Ecco quali sono le sfide per lo studio professionale

Abbiamo esaminato nei precedenti articoli il significato di organizzazione e di cultura organizzativa. Abbiamo identificato alcuni modelli organizzativi applicabili nel vostro studio professionale e abbiamo fornito degli elementi utili a comprendere la vostra cultura organizzativa e a intervenire là dove necessario.

Siete ora in grado di identificare gli effetti della vostra cultura sulle persone e sull’organizzazione, di elencare i fattori che contribuiscono a mantenere la cultura dello studio e di definire come la struttura organizzativa è trasmessa di collaboratore in collaboratore. Abbiamo altresì compreso come in uno studio professionale di piccole dimensioni siano il titolare o i titolari a dettare la cultura e la struttura organizzativa. In strutture di grandi dimensioni è invece uno dei soci, tipicamente il managing partner, a ricoprire il ruolo di manager responsabile dell’organizzazione dello studio coadiuvato in rari casi da un general manager. Abbiamo riflettuto sul fatto che spetta a queste figure il compito di diffondere la cultura organizzativa attraverso il proprio comportamento, attraverso il linguaggio e la comunicazione.

E’ chiaro da tutti questi elementi come organizzare uno studio professionale sia un’attività complessa e soprattutto continuamente in progress. Solo in questo modo infatti lo studio sarà in grado di adeguarsi alle sfide del mercato quali le nuove tecnologie che modificano il nostro modo di lavorare quotidiano. Basti pensare a come i programmi di scrittura abbiano cambiato radicalmente il modo di lavorare di avvocati permettendo loro di redigere atti e controllarne le revisioni in modo rapido e veloce. O ai medici che possono utilizzare programmi di audio scrittura per velocizzare il loro lavoro.

Ma le sfide non sono solo di carattere tecnologico. Avete mai pensato a come i negozi di avvocati presenti ormai lungo le strade di alcune città italiane abbiano cambiato completamente il paradigma organizzativo dello studio legale? Oppure come i negozi di dentisti affiliati a un brand abbia influito sulla cultura del tradizionale studio dentistico?

Ebbene l’invito è a riflettere sulla continua innovazione da apportare alla vostra organizzazione anche affidandosi a esperti esterni perché in epoca di grandi cambiamenti e con un mercato globale sempre più competitivo una struttura organizzativa flessibile, ma chiara, potrà davvero rappresentare il fattore critico di successo per il vostro studio.

Dott.ssa Simona CERCA

Studio professionale: come sviluppare la cultura organizzativa

Il tema della cultura organizzativa viene spesso sottovalutato o addirittura dimenticato in molti studi professionali. In strutture di grandi dimensioni, come società di consulenza internazionali, la cultura organizzativa viene invece spesso ratificata con una sorta di codice consegnato a tutti i nuovi dipendenti. E’ infatti provato che una cultura organizzativa forte e riconosciuta è associata a un incremento delle vendite di servizi, del profitto e della soddisfazione dei collaboratori.

La cultura organizzativa è anche l’immagine che diamo dello studio ai nostri clienti. Se, ad esempio, entrando in uno studio di consulenza trovassimo tutti gli impiegati in jeans ne trarremmo conclusioni ben diverse rispetto allo studio dove tutti gli impiegati saranno in giacca e cravatta. Ricordate dunque che la cultura organizzativa riflette l’identità del vostro studio. Per questa ragione vi abbiamo invitati nel precedente articolo (cfr. Organizzare lo studio professionale: una scelta culturale) a porvi delle domande sulla vostra cultura. Se il risultato della vostra analisi è stato deludente o non sapete da dove iniziare, proviamo a ragionare insieme su come dare vita alla vostra cultura organizzativa.

Iniziamo con il dire che, specie in studi di piccole dimensioni, è il fondatore ad avere il maggiore impatto sulla cultura organizzativa in quanto è l’unico a sapere inizialmente come dovrebbe essere la struttura, a cercare collaboratori che condividano con lui le stesse idee ed è ancora lui a influenzare con il suo comportamento la cultura dell’intero studio. Quindi, che cosa fare se rappresentate voi stessi “il fondatore” o, in studi professionali di maggiori dimensioni, il management?

Innanzitutto raccontate ai vostri collaboratori storie su come è nato il vostro studio, come avete reagito a delle difficoltà lavorative e a degli errori. Raccontare eventi passati dello studio aiuta a comprendere alcune pratiche odierne come quella di andare al lavoro in jeans. Create dei rituali, cioè una serie di attività che ripetete e che esprimono e rinforzano i valori dello studio e della sua organizzazione. Una proposta potrebbe essere, ad esempio, invitare a pranzo i propri collaboratori una volta al mese per raccontare i progetti futuri e per riflettere assieme sugli insuccessi e sui successi dello studio. Lo stesso studio, in quanto luogo di lavoro, rappresenta un simbolo che parla della vostra cultura: avete un loft o un appartamento in un vecchio stabile?

Infine, non dimenticate che una cultura organizzativa deve essere comunicata con le parole, con il training, ma anche rappresentando voi stessi un modello per i vostri collaboratori.

Dott.ssa Simona CERCA

Organizzare lo studio professionale: una scelta culturale

Coloro che hanno introdotto una nuova e istituzionalizzata forma organizzativa si saranno subito trovati a dover affrontare la spinosa questione di farla accettare nell’ambito del proprio studio professionale.

Istituzionalizzare l’organizzazione significa, infatti, imporre determinati comportamenti all’interno dello studio e ai collaboratori. Un’organizzazione ha la “personalità” tipica dello studio professionale in cui nasce: rigida o flessibile, innovativa o conservativa, amichevole o burocratica. Decidere di organizzarsi significa quindi anche affrontare la questione culturale.

Difficile ovviamente definire che cosa s’intende con cultura organizzativa. Pensate a uno studio legale in cui i professionisti vogliano sempre essere chiamati con l’appellativo di “Avvocato” e quello invece dove si preferisce essere più informali. Avete mai pensato davvero a come questo semplice comportamento definisca la cultura organizzativa e la relazione tra colleghi e collaboratori? E’ facile comprendere come la cultura impatti fortemente sul successo di una forma organizzativa.

Questo semplice esempio ci aiuta a comprendere che, così come abbiamo visto esistere diverse forme di organizzazione per uno studio professionale, allo stesso modo si possono adottare diverse culture organizzative.

Analizziamo concretamente alcune caratteristiche:
Innovazione e propensione al rischio: quanto all’interno dell’organizzazione si incoraggiano le persone a essere innovative e a prendersi dei rischi. Innovativo può essere, ad esempio, uno studio medico che invii ai suoi pazienti il calendario delle visite pianificate direttamente nella loro agenda elettronica o via sms.
Attenzione ai particolari: quanto è richiesto ai collaboratori di utilizzare capacità di analisi e precisione. Ad esempio, a un avvocato può essere richiesta, oltre a ottime capacità professionali, anche l’attenzione alla psicologia del cliente.
Orientamento alle persone: capacità del professionista o dei professionisti di prendere decisioni che tengano in considerazione le esigenze dei propri collaboratori. Questo può avvenire, ad esempio, utilizzando dei software per migliorare la gestione del tempo.
Orientamento al lavoro in team: quanto il lavoro è organizzato per team piuttosto che lasciato a una sola persona. Questo avviene quando viene pianificato il lavoro utilizzando tutte le sinergie nelle competenze.
Aggressività: quanto le persone sono aggressive e competitive all’interno dello studio. In alcuni contesti la competitività è una forte componente culturale addirittura richiesta e incentivata.

L’analisi di queste caratteristiche delinea la cultura organizzativa di uno studio professionale, così come quella di un’azienda.

Concludiamo invitandovi a pensare alla vostra cultura interna e a come questa si riflette sulla vostra organizzazione. E’ probabile che sarete meno orientati al lavoro in team se il vostro studio ha un’organizzazione a satellite (rif. Studio professionale: quali possibili modelli di organizzazione). A questo punto vi proponiamo un semplice esercizio: pensate alla vostra organizzazione e provate a descriverla su un foglio; provate poi a pensare, utilizzando le caratteristiche sopra descritte, alla cultura prevalente nel vostro studio. Sono l’una lo specchio dell’altra? Riuscite a riconoscervi? Quali sono i pro e i contro della vostra organizzazione? E della cultura organizzativa? Sarebbe meglio portare dei cambiamenti?

Vedremo in seguito come realizzare una possibile cultura organizzativa.

Dott.ssa Simona CERCA