Organizzare lo studio professionale: una scelta culturale

Coloro che hanno introdotto una nuova e istituzionalizzata forma organizzativa si saranno subito trovati a dover affrontare la spinosa questione di farla accettare nell’ambito del proprio studio professionale.

Istituzionalizzare l’organizzazione significa, infatti, imporre determinati comportamenti all’interno dello studio e ai collaboratori. Un’organizzazione ha la “personalità” tipica dello studio professionale in cui nasce: rigida o flessibile, innovativa o conservativa, amichevole o burocratica. Decidere di organizzarsi significa quindi anche affrontare la questione culturale.

Difficile ovviamente definire che cosa s’intende con cultura organizzativa. Pensate a uno studio legale in cui i professionisti vogliano sempre essere chiamati con l’appellativo di “Avvocato” e quello invece dove si preferisce essere più informali. Avete mai pensato davvero a come questo semplice comportamento definisca la cultura organizzativa e la relazione tra colleghi e collaboratori? E’ facile comprendere come la cultura impatti fortemente sul successo di una forma organizzativa.

Questo semplice esempio ci aiuta a comprendere che, così come abbiamo visto esistere diverse forme di organizzazione per uno studio professionale, allo stesso modo si possono adottare diverse culture organizzative.

Analizziamo concretamente alcune caratteristiche:
Innovazione e propensione al rischio: quanto all’interno dell’organizzazione si incoraggiano le persone a essere innovative e a prendersi dei rischi. Innovativo può essere, ad esempio, uno studio medico che invii ai suoi pazienti il calendario delle visite pianificate direttamente nella loro agenda elettronica o via sms.
Attenzione ai particolari: quanto è richiesto ai collaboratori di utilizzare capacità di analisi e precisione. Ad esempio, a un avvocato può essere richiesta, oltre a ottime capacità professionali, anche l’attenzione alla psicologia del cliente.
Orientamento alle persone: capacità del professionista o dei professionisti di prendere decisioni che tengano in considerazione le esigenze dei propri collaboratori. Questo può avvenire, ad esempio, utilizzando dei software per migliorare la gestione del tempo.
Orientamento al lavoro in team: quanto il lavoro è organizzato per team piuttosto che lasciato a una sola persona. Questo avviene quando viene pianificato il lavoro utilizzando tutte le sinergie nelle competenze.
Aggressività: quanto le persone sono aggressive e competitive all’interno dello studio. In alcuni contesti la competitività è una forte componente culturale addirittura richiesta e incentivata.

L’analisi di queste caratteristiche delinea la cultura organizzativa di uno studio professionale, così come quella di un’azienda.

Concludiamo invitandovi a pensare alla vostra cultura interna e a come questa si riflette sulla vostra organizzazione. E’ probabile che sarete meno orientati al lavoro in team se il vostro studio ha un’organizzazione a satellite (rif. Studio professionale: quali possibili modelli di organizzazione). A questo punto vi proponiamo un semplice esercizio: pensate alla vostra organizzazione e provate a descriverla su un foglio; provate poi a pensare, utilizzando le caratteristiche sopra descritte, alla cultura prevalente nel vostro studio. Sono l’una lo specchio dell’altra? Riuscite a riconoscervi? Quali sono i pro e i contro della vostra organizzazione? E della cultura organizzativa? Sarebbe meglio portare dei cambiamenti?

Vedremo in seguito come realizzare una possibile cultura organizzativa.

Dott.ssa Simona CERCA