Bonus sicurezza, le detrazioni fiscali per antifurto, vetri e grate

Tra le agevolazioni fiscali di cui è ancora è possibile usufruire vi è il bonus sicurezza diretto all’installazione di sistemi anti-intrusione. Ecco come ottenere le detrazioni per l’installazione di impianti antifurto e non solo.

Bonus sicurezza, quali interventi sono coperti dalle detrazioni fiscali?

La sicurezza in casa è sempre importante, purtroppo nel tempo i tentativi di effrazione sono aumentati e si ha l’esigenza di migliorare la sicurezza attraverso sistemi di protezione passivi, ad esempio le grate, e di sicurezza attiva, come gli antifurti. Negli ultimi anni si parla spesso di Superbonus e bonus ristrutturazione, molti dimenticano che tra le varie possibilità vi sono anche le detrazioni per l’installazione di sistemi di protezione, anche conosciuto come bonus sicurezza o bonus antifurto.

L’articolo 16- bis comma 1 lett. f) del Tuir prevede la possibilità di ottenere detrazioni fiscali per interventi su singole unità immobiliari o su parti comuni di edifici volti a prevenire il rischio di fatti illeciti da parte di terzi. Il bonus antifurto non prevede solo la possibilità di ottenere la detrazione per l’installazione di sistemi antifurto, ma anche per altre tipologie di intervento, ecco quali:

  • installazione sostituzione o rafforzamento di grate di sicurezza, recinzioni murarie e cancellate;
  • montaggio di porte blindate o rinforzate;
  • sostituzione o installazione di spioncini, serrature;
  • apposizione di saracinesche;
  • installazione di vetri antisfondamento;
  • montaggio di casseforti a muro;
  • installazione di tapparelle metalliche con bloccaggi;
  • installazione di fotocamere o cineprese collegate con centri di vigilanza privati;
  • antifurto.

Come ottenere il bonus sicurezza?

La detrazione del 50% delle spese sostenute viene riconosciuta nel limite di spesa massima di 96.000 euro. Possono avvalersi della agevolazione fiscale i contribuenti Irpef, che possiedono o detengono l’immobile con un titolo idoneo, ad esempio se a sostenere le spese è l’usufruttuario costui può ottenere le detrazioni fiscali, può naturalmente ottenere l’agevolazione fiscale anche il proprietario dell’immobile.

Per poter ottenere l’agevolazione è necessario che il pagamento avvenga con strumenti tracciabili. Nella causale del versamento deve essere indicato che lo stesso è effettuato per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio che danno diritto alla detrazione. Deve inoltre essere indicato il codice fiscale del beneficiario della detrazione. Le detrazioni saranno divise in 10 rate di uguale importo e potranno essere usufruite nei rispettivi 10 anni.

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Tutti i bonus edilizi: superbonus, ecobonus, bonus sicurezza e ristrutturazioni

Negli ultimi mesi si sono susseguite le norme riguardanti i bonus edilizi e nonostante molti ritengano che il Superbonus non esista più in realtà non è così, ecco quali agevolazioni fiscali si possono ottenere per le ristrutturazioni edilizie.

Superbonus: è ancora in vigore anche se con cambiamenti

Per realizzare lavori edilizi ci sono ancora numerose opportunità, infatti il Superbonus non ha cessato di esistere, semplicemente sono cambiate alcune condizioni per poterne usufruire.

Resta la possibilità di accedere a detrazioni fino al 90% degli importi, non si potrà optare per la cessione del credito e lo sconto in fattura, ma resta la possibilità di detrazione dalla imposte per un periodo massimo di 10 anni. Per ottenere il 90% è necessario che dai lavori derivi il recupero di almeno due classi energetiche e che siano eseguiti i lavori trainanti.

Ricordiamo che il Superbonus può essere un buon aiuto per raggiungere gli obiettivi fissati dalla direttiva case Green.

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Ecobonus: ecco quanto si può ottenere con i bonus edilizi

Nel caso in cui dai lavori di ristrutturazione non dovesse derivare il recupero di due classi energetiche vi sono comunque altre possibilità da sfruttare i bonus edilizi sebbene con agevolazioni ridotte. La prima detrazione fruibile è l’Ecobonus. In questo caso in base alla tipologia di lavoro la percentuale di detrazione da sfruttare varia dal 65% al 50%. Anche in questo caso i lavori devono essere finalizzati all’efficientamento energetico.

Ad esempio per la realizzazione del cappotto termico si può ottenere una detrazione del 65%. Per la sostituzione degli infissi con modelli che assicurino un maggiore isolamento termico e per l’installazione di una pompa di calore si può ottenere il 50%. Trattandosi di lavori che devono avere la finalità di migliorare le prestazioni energetiche, entro 90 giorni dal completamento degli stessi deve essere inviata la comunicazione all’Enea. La trasmissione dei documenti avviene online e deve contenere l’asseverazione di un tecnico abilitato che deve certificare i lavori eseguiti.

Bonus sicurezza e bonus ristrutturazioni: differenze

Chi vuole semplicemente aumentare la sicurezza del proprio edificio, può invece optare per il Bonus Sicurezza. Si applica per la sostituzione degli infissi con modelli con vetro antisfondamento, installazione di portoni blindati, sistemi di videosorveglianza, allarme, grate di sicurezza e tutto ciò che può servire a diminuire il rischio di intrusioni. In questo caso la detrazione massima è al 50% con tetto massimo di spesa di 90.000 euro. La detrazione si può ottenere in 10 rate costanti di uguale importo.

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Infine, resta la possibilità di avvalersi delle detrazioni fiscali con il Bonus ristrutturazioni. In questo caso non vi sono vincoli inerenti i lavori da eseguire, insomma non devono essere finalizzati a migliorare le prestazioni termiche o la sicurezza. Il limite massimo di spesa che può fruire delle detrazioni fiscali è di 96.000 euro, mentre la detrazione è al 50% sempre fruibile in 10 anni.

Bonus sicurezza 2021 per impianti di allarme e porte blindate

L’esigenza di sicurezza è sempre più sentita dalle famiglie e proprio per questo c’è il Bonus Sicurezza 2021 confermato e prorogato dalla legge di bilancio 2021. Viste le finalità, questa misura viene anche definita Bonus antifurto, videosorveglianza e allarme. Vediamo chi può usufruirne e gli importi che si possono ottenere e come fare richiesta degli importi.

Chi può accedere al Bonus Sicurezza 2021

Il Bonus Sicurezza può essere richiesto dai soggetti tenuti al versamento dell’IRPEF e i titolari di partita IVA, possono usufruirne non solo i cittadini italiani, ma anche cittadini italiani residenti su territorio straniero, in questo caso l’impianto però deve essere installato su un immobile che si trova in Italia. Per poter procedere alla richiesta necessario essere in regola con il pagamento delle imposte IMU e TASI. Ad esempio, coloro che sono nella No Tax Area, non possono usufruirne.

In dettaglio possono accedere al bonus sicurezza:

  • proprietari dell’immobile o soggetti che hanno il diritto alle nuda proprietà (l’esempio classico è il soggetto che acquista la nuda proprietà dell’immobile lasciando il diritto di usufrutto al vecchio proprietario, naturalmente inq uesto caso i prezzi sono inferiori);
  • usufruttuari, titolari di un diritto di abitazione, uso e diritto di superficie (titolari di un diritto reale di godimento);
  • locatari e comodatari;
  • soci di cooperative;
  • imprenditori individuali, ma solo per interventi su immobili non considerati strumentali rispetto all’attività di impresa e soggetti indicati nell’articolo 5 del TUIR e che producono redditi in forma societaria.

Rispetto a tali soggetti può chiedere il beneficio anche il familiare convivente, il coniuge, il convivente, il coniuge separato a cui sia stata assegnata l’abitazione, la parte dell’unione civile

In cosa consiste il Bonus Sicurezza?

Il Bonus può essere richiesto con agevolazione al 50% fino al 31 dicembre 2021, nel 2022 sarà riconosciuto al 36%, conviene quindi affrettarsi per recuperare gli investimenti effettuati per la sicurezza dell’immobile.

Il Bonus Sicurezza viene riconosciuto su tutti gli interventi volti a migliorare le condizioni di sicurezza dell’immobile viene quindi riconosciuto per:

  • l’installazione di sistemi antifurto e di allarme (anche allarme fumogeno);
  • Installazione di portoni blindati;
  • manutenzione e applicazione di cancellate, recinzioni, grate sulle finestre ;
  • apposizione e sostituzione di serrature, spioncini, catenacci e lucchetti;
  • installazioni di saracinesche (per attività commerciali, ma anche per il box garage sotto casa);
  • installazione di tapparelle meccaniche con bloccaggi;
  • fotocamere a circuito chiuso;
  • rilevatori di aperture o meglio di tentativi di effrazione;
  • rilevatori di movimento;
  • vetri antisfondamento;
  • casseforti.

Il Bonus Sicurezza si può usare anche per l’installazione di sistemi di rilevazione di gas, incendi e fumi, quindi il termine sicurezza ha una portata ampia.

Le detrazioni sono al 50% queste non spettano soltanto sull’acquisto delle varie componenti, ma anche sulle spese di progettazione e installazione. L’importo massimo per il quale si può ottenere il beneficio è di 96.000 euro e di conseguenza si può ottenere una somma massima di 48.000 euro in 10 rate di uguale importo.

Come usufruire del Bonus Sicurezza

Il Bonus Sicurezza si usufruisce in forma di detrazione dall’IRPEF dei crediti maturati. Gli importi spesi e per i quali si ha diritto alla detrazione sono divisi in 10 rate di uguale importo e di conseguenza ogni anno si può riscuotere, sotto forma di detrazione delle imposte IRPEF, una rata. Se gli importi IRPEF non coprono l’intero ammontare che si avrebbe diritto di percepire, le restanti somme sono perse. L’effettiva riscossione inizia il primo periodo di imposta successivo rispetto a quello in cui sono state effettuate le spese.

Questo implica che, nella dichiarazione dei redditi successiva all’installazione dei sistemi di sicurezza, si dichiarano tali lavori con bonifici parlanti, la dichiarazione è vagliata e l’Agenzia delle Entrate provvede a scorporare le somme a cui si ha diritto dalle imposte IRPEF da versare. Se il lavoratore si avvale del sostituto di imposta che esegue mensilmente il versamento degli acconti IRPEF, si provvede alla restituzione al contribuente delle somme già versate. Se il contribuente invece provvede da solo al versamento delle imposte IRPEF, sarà esonerato dal versamento stesso.

Come effettuare i pagamenti

Per poter ottenere il beneficio fiscale è necessario effettuare dei pagamenti tracciabili e quindi attraverso un bonifico parlante bancario o postale.

Nel bonifico devono essere indicati obbligatoriamente alcuni dati:

  • codice fiscale del soggetto che effettua il pagamento;
  • codice fiscale o partita IVA del destinatario del pagamento (può trattarsi dell’impresa di installazione, del progettista e di coloro che forniscono il materiale);
  • causale del versamento che deve contenere il numero della fattura a cui si riferisce il pagamento e l’indicazione di usufruire delle detrazioni articolo 16 bis DPR 917 del 1986.

Solitamente presso gli sportelli bancari e postali sono disponibili dei moduli pre-compilati per poter usufruire di tali benefici fiscali. In questo modo le operazioni sono facilitate ed è difficile commettere errori.

Le fatture dei pagamenti dovranno essere conservate a cura del contribuente che dovrà esibirle a richiesta alle autorità che dovessero eseguire dei controlli.

Per chi vuole usufruire dei vari Bonus vigenti per lavori in edilizia, c’è ancora la possibilità di avere il Superbonus al 110% sebbene con delel novità. Per maggiori informazioni, leggi l’articolo: Superbonus 110%: novità sul visto di conformità-congruità