Contributi alle Pmi per la connessione a banda larga, voucher da 300 a 2.000 euro

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 33 del 9 febbraio 2022 il decreto del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) per l’erogazione dei contributi alle piccole e medie imprese per la connessione a internet a banda larga. Si tratta del Piano Voucher fase 2 (dopo la fase 1 a favore delle famiglie) per il quale il Mise ha stanziato 609 milioni di euro con il decreto del 23 dicembre scorso. Il provvedimento va nella direzione di realizzazione di una delle missioni del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). I contributi alle imprese andranno da 300 euro a 2.000 euro.

Voucher banda larga, quali imprese possono richiedere il contributo e per cosa?

I contributi della fase 2 della banda larga delle imprese permetteranno di sostenere interventi intesi all’incremento della velocità della connettività alla rete e di miglioramento del servizio. L’incremento della velocità di connessione deve essere realizzato mediante qualsiasi tecnologia. Il voucher è destinato alle sole micro, piccole e medie imprese (mPmi) iscritte al Registro delle imprese. Non è possibile ottenere il voucher per il semplice cambio del gestore dei servizi di connettività per servizi equivalenti. Deve esserci un miglioramento di tipo “step change”, inteso come incremento effettivo della velocità di connessione sulla base di tre singoli importi (del voucher) corrispondenti a diversi livelli di prestazioni.

Voucher per la connettività delle piccole e medie imprese: quali sono gli importi dei contributi?

I tre livelli di servizi di connettività corrispondono, dunque, alle tre tipologie di voucher, di differente importo, richiedibili dalle micro, piccole e medie imprese. Il voucher può essere dell’importo minimo di 300 euro, relativo a contratti dai 18 ai 36 mesi, per il passaggio a una velocità massima di connessione in download tra i 30 mega bit per secondo e i 300 mega bit per secondo. In alternativa la velocità di connessione può andare da oppure 300 mega bit per secondo a un gigabit per secondo.

Voucher di 2.000 euro alle imprese per la banda larga: quali sono i requisiti per fare richiesta?

L’importo del secondo voucher raggiunge i 500 euro di contributo per i contratti dai 18 ai 36 mesi. La velocità di download da raggiungere con il passaggio deve essere compresa 300 mega bit per secondo a un gigabit per secondo. Il terzo voucher assicura un contributo a fondo perduto di 2.00 euro per contratti dai 24 ai 36 mesi, per passaggi a connettività elevate, con velocità massima di download superiori a 1 gigabit per secondo.

Contributi per la banda larga delle imprese: da quando si può presentare domanda dei voucher?

La gestione degli interventi per l’incremento della connettività in banda larga delle imprese è affidata a Infratel. Nei prossimi 30 giorni la società realizzerà il Piano tecnico e un manuale operativo che descrivano, in maniera dettagliata, le modalità degli interventi a favore delle imprese e le modalità di richiesta dei voucher.

 

Bonus 2022 lavoratori part-time, cosa prevede?

Fake news o realtà? La domanda è sempre lecita quando di parla di incentivi, indennità, indennizzi e bonus. Stavolta parliamo di un bonus 2022 per i lavoratori part-time. Si tratta di lavoratori che sono sotto contratto con il part-time ciclico verticale.

Nessuna fake news, nessuna notizia falsa, perché il bonus è davvero realtà, anche se non è ancora attivo e ci vorrà un atto del tutto nuovo e indipendente per avviarlo.

Ma è quanto prevede uno dei tanti punti e provvedimenti della legge di Bilancio appena introdotta.

Bonus 2022 ai lavoratori part-time, di cosa si tratta?

La legge n°  234 del 2021, cioè la legge di Bilancio 2022, introduce un nuovo bonus, destinato ai lavoratori con contratti part-time, non certo pochi viste le situazioni del lavoro in Italia. In pratica, tra i vari interventi in materia previdenziale, lavorativa ed assistenziale che il governo Draghi ha deciso di introdurre con la recente manovra finanziaria, c’è pure il sostengo economico per questi lavoratori.

Nella manovra c’è sostanzialmente solo la previsione di questo bonus, in uno dei tanti commi dei tanti articoli di cui la manovra consta. Servirà attendere il classico decreto di attuazione per vedere nello specifico di cosa si tratta e per capire cosa potrebbero ricevere determinati lavoratori.

Al momento la manovra instaura un fondo ad hoc per la misura. Nel dettaglio si tratta del “Fondo per il sostegno dei lavoratori con contratto a part-time ciclico verticale”. Un provvedimento ufficiale quindi, con tanto di dotazioni economiche. Infatti per questo bonus 2022 per i lavoratori part-time vengono messi a bilancio ben 30 milioni di euro per un biennio, cioè per l’anno in corso e per il 2023.

Perché questo bonus?

Come si evince dal nome di questo Fondo, il bonus che dovrebbe andare a prevedere riguarda i lavoratori part-time con contratto di lavoro verticale. In pratica, chi svolge una attività lavorativa non per tutta la settimana lavorativa, ma solo in alcuni giorni. Niente quindi per chi svolge lavoro part-time per tutta la settimana ma solo per poche ore al giorno,quelli che rientrano nel cosiddetto part-time ciclico orizzontale.

Il bonus è orientato a dare sostegno economico a questi lavoratori nei giorni in cui non prestano attività proprio alla luce della loro modalità di attività sviluppata sul part-time ciclico verticale. Il Fondo è istituito direttamente al Ministero del Lavoro. Se la prassi sarà quella di qualsiasi altro bonus del Ministero del Lavoro, sarà l’Inps a provvedere a tutta la procedura attuativa, dalle richieste alle erogazioni materiali del beneficio.