Spumante o champagne, chi l’ha spuntata?

Come ogni anno, prima e dopo le Feste, si tirano le somme di vincitori e vinti nella annosa lotta tra spumante e champagne. E anche per il 2015, pare che lo spumante l’abbia spuntata sulle blasonate bollicine dei cugini d’Oltralpe, almeno stando ai risultati di vendite del sito Tannico.it, la più grande enoteca online in Italia.

Secondo i dati di Tannico.it, lo spumante ha totalizzato 35% del totale delle oltre 20mila vendite effettuate tra novembre e dicembre, lo champagne il 32%, il Franciacorta il 24%, il Trento DOC il 4,4%.

Interessante notare come lo scontrino medio per l’acquisto di bollicine si è posizionato in una fascia medio-alta: 103 euro, con una media di 5 bottiglie acquistate. La distribuzione geografica degli acquisti di spumante e champagne effettuati nei due mesi analizzati parla di Vicenza come città più amante delle bollicine, +40% dei consumi rispetto alla media, seguita da Modena (+31%) e Lecco (+27%).

Estendendo invece lo sguardo ai consumi annuali del 2015, la regione del Nord che più apprezza spumante, champagne e dintorni è la Valle D’Aosta (33,70%), seguita da Emilia-Romagna (28,74%) e Veneto (26,27%). Al Centro vincono le Marche (30,58%), seguite da Umbria (28,46%) e Abruzzo (25,82%). Al Sud vince la Basilicata (29,51%), seguita da Puglia (24,36%) e Calabria (23,87%).

Il commento di Marco Magnocavallo, fondatore di Tannico.it: “Abbiamo venduto 38mila litri di bollicine in tutto il 2015. Se impilassimo tutte le bottiglie vendute in questo periodo pre natalizio arriveremmo alla stratosfera. Dallo champagne al prosecco abbiamo raccolto i migliori spumanti italiani e stranieri andando a comporre uno dei cataloghi di bollicine più completi disponibili online e offline. La risposta dei nostri clienti è stata al di sopra delle aspettative: il nostro miglior cliente in un anno ha acquistato bottiglie per un ammontare pari a 17.500 euro”.

Il prosecco italiano batte lo champagne

Prosecco italiano batte champagne francese 320 a 307. Sono queste le cifre in milioni di bottiglie esportate che hanno decretato un sorpasso storico delle nostre bollicine nei confronti di quelle francesi, nel 2014.

Il prosecco italiano, lo scorso anno, ha fatto registrare un +20% nel numero di bottiglie esportate, secondo quanto emerge da un’analisi sulla base dei dati Istat riguardo al commercio estero nel 2014.

Nello stesso periodo, le esportazioni di champagne sono aumentate solo dello 0,7% e, smacco, i francesi hanno importato più prosecco italiano di quanto noi italiani abbiamo fatto con i loro champagne: 9,8 milioni di bottiglie di prosecco italiano hanno infatti scavalcato le Alpi verso nord, mentre verso sud le bottiglie di champagne approdate nel Belpaese sono stati 5,8 milioni. Sul podio degli spumanti preferiti nel mondo ci sono Prosecco italiano, Asti e Franciacorta

Coldiretti fa notare che dall’inizio della crisi, nel 2007-2008, le bottiglie di bollicine italiane spedite all’estero sono quasi raddoppiate, con una crescita in mercati consolidati, ma anche con la conquista di nuovi Paesi come la Cina (+90% di spumanti consumati nel 2014 rispetto al 2013). Cresciute anche le esportazioni nel Regno Unito (+45%), che supera gli Usa in quanto a consumi (+14%) e diventa il primo mercato di riferimento per le bollicine made in Italy. La Germania scende al terzo posto con le esportazioni che restano stabili.

Bollicine italiane superstar

Alla faccia dello champagne, il Capodanno appena passato è stato un trionfo per le bollicine italiane nel mondo. Secondo Coldiretti, in occasione dei festeggiamenti di Capodanno, sono state stappate 170 milioni di bottiglie di spumante Made in Italy. Un dato figlio del fatto che all’estero non sono mai state richieste così tante bollicine italiane come quest’anno.

L’Istat rileva infatti che nei primi nove mesi del 2014 si è registrato il record di esportazione di spumante, +24%, che ha portato il 2014 a chiudersi con un totale di bottiglie di spumante esportate pari a quasi 300 milioni. Se si considera che le esportazioni di champagne hanno fatto registrare un +6% è facile ipotizzare che le bollicine italiane (soprattutto Prosecco e Asti) abbiano stracciato quelle francesi.

Per quanto riguarda i mercati più importanti, la Cina ha fatto registrare un boom di bollicine italiane (+110%), ma anche il Regno Unito si è difeso bene (+49%), superando gli Stati Uniti (+21%) come mercato di riferimento per le bollicine italiane. Gradino più basso del podio per la Germania, le cui importazioni di spumante italiano sono rimaste stabili.

In Italia, invece, sono state stappate circa 50 milioni di bottiglie di spumante Made in Italy, scelte dall’89% degli italiani.

Cresce l’importazione di vino in Italia

L’andamento delle importazioni di vino in Italia, registrato per tutto il 2011, va di pari passo con le esportazioni. Se, infatti, l’export ha segnalato un incremento del 12% annuo, le importazioni sono cresciute del 14%.
Ma se in percentuale si equilibrano, il volume d’affari non è certo alla pari.
Con 300 milioni di euro, l’import non è certo a livello dei 4,4 miliardi di euro dell’export, come era prevedibile.

Ma cosa importiamo, e da chi?
Ad entrare in Italia sono soprattutto spumanti e vini sfusi.
Per quanto riguarda i primi, i prodotti chiave rimangono Champagne e Cava, con un incremento dei volumi del 18% a 120 mila ettolitri.
I vini sfusi sono cresciuti del 28% a 92 milioni di ettolitri, a fronte di un quasi raddoppio del volume importato a 2 milioni di ettolitri. Tale incremento continua nei primi 2 mesi del 2012 e proprio questo andamento sostiene le importazioni di vino, che altrimenti sarebbero scese.

I principali mercati da cui importiamo sono sempre la Francia, gli USA e la Spagna, con il Portogallo in aumento.
Tra questi mercati, quello che ha registrato la maggior crescita è stato lo spagnolo, anche se la Francia rimane quello maggiore, con nel complesso il 57% delle importazioni, contro il 20% della Spagna.

Vera MORETTI