Bonus prima casa, posso vendere prima dei 5 anni dall’acquisto?

Il bonus prima casa prevede delle agevolazioni per chi compra un immobile come abitazione principale. Ma cosa succede se volesse rivenderlo?

Bonus prima casa, un ripasso sull’agevolazione

Il bonus prima casa nasce con la volontà di agevolare chi vuole comprare un immobile come abitazione principale. Le agevolazioni si applicano quando:

  • il fabbricato che si acquista appartiene a determinate categorie catastali: A/2 (abitazioni di tipo civile); A/3 (abitazioni di tipo economico); A/4 (abitazioni di tipo popolare); A/5 (abitazioni di tipo ultra popolare); A/6 (abitazioni di tipo rurale); A/7 (abitazioni in villini); A/11 (abitazioni e alloggi tipici dei luoghi);
  • il fabbricato si trova nel comune in cui l’acquirente ha (o intende stabilire) la residenza o lavora;
  • l’acquirente rispetta determinati requisiti (non essere titolare di un altro immobile nello stesso comune e non essere titolare su tutto il territorio nazionale di diritti di proprietà, uso, usufrutto, abitazione o nuda proprietà, su un altro immobile acquistato, anche dal coniuge, usufruendo delle agevolazioni per l’acquisto della prima casa). Dal 1° gennaio 2016, i benefici fiscali sono riconosciuti anche all’acquirente già proprietario di un immobile acquistato con le agevolazioni, a condizione che la casa già posseduta sia venduta entro un anno dal nuovo acquisto.

Se il venditore è un privato o un’impresa che vende in esenzione Iva, le imposte da versare con i benefici “prima casa” sono: imposta di registro proporzionale nella misura del 2% (invece che 9%); imposta ipotecaria fissa di 50 euro; imposta catastale fissa di 50 euro. Se, invece, si acquista da un’impresa, con vendita soggetta a Iva, le imposte da versare con i benefici “prima casa” sono: Iva ridotta al 4% (invece che 10%), imposta di registro fissa di 200 euro; imposta ipotecaria fissa di 200 euro; imposta catastale fissa di 200 euro.

E’ possibile rivendere l’immobile prima di 5 anni?

Dopo aver precisa le caratteristiche dell’agevolazione del bonus prima casa, possiamo rispondere ad un quesito da parte di una lettrice: “Ho comprato dove abito sfruttando le agevolazioni prima casa, circa due anni fa. Adesso però la mia famiglia si è allargata, è arrivata la terza figlia e vorrei comprare un immobile più grande. Posso rivendere casa mia per comprarne un’altra? E se si posso usare sempre le agevolazioni prima casa?”

La risposta è Si, ma solo se si rispettano alcune caratteristiche. Non si perdono le agevolazioni prima casa qualora si riacquisti, entro un anno, un altro immobile da destinare ad abitazione principale. Quindi si la lettrice può vendere la propria casa e acquistarne un’altra, senza perdere le agevolazione, se vende e ricompra entro un anno dal rogito di vendita.

Un altro caso in cui non si decade dal bonus prima casa è quando l’immobile viene trasferito alla moglie o ai figli a seguito di un accordo di separazione o divorzio consensuale (Cassazione 22023/2017 e 8104/2017, Ag. Entrate risoluzione 80/2019).

Bonus prima casa, cosa succede se non si riacquista l’immobile?

Nel caso in cui si vuole vendere casa, ma non ricomprarne un’altra entro l’anno, allora si dovrà pagare all’Agenzia delle Entrate la differenza tra le imposte a suo tempo versate e quelle che avrebbe dovuto pagare in assenza delle agevolazioni sulla prima casa. Ma questo vale solo per i primi 5 anni dall’acquisto, per cercare così di contrastare la speculazione immobiliare.

Bonus prima casa 2023, la guida completa all’agevolazione

Bonus prima casa 2023 sembra essere l’unico fatto che spinge le compravendite in un mercato immobiliare profondamente in crisi, come funziona

Bonus prima casa 2023, cos’è e chi può accedere

Il mercato immobiliare è in forte crisi con le compravendite che sono notevolmente diminuite rispetto allo scorso anno. Uno stop fortemente legato all’aumento dei tassi di interessi sui mutui come conseguenza della politica monetaria europea contro l’inflazione. Scelte che sembrano più creare problemi a famiglie ed imprese, ma che comunque l’Europa si ostina a portare avanti. Tuttavia c’è ancora chi sogna la prima casa e cerca appunto di acquistarla, anche senza ricorrere per forza al prestito presso un istituto di credito.

Soprattutto per chi vuole comprare una prima casa, ed ha un’età inferiore a 36 anni, esistono una serie di agevolazioni. Per accedervi occorre non avere altri immobili di proprietà ed avare un Isee inferiore a 40 mila euro. ll bonus sull’acquisto della prima casa degli under 36 permette di ottenere diverse agevolazioni, quali:

  • l’esenzione del pagamento delle imposte ipotecarie, di registro e catastali;
  • l’ottenimento del credito di imposta pari all’Iva, nel caso in cui si tratti di acquisto da soggetti soggetti all’Imposta sul valore aggiunto.

Bonus prima casa 2023, immobili e agevolazioni fiscali

L’agevolazione scatta per gli immobili che rientrano nelle categorie catastali: abitazioni di tipo civile (A/2), economico (A/3), popolare (A/4), ultrapopolare (A/5), rurale (A/6), villini (A/7) e alloggi tipici dei luoghi (A/11). Si aggiungono poi le pertinenze algi immobili principali come i magazzini (C/2), le rimesse (C/6) e le tettoie (C/7). Sono esclusi tutti gli immobili di lusso.

Per quanto riguarda le agevolazioni fiscali il bonus prevede una riduzione dell’Iva dal 10% al 4% per chi acquista direttamente dal costruttore. E’ il caso di compra casa durante e nell’immediatezza della fine dei lavori e quindi della consegna degli immobili. Invece è previsto o sconto del 2% sull’imposta di registro fino al credito d’imposta per chi vende e riacquista entro 12 mesi. Ma per chi ha meno di 36 anni, e un isee inferiore a 40 mila euro, vi è l’esenzione del pagamento delle imposte ipotecarie, di registro e catastali. 

Infine chi acquista con le agevolazioni prima casa deve anche ricordarsi di spostare la residenza sull’immobile entro 18 mesi dall’acquisto. Pena la perdita delle agevolazioni e il pagamento della differenza su tasse e imposte. Infine il cambio di residenza non è necessario se la casa si trova nel territorio del comune in cui l’acquirente svolge la propria attività. 

Altre agevolazioni che è meglio conoscere

Si ricorda che quando si compra un immobile con l’accesso ad un mutuo, gli interessi passivi possono essere scaricati in dichiarazione dei redditi. La stessa cosa dicasi anche per i costi sostenuti per il pagamento dell’agenzia immobiliare che ha permesso la compravendita. Le spese sono detraibili nella misura del 19%.