Assegnato a Confcommercio il Premio Urbanistica 2012

La riqualificazione urbana, e la conseguente rivitalizzazione economica del centro storico di Padova ad opera di Confcommercio-Imprese per l’Italia ha convinto l’INU, Istituto Nazionale di Urbanistica, ad assegnare all’Ente il Premio Urbanistica 2012.

Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, ha dichiarato entusiasta: “Questo riconoscimento ci inorgoglisce non solo perché testimonia il grande impegno che ci vede protagonisti nelle politiche di cambiamento delle città per renderle più belle e funzionali e più vicine alle esigenze delle imprese e dei cittadini; ma anche perché sono stati premiati gli sforzi dei nostri dirigenti politici e dei nostri tecnici che da anni sono impegnati, a tutti i livelli, con passione sul tema del miglioramento della relazione tra città e commercio“.

Il premio è stato consegnato a Bologna, durante Urbanpromo 2012, appuntamento di riferimento sui temi della rigenerazione urbana e del marketing territoriale.
Presenti alla premiazione c’erano il vicepresidente di Confcommercio, Ugo Margini, il responsabile Urbanistica e Progettazione Urbana della Confederazione, Angelo Patrizio, e il presidente di Confcommercio Padova, Fernando Zilio.

Vera MORETTI

Confcommercio boccia l’aumento dell’Iva

Dopo avere ripetutamente dichiarato che il primo obiettivo della spending review e della legge di stabilità sarebbe stato quello di evitare, a partire dal prossimo mese di luglio, l’aumento di due punti percentuali delle aliquote IVA, il Governo ha deciso, nella seduta del Consiglio dei Ministri di ieri conclusasi a notte avanzata, di procedere alla riduzione di un solo punto dei programmati aumenti IVA e, contestualmente, di ridurre di un punto l’aliquota Irpef sui primi due scaglioni di reddito. E’ il caso di dire che la notte non ha portato consiglio“.

Bocciata su tutta la linea da parte di Confcommercio-Imprese per l’Italia la manovra elaborata dal Governo con la Legge di Stabilità che prevede un incremento per le aliquote Iva dal primo luglio 2013 dal 21 al 22%, per l’aliquota ordinaria e dal 10 all’11% per l’aliquota agevolata, cui fanno da contraltare le riduzioni delle aliquote Irpef dal 23 al 22% per il primo scaglione (fino a 15.000 euro) e dal 27 al 26% per il secondo scaglione (da 15.001 euro a 28.000 euro).

Per Confcommercio si tratta, infatti, di un duplice errore di metodo e di merito: di metodo, perché gli obiettivi fondamentali dell’azione di politica economica del Governo non possono essere repentinamente rimessi in discussione; di merito, perché l’aumento dell’aliquota IVA del 10 per cento all’11 % e dell’aliquota Iva del 21% al 22 %, in un contesto ancora pienamente recessivo e segnato dall’estrema debolezza della domanda interna, genererà effetti pesantissimi a carico dei consumi e degli investimenti, delle imprese e dell’occupazione. Effetti che non saranno neppure compensati dalle riduzioni IRPEF, posto che gli aumenti IVA incideranno maggiormente proprio sugli scaglioni di reddito più bassi, a partire dai soggetti fiscalmente incapienti”.

Secondo le stime elaborate da Confcommercio l’aumento dell’Iva comporterà nel 2014 una perdita dei consumi correnti tra 5 e 7 miliardi di euro. In particolare i 5 miliardi ‘guadagnati’ dalla riduzione delle imposte dovute all’Irpef verranno largamente mangiati dall’incremento dell’Iva, che su base annua si aggirerà attorno ai 7 miliardi di euro. In questo scenario, destinata a crescere infatti è l’inflazione:la modificazione di tutti i prezzi dovuta all’incremento dell’Iva, che comporterà un gradino di 8 decimi di punto nel luglio 2013, per un’inflazione che passerà nella media del 2013 dal previsto +1,8% a +2,2%, ridurrà il valore, in termini di potere d’acquisto, di tutti i risparmi attualmente detenuti dalle famiglie – continua Confcommercio. – E’ verosimile una riduzione dei consumi nel 2013 rispetto allo scenario di base (-0,8%) di un ulteriore decimo di punto (quindi a -0,9%). Ovviamente gli effetti sul 2014 sono ben peggiori e quantificabili complessivamente in 3-4 decimi di punto (da +0,5 a +0,1-0,2%). L’inflazione nel 2014 passa dal 2,0% dello scenario di base a 2,4% dello scenario con incremento Iva”.

L’inasprimento dell’aliquota IVA ridotta penalizzerà poi prodotti alimentari, e ricadrà a domino sull’impresa turistica e sul settore delle ristrutturazioni edilizie: “evidentemente il Governo non ha considerato che i turisti stranieri non godono della riduzione delle nostre aliquote Irpef mentre dovranno pagare di più per i prezzi interni che cresceranno perché l’Iva aumenta dal 10% all’11%” sottolinea Confcommercio.

Il presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia Carlo Sangalli ci tiene poi a sottolineare che la decisione dell’aumento dell’Iva non è stata discussa tra Governo e parti sociali: per ridurre la pressione fiscale, che in Italia pesa per il 55%, la via maestra da perseguire è quella della lotta all’evasione e all’elusione fiscale,così pure devono andare avanti i processi di dismissione del patrimonio pubblico e le semplificazioni per abbattere la tassa della burocrazia”. La strada per la crescita è ancora lontana.

Alessia CASIRAGHI

Sangalli: “Con l’aumento dell’Iva, 38 miliardi di consumi in meno entro il 2014”

Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ha lanciato un pesante avvertimento durante l’ultimo convegno ‘Liberare l’economia: meno tasse più crescita’. “Gli aumenti dell’Iva rischiano, tra il 2011 e il 2014 di tradursi in minori consumi reali per circa 38 miliardi di euro“. “Secondo le stime del nostro centro studi – ha continuato Sangalli – il Pil procapite torna ai livelli del 1999 e i consumi procapite tornano ai livelli del 1998: un balzo indietro di quasi 15 anni”.

Il presidente ha sottolineato che “l’impatto delle manovre correttive degli andamenti di finanza pubblica pesa come un macigno tanto sulla congiuntura quanto sulle prospettive a medio termine”. Sangalli ha spiegato che il divario tra il nostro paese e la Germania sta nella “debolezza della nostra domanda interna, che, fra investimenti e consumi, costituisce l’80% del prodotto”.

Saldi 2012 o saldiamo i conti? Le Confcommercio cercano di aiutare i piccoli imprenditori

 

Code interminabili fuori dai negozi. Occasioni di sconto sui capi delle ultime collezioni a metà prezzo o fino all’80% del risparmio.

Risparmio… miele per le bocche affamate degli Italiani che non aspettano altro che la stagione dei saldi per concedersi una chicca o un capo che desideravano da tempo. D’altronde, lo stato dell’economia e il livello dei consumi pro-capite è, secondo il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, una vera Caporetto per il Belpaese, mai così povero da 15 anni a questa parte.

Saldi … Parole d’oro per quelle famiglie che attendono la fine dell’anno per rimpinguare il guardaroba di grandi e soprattutto dei piccini che crescono da un anno con l’altro. Quindi, spese necessarie. Ma ce la si farà!?!

IMU e sald, saldi e IMU … qualcuno li “salterà” a piè pari quest’anno, per forza, c’è la crisi; c’è di mezzo la dichiarazione dei redditi, i soliti salassi, insomma.

Ad onor del vero, qualcuno è già riuscito a comprare in gran ribasso, approfittando delle promozioni fuori stagione, lanciate in anteprima dalla Lombardia e giù fino in Basilicata,  costellando di occasionissime qua e là le vie dello shopping del Belpaese.

Ma… converrà davvero buttarsi a capofitto nello shopping quest’anno? E se sì, dove, da quando?

Innanzitutto, occhio alla spesa. Se i saldi sono stati fissati a partire dal 7 luglio, è bene accertarsi che le super promozioni lanciate giusto “qualche giorno prima” non siano la classica sòla alla Totò. Insomma, diffidare dagli spiccati specchietti per le allodole.

Come fare? Godersi una svetrinata già da questi giorni così da dare una sbirciata a cartellini a prezzo di listino prima che vengano ritoccati da eventuali ribassi.

Ma questi sono i soliti rimedi della nonna. Per accertarci di come e dove stanno andandole cose interviene la Confcommercio annunciando che in Basilicata e in Molise i saldi sono già cominciati ieri, mentre altrove, in massa, il grande inizio sarà per l’appunto sabato 7 luglio.

Il calendario?

In generale le vendite scontate dureranno due mesi con varie differenze regionali: per empio dureranno 90 giorni in Campania, i più generosi; solo 45 giorni in Liguria, parsimoniosi come sempre; 6 settimane nel Lazio.

A Bologna saranno di scena i “Saldi Tranquilli”: Confcommercio Ascom si dice attenta ai diritti dei consumatori e dalle parole del suo Direttore Generale, Giancarlo Tonelli, sostiene “tutte le attività commerciali nostre associate che potranno trovare cortesia, qualità e convenienza, potendo così toccare con mano la professionalità dei nostri imprenditori“.

Saldi importanti perché finora le cose non sono andate molto bene per Confcommercio Toscana, dove il presidente Stefano Bottai si dice fiducioso ed auspica almeno una diminuzione delle aliquote IVA per venire incontro ai consumatori”.

Stesso dicasi per Alberto Marchiori, vicepresidente di Confcommercio Friuli Venezia Giulia e presidente Confcommercio di Pordenone, che osserva: dopo la “spremitura delle tasse e la preoccupazione di arrivare a fine mese […] c’é chi tra i negozianti ha anticipato con saldi e vendite promozionali, ma con risultati abbastanza contenuti. Bisogna puntare a una politica di crescita del Paese, delle aziende e dei posti di lavoro […] di batosta in batosta, vedremo il funerale di altre aziende. Così é solo depressione“. Come a dire, dopo la chiusura di un’azienda al giorno, quest’anno Marchiori ne teme due.

Insomma, questi saldi buttano male. Ma quanto saremo disposti a spendere?

Stando agli studi di settore, l’ammontare della spesa complessiva sarà non superiore agli 80 euro. Più positivo invece l’assessore capitolino al Commercio Davide Bordoni, che dopo le anteprime promozionali di Roma e dintorni auspica una spesa pro capite di 250-280 euro.

Non è dello stesso parere Roberto Polidori, presidente di Confcommercio Roma, che dice: “Da un anno all’altro c’é stato un continuo calo delle vendite. Stiamo pagando la riduzione del potere d’acquisto e da febbraio a giugno, rispetto agli stessi mesi del 2011, c’è stata una riduzione delle vendite del 20%. Per questo gli occhi sono puntati sulla prima settimana di saldi”.

Insomma, l’attesa si carica di aspettativa.

Anche in Sicilia, dove il coordinatore regionale di Confcommercio Sicilia Julo Consentino denuncia una contrazione dei profitti del 20-30% con imprese in continua chiusura, sia tra i nuovi esercenti che tra i marchi storici, quelli che hanno fatto “la storia del commercio”.

La situazione drammatica è destinata a peggiorare, senza una classe politica all’altezza – prosegue Consentino – “Da un lato c’é un ridotto potere d’acquisto delle famiglie, che adesso anche durante i saldi tendono a comprare solo l’indispensabile, dall’altro lato un forte effetto psicologico perché la gente ha paura del futuro e così non è propensa a spendere. Con i comuni al dissesto e la Regione che non é in grado di dare certezze neanche il posto fisso dà fiducia al consumatore”.

Domande e dubbi che sorgono anche dalle riflessioni di Confcommercio Veneto: “La speranza è che i saldi siano un’occasione per dare una boccata d’ossigeno a uno dei settori, quello dell’abbigliamento, che, a causa della crisi, sta soffrendo più di altri” – spiega il presidente Massimo Zanon – “Tutte le regioni d’Italia, o quasi, partiranno all’unisono, e questo è un bene – aggiunge Graziella Tabacchi Basevi, presidente regionale della Federazione Moda Italia, Confcommercio Veneto, e titolare di un negozio di abbigliamento a Verona – “Ma il fatto che la Lombardia (da quest’anno) e l’Emilia Romagna, il Trentino e il Friuli Venezia Giulia (già da tempo) abbiano cancellato il divieto di effettuare vendite promozionali 30 giorni prima dei saldi mette il Veneto in una posizione di svantaggio. Pensiamo al Lago di Garda, sponda veneta e sponda lombarda, da un lato il prezzo pieno, dall’altro le vendite promozionali, consentite grazie a un provvedimento della Regione di recentissima emanazione. Secondo logica, il turista sarà più propenso a fare shopping da questa o dall’altra sponda?

E dunque, Italiani, cosa farete? Siete riusciti a mettere qualche “palanchina” in cascina oppure aspetterete l’anno prossimo?

Intanto, Infoiva vi fornisce il calendario dei saldi Regione per Regione

  • Abruzzo – 7 luglio – 31 agosto 2012
  • Basilicata – 7 luglio – 8 settembre 2012
  • Calabria – 7 luglio – 31 agosto 2012
  • Campania – 7 luglio – 29 settembre 2012
  • Emilia Romagna – 7 luglio – 8 settembre 2012
  • Friuli Venezia Giulia – 7 luglio – 30 settembre 2012
  • Lazio – dal 7 luglio
  • Liguria – 7 luglio – 30 settembre
  • Lombardia – dal 7 luglio
  • Marche – 7 luglio – 1 settembre 2012
  • Molise – 7 luglio – 15 settembre 2012
  • Piemonte – 7 luglio – 31 agosto 2012
  • Puglia – 7 luglio – 15 settembre 2012
  • Sardegna – 7 luglio – 8 settembre 2012
  • Sicilia – 7 luglio – 15 settembre 2012
  • Toscana – dal 7 luglio
  • Trentino Alto Adige – dal 7 luglio
  • Umbria – dal 7 luglio
  • Valle D’Aosta – 7 luglio – 30 settembre 2012
  • Veneto – 7 luglio – 31 agosto 2012

 

Paola PERFETTI

“Aumento dell’Iva? Ci ammazzerà”

Un eventuale aumento dell’Iva? “Un colpo mortale per i consumi e per tutta l’economia reale del Paese“. Deciso e senza mezze misure il giudizio del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, al suo arrivo all’assemblea generale di Assolombarda a Milano.

Se davvero si dovesse fare si rischiano 39 miliardi di consumi bruciati entro il 2015“, ha affermato Sangalli, proseguendo: “Occorre una sollecitazione a provvedimenti che vanno a favore della crescita del paese e in fretta. Il nostro problema è la debolezza strutturale della domanda e va rilanciata in tutti i modi con un pacchetto giusto“.

La voce di Sangalli si unisce dunque a quella del coro di quanti vogliono scongiurare con tutte le loro forze l’aumento di 2 punti dell’Iva che si profila per ottobre. Una prospettiva sempre più realistica, specialmente se nelle entrate fiscali continueranno a mancare soldi, come è accaduto per l’ultimo consuntivo.

No all’aumento dell’Iva

Si è appena svolto a Mestre il convegno rivolto a dirigenti e quadri del sistema federale, alla quale, davanti al presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, Confcommercio Veneto, nella persona di Massimo Zanon, suo presidente, ha esternato proposte e richieste in linea con lo slogan Il Veneto che vogliamo.

Tema centrale del documento presentato è l’accesso al credito, divenuto urgente dopo i molti casi di imprese capaci messe in difficoltà dal credit crunch, imprese che fanno fatica a reperire risorse per garantire il posto di lavoro ai loro dipendenti e collaboratori.

Gli “allarmi rossi” per Sangalli sono ben cinque: la recessione, la disoccupazione, lo spettro dell’aumento dell’aliquota Iva, la pressione fiscale salita al 55% e la difficoltà di accesso al credito.
E le previsioni per l’anno in corso non sono affatto positive: “Il 2012 vedrà un ulteriore calo dei consumi del 2,17%, un aumento di mezzo punto della disoccupazione e un -5,7% di investimenti“.
E se si verificherà quel rialzo dell’Iva tanto annunciato, e temuto, “saranno 39 i miliardi di euro di consumi bruciati“.

Per questo, l’appello che viene rivolto al governo è una revisione della spesa pubblica che possa scongiurare questo spropositato aumento e ridurre la pressione fiscale.

Massimo Zanon ha dichiarato: “Lo Stato e le banche diano credito a chi ha creduto in questo Stato ed è rimasto e vuole continuare a investire su questo territorio. Le imprese del commercio, del turismo e dei servizi non delocalizzano: non si chiudono serrande per aprirle in Romania, ma si impegna il proprio patrimonio e si dà pure lavoro agli immigrati“.

Per questo, e in vista del pagamento dell’Imu, è stata inviata una lettera a tutti i sindaci del Veneto in cui si chiede di non applicare l’aliquota massima prevista, che porterebbe a dover sborsare cifre per molti insostenibili.
Continua Zanon: “In un mondo fatto soprattutto di imprese familiari, la pressione fiscale rende disoccupate intere famiglie, impedisce il passaggio generazione e infrange i valori sui quali si fondano la stabilità e la solidarietà tipiche del nostro Paese“.

Vera MORETTI

Nuovo progetto per la responsabilità sociale delle imprese

Quanto spendono le imprese milanesi in responsabilità sociale? Quante si dedicano ad attività benefiche? In quali settori? Qual è il trend con la crisi? Se ne parlerà in una presentazione in Camera di Commercio sul tema “15% – Una  società a  responsabilità illimitata”, un nuovo progetto per l’impresa responsabile della Casa della Carità lunedì 23 gennaio alle ore 12 nella Sala Consiglio di Palazzo Turati in via Meravigli 9/b. 

Parteciperanno: Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano, Don Virginio Colmegna, Presidente della Casa della Carità, Salvatore Bragantini, economista ed editorialista, Rita Querzé, Corriere della Sera.

Milano: CdC lancia il blog della città

In Camera di Commercio è nato il primo “blog” (un diario su internet) dedicato al futuro di Milano, alla sostenibilità ambientale e alle sue prospettive di miglioramento da qui al 2030. Il blog, creato e gestito da un gruppo di giovani collaboratori dell’ente, vuole raccogliere idee e aprire il dibattito alla cittadinanza su 5 temi: infrastrutture, casa ed abitare, ambiente, reti digitali, modi di vivere la città. 

Ogni settimana vengono pubblicati post (editoriali) legati all’attualità, relativi alle 5 aree tematiche, sui quali chiunque può lasciare commenti o fare proposte: le migliori potranno diventare linee di azione dell’istituzione.

Il blog ha anche 3 rubriche: le “Previsioni” meteo-politiche, i “Desideri per Milano 2030” e “Shop scout” dedicato alle più accattivanti “tendenze” imprenditoriali. 


Per accedere al blog basta cliccare su questo sito

“Un blog sul futuro di Milano, è questa la sfida digitale che ha raccolto la Camera di Commercio di Milano – ha dichiarato Carlo Sangalli, Presidente della Camera di Commercio di Milano – per ragionare sulle opportunità della città e sulla sua evoluzione. E per farlo “pubblicamente” – ovvero con mente “pubblica” – alcuni giovani collaboratori della Camera di commercio hanno aperto il blog, un blog corale, aperto ai contributi esterni e all’arena virtuale che riflette sul futuro della città secondo la logica del partecipare per cambiare”. 

Multietnica, meno inquinata, turistica, internazionale: ecco come appare la Milano del 2030 nell’immaginario dei suoi cittadini. La coesistenza di una pluralità di popoli e culture diverse sarà il connotato distintivo della metropoli del futuro per circa un milanese su tre (30,2%) mentre uno su 10 teme una città conflittuale e socialmente frammentata (9,4%). Per circa la stessa quota di intervistati, invece, tra vent’anni Milano primeggerà nel mondo come città globale (9%), mentre un milanese su 7 ha una percezione meno positiva (14%). Riduzione dell’inquinamento (23,1%), rafforzamento della rete di trasporto pubblico (22,1%) e incremento del verde urbano (12%) costituiscono la ricetta per una Milano migliore. E più della metà dei milanesi si dimostra fiduciosa anche riguardo la previsione della propria condizione economica futura tra vent’anni, considerata perlomeno stabile (21,1%) quando non addirittura in crescita (per il 33,3% degli intervistati, un milanese su tre). Un cittadino su due, infine, ritiene mediamente adeguata la propria situazione finanziaria attuale mentre il 17,2% si reputa benestante, ma uno su cinque fa fatica. Emerge da un’indagine della Camera di Commercio di Milano su circa 2.050 persone realizzata nel 2011.

Fonte: Camcom.gov.it

Allarme Confcommercio: Italia già in recessione

Variazioni congiunturali negative su Pil e consumi sono attese già tra il terzo e il quarto trimestre 2011. La recessione per l’Italia è già alle porte, o meglio ha già girato la chiave della serratura. Secondo le stime di Confcommercio, che ha effettuato un’indagine sui consumi degli italiani in vista del Natale, già nel 2012 sono attese variazioni negative sul Pil (- 0,6%) e sui consumi degli italiani(- 0,3%). Per il 2013 si prevede un lievissimo rialzo del prodotto interno lordo dello 0,3%. Le precedenti stime di Confcommercio per il 2012 si attestavano invece sul +0,3% per il Pil e un +0,4% per i consumi.

La recessione è già cominciata. Il calo tendenziale (-0,5%) e congiunturale (-0,8%), rilevati a ottobre 2011 sarebbero, secondo Confcommercio, la “spia” di un probabile avvio, nel terzo trimestre, di una fase di contrazione dei consumi delle famiglie la cui entità non sembra trascurabile e che sarebbe destinata a proseguire anche nella prima parte del 2012. L’associazione ci tiene a precisare che si tratta per il momento di valutazioni ancora “grezze e approssimative”, ma quel che è certo è che con l’aumento delle tasse, la reintroduzione dell’Ici e il maggior sgravio fiscale destinato a incombere sulle famiglie, gli italiani spenderanno meno. Le maggiori imposte comprimeranno infatti il reddito disponibile e l‘occupazione non crescente, il clima sfiducia e la contrazione del potere d’acquisto faranno il resto.

“Le difficoltà sono evidenti. Ma speriamo che le vendite possano reggere perché regge ancora il clima di fiducia delle famiglie – ha affermato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. – Quello che ci preoccupa è il nuovo consistente calo dei consumi, che tra settembre e ottobre ha di fatto azzerato gran parte del recupero registrato nei mesi estivi, e il permanere, a livello nazionale e internazionale, di uno scenario di emergenza“.

Alessia CASIRAGHI

Al via il forum dei Giovani Imprenditori

Si svolgerà venerdì 18 e sabato 19 novembre a Venezia il forum organizzato dai Giovani Imprenditori di Confcommercio.

Si tratterà di un appuntamento importante al quale parteciperanno, oltre al presidente di Confcommercio Carlo Sangalli e al presidente di Giovani Imprenditori, Paolo Galimberti, anche altri personaggi di spicco, tra i quali segnaliamo: Maurizio Sacconi, Antonio Marzano, Cesare Romiti, Francesco Rutelli, e tanti altri.

I lavori inizieranno il 18 novembre alle 11 con una conferenza stampa durante la quale sarà presentata una ricerca su Mezzogiorno, Italia, Mediterraneo: dinamiche economiche.

Attraverso un’analisi comparativa tra i Paesi del Mediterraneo, infatti, verranno affrontati argomenti assolutamente attuali, che partiranno da un approfondimento sulla situazione economica e politica italiane per poi spaziare verso i social network e la generazione 3.0.

Sarà possibile, dunque, attraverso questo importante appuntamento, avere uno spaccato quantomai trasversale dell’Italia e delle sue problematiche, un’opportunità per capire meglio le priorità in questo delicato periodo.

Vera Moretti