Il Cnf dice Sì alla separazione delle carriere e piena indipendenza della magistratura dalla politica

“L’inadeguatezza del sistema giustizia è causata dall’incapacità di fornire risposta alla domanda di giustizia e dalla persistente difficoltà di declinare in modo non conflittuale il rapporto tra giurisdizione e politica”. E’ stata questa l’analisi preliminare del vicepresidente del Cnf Ubaldo Perfetti al convegno Gli avvocati e il sistema giustizia terminata qualche giorno fa.

“A parte la erraticità di un legislatore che prima abroga il tentativo obbligatorio di conciliazione nelle cause del lavoro e subito dopo la introduce per un numero rilevante di cause ordinarie, l’obbligatorietà sancita dal decreto legislativo 28/2010 non è accettabile: non trova giustificazione né nella direttiva comunitaria né nella legge delega 69/2009”, ribadisce Perfetti. “L’ordinanza Tar Lazio, che rinvia alla Corte costituzionale questo profilo, si incarica di dimostrare l’eccedenza della norma rispetto a entrambe.

In tema di modifica al titolo quarto della Costituzione il Cnf rimarca che il progetto deve evitare la dipendenza del pubblico ministero dall’esecutivo e che si ponga in pericolo l’indipendenza della magistratura. Dunque al pm non può essere sottratto il compito di garantire la legalità delle indagini; desta perplessità la norma sulla obbligatorietà dell’azione penale secondo “criteri stabiliti” che darebbe vita a un sistema di selezione dei reati da perseguire a seguito del quale la “giustizia perderebbe il suo carattere di imparzialità”; la responsabilità dei magistrati, pur nella necessità di renderla effettiva, non può perdere l’ancoraggio al dolo o colpa grave.

In arrivo nuove regole europee per uniformare i contratti

Sono in arrivo regole europee uniformi per la disciplina dei contratti, per favorire la crescita del mercato unico nel rispetto del diritto di scelta dei consumatori. La proposta di legge sarà proposta ad ottobre e definirà regole uniformi per la disciplina dei contratti di vendita, regole che i consumatori europei potranno scegliere di applicare al posto delle norme nazionali.

A dare l’annuncio in anteprima, il Presidente del Cnf, Guido Alpa che ha affermato:  “Si tratta di una nuova opportunità per gli avvocati italiani“. “La prospettiva di lavoro indicata dalla vicepresidente della commissione europea, Vivienne Reading, è cioé quella di un insieme di regole uniformi comunitarie di carattere opzionale, è un grande risultato per il sistema italiano: in questo modo si evita la prevaricazione di altri modelli contrattuali nazionali “forti”, come quello anglosassone” – ha poi proseguito.

Non solo i legali hanno rappresentato una Repubblica dei giuristi, non frammentata a dispetto dei numerosi stati italici; ma molti hanno contribuito all’unificazione con il loro sacrificio: così Francesco Mario Pagano e anche Giuseppe Mazzini, “un avvocato dei poveri, costretto all’esilio“.