Bonus carburanti in agricoltura e pesca, fino al 31 dicembre 2022 il 20% di credito di imposta

Arriva il bonus sui carburanti per le imprese dell’agricoltura e della pesca mediante credito di imposta. È il decreto legge numero 21 del 2022 (cosiddetto “decreto Energia”) che prevede, all’articolo 18, un credito di imposta pari al 20% sui carburanti utilizzati per le attività della pesca e agricole. Per il bonus sono stati stanziate risorse per oltre 140 milioni di euro. L’ammontare del credito di imposta maturato può essere utilizzato in compensazione o mediante cessione entro il 31 dicembre 2022.

Credito di imposta del 20% sui costi sostenute dalle imprese agricole e della pesca per i carburanti: come si calcola?

Il bonus previsto per i carburanti utilizzati in agricoltura e per la pesca, dunque, prevedono un credito di imposta del 20% sui costi sostenuti. Il calcolo va fatto al netto dell’Iva. I costi dei carburanti per i quali si può ottenere il bonus devono essere stati sostenuti nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2022.

Bonus carburanti per le attività agricole e della pesca: quali aziende possono richiederlo?

Il credito di imposta può essere richiesto per l’acquisto della benzina e del gasolio necessario per la trazione dei mezzi utilizzati per svolgere l’attività stessa. Il bonus deve essere calcolato sull’ammontare della spesa sostenuta documentata mediante relativa fattura di acquisto.

Agricoltura: si può ottenere il bonus sul carburante agevolato?

Peraltro, il decreto “Energia” non fa riferimento al carburante agricolo agevolato che, ogni anno, le regioni assegnano alle imprese agricole in base all’estensione delle colture, dei terreni e degli allevamenti, nonché delle attrezzature usate. Si ritiene pertanto che il calcolo del credito di imposta debba avvenire sia per i carburanti agevolati che per la generalità dei carburanti stessi, gasolio e benzina, necessari per lo svolgimento delle varie attività.

Cumulabilità e base imponibile per Irap e imposte sui redditi del credito di imposta sui carburanti in agricoltura e pesca

Il credito di imposta, inoltre, può essere cumulato con altre agevolazioni purché la somma degli aiuti non superi l’importo del costo sostenuto. Inoltre, il bonus sui carburanti non concorre a formare la base imponibile ai fini dell’Imposta regionale sulle attività produttive (Irap). E nemmeno per le imposte sui redditi.

Credito di imposta sui carburanti per le attività agricole e la pesca: si può cedere?

Il credito di imposta maturato sui carburanti utilizzati per le attività agricole e per la pesca può essere anche ceduto a terzi. Tuttavia, in questo caso, è necessario il visto di conformità delle spese. Dopo la prima cessione, il credito di imposta può essere ulteriormente fatto circolare ma solo per ulteriori due cessioni. Queste ultime devono essere effettuate a favore di istituti bancari o intermediari finanziari che siano abilitati dalla Banca d’Italia secondo quanto prevede l’articolo 106 del Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia.

Cessione del credito di imposta sul bonus carburanti delle imprese agricole e della pesca: quali altre informazioni dal decreto ‘Energia’?

Anche la cessione del credito di imposta relativa al bonus carburanti delle imprese agricole e della pesca può avvenire entro il 31 dicembre 2022. In ogni caso, ulteriori delucidazioni sul bonus carburanti delle imprese del settore arriveranno con il provvedimento dell’Agenzia delle entrate atteso entro i 30 giorni susseguenti all’entrata in vigore della legge di conversione del decreto “Energia”. Nel nuovo provvedimento si attendono ulteriori informazioni relative alle modalità di cessione del credito di imposta e alla tracciabilità del credito stesso.

Come devono essere pagati i carburanti affinché le imprese agricole ottengano il credito di imposta?

Infine, non vi sono indicazioni specifiche relative alle modalità di pagamento dei carburanti. Risulta pertanto consentito il pagamento in contanti nel limite odierno dei 2 mila euro. A tal proposito, l’Agenzia delle entrate si era espressa nel 2018 con la risposta numero 13 chiarendo che, per i titolari di reddito agrario e per l’adozione del regime speciale dell’Iva, è possibile il pagamento in contante.

Bonus benzina e aiuti a famiglie e imprese: tutte le misure in arrivo

Il taglio di 25 centesimi al litro su benzina e gasolio non è l’unica misura in arrivo per aiutare le famiglie e le imprese sul caro prezzi delle ultime settimane. Nella bozza del decreto legge sul tavolo del governo nella giornata del 18 marzo, oltre al taglio delle accise sui carburanti, c’è un pacchetto di misure per 4,4 miliardi di euro in arrivo che comprende nuovi sostegni alle imprese, incluse quelle agricole, il credito di imposta esteso contro le maxi bollette, peraltro rateizzabili in 24 mesi per le imprese in difficoltà, le tre cessioni per i bonus energetici del credito di imposta, il taglio dei pedaggi autostradali e il bonus fiscale sul gasolio per aiutare i pescherecci.

Benzina e carburanti, taglio di 25 centesimi sul prezzo al litro

Per i prossimi 40 giorni, fino al 30 aprile 2022, la benzina e gli altri carburanti avranno un taglio di 25 centesimi al litro. Il meccanismo adottato dal decreto sul tavolo del governo nella giornata di ieri è quello dell’accisa mobile. C’è anche il prelievo sugli extraprofitti per le società energetiche, con 4 miliardi che rientreranno nelle casse dello Stato. La tassazione sull’extraguadagno delle imprese energetiche consentirà di finanziare anche le altre misure comprese nel pacchetto del decreto.

Credito di imposta sulle maxi bollette energetiche

Per andare incontro alle difficoltà delle imprese delle ultime settimane sul caro bollette, il decreto include nel credito di imposta anche le altre imprese per l’acquisto del gas e dell’energia elettrica. L’estensione arriva dopo la previsione del credito di imposta per le imprese energivore e gasivore già previsto per il secondo trimestre dell’anno. Il credito di imposta sulle bollette dell’energia elettrica scatterà se i costi del primo trimestre del 2022, al netto delle imposte, saranno del 30% superiori per kilowatt per ora a quelli riferiti allo stesso periodo del 2019. Per le bollette del gas, invece, il confronto andrà fatto dalla media del primo trimestre 2022 rispetto ai prezzi di mercato pubblicati dal Gme. Si avrà diritto al credito di imposta se l’incremento, rispetto ai prezzi del 2019, sarà di oltre il 30%.

Caro bollette, possibilità di rateizzare in 24 mesi il costo

Per il caro bollette, la bozza del decreto di ieri inoltre prevede la possibilità di rateizzare in 24 mesi il costo delle bollette di maggio e di giugno 2022. L’opzione sarà possibile per le imprese in difficoltà, dopo l’apertura già operata a favore delle famiglie. Inoltre, per le imprese rientranti nel settore dei trasporti, tra i più danneggiati dal caro bollette e costi energetici, c’è la possibilità di tagliare i pedaggi. Lo stanziamento per questa misura ammonta a 20 milioni di euro. Si tratterà, dunque, di ottenere un bonus sul costo dei pedaggi autostradali.

Agricoltura e pesca, credito di imposta sul gasolio, fertilizzanti e rinegoziazione dei mutui

Per le imprese della pesca è in arrivo un credito di imposta del 20% sulle spese sostenute per acquistare il gasolio necessario ai pescherecci. La misura va a sostegno delle imprese del settore che nelle ultime settimane hanno dovuto tenere le imbarcazioni ferme nei porti per il caro carburante. Misure vanno anche a vantaggio delle imprese agricole. Si potrà utilizzare il digestato prodotto dagli allevamenti, soprattutto di bovini, per fertilizzare i suoli. Il provvedimento va a sostenere l’obiettivo di un cambio di fertilizzanti nell’ottica dell’economia circolare. Per le imprese agricole e della pesca c’è inoltre la possibilità di rinegoziare i mutui agrari fino a un massimo di 25 anni. La misura è sostenuta da Ismea con il rifinanziamento, per 35 milioni di euro per tutto l’anno, del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura.

Credito di imposta, fino a tre cessioni anche per i bonus energetici

Saranno possibili fino a tre cessioni del credito di imposta anche per i bonus energetici. Si tratta dei bonus (elevati nel decreto di ieri al 25% dal 20%) sulle spese sostenute nei primi due trimestri del 2022 dalle aziende energivore per comprare componenti energetiche. Il credito di imposta è riconosciuto al 20% (in aumento dal 15%) per le spese a forte consumo di gas naturale. In quest’ultimo caso, il credito di imposta sarà riconosciuto nel secondo trimestre del 2022. La cessione del credito di imposta su queste spese può avvenire a un soggetto terzo (una sola cessione) e a una banca o a un intermediario finanziario ammesso dalla Banca d’Italia (seconda e terza cessione del credito di imposta).

 

Indennità Covid per i pescatori: le istruzioni dell’INPS per richiederla

La legge di bilancio 2021 riconosce l’indennità Covid per i pescatori per i periodi dal 1° gennaio 2021 al 30 giugno 2021 con importo di 40 euro al giorno. Ora, grazie alla circolare INPS, finalmente vengono rese note le istruzioni per poter accedere. C’è tempo fino al 31 dicembre 2021 per presentare la domanda e accedere al bonus pescatori.

Cos’è il Bonus Pescatori e a quanto ammonta?

Il Bonus Pescatori è rivolto ai lavoratori autonomi che operano nel settore della pesca, per poterlo ottenere è necessario dimostrare di avere una perdita di fatturato nel primo semestre del 2021 di almeno il 33% rispetto al fatturato del 2019. In base al comma 315 dell’articolo 1 della legge di bilancio 2021, coloro che rispettano questo requisito possono ottenere un indennizzo di 40 euro giornalieri, ma per un massimo di 90 giorni, cioè 3 mesi. Si tratta quindi di un importo massimo di 3.600 euro.

Possono accedere al beneficio:

  • i pescatori autonomi;
  • gli armatori e i proprietari armatori imbarcati sulla stessa nave per la quale si chiede il contributo;
  • i soci di società cooperative impegnati nel settore della piccola pesca.

Le istruzioni dell’INPS per richiedere l’indennità Covi per i pescatori

La circolare n° 173 dell’INPS ha dettato le istruzioni operative per poter richiedere il contributo. In primo luogo la richiesta deve essere presentata telematicamente tramite il sito MyINPS. In questo caso per poter procedere è necessario avere a disposizione un’identità digitale e quindi:

  1. SPID
  2. CIE (Carta di Identità Elettronica)
  3. CNS

In alternativa è possibile rivolgersi a un patronato oppure chiamare il  Contact Center al numero verde 803164 raggiungibile solo da rete fissa o al numero a pagamento (in base al proprio piano tariffario) 06 164164 raggiungibile da rete mobile.

Scadenza della domanda e liquidizione delle somme

Le domande devono essere presentate entro il 31 dicembre 2021, ma conviene affrettarsi perché il tetto di spesa previsto per il Bonus Pescatori è di 31,1 milioni di euro e di conseguenza i fondi saranno monitorati e al termine non saranno più erogati contributi.

L’INPS precisa che la riduzione dei redditi pari al 33% del primo semestre 2021, rispetto al primo semestre 2019, cioè al periodo antecedente al Covid, va individuato secondo il principio di cassa e quindi come differenza tra ricavi e compensi percepiti e spese sostenute nello stesso periodo, si tratta di una perdita netta.

Al momento della domanda tale requisito deve essere auto-certificato dal pescatore con tutte le conseguenze che possono derivare da eventuali dichiarazioni mendaci che dovessero risultare incrociando i dati già in possesso dell’Agenzia delle Entrate.

Incompatibilità tra il Bonus Pescatori e altre indennità

Il Bonus Pescatori è incompatibile con altri aiuti, in particolare non può essere usufruito da coloro che risultano:

  • titolari della pensione dell’Assicurazione generale obbligatoria (AGO) e Gestione separata e APE Sociale;
  • titolari di cassa integrazione ordinaria, in deroga o assegno ordinario;
  • beneficiari di trattamenti di integrazione salariale (articoli da 19 a 22-quinquies del DL n.18/2020);
  • percettori di cassa integrazione salariale operai agricoli;
  • titolari di prestazioni del Fondo Integrazione Salariale e altri Fondi di solidarietà.

Cumulabilità del Bonus Pescatori

Il Bonus Pescatori risulta invece cumulabile con altre prestazioni e in particolare con:

  • trattamento di disoccupazione NASpI e Dis-Coll ( sono i trattamenti riservati a lavoratori e a collaboratori che hanno perso il lavoro);
  • la percezione dell’assegno ordinario di invalidità;
  • percettori dell’indennità di disoccupazione agricola.

Si riconosce il diritto a percepire il Bonus Pescatori anche ai soggetti che hanno i requisiti visti, ma ricoprono contemporaneamente cariche elettive o politiche.