DdL Concorrenza: addio ai saldi, vendite promozionali liberalizzate

Il commercio è uno dei settori che negli ultimi anni ha sofferto di più, sia a causa dell’emergenza Covid che ha costretto molti esercizi commerciali, tra cui abbigliamento e tecnologia, a lunghe chiusure, sia perché la concorrenza delle vendite online ha portato via una grossa fetta di clientela. Ora con il DdL Concorrenza qualcosa potrebbe cambiare, infatti i saldi o vendite promozionali potrebbero essere liberalizzate.

Saldi: addio ai limiti. Ecco cosa prevede il Disegno di Legge Concorrenza

La normativa attualmente in vigore prevede dei limiti alle vendite promozionali e in particolare per i saldi. Le vendite in saldo possono essere effettuate solo in due periodi dell’anno, coincidenti con la stagione invernale, a partire generalmente dal 5-6 gennaio, e nel periodo estivo a partire dall’inizio di luglio. Le date possono leggermente differire nelle varie Regioni. Le vendite in saldo devono teoricamente avere ad oggetto beni che possono subire un deprezzamento, proprio per questo i saldi inizialmente riguardavano solo l’abbigliamento, cioè abiti e scarpe che a causa del variere delle tendenze/mode, per la successiva stagione sarebbe stato difficile rimettere in commercio. Nel tempo però i saldi si sono diffusi in tutti i settori.

Spesso i commercianti per aggirare tali divieti e attirare i clienti scelgono di inviare comunicazioni con sconti ai clienti fidelizzati.

Il DdL Concorrenza all’articolo 7 prevede il venir meno di tali divieti e limiti. Nel nuovo articolo non c’è traccia di date per le vendite promozionali, indicazione della durata e poteri delle Regioni, di fatto cadono i limiti ora previsti.

Critiche dalle associazioni di settore al DdL concorrenza: addio ai saldi non aiuta il commercio tradizionale

Ricordiamo che siamo ancora di fronte a un Disegno di Legge e di conseguenza intercorrerà tempo prima che si arrivi all’approvazione definitiva del testo e potrebbero esservi delle modifiche. Ad esprimere critiche a tale scelta è Confesercenti che non condivide tale scelta e parla di un vero blitz normativo operato senza il preventivo confronto con le associazioni di categoria. Confesercenti parla di una deregulation che non è in grado di tutelare consumatori e commercianti della catena tradizionale. In poche parole ritiene che sia un provvedimento non in grado di aiutare i commercianti a recuperare clientela e ad avere buoni introiti. Anzi, secondo l’associazione potrebbe essere un regalo per il commercio online e la grande distribuzione e danneggiare ulteriormente gli altri commercianti.

In Notariato al Senato sul ddl concorrenza

Martedì 24 novembre è stato convocato in audizione alla Commissione X Industria del Senato, il Consiglio Nazionale del Notariato, che si è espresso sugli articoli che riguardano il sistema notarile.

Durante l’audizione è stata manifestata non solo condivisione a favore della riduzione dei costi a carico dei consumatori e delle imprese e a favore della crescita economica, ma anche particolare sensibilità alla sicurezza giuridica in un momento di forte fragilità per il sistema economico e finanziario occidentale.

In merito agli articoli 44 e 45 del ddl concorrenza – che prevedono, il primo, la costituzione di srl semplificata con scrittura privata, il secondo la possibilità di stipulare alcuni atti societari mediante sottoscrizione digitale di un modulo standardizzato, anche senza intervento notarile né di altro professionista – è stato posto il problema di come contemperare le esigenze di sicurezza giuridica, anche alla luce di quello che sta avvenendo nel mondo, con una visione della semplificazione che affida a forme di digitalizzazione senza controlli particolarmente rigidi, alcune tipologie societarie.

Inoltre, ci si è chiesti se si vuole continuare a utilizzare il notariato anche in queste specifiche situazioni con tutte le regole, i controlli e il percorso di verifica e di segnalazione antiriciclaggio che poggia su un’attività che lo Stato delega al notaio in ordine all’indagine della volontà delle parti e alla formazione del consenso.

Una semplificazione priva di controlli non sembra in linea con la disciplina comunitaria e le indicazioni delle più importanti organizzazioni internazionali (Ocse, Gafi, Banca Mondiale) sulla tutela dell’ordine pubblico e il contrasto all’abuso dello strumento societario, poiché manca un soggetto destinatario degli obblighi derivanti dalla direttiva 2005/60/CE.

L’obiezione, sostiene il notariato, non può dirsi superata con la previsione (inserita dalla Camera dei Deputati) che affida a posteriori, invece che in modalità preventiva, i controlli antiriciclaggio al Conservatore del Registro delle Imprese (comma 2 della norma).

In merito all’art. 42 sulla determinazione del numero e dell’attribuzione delle sedi notarili, il notariato ha espresso soluzioni migliorative che non facciano solo riferimento al numero degli abitanti ma anche ad elementi oggettivi sulla base delle concrete esigenze del territorio.

Nel corso dell’audizione è stata inoltre presentata dal notariato una serie di proposte per raggiungere gli obiettivi di riduzione dei costi per i cittadini, specie le categorie meno abbienti, e per le imprese. In particolare sul tema della volontaria giurisdizione, redazione e autenticazione a distanza di alcuni atti unilaterali dell’imprenditore, certificato di successione in aggiunta al registro delle successioni, un archivio informatico per le procedure di amministrazione di sostegno.

Ddl concorrenza, incontro Cnf-Mise

Il ddl concorrenza continua a turbare i sonni di molti professionisti, dai notai agli avvocati. Proprio questi ultimi sono particolarmente attivi presso le sedi istituzionali per cercare di far apportare modifiche a un testo che non convince più di tanto in diversi punti.

Ecco perché questa settimana il ddl concorrenza è stata una delle portate più calde servite nel menu dell’incontro che c’è stato, nella sede del ministero dello Sviluppo Economico, tra il presidente del Consiglio Nazionale Forense, Andrea Mascherin, e il ministro Federica Guidi. Un incontro durato un’ora nel quale, fa sapere il Consiglio Nazionale Forense, “il ministro Guidi ha dimostrato grande disponibilità all’ascolto”.

Ascolto di cosa? Durante l’incontro Mascherin e Guidi hanno toccato diversi temi di attualità per la professione forense, partendo dal pieno riconoscimento da parte del ministro del ruolo costituzionale dell’Avvocatura.

Poi, come era prevedibile, il ministro e il presidente del Cnf si sono soffermati particolarmente sul ddl concorrenza, stabilendo di “collaborare allo studio di soluzioni riguardanti l’avvocatura volte a risolvere eventuali criticità”. Mascherin ha poi confermato al ministro Guidi il costante “contributo istituzionale del Cnf” al ministero dello Sviluppo economico.

Un incontro durante il quale, ricorda ancora il Cnf, “il presidente Mascherin ha molto apprezzato la disponibilità del Ministro ed il suo desiderio di trovare soluzioni idonee e rispettose del ruolo degli avvocati”, anche nell’ambito del ddl. Ora sta al ministero tradurle in fatti, a partire dal ddl concorrenza.

Confassociazioni: ddl concorrenza bene sull’immobiliare

Confassociazioni interviene sul dibattito in corso intorno al ddl concorrenza e lo fa attraverso le parole del suo vicepresidente, con delega alle Professioni Immobiliari, Paolo Righi.

Confassociazioni – ha dichiarato Righiesprime grande soddisfazione per quanto è emerso nel corso dal dibattito parlamentare alla Camera dei Deputati sul Disegno di Legge Concorrenza. Ad una prima lettura, gli emendamenti del Ddl Concorrenza sembrano evitare la sciagura che avrebbe potuto abbattersi sul mercato immobiliare”.

Per i professionisti del Real Estate – ha sostenuto Righila riammissione dell’emendamento presentato dall’On. Polidori, che prevede l’esclusione della partecipazione delle banche all’attività di intermediazione immobiliare, è un fatto molto importante. Si tratta di un emendamento che vieta alle Banche di detenere partecipazioni nelle imprese che svolgono attività di intermediazione immobiliare. E ciò, se approvato, potrebbe sia salvaguardare l’attività di migliaia di agenzie immobiliari sia tutelare milioni di consumatori dallo strapotere e dai condizionamenti che alcune banche potrebbero esercitare sui correntisti”.

Pur auspicando un’inversione di marcia per evitare un possibile condizionamento da parte delle Banche nelle società di avvocati – ha continuato Paolo Righi, che è anche Presidente Nazionale di Fiaipsalutiamo, con favore, il fatto che i relatori abbiano definito anche i limiti all’ingresso di soci di capitale negli studi legali, limitando la partecipazione degli stessi a quote di minoranza. Ormai, da anni, persiste nel nostro Paese la volontà di alcune lobby, volta a tramutare i professionisti Italiani in “imprese”, cercando di concentrare l’estro, la professionalità e le indubbie capacità d’innovazione al servizio di pochi grandi gruppi”.

Con la proposta dei relatori di maggioranza di modificare la disciplina sul Deposito del Prezzo – ha aggiunto il Vice Presidente di Confassociazioni – si conferisce la possibilità alle parti contraenti di scegliere in piena autonomia come gestire la propria compravendita immobiliare dal notaio. Il testo originale della Legge rendeva obbligatorio alle parti depositare le somme a saldo della compravendita al Notaio, il quale le avrebbe “liberate” consegnandole al venditore solo dopo la trascrizione dell’atto. Gli interessi maturati, nel frattempo, sarebbero stati incassati dallo Stato per la costituzione di un fondo di garanzia a favore delle imprese”.

Le modifiche presentate al Ddl concorrenza dai relatori e l’emendamento Polidori, che vieta alle banche di intraprendere l’attività di agente immobiliare, riportano chiarezza sul tema della concorrenza. In questo Paese – ha concluso Righi – troppe volte si scambia la libera concorrenza con il tentativo dei grandi gruppi finanziari e industriali di soppiantare le professioni e di ridurre i nostri professionisti a meri esecutori della Finanza e dell’industria. L’indipendenza, la terzietà e la professionalità dei professionisti italiani sono invece beni da tutelare perché rappresentano un baluardo nella difesa della legalità e dei consumatori”.

Notai, un incontro su tutele, regole e mercato

Si terrà a Milano lunedì 29 giugno, dalle 15.30 alle 18.30, nel Centro Congressi Le Stelline (Corso Magenta, 61), la tavola rotonda: “Tutele e Regole: Quanto valgono nel mercato?” organizzata dall’Associazione Sindacale dei notai della Lombardia – Guido Roveda.

Il notariato lombardo insieme ai consumatori, ai rappresentanti del mondo dell’impresa e dell’accademia ed esponenti del mondo civile discuterà della efficacia della regolamentazione del mercato a tutela dei cittadini.

Fra i temi oggetto del confronto stimolato dai notai, anche le novità introdotte in campo immobiliare e societario dal ddl concorrenza, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 20 febbraio 2015 che, secondo recenti studi, potrebbe determinare sul sistema economico e giuridico del Paese, una riduzione del PIL italiano dello 0,41% all’anno. Ecco il programma:

Saluti e Introduzione dei lavori – Domenico Chiofalo, presidente dell’Associazione Sindacale dei notai della Lombardia – Guido Roveda

Ne discutono:

Anna Canepa (Segretario Generale Magistratura Democratica)

Valerio Onida (Presidente Emerito Corte Costituzionale)

Ranieri Razzante (Docente di Legislazione antiriciclaggio nell’Università di Bologna e Presidente dell’Associazione Italiana Responsabili Antiriciclaggio – AIRA)

Antonio Longo (Presidente Movimento di Difesa del Cittadino)

Antonio Calabrò (Consigliere Incaricato per Legalità e Responsabilità Sociale d’Impresa di Assolombarda)

Umberto Ambrosoli (Avvocato)

Prof. Marco Mazzoli (Professore di Politica Economica e Finanziaria, Università degli Studi di Genova)

Carmelo Di Marco (Presidente di Feder notai)

Modera: Franco Di Mare

Il Notariato sul ddl concorrenza

Convocato venerdì 19 giugno in audizione presso le Commissioni riunite Finanze e Attività produttive della Camera dei Deputati, il Consiglio Nazionale del Notariato si è espresso sui 4 articoli del ddl concorrenza che riguardano il sistema di funzionamento del Notariato. Sono state presentate numerose proposte sostitutive degli articoli 28, 29 e 30 del ddl per realizzare gli obiettivi di un’efficiente semplificazione a vantaggio del sistema Paese e una riduzione dei costi per i cittadini e per le imprese.

Tra le proposte presentate, in particolare, si segnala:

  • La riforma del Registro delle successioni attraverso la sua totale informatizzazione e telematizzazione, previa unificazione dei registri oggi esistenti presso le cancellerie dei Tribunali su base nazionale. Questo Registro sarebbe affidato, senza oneri per lo Stato, al Consiglio Nazionale del Notariato e senza oneri per le parti in caso di consultazione.
  • Collegato alla riforma del registro delle successioni, volendo dare corpo alla nuova normativa europea (in vigore il prossimo 17 agosto), si propone di istituire anche per le successioni nazionali ilCertificato di Successione nazionale; il tutto con risparmio in termini di tempi e di costi per il cittadino e per la Pa.
  • Possibilità di redazione e autenticazione a distanza di alcune categorie di atti unilaterali dell’imprenditore, come gli atti di organizzazione interna dell’impresa (attestazioni, certificazioni e dichiarazioni). Questa proposta unisce il vantaggio per l’imprenditore di avvalersi della consulenza e dell’attività del notaio senza muoversi dal proprio ufficio (con risparmio di tempo e costi).

Nel corso dell’udizione, il Notariato ha ribadito che le proposte contenute negli articoli 28, 29, 30 oltre a non avere contenuto concorrenziale, non determinerebbero risparmi né per i cittadini, né per le imprese, né per lo Stato. In particolare è stato rilevato:

  1. Che l’assenza delle verifiche e delle regole proprie del sistema del notariato e le carenze segnalate nell’art.28 avranno come naturale conseguenza: la riduzione dei controlli, che si traduce in minor tutela delle parti, e in un assai probabile aumento del contenzioso; un rischio per la qualità dei dati inseriti nei registri immobiliari, con conseguente indebolimento del sistema italiano di pubblicità legale ed inevitabili ripercussioni sulla posizione dell’Italia nella classifica “Doing Business della Banca Mondiale, con effetti negativi anche sul P.I.L.; l’appesantimento delle procedure transattive, aumentando i soggetti coinvolti in ciascuna operazione, ritenendo probabile che come avviene nei paesi anglosassoni, le parti vorranno avvalersi ciascuna dell’assistenza del proprio avvocato. Questo articolo, come segnalato in questi mesi da più parti della società civile, avrà l’effetto di avvantaggiare banche e assicurazioni, come sostenuto anche dalle Associazioni dei Consumatori.
  2. Che gli articoli 29 e 30, nella loro formulazione, contrasterebbero con la legislazione europea e gli orientamenti e le indicazioni delle più importanti organizzazioni internazionali (OCSE, GAFI, Banca Mondiale) sulla tutela dell’ordine pubblico finalizzato al contrasto dell’abuso dello strumento societario, dellevasione fiscale e dellantiriciclaggio.

Ddl Concorrenza, possibili modifiche per notai e avvocati

Dopo le proteste dei notai di mezza Italia contro il Governo per il disegno di legge sulla concorrenza che, tra le altre cose, attribuisce agli avvocati la possibilità di stipulare contratti di compravendita per gli immobili non residenziali fino a 100mila euro di valore catastale, la questione potrebbe prendere un’altra piega. Stando alle dichiarazioni del sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri, intervenuto all’incontro di Federnotai mercoledì scorso il Governo Renzi è disponibile a riaprire il dialogo con entrambe le categorie sulla norma inserita nel Ddl Concorrenza, incardinato in Commissione Attività Produttive alla Camera. Soddisfatto il presidente di Federnotai Carmelo Di Marco che ha assicurato come la categoria non sia affatto “spaventata dalla concorrenza” ma desiderosa di “rendere meno costoso l’accesso e favorire i concorsi”.

“La prestazione che offre il notaio è una prestazione supportata da tre requisiti fondamentali – aveva dichiarato nei giorni scorsi meno diplomaticamente Pierluisa Cabiddu, presidente del Sindacato sociale notarile -. Sono la specializzazione attestata dal superamento di un concorso nazionale, molto rigoroso e meritocratico; la responsabilità che il notaio ha, patrimoniale, penale e fiscale; e i rigorosi controlli ai quali è sottoposto da parte del Ministero di Giustizia, che ogni due anni verifica la legalità dei suoi atti. Questi requisiti sono molto importanti, perché la tutela che deve essere data in quest’ambito è una tutela fondamentale per il cittadino e per lo Stato”.

Le critiche del notariato al ddl concorrenza

Il ddl concorrenza continua ancora a far discutere le associazioni professionali. Ora, anche il notariato italiano è critico nei confronti del disegno di legge recentemente trasmesso alla Camera dei Deputati.

Secondo il notariato, il ddl concorrenza conserva tutte le criticità da tempo evidenziate, anche nella versione definitiva che contiene modifiche rispetto al testo approvato dal consiglio dei ministri lo scorso 20 febbraio.

I notai italiani continuano a sostenere la necessità di favorire la concorrenza nella competenza e non viceversa e, insieme agli altri professionisti che già si sono espressi in merito – primi fra tutti gli avvocati e i commercialisti – vogliono continuare ad essere al fianco dei cittadini e delle imprese fornendo loro la migliore esperienza professionale maturata fino ad oggi.

Peccato però che, secondo loro, le nuove norme contenute nel ddl concorrenza che intervengono su un sistema efficiente, riconosciuto come tale dalle principali organizzazioni internazionali, rischiano di aumentare gli squilibri di mercato e di indebolire un sistema di controlli e di certezza giuridica ora garantito dai pubblici registri. Un sistema sconosciuto al mondo anglosassone, caratterizzato invece da frodi di identità, ipotecarie e un altissimo contezioso giudiziario, a danno in particolare dei soggetti più vulnerabili, famiglie e consumatori.

In campo immobiliare, secondo il notariato, se il ddl concorrenza sarà approvato così come è ora, i cittadini si troveranno a pagare, oltre a un’apposita polizza assicurativa, come minimo due o più professionisti, uno per parte, per adempiere ai compiti che oggi sono svolti da uno solo, il notaio, che ha come obbligo di legge la tutela di entrambe le parti, venditore e acquirente, oltre all’interesse dell’Erario.

Il notariato sottolinea infine come, in campo societario, il ddl concorrenza apra le porte alle società anonime di tradizione anglosassone, primo veicolo per corruzione, riciclaggio, evasione fiscale e finanziamento al terrorismo senza aggiungere alcun risparmio per i cittadini, che dal 2012 non corrispondono alcun compenso ai notai per la costituzione delle società a responsabilità limitata semplificata.

Maurizio D’Errico, presidente del Consiglio Nazionale del Notariato: “Chi pensa di mettere contro notai e avvocati commette un grave errore. Il ddl concorrenza approdato in Parlamento non crea un danno o un beneficio ad una delle due categorie, ma penalizza solo i cittadini e le imprese”.

L’Int sul ddl concorrenza

Segnali positivi, anche se timidi, da Parlamento e Governo per quel cambiamento di verso tanto caro al Premier Renzi.

Questa, in estrema sintesi, la valutazione dell’approvazione del Decreto Milleproroghe e dell’emanazione del ddl Concorrenza ribadita dall’Istituto Nazionale Tributaristi (Int) il cui Presidente, Riccardo Alemanno, ha dichiarato: “Sicuramente apprezzabile l’approvazione in via definitiva del Decreto Milleproroghe che contiene gli aggiustamenti su minimi ed aliquota previdenziale della gestione separata, anche se ora è urgente iniziare un confronto su una revisione più profonda delle due problematiche. In tema di liberalizzazione ritengo il ddl Concorrenza un po’ timido e quindi migliorabile, certamente è un segnale e quanto contenuto non danneggerà il cittadino -contribuente offrendogli alcune alternative ed opportunità. Pertanto sono sorpreso dalle reazioni di chi, osteggiando le liberalizzazioni contenute nel ddl Concorrenza, evidenzia di volere mantenere o raggiungere funzioni esclusive senza curarsi dell’interesse generale”.

Peraltro utilizzare i servizi forniti da un professionista – prosegue Alemanno commentando le reazioni al ddl Concorrenza – è una scelta fiduciaria, se invece è imposta da una legge siamo solo in regime di monopolio o, nel migliore dei casi, di oligopolio. Poi è giusto premiare la professionalità e la specializzazione. Ad esempio personalmente continuerò a consigliare, per qualsiasi trasferimento di patrimonio immobiliare, l’intervento del notaio, perché ritengo la sua preparazione e la sua funzione di terzietà possa maggiormente garantire le parti contrattuali, ma ciò in taluni casi sarà, con il ddl Concorrenza, una libera scelta del cittadino e non più un obbligo“. 

Il cammino comunque del ddl Concorrenza sarà lungo e sicuramente non mancheranno gli interventi delle varie lobby. Per quanto lo riguarda, l’Int fa sapere che, anche grazie all’attività di monitoraggio e controllo svolta da Confassociazioni, di cui Alemanno è Vice Presidente vicario, saranno attenti affinché i contenuti del ddl Concorrenza non vengano svuotati  ma, semmai, migliorati nella direzione di un ancor maggiore spirito di concreta concorrenza.

Ddl concorrenza, il notariato passa all’azione

C’era da aspettarselo. Dopo che il Consiglio Nazionale del Notariato aveva sollevato nei giorni scorsi più di un’osservazione sul ddl concorrenza (così come hanno fatto anche i commercialisti), ora è passato all’azione chiedendo al Ministro della Giustizia Andrea Orlando, garante dello Stato di diritto italiano, un incontro urgente per rappresentare i rischi connessi all’approvazione di alcune disposizioni contenute nel ddl concorrenza, approvato venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri.

Il notariato condivide i suggerimenti dell’Ocse in materia di professioni regolamentate, ma è contrario a quella parte del ddl concorrenza che, peraltro non indicata dalle organizzazioni internazionali, porta con sé potenziali effetti distorsivi della concorrenza, che alterano il mercato e creano condizioni di svantaggio competitivo in danno dell’utenza.

Il ddl concorrenza, infatti, prevede l’eliminazione del controllo preventivo di legalità del notaio per le transazioni relative a beni immobili ad uso non abitativo fino a 100mila euro di valore catastale e la costituzione di alcune tipologie di società (Srl semplificata e società semplici).

Come segnalato anche da Confprofessioni, questo ddl concorrenza, dice il notariato, consegna il mercato dei servizi professionali alle lobby delle banche e delle assicurazioni e a pagarne le conseguenze saranno i cittadini e i professionisti. L’imparzialità, la terzietà e il controllo antiriciclaggio garantiti dall’intervento notarile rischiano di essere cancellati unitamente alle altre garanzie che il sistema professionale italiano offre ai cittadini.