicembre. Ma in ogni caso occorre attendere la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

 

 

Rivalutazione della pensione di ottobre: quanto vale? Gli aumenti dei prossimi mesi

Nel mese di ottobre i pensionati ricevono una buona notizia, infatti per i redditi inferiori a 35.000 euro scatta l’aumento del 2%. L’obiettivo è dare un anticipo sull’aumento che dovrebbe poi scattare a gennaio. Chi ha la possibilità di controllare il cedolino della pensione online (serve lo SPID), potrà già verificare i nuovi importi conseguenti alla rivalutazione della pensione.

A chi spetta la rivalutazione della pensione di ottobre?

L’aumento anticipato a ottobre 2022 sarà erogato ai pensionati che percepiscono un importo mensile fino a 2.692 euro mensili lordi. In teoria una pensione di 1.000 euro dovrebbe ricevere un aumento di 20 euro, ma il calcolo deve essere fatto sul lordo e non sul netto (notizia positiva) e su questo incremento sarà comunque calcolato un incremento anche dell’Irpef dovuta.

L’aumento sarà calcolato con questo criterio per pensioni lorde fino a 2095,31 euro l’aumento sarà al 100%, per gli importi superiori la rivalutazione avverrà al 90% e non al 100%. Per gli importi lordi superiori a 2.621,7 euro, cioè 5 volte il minimo la rivalutazione avviene al 75%. Quindi più la pensione è alta e minore è la quota che viene rivalutata.

Conguaglio di novembre con rivalutazione della pensione e bonus 150 euro: a chi spettano?

A ciò dobbiamo aggiungere che nel mese di novembre ci sarà un ulteriore conguaglio dello 0,2%, questo implica che, rispetto al mese di ottobre, nel mese di novembre vi sarà un altro piccolo aumento, circa 2 euro per una pensione da mille euro. Questo aumento viene riconosciuto a tutti, cioè senza il limite massimo di 2,692 euro.

Ricordiamo che nel mese di novembre sarà corrisposto anche il bonus di 150 euro previsto dal decreto Aiuti Ter e riconosciuto a coloro che hanno avuto nel 2021 un reddito inferiore a 20.000 euro. Infine, ricordiamo che a dicembre sarà erogata la tredicesima mensilità e sulla stessa viene applicato l’incremento del 2,2%. Insomma piccole somme che possono aiutare soprattutto nei mesi invernali a far fronte agli aumenti determinati dal caro energia.

Nel mese di gennaio dovrebbe essere l’aumento definitivo sui dati relativi all’inflazione registrata nel 2022, questa è circa all’8%. Non manca però chi ha iniziato a fare i calcoli e ha ipotizzato un’incapienza nelle casse dell’INPS per gli aumenti di gennaio. Non resta che aspettare.

Bonus 200 euro autonomi e professionisti: finalmente potrebbe esserci la data

Da un incontro tenutosi il 19 settembre 2022 tra i direttori generali delle varie casse di previdenza iniziano a trapelare le possibili date dalle quali i lavoratori autonomi e professionisti potranno presentare la domanda per ottenere il bonus da 200 euro previsto nel decreto Aiuti Bis (articolo 33).

Dal 26 settembre potrebbero essere disponibili le piattaforme per la richiesta del bonus di 200 euro per lavoratori professionisti e autonomi

I lavoratori dipendenti e i pensionati lo hanno ormai ricevuto da tempo, mentre i lavoratori autonomi ancora sono in alto mare perché fino a ieri non era neanche nota una possibile data a partire dalla quale si potesse presentare l’istanza. Ora sembra che finalmente si sia giunti a un accordo e dal giorno 26 settembre alle ore 12:00 dovrebbero essere disponibili le piattaforme delle varie casse previdenziali per poter inoltrare la domanda volta a riscuotere il bonus di 200 euro. La notizia è stata data in anteprima con un comunicato dell’AdEPP (Associazione degli Enti Previdenziali Privati). Naturalmente la notizia deve essere ufficializzata attraverso la pubblicazione di un decreto attuativo che potrebbe arrivare nelle prossime ore.

Ricordiamo che lavoratori autonomi e professionisti per poter ricevere il bonus di 200 euro attraverso la piattaforma devono dichiarare di aver percepito nel 2021 un reddito inferiore a 35.000 euro.

Si potrà presentare un’unica domanda e ricevere anche il bonus di 150 euro?

Ora che iniziano a chiarirsi i termini per poter richiedere il bonus di 200 euro per lavoratori autonomi e professionisti, c’è anche chi ipotizza di farvi confluire la domanda per il bonus di 150 euro riconosciuto nel decreto Aiuti Ter nella domanda per il bonus di 200 euro. Questo consentirebbe ai lavoratori autonomi e professionisti di riscuotere in un’unica soluzione anche 350 euro. Questa ipotesi è sostenuta soprattutto dai lavoratori perché il rischio è che con domande separate il bonus di 150 euro potrebbe arrivare in riscossione nel 2023.

Appare alla scrivente difficile riuscire ad unire le due domande e questo per un motivo abbastanza semplice: tra questi due bonus cambiano i requisiti, infatti per il bonus di 150 euro è necessario non aver superato nell’anno 2021 un reddito superiore a 20.000 euro lordi. Questo vuol dire che dovranno per forza di cose esservi due separate domande con due auto-dichiarazioni. Non è neanche detto quindi che tutti coloro che possono percepire il bonus da 200 euro, possano percepire anche quello da 150 euro.

Leggi anche: Bonus Una tantum 150 euro: a chi spetta? È necessaria la domanda?