bonus acqua potabile, brutte notizie per chi lo ha richiesto. Ammontare

Chi ha presentato istanza per il bonus acqua potabile per installazioni del 2022 può conoscere ora il credito di imposta riconosciuto dall’Agenzia delle Entrate. Ecco come scoprire l’importo e come utilizzarlo.

Bonus acqua potabile: le fasi per il riconoscimento

La legge di bilancio 2021, articolo 1 commi da 1087 a 1089, ha previsto la possibilità di ottenere un credito di imposta a fronte dell’installazione di sistemi per la depurazione dell’acqua. In particolare viene riconosciuto il credito di imposta per “acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti”.

L’obiettivo è ridurre l’inquinamento causato dall’uso delle bottiglie di plastica. La percentuale di credito di imposta usufruibile dipende però dal totale delle domande presentate, in modo da poter ripartire equamente il fondo.

Le domande per il riconoscimento del credito di imposta per l’installazione di sistemi di depurazione dell’acqua nel 2022, anche chiamato bonus acqua potabile, dovevano essere presentate nel periodo compreso tra il 1° febbraio 2023 e il 28 febbraio 2023. L’ammontare massimo del credito di imposta che si poteva ottenere era il 50% su una spesa massima di 1.000 euro.

Terminata la fase di presentazione delle istanze, è iniziata la successiva di controllo delle stesse.

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Bonus acqua potabile, percentuale di credito di imposta riconosciuto

Il giorno 3 aprile l’Agenzia delle Entrate ha reso noto il provvedimento con la ripartizione dei fondi del bonus acqua potabile.

La stessa è pari al  17,9005%. In base alle indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, ciascun beneficiario può controllare gli importi che a cui ha diritto attraverso il proprio cassetto fiscale raggiungibile dal sito dell’Agenzia delle Entrate.

Il credito di imposta potrà essere utilizzato dai beneficiari nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di sostenimento delle spese agevolabili e in quelle successive fino a quando non se ne conclude l’utilizzo.

Bonus acqua potabile, si può richiedere a febbraio 2023

Il bonus acqua potabile è un contributo riconosciuto a chi adotta sistemi per il filtraggio dell’acqua in modo da renderla potabile. Può essere richiesto dal 1° febbraio 2023 al 28 febbraio 2023.

Bonus acqua potabile: cos’è, importo e aventi diritto

Il bonus acqua potabile nasce con l’obiettivo di incentivare l’uso dell’acqua del rubinetto per fini domestici, e quindi per cucinare e da bere, in modo da ridurre il ricorso all’acqua in bottiglia e quindi il consumo di plastica che, come noto, è altamente inquinante. Questo particolare bonus prevede la possibilità di ottenere un credito di imposta del 50% a fronte delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi per:

  • filtraggio;
  • mineralizzazione;
  • raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare .

L’importo massimo di spesa per cui viene riconosciuto il beneficio è:

  • 1.000 euro per ciascun immobile, per le persone fisiche
  • 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.

Possono richiedere il bonus acqua potabile:

  • persone fisiche
  • esercenti attività d’impresa, arti e professioni
  • enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore
  • enti religiosi civilmente riconosciuti.

Come richiedere il bonus acqua potabile

Dal 1° febbraio 2023 al 28 febbraio 2023 è possibile richiedere il credito di imposta esclusivamente per le spese sostenute nel 2022. Le spese devono essere documentate con strumenti di pagamento tracciabili. In particolare, dalle istruzioni fornite dall’Agenzia delle Entrate emerge che il pagamento deve avvenire con “fattura elettronica o un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito” . Sottolinea inoltre che per i privati e per le imprese che non usano il regime di contabilità ordinaria, il pagamento deve essere effettuato versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento diversi dai contanti.

La richiesta deve essere effettuata utilizzando i servizi telematici disponibili al sito https://iampe.agenziaentrate.gov.it/sam/UI/Login?realm=/agenziaentrate e dopo essersi autenticati è necessario seguire il percorso: sezione Servizi, nella categoria Agevolazioni, alla voce Credito di imposta per il miglioramento dell’acqua potabile.

Una volta ottenuto il bonus, lo stesso può essere utilizzato al momento del pagamento delle imposte attraverso il modello F24. In alternativa per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del bonus. Per il 2022, quindi per le domande che devono essere presentate in questo mese, i fondi stanziati sono 1,5 milioni di euro, meno di quanto disponibile un anno fa, questo però non dovrebbe essere un problema, infatti il bonus acqua potabile è uno di quelli per i quali non sono state utilizzate tutte le risorse visto che le domande per accedere non sono state numerose.

Per effettuare la richiesta si può utilizzare il modello disponibile QUI.

Bonus acqua potabile 2023, ancora un anno per richiederlo

Il bonus acqua potabile 2023 è stato prorogato anche per il 2023. Ecco quindi chi potrà richiederlo e il modo per ottenerlo, la guida completa.

Bonus acqua potabile 2023, cos’è e come funziona

L’acqua è un elemento vitale per tutti gli esseri viventi. Una persona dovrebbe in media berne 2 litri al giorno, anche se ancora non in tutte le case è potabile. Anche per questo motivo, e per eliminare la plastica ed il vetro delle bottiglie, è nato il bonus acqua potabile. Introdotto dalla Legge di Bilancio 2021 (Legge 30 dicembre 2020, n. 178) è diventato operativo dal 17 giugno 2021, ed ora rinnovato anche per il 2023

Il bonus acqua potabile 2023 è un incentivo che permette di ottenere un rimborso fino ad un importo pari a 500 euro, per sostenere le spese relative a depuratori d’acqua. Questo dispositivo, attraverso un sistema di filtraggio, permette di migliorare il sapore dell’acqua ed eliminare le eventuali sostanze inquinanti o nocive.

Chi può richiedere il bonus?

Il bonus, come già detto, è un credito d’imposta pari al 50% è viene riconosciuti a:

  • persone fisiche;
  • soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni;
  • enti non commerciali come le associazione e gli enti del Terzo settore, enti religiosi e civilmente riconosciuti.

Le persone fische possono utilizzare l’agevolazione nella dichiarazione dei redditi nel relativo periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese ed in quelle successive, fino al raggiungimento del 50%. Oppure possono utillizzare la compensazione con modello F24. Mentre le persone non fisiche possono solo scegliere quest’ultima strada.

Bonus acqua potabile 2023, quali spese sono incluse?

Il credito d’imposta e del 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’istallazione di sistemi di :

  • mineralizzazione;
  • filtraggio;
  • raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare;
  • miglioramento qualitativo delle acque erogate dagli acquedotti.

L’importo massimo delle spese su cui calcolare l’agevolazione è fissato a

  • 1.000 euro per ciascun immobile, per le persone fisiche
  • 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.

Come richiedere l’agevolazione?

L’importo delle spese sostenute deve essere documentato da una fattura elettronica o documento commerciale che deve contenere il codice fiscale del soggetto che  richiede il credito. Pertanto il pagamento deve essere effettuato con mezzi tracciabili come il versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento diversi dai contanti.

L’ammontare delle spese agevolabili si comunica all’Agenzia delle Entrate tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo al quello di sostenimento del costo tramite il servizio web disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia. Una volta acceduti all’area riservata, il servizio si trova all’interno della sezione Servizi, nella categoria Agevolazioni, alla voce Credito di imposta per il miglioramento dell’acqua potabile.

Bonus acqua potabile: ridotti gli importi da usare come credito di imposta

L’Agenzia delle Entrate con provvedimento del 31 marzo 2022 ha fissato la misura del Bonus Acqua Potabile da utilizzare come credito di imposta o portare in compensazione nella dichiarazione dei redditi 2022 relativa al 2021. Purtroppo per i contribuenti gli importi sono inferiori rispetto a quelli inizialmente previsti.

L’Agenzia delle Entrate con provvedimento ridimensiona il Bonus Acqua Potabile

Il Bonus Acqua Potabile entra nel nostro ordinamento con la legge di bilancio 2021. Prevede un aiuto economico per chi acquista sistemi per depurare l’acqua, come filtri, depuratori e gasatori. Questa misura mirava quindi ad incentivare la riduzione del consumo di plastiche. I contribuenti dovevano presentare le istanze dal 2 febbraio 2022 al 28 febbraio 2022 per le spese sostenute nel 2021. Inizialmente era previsto un credito di imposta in favore del contribuente pari al 50% delle spese sostenute, fino a un massimo di 1000 euro di spese. Per i titolari di partita Iva il massimo della spesa che poteva usufruire di tali benefici era di 5.000 euro.

L’Agenzia delle Entrate ha però ricevuto richieste eccessive rispetto alle somme stanziate. Di conseguenza ha rideterminato le quote.

Come deve essere calcolato il Bonus Acqua Potabile

I contribuenti nella dichiarazione dei redditi dovranno indicare un credito di imposta pari al 30,3745% del credito inizialmente indicato nella domanda per il Bonus Acqua Potabile. Una somma molto inferiore alle aspettative. Ad esempio un contribuente che abbia speso 800 euro, avrebbe avuto diritto a 400 euro di credito di imposta o di compensazione con modello F24. Ora invece dovrà calcolare su tale somma la percentuale del 30,3745%, quindi potrà ottenere 121,498 euro.

L’Agenzia delle Entrate nel provvedimento del 31 marzo ha sottolineato che tale taglio è stato necessario in quanto lo stanziamento previsto era di 5 milioni di euro.  Sono però arrivate domande per un complessivo ammontare che è il triplo rispetto a quanto preventivato, cioè 16.461.141 milioni di crediti d’imposta. Di conseguenza ha dovuto procedere a un nuovo calcolo. Si deve ricordare anche che lo stesso ammontare di 5 milioni di euro è disponibile anche per le spese sostenute nel 2022, mentre per le spese sostenute nel 2023 è stato previsto uno stanziamento ridotto di soli 1,5 milioni di euro.