Smau 2012, le interviste: Gianluca Ciralli di Commercialista.com

 

Infoiva, media partner di Smau 2012, incontra startupper e realtà istituzionali al salone milanese dell’information e communication technology. La videointervista a Gianluca Ciralli, Founder e Marketing Officer di Commercialista.com, il motore di ricerca per i professionisti

 

Il Cndcec aggiorna le Note interpretative

di Vera MORETTI

La seduta del 1 marzo del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili ha approvato alcune modifiche alle Note interpretative della disciplina delle incompatibilità diffuse nel 2010.

L’articolo 4 di tali Note sancisce l’incompatibilità della professione di dottore commercialista e di esperto contabile con l’esercizio di alcune professioni quali notaio e giornalista professionista, ma anche di alcune attività come appaltatore di servizio pubblico, concessionario della riscossione tributi e promotore finanziario e l’esercizio di attività d’impresa.

Dopo due anni, perciò, il Cndcec ha deciso di aggiornate le Note per dare la possibilità agli Ordini locali di capire se sussistono o meno cause di incompatibilità in alcuni casi che sembrano più complessi.

In particolare, le modifiche che risultavano più urgenti riguardano l’ambito dell’esercizio dell’attività di impresa. A tale proposito è stato chiarito che in caso di attività di impresa agricola, l’incompatibilità con l’esercizio della professione sussiste solo laddove l’iscritto assuma la qualifica di imprenditore agricolo professionale.

Le precisazioni, poi, sono state fatte anche in merito alla sussistenza nelle società di servizi del carattere di strumentalità/ausiliarietà all’esercizio della professione, in merito all’intervallo temporale da prendere come riferimento nell’effettuare il raffronto tra i fatturati della società e dell’iscritto.

Commercialisti: in arrivo il Reporting integrato

Parola d’ordine: innovare. Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed degli esperti contabili ha deciso di prendere parte a un progetto pilota di due anni per lo sviluppo di un frame work internazionale per il reporting integrato. L’Integrated Reporting rappresenta un modello di rendicontazione innovativo ed efficace per comprendere le reali performance di un’azienda o un’organizzazione, comprese le PMI.

Chiarendo in maniera più semplice e trasparente il rapporto tra valori finanziari e valori diversi da quelli espressi in termini finanziari, il reporting integrato risponde a necessità di informazioni concise, chiare, uniformi e comparabili. Ogni azienda potrà scegliere di strutturalo in base agli obiettivi strategici dell’organizzazione, alla sua governance e al modello d’impresa. L’obiettivo finale è quello di condividere un modello di rendicontazione che possa offrire un quadro chiaro ed esaustivo delle interconnessioni tra opportunità, rischi e performance, lungo la catena del valore.

Al progetto prenderà parte un gruppo di lavoro internazionale composto da 45 società multinazionali e istituzioni leader impegnate nell’evoluzione degli standard di reporting. “Il Consiglio nazionale dei commercialisti ha aderito all’iniziativa con l’intento di promuovere il dibattito sul tema dell’Integrated Reporting anche a livello italiano, apportando l’esperienza dei professionisti contabili, per stimolare l’innovazione nei modelli di reporting da parte delle aziende, comprese le PMI, e per stimolare la convergenza internazionale” ha sottolineato Giovanni Parente, consigliere nazionale con delega all’area della sostenibilità ambientale.

Alessia Casiraghi

Curatori fallimentari: per le insolvenze transfrontaliere arriva un “vademecum”

Scambio continuativo di informazioni utili, trasparenza e collaborazione costante tra i professionisti curatori per garantire il più corretto svolgersi delle procedure di insolvenza transfrontaliere in Unione europea. Sono questi gli obiettivi principali che si propone di raggiungere il Protocollo firmato a Roma il 7 maggio 2010 tra il Consiglio nazionale forense, il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e il Conseil National des administrateurs judiciares et des mandataires judiciaires. Il Protocollo contiene proprio una Guida operativa alla quale potranno attenersi i curatori delle procedure principali e secondarie di insolvenza di cui tratta il regolamento comunitario Ce 1346/2000, Guida che definisce alcune procedure operative per migliorare il coordinamento effettivo delle procedure principali e secondarie di insolvenza. In particolare, la Guida predispone modalità pratiche di trattamento del passivo e degli elementi di attivo del debitore che sono oggetto di procedure di insolvenza aperte in concomitanza in diversi paesi dell’Unione europea, a cui i curatori interessati potranno fare riferimento per lo svolgimento della loro funzione. Nel preambolo, l’accordo specifica comunque che le regole di comportamento indicate nella guida sono necessariamente subordinate alle norme comunitarie e nazionali applicabili in materia.

La linea guida principale sta nel promuovere una circolazione delle informazioni preliminari ai creditori del debitore. Così il Vademecum ripercorre le disposizioni del Regolamento comunitario che disciplinano gli avvisi inviati direttamente ai creditori e poi suggerisce al creditore della procedura principale di trasmettere un invito a dichiarare a tutti i creditori, nessuno escluso. Si tratta di una nota individualizzata che precisa le formalità richieste e le sanzioni previste dalla legge applicabile alla procedura principale; il curatore della procedura secondaria invece inviterà solo i creditori locali. In secondo luogo, la Guida indica le buone passi anche per gli avvertimenti indirizzati direttamente agli altri curatori che possono insinuare nelle altre procedure i crediti già insinuati nella procedura alla quale ciascuno di essi è preposto. Così l’accordo prevede una informazione reciproca dei curatori tra di loro.  Altri elementi dell’accordo sono:

  • organizzare le modalità pratiche di attuazione delle dichiarazioni incrociate (per insinuare il proprio credito in tutte le procedure attivate): ogni curatore indirizzerà agli altri la lista in cui ricapitola i crediti dichiarati nella sua procedura, indicando le caratteristiche di ogni credito, precisando “inderogabilmente” se la lista riguarda solo il passivo dichiarato o quello verificato e definitivamente accertato;
  • stabilire le modalità della verifica operata da ogni curatore: che dovrà verificare per ciascuno dei crediti ammessi se questo non è oggetto di doppia dichiarazione visto che comunque ogni credito dichiarato in duplicazione non potrà essere ammesso al passivo se non una volta soltanto;
  • chiarire le modalità di addebito delle spese giudiziarie.

Quanto al trattamento dell’attivo, l’accordo prevede una serie di regole destinate a favorire il miglior modo di realizzazione degli attivi della procedura secondaria e precisa, altresì, le modalità di comunicazione e di cooperazione tra i curatori, sia di natura generale che di natura particolare in relazione al tipo di procedura. Senz’altro i curatori devono stabilire individualmente, prima di qualunque esecuzione forzata, la lista degli attivi che rientrano nella procedura alla quale sono preposti; lista che deve essere comunicata agli altri curatori in modo tale da contribuire (tramite un gioco di sospensioni e non azioni) alla migliore liquidazione. L’accordo precisa anche il calendario per il compimento e la comunicazione dell’inventario. Poi l’accordo passa in rassegna alcune regole particolari di cooperazione a seconda che la procedura di insolvenza miri all’adozione di un piano di prosecuzione o a un piano di cessione. Per quanto riguarda il trasferimento dell’attivo, la guida prevede che le proposte fatte eventualmente dal curatore della procedura principale debbano esser prese in considerazione ma senza che si impongano alla giurisdizione che ha aperto la procedura secondaria, la quale resta competente in via esclusiva a decidere della destinazione dell’attivo incluso nella specifica procedura. Infine, alcune indicazioni riguardano la distribuzione del ricavato della realizzazione dell’attivo: la Guida prevede che il prodotto della realizzazione dell’attivo relativo alla procedura secondaria sia versato, anche in caso di trasferimento globale, al curatore della procedura secondaria, in vista della sua ripartizione tra i creditori ammessi al passivo relativo evitando il rischio (con dispositivi di controllo ad hoc), indotto dalla pluralità delle procedura di insolvenza, di assegnare al creditore una somma superiore al suo credito.

fonte: Uff. Stampa del Consiglio Nazionale Forense

Una nuova polizza per commercialisti, professionisti e contribuenti

E’ nata un nuova polizza assicurativa su misura, a tutela dei professionisti italiani e contribuenti.

Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti insieme agli Esperti Contabili hanno raggiunto un’intesa con un pool di brokes per la creazione di questa polizza, un ausilio agli oltre 110mila commercialisti italiani, e non solo.

La polizza è già stipulatibile dal sito dei professionisti ed è stata siglata con l’Associazione temporanea di impresa (Ati), che include Aon-Biverbroker-Akros-Banchero-Costa.

In questo modo si intendono coprire i  rischi pertinenti alla contabilità, alla copertura legale, alle dichiarazioni dei redditi di persone fisiche e di società, ai visti di conformita’ per le compensazioni dell’IVA  che devono essere firmati dai professionisti. Ma sono incluse anche le attività di sindaci, revisori contabili, consiglieri di amministrazione, le curatele.

La nuova assicurazione è retroattiva di 2 anni ed è possibile scegliere tra un massimale minimo di 250mila euro fino a 5 milioni di euro (ma si può ancora aumentare l’importo).

Una soluzione importantissima per gli addetti ai lavori, come ha tenuto a sottolineare Claudio Siciliotti, Presidente del Consiglio Nazionale dei Commercialisti, che ha asserito: “Quest’intesa e’ per noi estremamente importante. Un atto di responsabilita’ nei confronti della collettività per il quale questo Consiglio nazionale si e’ impegnato sin dal suo insediamento. Il nostro prossimo obiettivo e’ realizzare una copertura assicurativa, che veda come contraente direttamente il Consiglio nazionale e come assicurati tutti gli iscritti”.

Paola Perfetti