Bando per le imprese digitali italiane

Le imprese attive nel settore digitale che sorgono nelle province di Milano e Monza Brianza sono oltre 18mila, operanti nella produzione di computer e software ma anche nelle telecomunicazioni, ma anche in servizi di informazione, e pari al 60% del totale lombardo.

Milano, inoltre, è regina dell’hi-tech a livello nazionale, ma tra le prime dieci città c’è anche Monza Brianza, che quindi detiene un personale primato anche a livello Paese.

Per le imprese digitali italiane, i mercati più importanti verso cui rivolgersi sono Stati Uniti e Canada e, a questo proposito, Milano e Monza Brianza insieme totalizzano un export di quasi 300 milioni di euro nel 2013 mentre l’import arriva a piu’ di 340 milioni per un interscambio complessivo di circa 640 milioni di euro, il 76% del totale lombardo.
In crescita in particolare l’export di Monza e Brianza (+2,3% rispetto all’anno precedente).

Tutte possono partecipare ai bandi voucher economia digitale, appena partito e dedicato alle pmi hi-tech.
I bandi sono promossi da Regione Lombardia, Camera di Commercio di Milano e Camera di Commercio di Monza e Brianza, in collaborazione con Unioncamere Lombardia e Promos, e finanziano la partecipazione ad un percorso strutturato di formazione e accompagnamento personalizzato che culminerà con la realizzazione di missioni esplorative in Usa e Canada.

Le imprese potranno beneficiare di un team di esperti che fornirà loro formazione tecnica, strumenti informativi dedicati, assistenza personalizzata e accompagnamento nel corso di missioni esplorative all’estero, che si svolgeranno nell’autunno 2014.

Questi bandi mirano ad aumentare la competitività delle imprese fuori dai confini nazionali, ma ciò può avvenire solo grazie ad una conoscenza diretta dei mercati esteri più innovativi e strategici.

Francesco Bettoni, presidente di Unioncamere Lombardia, ha dichiarato: “La passione e l’impegno delle nostre imprese possono trovare nuovi stimoli dal contatto con best practices e potenziali partner internazionali. Vogliamo mettere a loro disposizione i contatti e le competenze di cui il Sistema Camerale dispone, per sviluppare la loro capacità attrattiva in ambito internazionale e la loro competitività”.

Mauro Parolini, assessore al Commercio, Turismo e Terziario di Regione Lombardia, ha aggiunto: “L’economia digitale rappresenta un settore strategico per la competitività del nostro sistema economico, perché capace di creare valore, incremento del Pil, occupazione e crescita dell’export. Le imprese digitali hanno infatti la capacità di massimizzare le potenzialità del web a servizio della performance imprenditoriale e per questo sono un fattore-chiave su cui tutte le economie piu’ avanzate stanno puntando. La Lombardia vanta importanti professionalità in questo settore, che Regione intende sostenere e promuovere. Pertanto, in collaborazione con il Sistema Camerale e Promos lanciamo questi bandi al fine di offrire un percorso di accompagnamento verso l’internazionalizzazione ad aziende che – per cultura e capacità proprie, limiti dimensionali e strutturali e, a volte, offerta di servizi non coerente con le necessità”.

Ha commentato Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di Commercio di Milano: “Innovazione e internazionalizzazione sono due leve determinanti su cui puntare per aiutare la competitività elle nostre imprese. La Camera di commercio di Milano, attraverso la sua azienda speciale Promos per le attività internazionali, opera sostenendo e accompagnando le aziende lombarde sui mercati esteri. E questo bando dedicato alle imprese del settore digitale può essere un utile strumento per sviluppare nuove competenze e sinergie”.

Ha poi concluso Carlo Alberto Valli, presidente della Camera di Commercio di Monza e Brianza: “In un momento come quello che stiamo vivendo in cui l’internazionalizzazione rappresenta un asset strategico per la ripresa. E’ necessario valorizzare e promuovere i percorsi di accompagnamento delle imprese verso i mercati esteri. Per questo, come Camera di Commercio intendiamo sostenere il settore dell’economia digitale attraverso la formazione indirizzata al business internazionale”.

Vera MORETTI

Valli: “La Brianza ad un passo dalla ripresa”

 

La ripresa economica che stenta a ripartire, la crescita esponenziale di nuove imprese femminili e una rapida considerazione sulle polemiche delle ultime settimane riguardo il film di Paolo Virzì, Il capitale umano: di questo abbiamo conversato brevemente con Carlo Edoardo Valli, presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza.

Nel 2013 gli ordini esteri rimangono stabili su buone percentuali e finalmente quelli interni tornano in positivo. Nonostante tutto, possiamo iniziare a parlare di ripresa economica?
Certamente i dati di chiusura del 2013, che emergono dall’ultima congiuntura dell’industria manifatturiera della Brianza, infondono fiducia, ma occorre dare tempo e continuità a questi segnali. La produzione al IV trimestre 2013 ha registrato una variazione congiunturale del +0,6% e una variazione rispetto allo stesso periodo del 2012 del +2,3%. Migliorano gli ordini, non solo quelli esteri (+1,7% rispetto al III trimestre, +6,2% rispetto all’anno precedente), ma anche quelli interni (+0,6% per la variazione congiunturale, +1,6% per la variazione tendenziale). Tuttavia il fatturato resta di segno negativo così come il saldo occupazionale. Quindi è vero che ci sono segnali positivi, ma non siamo ancora ritornati ai livelli di produttività pre-crisi, e quindi ci dobbiamo confrontare ancora con grandi difficoltà. Per poter parlare di ripresa solida e strutturale occorre superare le criticità stringenti sul mercato del lavoro, sull’accesso al credito e sulla burocrazia, problemi che affliggono le nostre imprese, limitano la competitività e la capacità di attrarre nuovi investimenti.

Il 2013 ha visto la crescita esponenziale delle imprese femminili…
Le imprese femminili sono certamente una ricchezza che le istituzioni devono promuovere e sostenere. Nel 2013 in Italia sono nate 107.569 nuove imprese femminili, il 4% in più rispetto all’anno precedente. Questo dato costituisce certamente un valore aggiunto perché alimenta il tessuto imprenditoriale del Paese e perché rappresenta, in un periodo di forte difficoltà del mercato del lavoro, una possibile forma di occupazione. Infatti uno dei problemi che affligge la nostra economia è proprio la scarsa partecipazione delle donne al mercato del lavoro, ancora al di sotto degli standard europei. E quindi le donne che decidono di fare impresa rappresentano una nuova opportunità di crescita per il nostro Paese.

Come si pone la Camera di Commercio di Monza e Brianza rispetto alle recenti polemiche riguardo l’ultimo film di Paolo Virzì Il capitale umano?
La Camera di commercio non entra certamente nell’ambito delle scelte registiche o stilistiche riguardanti un film, il cui gradimento dipende dallo spettatore. Per noi un film rimane comunque un prodotto di un’industria culturale e creativa che, al di là dei contenuti, genera ricchezza, posti di lavoro, e, nel caso specifico, visibilità alla nostra Brianza. Certo è che la Brianza è una terra di impresa, di grande dedizione al lavoro, di impegno, responsabilità e solidarietà, di un saper far bene le cose che è alla base della nostra reputazione e del gradimento internazionale nei confronti delle nostre produzioni, espressione del Made in Italy di qualità.

Jacopo MARCHESANO

Monza e Brianza, la culla del design

 

 

 

Quasi 3 mila imprese attive, un giro d’affari che supera i 2 miliardi di euro e una tradizione che si respira solo qui. E’ il distretto del Mobile di Monza e Brianza, dove arredo è sinonimo di tante piccole, medie e grandi imprese in grado di dare forma, in questo fazzoletto di terra, ai sogni in 3 dimensioni degli acquirenti di tutto il mondo.

Ma come si prepara il distretto del mobile per antonomasia all’appuntamento con il Salone del Mobile 2013? Quali sono le aspettative? Infoiva ha intervistato Carlo Edoardo Valli, Presidente della Camera di Commercio di Monza e Brianza.

A fronte di una difficoltà complessiva del sistema produttivo, come si posiziona il settore del design a Monza e Brianza?
Il settore di attività specializzate nel design contava, lo scorso settembre, nell’area fra Monza e Milano circa 4.000 imprese. In un anno sono aumentate del 3,8% presentando un andamento migliore rispetto all’intero comparto del legno arredo che ha registrato invece una flessione. Un segnale che certamente ci fa sperare, che intercetta l’esperienza e il know how di tanti giovani e talentuosi creativi, ma che dobbiamo leggere con prudenza all’interno di un contesto ancora difficile, e per il quale ci auguriamo vengano adottate al più presto misure a sostegno del comparto che rappresenta un’eccellenza e un patrimonio che non possiamo disperdere.

Il distretto del mobile di Monza e Brianza è sinonimo di design nel mondo. Quante sono le imprese attive? E qual è il loro giro d’affari?
In Brianza le imprese attive nella fabbricazione e nel commercio di mobili sono 2.754, un quinto di quelle lombarde, con un giro d’affari di oltre 2 miliardi di euro. Un patrimonio di eccellenze che rappresenta il nostro miglior biglietto da visita nel mondo. Design brianzolo significa qualità, funzionalità, cura del particolare, bellezza, tutti aspetti, tangibili e intangibili, che concorrono a rafforzare il brand “Brianza” e il concetto di ItalianStyle, rendendoci apprezzati e riconosciuti ovunque, anche e soprattutto all’estero.

Quanto vale l’export delle imprese del design del vostro territorio? Verso quali Paesi si esporta e quali sono le nuove frontiere?
La quota export delle imprese brianzole del legno arredo nel 2012 mondo ha superato gli 800 milioni di euro ed è in crescita rispetto all’anno precedente del 14%, con performance migliori rispetto al dato lombardo. L’Europa rappresenta ancora il principale mercato di riferimento per le esportazioni (assorbe il 63% dell’export, con un ruolo di traino dei “cugini” francesi) anche se emerge, in modo significativo, l’Oriente come nuovo mercato di sbocco, e il Medio Oriente con nuovi Paesi (Qatar e Arabia Saudita) che registrano performance eccezionali. Questi nuovi mercati possono aprire per le nostre imprese opportunità inesplorate e nuove prospettive di crescita.

Tra poche settimane debutterà il Salone del Mobile 2013. Che cosa rappresenta questo appuntamento per le imprese di Monza e Brianza? Quali sono le vostre aspettative?
Il Salone del Mobile 2013 è l’appuntamento per antonomasia della Brianza, pur essendo a Milano. Un appuntamento che è stato coltivato da molti imprenditori brianzoli, un nome per tutti Rosario Messina, ex Presidente di Federlegno Arredo e fondatore del Salone, a cui va il nostro ricordo e riconoscimento per quello che ha fatto. Quest’anno al Salone saranno presenti oltre 150 espositori di Monza e Brianza, ma molti altri imprenditori, designers e artigiani parteciperanno al Fuori Salone e agli eventi collaterali che arricchiscono l’iniziativa e la rendono un appuntamento internazionale di grande richiamo. Anche la nostra Camera di commercio sarà presente al Fuori Salone attraverso l’organizzazione di iniziative a supporto del comparto e rivolte in particolare ai giovani.

In tema di Saloni, lo scorso anno ha debuttato iFurniture Design, il salone virtuale da voi promosso. Qual è stata l’accoglienza? Il salotto virtuale si prepara a sostituire i padiglioni della fiera?
L’esperienza della fiera virtuale in 3D interamente sul web dedicata al legno arredo, è stata un progetto pilota che ha visto la partecipazione a novembre 2012 di 900 visitatori provenienti da 24 Paesi. Un’opportunità che certamente non andrà a sostituirsi alle fiere reali, ma che vuole essere uno strumento complementare e ulteriore per incrementare la visibilità e le opportunità delle nostre aziende.

Alessia CASIRAGHI

Parte oggi Bond Imprese Brianza

Da oggi, 4 febbraio, e fino al 20 marzo 2013, è attiva una importante iniziativa promossa da Banca Popolare di Bergamo, Camera di Commercio di Monza e Brianza e Provincia di Monza Brianza.

Grazie a un plafond di 10 milioni di euro, infatti, è nato Bond Imprese Brianza, progetto che si basa su un prestito obbligazionario, T al quadrato-Territorio per il Territorio.
A beneficiare di questi finanziamenti saranno le imprese di tutti i settori iscritte alla Camera di Commercio di Monza e Brianza.

Carlo Edoardo Valli, presidente della CCIAA, ha dichiarato: “Questa iniziativa sancisce un nuovo patto per il territorio della Brianza, che rimette al centro il fare impresa e la fiducia nella capacità imprenditoriale dei nostri brianzoli, agendo su una delle leve strategiche dello sviluppo ovvero l’accesso al credito. Un progetto che può favorire, in modo concreto, la ripresa, mettere in moto nuovi investimenti, con l’intento che possa essere di stimolo per un nuovo rapporto fra il sistema creditizio, l’impresa e il territorio”.

Vera MORETTI

I lavori tipicamente maschili si tingono sempre più di rosa

Secondo un’indagine della Camera di commercio di Monza e Brianza cresce il numero di donne che ricoprono ruoli lavorativi considerati tipicamente maschili come camionista (1.800 donne), elettricista (400 donne), tappezziere (1.100 donne), fabbro (2.300), meccanico (700 donne), idraulico (140 donne), falegname e calzolaio (entrambi 300 donne). Ogni 18 nuovi elettricisti uno è donna, per quanti riguardo gli autotrasportatori uno ogni 13 è donna, mentre ancora più elevata è l’incidenza per il mestiere del tappezziere con un caso ogni 5.

Si tratta spesso di lavori tipici del territorio brianzolo, è stato così deciso di dare avvio al bando “Mi lauri in butega. Intervento promozionale a sostegno dei mestieri tradizionali“, promosso dalla Camera di Commercio e dalla Provincia. Carlo Edoardo Valli, presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza ha dichiarato: “Abbiamo promosso questa iniziativa perché ben rappresenta il percorso storico e imprenditoriale delle imprese della Brianza, che sono nate in ‘butega’, nella fabbrichetta vicino a casa e poi si sono consolidate, ingrandite, fino a diventare grandi aziende ‘glocali’. In questo momento storico complesso, riteniamo fondamentale sostenere la ripresa anche attraverso la valorizzazione di quel saper pensare unito al saper fare, tipico dei mestieri tradizionali. Del resto, le piccolissime imprese rappresentano un valore economico per il territorio per la ricchezza e l’occupazione che generano ma anche perché contribuiscono alla tenuta e alla coesione del tessuto sociale“.

M. Z.