Cibus 2014, tempo di bilanci

Terminata ieri la diciassettesima edizione del Cibus, l’appuntamento biennale dell’agroalimentare alla Fiera di Parma, è già tempo di stilare i primi bilanci: oltre 67mila i visitatori professionisti, +12% rispetto a precedente edizione del 2012, con i buyer esteri che salgono di mille unità per un totale di 11mila; 2700 aziende italiane espositrici su oltre 130mila mq coperti. “Abbiamo il gotha dell’alimentare italiano e registriamo un più 15% di visitatori al giorno: è stata un’edizione da record come nelle previsioni, straordinariamente positiva. Cibus si conferma una grande fiera di territorio con un numero di espositori solo italiani che è un tratto distintivo unico. Qui sono raccolti 2700 imprenditori 100% made in Italy, una differenza antropologica che tutto il mondo ci invidia e che vogliamo portare a Expo 2015” ha commentato, visibilmente soddisfatto, l’amministratore delegato di Fiere di Parma Antonio Cellie.

“Oggi in Italia nel nostro settore non abbiamo competitor” tiene a sottolineare l’ad. Cibus è la fiera numero uno per il retail alimentare con buon pace di chi non si dà per vinto e proprio nei giorni della kermesse parmigiana ha presentato, nei manifesti apposti in città, la milanese TuttoFood come appuntamento leader dell’agroalimentare in programma tra un anno a Milano in concomitanza con l’Expo. ”Siamo al lavoro, con Federalimentare, per l’appuntamento del 2015 a Milano e in questi quattro giorni di Cibus abbiamo ottenuto ottime risposte – ha sottolineato Cellie – non solo dalle imprese ma anche dai Consorzi di tutela delle Dop e Igp italiane, e dagli enti istituzionali. Ancora prima co-organizzeremo la grande fiera alimentare di Pechino in novembre, portando – ha annunciato infine – almeno 300 imprese italiane ad esporre, grazie a alla partnership con Anuga/Fiere di Colonia e Federalimentare”

Jacopo MARCHESANO

Cibus 2014 e la grande distribuzione estera

Si conclude oggi la diciassettesima edizione del Cibus, il salone internazionale (biennale) dell’alimentazione. Molto più di una fiera, dato che all’esposizione classica (2700 le aziende presenti, 600 in più rispetto al 2010) si accoppiano eventi culinari fra i più svariati e numerosi convegni a tema; fra i temi caldi l’internazionalizzazione, la lotta agli sprechi e alla contraffazione alimentare, l’innovazione e la sostenibilità con grande attenzione all’export.

Secondo le stime rese note in questi giorni, le esportazioni alimentari italiani possono aumentare dagli attuali 26 miliardi a 70 miliardi di euro nello spazio di circa 10 anni e per ingrandire il giro d’affari le strategie sono diverse, come ha dichiarato Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma, intervenendo al convegno sulla promozione del made in Italy organizzato da Gruppo Food e Fiere di Parma: “Noi di Cibus abbiamo pensato che la cosa migliore fosse portare le imprese italiane ad incontrare i buyer della distribuzione estera direttamente dentro i loro punti vendita. E di questo rapporto diretto hanno beneficiato sia le imprese sia Cibus”. Oltre alla grande apertura registratasi nei mercati europei ed americani è indubbio che la domanda di food made in Italy sia prepotente anche dall’Asia, e quindi dal Giappone, dove il prodotto italiano è già molto conosciuto, ma anche dalla Cina e da tutti i Paesi del Sud Est Asiatico. “Co-organizzeremo la grande fiera alimentare di Pechino in novembre – ha dichiarato per concludere Cellie – portando almeno 300 imprese italiane ad esporre, grazie alla partnership con Anuga/Fiera di Colonia e Federalimentare, replicando quindi la partecipazione di successo alla fiera alimentare di Bangkok lo scorso anno. E questo modello andremo a seguire edampliare nei prossimi mesi, cioè sostenere i nostri clienti all’interno delle fiere più consolidate nei mercati obiettivo non dispendendo risorse in costose start up o rischiose acquisizioni”.

Un’altra opportunità per presentare ed evidentemente vendere il cibo italiano all’estero, ma non solo, è dato dal web e dal commercio elettronico. Per esempio in Giappone opera “Shop Italia Mia” per acquistare i prodotti italiani, mentre l’applicazione “Be my eye” consente a qualsiasi consumatore di diventare un “occhio” per le aziende che vogliano verificare in Italia e all’estero il posizionamento sui punti vendita del proprio prodotto o le caratteristiche delle proprie categorie.

Internazionalizzazione, il Cibus 2014 ci prova


Internazionalizzazione, sostenibilità e lotta agli sprechi, sono le parole chiave dell’edizione 2014 del Cibus che si concluderà domani a Parma. “La richiesta di cibo made in Italy da ogni angolo del pianeta – sottolinea Fiera di Parma Spa – sta rapidamente crescendo e la nostra produzione sta cercando di divenire prodotto di largo consumo, arrivando sugli scaffali della grande distribuzione estera”. Immagina il tuo nuovo business nel food è il leitmotiv della manifestazione concentrata soprattutto sulla nuova passione degli italiani per i cibi biologici e salutistici.

Anche sull’incoming Cibus ha investito pesantemente (anche guidando vari tour delle Pmi presso le catene internazionali) ritenendolo, giustamente, uno snodo di fondamentale importanza per se stessa e per le aziende italiane del food, “costrette” a conquistare mercati esteri per sfuggire alla sempre più evidente stagnazione domestica. L’anno scorso a fronte di un calo dei consumi alimentari in Italia, l’export tricolore dell’industria del food è cresciuto del 5,8% a 26,2 miliardi su 132 miliardi di fatturato, quest’anno le previsioni sono ancor più positive. “Di dolente ci sono invece i dati sulla produzione industriale del comparto e sui consumi interni in continua discesa. Il 2013, con il suo -4% in termini di fatturato a valori costanti e del -2,1% in quantità, è stato l’anno peggiore per i consumi interni. Sono le discese più marcate degli ultimi anni, che fissano il calo dei consumi interni in quasi 14 punti dal 2007” ha dichiarato Filippo Ferrua Modigliani, presidente di Federalimentare. Un trend negativo che continua, pur se attenuato leggermente, anche nel primo trimestre del 2014 con cali prossimi a 2 punti percentuali in termini di fatturato vendite in valuta costante, e a 1 punto in termini quantitativi. “In 10 anni abbiamo visto chiudere 12 mila microimprese nonostante un andamento decennale assai più dinamico (+8% contro -22%) rispetto al resto dell’industria italiana” conclude Ferrua.

Spazio dunque al commercio al dettaglio, oltre che alla grande distribuzione, al food service e alla ristorazione fuori casa, ai prodotti biologici, gluten free, halal e kosher, alle Pmi regionali, alla ristorazione con il ruolo attivo di Alma, la Scuola di cucina internazionale.

Jacopo MARCHESANO

Federalimentare: “Siamo in lenta, ma inesorabile, ripresa”

E’iniziata ieri, con la partecipazione del vice ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, l’edizione 2014 di Cibus, la fiera internazionale dell’alimentare italiano che resterà aperta a Parma fino all’8 maggio. A riguardo, abbiamo incontrato oggi il responsabile Ufficio Studi e Mercato di Federalimentare, Luigi Pelliccia, per una breve chiacchierata sull’evento che vedrà coinvolte circa 2700 aziende alimentari italiane e circa 10 mila operatori commerciali.

Dott. Pelliccia, quant’è ancora importante per la Federazione Italiana dell’Industria Alimentare l’appuntamento annuale con il Cibus, di cui la vostra associazione confindustriale detiene il 50% del marchio?
Molto importante. Nonostante le esportazioni continuino a crescere, sono comunque sottodimensionate rispetto alle potenzialità del settore e poter dar vita ad una vetrina così importante dei nostri prodotti è ancora di fondamentale importanza, considerando che è stato proprio l’export a far sì che l’industria alimentare abbia indubbiamente sofferto meno rispetto agli altri comparti manifatturieri in questi anni di violenta crisi economica.

Nei prossimi anni il settore è quello che crescerà di più in valore, +8,2% a fine 2017 con 800 milioni di nuovi consumatori di prodotti italiani. Eppure gran parte del giro d’affari è in mano a un piccolo numero di grandi aziende. Come dovrà muoversi il Governo per favorire i processi di internazionalizzazione delle Pmi?
Intanto nel nostro settore ci sono piccole aziende che riescono ad esportare anche all’estero a differenza di quanto avviene nell’intero comparto manifatturiero, ma il Governo deve lavorare per allargare questi modelli di impresa: incentivi promozionali, potenziamento delle imprese e migliorare il clima attorno alle aziende per accelerare l’innovazione, la competitività e la capacità di penetrazione. Se il nuovo esecutivo saprà muoversi e riformare i diversi campi, dalla tassazione alla logistica, il settore non potrà che beneficiarne.

Come sono cambiate le abitudini alimentari italiane negli anni della crisi economica?
Inevitabilmente la grande crisi economica degli ultimi anni ha modificato non poco le abitudini alimentari italiane. Certi prodotti, ovviamente i più costosi, scarseggiano sempre di più sulla tavola delle famiglie che prediligono alimenti di minor valore ma comunque di qualità. Sono calati gli sprechi e gli acquisti sono mirati su prodotti in promozione, non si è abbandonata del tutto la qualità dei prodotti per fortuna. Il cibo è ancora un elemento cardine della nostra società e parte integrante fondamentale della nostra cultura.

Jacopo MARCHESANO

Cibus 2014, vetrina dell’agroalimentare italiano

Apre oggi a Parma Cibus 2014, la fiera internazionale dell’alimentare italiano che resterà aperta fino all’8 maggio. Un’edizione che si presenta forte e chiara sotto il segno del made in Italy. La richiesta di cibo italiano, infatti, sta rapidamente crescendo da ogni angolo del pianeta e la produzione tricolore sta cercando di uscire dalla classificazione di prodotto di nicchia per diventare un prodotto di largo consumo, arrivando sugli scaffali della grande distribuzione estera.

Ecco perché l’edizione 2014 di Cibus vedrà 2700 aziende alimentari italiane tra gli espositori, che si faranno conoscere dai circa 10 mila operatori commerciali attesi a Parma (dei 65mila globali) e provenienti da 115 Paesi. Quest’anno I Paesi “Focus” della fiera saranno Germania, Francia, Regno Unito, Svizzera e Benelux in Europa; Stati Uniti, Canada, Brasile, Giappone e Russia nel resto del mondo. Naturalmente, un’attenzione particolare sarà riservata ai Paesi del mercato del Sud Est Asiatico, vera frontiera tutta da esplorare e conquistare.

E proprio per conquistare i mercati esteri, le aziende alimentari hanno messo a punto centinaia di nuovi prodotti che saranno presentati a Cibus 2014 per la prima. L’aumento di questi nuovi prodotti è un altro dato che testimonia dello sviluppo della fiera biennale di Parma, passata dai 2100 espositori del 2010 ai 2300 espositori del 2012, fino ai 2700 dell’edizione 2014.

Anche in questa edizione di Cibus 2014, l’esposizione dei prodotti sarà affiancata da convegni, eventi, degustazioni e workshop. Per quanto riguarda i convegni, si va dalla presentazione in dettaglio del padiglione “Federalimentare4Expo” di Federalimentare e Fiere di Parma a EXPO 2015, alla Assemblea annuale dei soci di Federalimentare; dal convegno della Fondazione Barilla sul “Milan Protocol” al convegno di Assocarni sulle certificazioni Halal; dal convegno sulla grande distribuzione estera “Promuovere il Made in Italy” del Gruppo Food a “Quale futuro per la promozione delle vendite”, di Nielsen e Università di Parma. Insomma, cibo e business sempre al centro, per un settore vitale per l’economia e le Pmi italiane.

Complementare a Cibus 2014, si terrà la 5° edizione di “Pianeta Nutrizione & Integrazione”, il forum interdisciplinare sulla sana nutrizione con seminari di medici e società scientifiche e una sezione espositiva di prodotti alimentari salutistici. Per finire, come prevede la moda di questi ultimi anni, anche Cibus avrà il suo “fuori salone”, “Cibus Land”, con degustazioni, spettacoli ed eventi di ogni tipo nelle strade di Parma, oltre una grande lounge “After Cibus” riservata a visitatori ed espositori all’interno del palazzo del Governatore.

Se l’economia italiana deve ripartire dalle proprie eccellenze, Cibus 2014 è uno degli appuntamenti da non perdere.

A maggio appuntamento con Cibus 2014

Mancano ancora due mesi, ma i preparativi sono in pieno fermento per la 17esima edizione di Cibus, la manifestazione interamente dedicata al cibo che si terrà a Parma dal 5 all’8 maggio.

L’edizione 2014 avrà molte novità, a cominciare dall’internazionalità che il Salone assumerà, trasformano l’evento in una fiera multicanale, che abbraccerà tutta la filiera alimentare, produttiva e distributiva, in totale sintonia con l’avvento, sempre più prossimo, di Expo 2015.

Per questo motivo, le grandi aziende del settore esporranno accanto alle piccole e medie imprese, comprese le catene distributive estere, il commercio al dettaglio e i duty free, senza dimenticare i grandi brand del Made in Italy e le nicchie come il biologico ed il gluten free, la ristorazione tradizionale e la ristorazione travel e organizzata.

Ciò che non cambia, anche per quest’anno, è l’obiettivo principale, che è quello di aumentare l’export del food Made in Italy, senza dimenticare il mercato interno, ultimamente in affanno.
I dati resi noti da Federalimentare, a questo proposito, parlano chiaro: nel periodo gennaio/novembre 2013, la flessione delle vendite nel mercato italiano è del – 2,1%, mentre l’export continua a crescere senza soluzione di continuità e realizza un +7,1%.

Guardando oltre i confini nazionali, il cibo italiano ha registrato un aumento, sempre negli 11 mesi presi in esame, una crescita del 4,9% in Europa e del 5,4% negli Stati Uniti, ma molto bene sono andati i mercati emergenti: Russia +21,3%, Cina +9,7%, Hong Kong + 13,7%, India +10,5%, Brasile + 7,2%, Sud Africa +20,5%.

Sviluppo a doppia cifra anche per i mercati arabi: Emirati Arabi Uniti + 27,7%, Arabia Saudita +16,9%.
Interessanti i dati di alcuni Paesi mediterranei: la Turchia +20,7%, l’Algeria +67%, la Libia +42,6%.
Cresce anche l’export dei Paesi dell’Est europeo: Polonia +13,3%, Romania + 10,1%, Ucraina +15%.

Per il 2014, Cibus si focalizzerà su alcuni Paesi in particolare.
Per l’Europa, attenzione puntata su Germania, Francia, Regno Unito, Svizzera e Benelux; per gli extra-europei: Stati Uniti d’America, Canada, Brasile, Giappone e Russia.
Un’attenzione particolare sarà riservata ai Paesi del mercato del Sud Est Asiatico “ASEAN”, a seguito del grande successo riscosso dall’iniziativa congiunta Cibus/Anuga-Fiera di Colonia, che ha portato nel 2013 cento aziende italiane alla fiera “Thaifex” di Bangkok, una esperienza che conterà su un raddoppio degli espositori Italiani nel 2014.

A seguito dei positivi riscontri derivanti da questo progetto, si sta pensando ad altre collaborazioni in Cina, e precisamente a Pechino, seguendo lo stesso format di collettiva co-gestita dai due enti fieristici.
L’iniziativa coinvolgerà anche le medie e piccole imprese, e proprio in questo contesto si inserisce la nuova area prevista durante Cibus 2014, denominata Italian Region B2B, dove le pmi delle regioni, che producono i sapori tipici italiani, potranno valorizzare le loro produzioni agli occhi degli importatori esteri alla ricerca di specialità di fine food.

Elda Ghiretti, Cibus Brand Manager, ha dichiarato a proposito: “Siamo riusciti a proporre a produttori e distributori una edizione di Cibus rinnovata e sempre più confacente alle esigenze dei mercati ottenendo un’ottima risposta tanto che abbiamo già occupato tutti i 130 mila metri lordi di superficie disponibile e abbiamo numerosi espositori in lista d’attesa” .

Altre novità di questa edizione di Cibus riguardano i prodotti Kosher e Halal, due segmenti di mercato che presentano interessanti trend di crescita, soprattutto nelle prospettive di export.
L’occasione per questo particolare focus è stata fornita dallo sviluppo di un programma delle certificazioni agroalimentari biologica e religiose promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con Federalimentare e Federbio, con il contributo della Comunità Ebraica Italiana e del Centro Islamico Culturale d’Italia, e che si avvale delle competenze tecniche di Fiere di Parma.

Per individuare meglio le aziende che, all’interno della Fiera, propongono prodotti certificati Bio, Kosher o Halal saranno realizzati cataloghi dedicati ad ognuna delle certificazioni.

Vera MORETTI

Cibus Market Check a Bangkok per la sua seconda tappa

Il tour internazionale Cibus Market Check ha fatto la sua seconda tappa a Bangkok, dove sono approdati anche i manager di 20 industrie italiane, giunti in Thailandia per incontrare i buyer della grande distribuzione locale e capire come i prodotti italiani vengono presentati nei supermercati della città.

Tra le aziende presenti, La Molisana, Coppini Arte Olearia, Noberasco, Consorzio Casalasco del Pomodoro, Coppola Foods, Casale Spa, Steriltom, Polenghi, Saviola, Caravella Fine Foods, Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana, Coop Italia, i cui rappresentanti hanno visitato i supermercati Marko, Tesco Lotus, The Mall Group, Cengra Food Retail e Big C, e da questi sopralluoghi sono nate le basi per instaurare nuovi rapporti e nuovi investimenti.

Obiettivo di questa tappa thailandese, che rientra nelle iniziative in preparazione a Cibus 2014 ed è stata organizzata da Fiere di Parma e Federalimentare/Confindustria, era proprio quello di approfondire la conoscenza con il mercato locale e intuirne i margini di miglioramento.

Ecco quali conclusioni hanno tratto alcuni dei partecipanti.
Davide Pizza, direttore commerciale di Saviola Spa, ha dichiarato: “Abbiamo apprezzato molto la concretezza riscontrata negli incontri con i buyer e l’utilità di poter vedere in diretta i punti di vendita più rappresentativi del posto, che poi sono le esigenze primarie, concentrate in pochi giorni, di chi si rivolge ai mercati esteri“.

Si è detto soddisfatto anche Jeremy Maulet, Export Area Manager di Polenghi Group: “È stato importante per la nostra azienda scoprire il mercato thailandese, le sue abitudine e meccanismi. Direi che quest’esperienza è strutturata per le aziende che hanno poco tempo a disposizione e che desiderano scoprire o approfondire un determinato mercato, con l’aiuto di contatti o interlocutori di alto livello”.

Rita Alberti, infine, responsabile marketing del Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana DOP, ha aggiunto: “Per noi del Consorzio è stata un’esperienza interessante che ci consentirà di segnalare ai nostri soci le opportunità del mercato thailandese. Il programma di “Cibus Market Check”, nella sua integralità rimarca sempre di più la mission della fiera dell’alimentare “Cibus” che è quella di favorire gli scambi commerciali dell’industria alimentare italiana e di avere rapporti costanti con tutti gli stake holders della business community internazionale a partire dai retailer, attori fondamentali per aumentare l’export delle imprese italiane”.

Appuntamento alla terza tappa del Cibus Market Check, che si svolgerà a San Paolo in Brasile in giungo, per poi continuare a New York in luglio e a Shangai in novembre.

Vera MORETTI