I commercialisti salgono in passerella

di Alessia CASIRAGHI

Commercialisti modelli per una notte. I re del 730 pronti a calcare le passerelle il prossimo 12 dicembre al Lotus di Milano. L’occasione? Una sfilata benefica per aiutare i terremotati di Haiti.

In una vesta inedita di indossatori e indossatrici, i professionisti dell’Ordine di Milano vogliono così sostenere la Fondazione Francesca Rava – N.P.H. Italia Onlus. Il ricavato della serata verrà infatti interamente devoluto a sostegno della realizzazione del reparto maternità dell’ospedale pediatrico NPH Saint Damien di Haiti.

Partner dell’iniziativa le griffe Max Mara e Dondup, che forniranno i capi per la sfilata, e lo stesso Lotus che metterà a disposizione gratuitamente i propri locali.

La serata aperta a tutti, si aprirà alle 19.30 con un aperitivo, mentre a conclusione dell’evento verranno estratti i premi della lotteria benefica. Per prenotare l’invito basta inviare un email a segreteriapresidenza@odcec.mi.it. Per ulteriori informazioni potete consultare il sito dell’Ordine http://www.odcec.mi.it/Home/Ordine.aspx.

Crack Amato, indagato Siciliotti

Il presidente nazionale dell’ordine dei commercialisti, Claudio Siciliotti, è indagato insieme ad altre 11 persone nell’ambito del crack del pastificio Amato di Salerno, dichiarato fallito lo scorso luglio. Siciliotti, secondo la Procura di Salerno, sarebbe coinvolto nell’ipotesi di bancarotta fraudolenta che interessa la ditta. Sia Siciliotti, sia un consigliere nazionale dell’ordine, Roberto D’Imperio, anch’egli indagato, sono stati consulenti dell’azienda nel 2006 per assisterla durante il delicato passaggio generazionale. Nei giorni scorsi i finanzieri hanno anche perquisito lo studio di Udine di Siciliotti. Indagato anche il titolare dell’azienda, Giuseppe Amato, insieme ad altri quattro componenti della famiglia.

Commercialisti: in arrivo il Reporting integrato

Parola d’ordine: innovare. Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed degli esperti contabili ha deciso di prendere parte a un progetto pilota di due anni per lo sviluppo di un frame work internazionale per il reporting integrato. L’Integrated Reporting rappresenta un modello di rendicontazione innovativo ed efficace per comprendere le reali performance di un’azienda o un’organizzazione, comprese le PMI.

Chiarendo in maniera più semplice e trasparente il rapporto tra valori finanziari e valori diversi da quelli espressi in termini finanziari, il reporting integrato risponde a necessità di informazioni concise, chiare, uniformi e comparabili. Ogni azienda potrà scegliere di strutturalo in base agli obiettivi strategici dell’organizzazione, alla sua governance e al modello d’impresa. L’obiettivo finale è quello di condividere un modello di rendicontazione che possa offrire un quadro chiaro ed esaustivo delle interconnessioni tra opportunità, rischi e performance, lungo la catena del valore.

Al progetto prenderà parte un gruppo di lavoro internazionale composto da 45 società multinazionali e istituzioni leader impegnate nell’evoluzione degli standard di reporting. “Il Consiglio nazionale dei commercialisti ha aderito all’iniziativa con l’intento di promuovere il dibattito sul tema dell’Integrated Reporting anche a livello italiano, apportando l’esperienza dei professionisti contabili, per stimolare l’innovazione nei modelli di reporting da parte delle aziende, comprese le PMI, e per stimolare la convergenza internazionale” ha sottolineato Giovanni Parente, consigliere nazionale con delega all’area della sostenibilità ambientale.

Alessia Casiraghi

Roma caput commercialisti

Roma caput… commercialisti. Il 5 dicembre 2011 la capitale ospiterà infatti la decima conferenza annuale della Federazione dei Commercialisti nell’area del Mediterraneo (FCM). L’evento si terrà la Residenza di Ripetta e sarà dedicato alle PMI e al difficile equilibrio tra le esigenze di trasparenza e quelle della semplificazione. Un argomento di estrema attualità, alla luce del fatto che la previsione di una regolamentazione sostenibile per le PMI è al centro di un dibattito al quale hanno contribuito autorevoli organismi e istituzioni nazionali e internazionali tra cui il G20, la Commissione Europea e la Banca Mondiale. Oneri e adempimenti sono considerati  dalle PMI il principale problema, ancora più delle difficoltà di accesso al credito.

L’evento avrà una traduzione simultanea italiano/inglese/italiano e garantirà ai partecipanti cinque crediti formativi. Prevista la partecipazione, tra gli altri, del presidente dei commercialisti italiani, Claudio Siciliotti e di quello dell’FCM, Ninos Hadjirousos, del Vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani e del Consigliere nazionale dei commercialisti, Giancarlo Attolini, che è anche Vicepresidente SMP Committee IFAC e membro del Comitato esecutivo FCM.

Laura LESEVRE

Commercialisti a convegno a Firenze

Il 4 e 5 novembre appuntamento a Firenze per i commercialisti italiani. Il Consiglio nazionale dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili in collaborazione con l’Ordine dei commercialisti di Firenze organizza infatti il convegno “Funzione pubblica ed efficienza tecnica. I commercialisti impegnati nella pubblica amministrazione“. Due giornate di approfondimento sul contributo fornito dalla professione economico-giuridica nell’ambito del processo di miglioramento della pubblica amministrazione, soprattutto per quanto concerne i temi dell’economicità e della trasparenza.

Al convegno è prevista la partecipazione di rappresentanti nazionali, regionali e locali delle istituzioni, dirigenti della pubblica amministrazione, docenti universitari ed economisti. La due giorni sarà aperta alle 10.30 del 4 da un intervento del presidente nazionale della categoria, Claudio Siciliotti, e rappresenta un momento di confronto per i commercialisti che ricoprono il ruolo di amministratori, revisori e consulenti nel sistema pubblico allargato.

Nel corso dei lavori saranno presentati i risultati di una ricerca del Consiglio nazionale sulla presenza dei commercialisti nella P.A. e il libro “La fase transitoria del federalismo municipale: aspetti quantitativi, contabili e fiscali delle nuove entrate comunali“, curato dall’Istituto di ricerca della categoria.

Due le tavole rotonde in programma. La prima, il 4 novembre (ore 15), moderata da Gianni Trovati del Sole 24 Ore e alla quale parteciperà il consigliere nazionale dei commercialisti, Giosuè Boldrini, ha per titolo “Federalismo contabile e valutazione delle performance della pubblica amministrazione”; la seconda, il 5 novembre (ore 10), moderata da Isidoro Trovato del Corriere della Sera, alla quale parteciperà il consigliere nazionale dei commercialisti, Andrea Bonechi, è intitolata “Le partecipate degli Enti locali tra pubblica amministrazione e mercato”. Appuntamento al palazzo dei congressi di Firenze.

I commercialisti dicono no al condono

Il condono non piace ai commercialisti italiani, i quali la considerano una misura “iniqua e non risolutiva” e, soprattutto, stridente nei confronti del lancio, pochi mesi fa, della campagna pubblicitaria contro l’evasione firmata da Agenzia delle Entrate, Ministero dell’Economia e Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Claudio Siciliotti, presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, ha commentato così questa decisione da parte del governo: “Il condono è una misura una tantum che non inciderebbe in modo concreto né sulla riduzione del debito pubblico né sul reperimento di risorse da destinare alla crescita. Inoltre, per come sono da sempre strutturati i cosiddetti “tombali”, chi meno ha dichiarato negli anni precedenti, meno paga anche di condono. Oltre ad essere una misura non risolutiva per la sua natura di una tantum, quindi, il condono è anche iniquo. L’unico sviluppo che sarebbe realmente in grado di assicurare e’ quello dell’evasione. Senza contare che sarebbe oggettivamente peculiare assistere al varo di un condono fiscale a meno di quattro mesi dal lancio di una massiccia campagna pubblicitaria che descrive l’evasore fiscale alla stregua di un parassita della società”.

Ovviamente, qualora il condono venisse introdotto, i commercialisti, su richiesta dei propri clienti, lo applicherebbero, ma non è questo che si augurano.

Le scorciatoie, infatti, in questo periodo di difficoltà, servirebbero solo ad acuire problemi già esistenti e, invece di aiutare chi beneficerebbe del condono, danneggerebbero un intero paese, che fatica a riemergere.

Secondo Siciliotti, dunque, l’immagine dell’Italia, se questa decisione diventasse ufficiale, ne uscirebbe malconcia e senza più credibilità.

Vera Moretti

Commercialisti, un convegno in Sardegna

La revisione legale: verso nuove regole” è il titolo del convegno organizzato dal Consiglio nazionale dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili, in programma il 16 e 17 settembre nel Centro Congressi Forte Village, a Santa Margherita di Pula (Cagliari). Saranno due giornate di approfondimento durante le quali saranno presentati i documenti elaborati dal Consiglio nazionale dedicati alle linee guida per l’applicazione dei principi di revisione internazionali alle piccole e medie imprese e al collegio sindacale incaricato delle revisione legale dei conti. I due documenti saranno posti in pubblica consultazione nei prossimi giorni e fino al 30 novembre.

I lavori del convegno saranno aperti alle 14,30 del 16 settembre con il saluto delle autorità locali e la relazione introduttiva del presidente del consiglio nazionale dei commercialisti, Claudio Siciliotti. A seguire sono in programma gli interventi di Antonio Masip Hidalgo (Membro della Commissione giuridica del Parlamento europeo, relatore per la proposta di risoluzione sulla politica in materia di revisione contabile), Phil Cowperthwaite (membro dell’International auditing and Assurance Standards board – IAASB), Luciano Berzè (Consigliere nazionale dei commercialisti delegato ai principi contabili), oltre a quelli di alcuni esponenti di Consob, Ministero dell’Economia, Confindustria, Ifac e mondo accademico.

Commenta il presidente, Claudio Siciliotti: “A Cagliari presenteremo ai colleghi e a tutti i soggetti istituzionali, italiani e internazionali, chiamati ad una responsabilità in questo campo, le linee guida predisposte dal Consiglio nazionale dei commercialisti per i principi di revisione legale dei conti nel mondo PMI che, sulla base degli ISA versione ‘clarified’, abbiamo adattato al contesto economico nazionale. Linee guida che saranno sia un riferimento ‘tecnico’ coerente con i principi internazionali, sia, ci auguriamo, una buona base di partenza per la stesura della convenzione finalizzata a dare efficacia anche ‘normativa’ ai principi stessi, da realizzarsi con il MEF, come previsto dal decreto legislativo 39 del 2010“.

Commercialisti: si alle liberalizzazioni ma si tuteli la professione

Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili ha lanciato al governo e alle forze politiche di maggioranza e opposizione un messaggio chiaro: “In questa difficile fase, tutti devono essere disposti a dare il proprio contributo, anche per impedire che altri si sottraggano dal dare il proprio. Liberalizzare i mercati, anche quelli professionali ove opportuno, non deve pero’ diventare il pretesto per distruggere le libere professioni”.

Liberalizzare i mercati, ivi compresi quelli professionali, – afferma Claudio Siciliotti, presidente del Consiglio nazionale della categoria – significa rimuovere le barriere e le limitazioni ritenute più dannose per l’economia che utili per la tutela dell’interesse pubblico.

“Le bozze di testi poi ritirati che si sono lette recentemente inducono a una certa preoccupazione. Se anziche’ tentare l’ennesimo scomposto assalto agli Ordini – conclude Siciliotti- trovassimo finalmente norme che si occupano di vere liberalizzazioni, noi commercialisti saremmo pronti a sostenerle, in un quadro complessivo di sacrifici equilibrati richiesti a tutte le diverse componenti sociali di questo Paese”.

Commercialisti, come sfruttare tutte le potenzialità del web

Nella lunga serie di testimonianze di professionisti che hanno fatto del web il punto di forza del proprio business, non poteva mancare la voce di un rappresentante della categoria professionale “principe” di Infoiva, quella dei commercialisti. 

Dopo due avvocati – il dott. Salvatore Iozzo dello studio legale Iozzo con il suo sito http://www.multe-ingiuste.com/, e il dott. Matteo Santini titolare dell’omonimo studio legale in Roma (http://www.studiolegalesantini.com/) e Presidente Nazionale del Centro Studi e Ricerche sul Diritto della Famiglia e dei Minori – e un business coach – il dott. Giulio Ardenghi, uno dei pochi business coach professionisti italiani con il suo sito http://www.businesscoachingefficace.com -, ora è la volta del dott. Giovanni De Lorenzi, titolare di gdl studio, uno studio di Commercialisti ed Esperti contabili che opera in Padova. Presente da anni in rete con il suo sito http://www.gdlstudio.it/, il dott. De Lorenzi è un altro di quei professionisti che, grazie a un sito internet aggiornato, efficace, con un dominio forte ha sfruttato al meglio tutte le opportunità che internet può offrire a chi fa impresa. Uno stimolo a scoprire LAMIAIMPRESAONLINE.IT il servizio di Google dedicato a professionisti e piccole imprese che consente di creare un sito dalla A alla Z, chiavi in mano e gratis.

Quanto e in che modo l’ha aiutata nel suo business l’avere un sito internet professionale?
Il sito internet mi ha accompagnato fin dal nascere della mia attività professionale. Come Studio giovane ho voluto subito dare un’impronta orientata al web, con l’utilizzo di strumenti per la tenuta della contabilità e la gestione delle attività dei clienti completamente via web. Grazie all’utilizzo del web, pertanto, ho potuto puntare molto su informazioni puntali, con riduzione nei costi e nei tempi di evasione delle pratiche.

Perché ha deciso di avere una presenza online?
Il sito internet professionale è fondamentale per ottenere una maggiore visibilità sul mercato, soprattutto in un periodo di forte sviluppo della rete internet. Forse, come Paese, siamo ancora un po’ indietro nell’utilizzare internet per avere contatti di tipo lavorativo e professionale. Credo comunque che sia questione di poco tempo perché, al passaparola tradizionale, si accompagni anche quello virtuale.

Che cosa è cambiato nel suo rapporto con i clienti da quando ha una presenza online?
Visto che la mia attività professionale si è subito orientata al web, ho voluto sempre cercare di ottimizzare lo scambio di informazioni con i miei clienti, in base alle loro effettive necessità: l’informazione, infatti, è efficace soprattutto se è in grado di orientarsi al cliente, in base alla sue effettive necessità. Non ha senso, a mio avviso, elaborare delle circolari informative da girare indistintamente a tutti i clienti; ad esempio, non ha senso inviare ai liberi professionisti, informazioni sul Bilancio in IV direttiva CEE.

Come pensa di sviluppare il suo sito in futuro?
Offrendo servizi che possono aiutare il cliente nel prendere determinate decisioni. Penso a una serie di “utilties” via web per valutare vantaggi o svantaggi fiscali per intraprendere una determinata attività d’impresa.

Commercialisti: la mediazione obbligatoria è necessaria, ma si può migliorare

Il presidente dei commercialisti, Claudio Siciliotti, nel corso del convegno nazionale “Mediazione civile: strumento giuridico e percorso di unione. Il ruolo dei commercialisti” tenutosi a Torino qualche giorno fa ha espresso un importante commento sulla mediazione obbligatoria: “Quella sulla mediazione civile è una riforma sicuramente perfettibile, ma il suo avvio segna comunque uno spartiacque nella storia della giustizia italiana. Pur con tutte le difficoltà che nella fase iniziale potranno verificarsi, era importante partire. La mediazione è ad oggi l’unico strumento in campo per alleggerire i nostri tribunali dal peso dei quasi sei milioni di cause civili pendenti, con una durata media tra i dieci e i dodici anni. Siamo al 156° posto delle classifiche mondiali per la durata dei processi, una situazione che penalizza pesantemente cittadini e imprese. Chi si oppone a questa riforma finisce di fatto per difendere questo indifendibile status quo“.

Tra le migliorie apportabili Siciliotti ha ricordato: “Probabilmente il ruolo di mediatore andrà riservato ai soli iscritti agli Ordini professionali e non ai laureati triennalitout court. Così come andranno costantemente monitorati i percorsi formativi. Massima vigilanza sulla qualità dei mediatori, quindi, ma anche grande impegno per l’affermazione di uno strumento di risoluzione alternativa delle controversie che può essere di grande aiuto per la collettività, anche perché potrà contribuire ad un significativo snellimento della pubblica amministrazione“.

L’incontro di Torino è stato un pretesto per presentare anche modello di conciliazione dei commercialisti, a illustrarlo è stato Felice Ruscetta, consigliere nazionale della categoria.