Resistere: la parola d’ordine per le imprese del turismo

 

Davide PASSONI

Turismo italiano uguale sole, mare, accoglienza. Terminata BIT 2013, e appurato che la Borsa del travel italiano è ancora oggetto di attenzione da parte di visitatori e buyer, soprattutto stranieri (i dati parlano di 600 top buyer provenienti da 50 paesi, + 25% rispetto alle passate edizioni; più di 2.000 seller italiani), in che modo i piccoli imprenditori del settore possono contrastare la crisi che c’è e si fa sentire?

L’ISNART è l’Istituto nazionale di ricerche sul turismo del sistema delle Camere di commercio italiane che, riportiamo fedelmente, “realizza studi e pubblicazioni sul turismo, indagini, rilevazioni e progetti di fattibilità, elaborazione dati, costituzione e forniture di banche dati ed Osservatori, svolgimento di attività editoriali e di promozione e diffusione con ogni mezzo dei propri servizi, organizzazione di convegni, seminari e dibattiti in ambito turistico”.

Con il Presidente Maurizio Maddaloni, 58 anni napoletano, laureato in Giurisprudenza, già operatore turistico del settore incoming che ha ricoperto numerosi incarichi nel settore, tra i quali presidente di Promuovi Italia, consigliere dell’Enit e che oggi è presidente della Camera di Commercio di Napoli, presidente di Unioncamere Campania, numero uno di Confcommercio Campania (a livello nazionale è stato vicepresidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia e attualmente siede nel Consiglio generale della FIAVET, la federazione nazionale degli agenti di viaggio di cui è presidente onorario della Campania), abbiamo misurato la temperatura del sistema turismo nel Belpaese, controllando lo stato di salute delle sue piccole imprese. Il referto? Non troppo buono…

Quali prospettive sono emerse dall’ultima Bit relativamente al settore turistico italiano?
L’appuntamento fieristico è stato innanzitutto una conferma della crisi ancora in atto nella nostra economia e nel turismo in particolare. Secondo una recente indagine del nostro istituto, il 64 per cento delle imprese turistiche non effettuerà investimenti nel 2013. Il turismo interno soffre notevolmente il peso delle manovre fiscali. Le nuove tasse incidono sui consumi turistici e i periodi di vacanza tendono a diminuire.

Si tratta di un settore che soffre di molti mali. Quali i più gravi?
Il crollo della domanda interna e la zavorra della burocrazia che impedisce nuovi investimenti. Poi c’è ancora da decidere come e chi fa promozione dell’Italia. E’ stato uno dei principali interrogativi anche durante i giorni della Bit quando il ministro Gnudi ha presentato il piano strategico per il 2020. Bisognerà puntare, con il prossimo esecutivo nazionale, ad un modello di governance condivisa tra Stato e sistema delle Regioni.

Quali sono gli “anticorpi” su cui può contare per guarire?
Serve un passo diverso nelle politiche di promozione e un forte rafforzamento del nostro sistema di offerta. E’necessario puntare su una radicale semplificazione delle procedure amministrative per le imprese che vogliono investire nel turismo in Italia e, naturalmente, una netta riduzione della pressione fiscale.

In Italia la ricettività turistica è sinonimo, per la maggior parte dei casi, di impresa familiare? Vantaggio o svantaggio? Perché?
Il nanismo imprenditoriale è una caratteristica strutturale della nostra imprenditoria turistica. Incentivare le reti d’impresa e quindi la possibilità di consorziare una serie di attività da svolgere sul territorio, può essere una strategia vincente. Fare rete e puntare sulla certificazione di qualità, sono le direttrici obbligatorie da seguire per vincere la concorrenza dei mercati internazionali, basata sull’offerta di strutture e servizi con standard molto elevati.

Per molte imprese italiane il 2013 sarà un anno decisivo: scampare o morire? Anche nel turismo siamo arrivati a tanto?
Il turismo è una cartina di tornasole infallibile per misurare lo stato di salute della nostra economia. In più soffre della concorrenza spietata dei mercati internazionali. C’è da aspettare almeno la seconda metà del 2013 per iniziare ad intravedere un po’ di luce proveniente dal tunnel della recessione. Resistere, per molte imprese, significa non abbassare gli standard di qualità e investire innanzitutto sulle risorse umane e sulla capacità, tutta italiana, di fare dell’accoglienza un valore aggiunto fondamentale e decisivo.

Che cosa dovrebbe fare il prossimo governo, a suo parere, per rilanciare l’impresa turistica italiana?
Abbassare la pressione fiscale su imprese e famiglie, innovare l’offerta per renderla appetibile ad un turista con minore capacità di spesa, dare un ruolo più forte alla politica nazionale per rafforzare il comparto del turismo. Appena qualche giorno fa abbiamo concluso un’indagine su “Quale politica per il turismo dal nuovo governo nazionale” attraverso 1615 interviste complete. Operatori e imprenditori intervistati ritengono, nel 60,2% dei casi, che è necessario un rapido intervento del governo nazionale sul fronte della riduzione della pressione fiscale sulle imprese mentre per un altro 36% il nuovo governo dovrebbe innanzitutto ridurre le tasse sulle famiglie.

“Turismo, non facciamo fuggire gli imprenditori”

di Davide PASSONI

Quella di Confimprese Turismo Italia non è una delle voci che, nel panorama dell’impresa turistica italiana, ama farsi sentire con proclami altisonanti che rimangono poi lettera morta, come altri invece fanno. Ecco perché, allora, la presa di posizione del suo presidente, Giuseppe Sarnella, in occasione della Bit 2013 va considerata con attenzione.

Confimprese Italia è un “sistema plurale” a cui appartengono oltre 60mila imprese e professionisti. Si propone di rappresentare e tutelare gli interessi dei retailer moderni e di dialogare con le istituzioni – siano esse comunitarie, nazionali o regionali – per favorire la progressiva liberalizzazione dei mercati e sviluppare reti di vendita e marchi.

Su queste basi e con questa mission, Sarnella è stato chiaro: “È necessario – ha detto durante la Borsa Internazionale del Turismomonitorare il mercato turistico. Dobbiamo renderci conto di cosa accade intorno a noi e fare di tutto per lo sviluppo del territorio. Siamo un Paese che costringe imprenditori come l’Aga Khan, Briatore e molti altri a lasciare l’Italia, dopo aver contribuito a far crescere la nostra economia. E questo non deve accadere. Riportiamo in Italia le nostre eccellenze e puntiamo sul turismo italiano“.

Un messaggio e un auspicio che vogliono partire da quanto di unico offre il territorio italiano. “Dobbiamo valorizzare i nostri mari, le nostre coste, le isole – ha affermato Sarnella. Abbiamo isole fantastiche, tra le più belle al mondo, ma alcune di loro vengono usate soltanto come terreno di inconvenienti diplomatici. È importante, inoltre, rilanciare il termalismo, puntando sulle eccellenze del territorio e sulla qualità delle nostre acque, uniche nel loro genere e presenti solo in Italia e in Giappone. È da qui che dobbiamo ripartire per un reale sviluppo del territorio e del comparto turistico italiano“.

Come detto in apertura, Confimprese Turismo Italia è nota per non lasciare cadere nel vuoto appelli e iniziative. Per il bene delle imprese turistiche italiane e degli imprenditori che le animano, ci auguriamo che anche questa volta sarà così.

Protocollo d’intesa per migliorare la formazione in ambito turistico

In una città come Venezia, il turismo rappresenta una delle prime risorse economiche.
Per questo, è stato siglato un protocollo d’intesa per favorire, nelle scuole, la formazione di figure professionali competenti nel settore turistico.

A firmare l’accordo, il 18 dicembre a Palazzo Balbi a Venezia, erano presenti gli assessori alla formazione, Elena Donazzan, e al turismo, Marino Finozzi, l’Ufficio Scolastico Regionale rappresentato dalla dott.ssa Francesca Sabella, i presidenti regionali di Confturismo, Marco Michielli, Federturismo, Antonello De’ Medici e Assoturismo, Francesco Mattiazzo.

Marino Finozzi ha dichiarato: “Con la firma di puntiamo tutti, istituzioni e sistema economico, a disinceppare il meccanismo che impedisce o ostacola l’incontro tra domanda e offerta di lavoro in un settore che tira, dove la qualità del personale è preziosa e che non è delocalizzabile”.

Con questa importante firma, dunque, le autorità coinvolte si impegnano a potenziare le competenze in materia di accoglienza del turista, ma anche di favorire gli stage e l’alternanza scuola-lavoro nel settore.

Vera MORETTI

Turismo, in arrivo quasi 4 miliardi di finanziamenti

Tre miliardi e 615 milioni di euro a disposizione delle imprese del turismo per sostenerle e promuovere la competitività del settore. Si tratta dello stanziamento previsto dal progetto Italia&Turismo, realizzato dal ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, e presentato nei giorni scorsi a Palazzo Chigi con i rappresentanti di Intesa Sanpaolo, Unicredit, Gruppo Banco Popolare, Banca Popolare di Milano, Banca Popolare di Sondrio, Monte dei Paschi di Siena, Banca Nazionale del Lavoro e Banco Popolare dell’Emilia Romagna. Il finanziamento è destinato alle imprese turistiche così come definite dalla Riforma del turismo da poco diventata legge, quindi non solo le strutture ricettive, le agenzie di viaggio, i tour operator, ma anche le imprese della ristorazione, gli stabilimenti balneari, e ogni altro tipo di soggetto economico attivo nel settore.

Gli oltre 20mila sportelli degli otto istituti di credito firmatari, insieme ai consorzi di garanzia fidi delle associazioni di categoria appartenenti a Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, saranno a disposizione delle imprese turistiche per supportarle nelle operazione di investimento e consolidamento. Bernabò Bocca, presidente di Confturismo, ha sottolineato che “stiamo facendo del nostro meglio, il turismo e la cultura sono quello che il Paese ha. Il futuro di un Paese va basato sulle carte importanti che si hanno nel mazzo, queste solo le carte più alte“.

Il portale degli hotel italiani

www.italyhotels.it è il nuovo portale realizzato da Federalberghi-Confturismo per assicurare la presenza su Internet di tutti gli alberghi italiani, grazie anche alla gratuità dell’accesso e ai bassi costi di commissione, di gran lunga inferiori a quelli richiesti di altri siti.

Un portale che ha l’obiettivo di mettere in rete a breve tutti gli oltre 34mila alberghi esistenti in Italia e che vuole diventare un punto di riferimento concreto per i consumatori, che a fatica si muovono nell’affollato mondo dell’online.

Il sito è stato presentato nelle scorse settimane nella sede Confcommercio Imprese per l’Italia di Vicenza, alla presenza del direttore generale di Federalberghi, Alessandro Cianella, insieme a Benedetta Pilla, del servizio marketing di Amadeus, la società che ha curato il portale.

Gli operatori, con Italyhotels.it, possono contare su un canale addizionale di vendita, legato al crescente utilizzo di Internet sia per acquisire informazioni sulle strutture alberghiere, sia per procedere alla prenotazione. Il sistema permette inoltre agli operatori una maggiore flessibilità nel modulare le offerte in base alla tipologia di clientela, oltre a vantaggi concreti sulla gestione operativa.