Debiti Pa, è il momento della Cassa depositi e prestiti

 

La Cassa depositi e prestiti – la società per azioni finanziaria italiana, partecipata per il 80,1% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, per il 18,4% da diverse fondazioni bancarie e il restante 1,5% in azioni proprie – ha ufficializzato il plafond da 10 miliardi di euro, finalizzato al saldo dei pagamenti dei debiti di parte corrente della pubblica amministrazione. Dopo la firma di una convenzione con l’Abi, l’Associazione bancaria italiana, la Cassa potrà acquisire i crediti dalle banche o dagli intermediari finanziari, ridefinendo in favore della Pubblica amministrazione termini e condizioni di pagamento dei debiti. Ed già un primo passo…

Inoltre, il plafond verrà inserito, insieme alle misure già varate in questi ultimi mesi nell’ambito del nuovo piano industriale varato dal Governo Letta, all’interno di una «Piattaforma Imprese» che racchiuderà i prodotti a sostegno dell’economia di Cdp dedicati a favorire l’accesso al credito delle pmi, mettendo a disposizione dell’economia italiana, attraverso il sistema bancario, ulteriori 5 miliardi.

Intanto, dopo il «pagheremo tutto entro fine settembre» di Renzi, anche Bruxelles sembrerebbe guardare con più ottimismo ai conti nostrani: «Con i rappresentanti europei stiamo registrando un dialogo costruttivo – hanno spiegato il sottosegretario agli Affari Europei Sandro Gozi e il commissario Ue all’Industria Ferdinando Nelli Feroci – soprattutto su come il governo sta affrontando e cercando di risolvere questo problema: ancora più che per ragioni giuridiche, riteniamo immorale non pagare i propri debiti alle imprese. E con la Commissione si è instaurato un confronto proficuo che lascia ben sperare sugli sviluppi della procedura d’infrazione».

Jacopo MARCHESANO

Debiti della Pa, scontro al vertice

Come abbondantemente specificato ieri nel nostro punto sulla situazione dei cosiddetti debiti della Pa, lo Stato in questi giorni metterà a disposizione 1,8 miliardi per “il pagamento di debiti certi, liquidi ed esigibili maturati al 31/12/2012″, ma la decisione del Governo Renzi ha smosso critiche pesanti soprattutto da parte del Vicepresidente della Commissione europea e capolista per FI per la circoscrizione dell’Italia centrale, Tajani: “Renzi predica bene ma razzola male – ha dichiarato il Commissario europeo per l’Industria e l’Imprenditoria nella Commissione Barroso II – aveva promesso di pagare tutti i debiti della pubblica amministrazione, poi invece del decreto legge ha fatto un disegno di legge. Quindi ha detto che avrebbe pagato il giorno di San Matteo, e invece è slittato tutto alla prima parte del 2015. È chiaro che non vogliono pagare, e non pagheranno, almeno non tutto” Infine è bene chiarire che non è vero che pagare i debiti della Pubblica Amministrazione “significa sforare il Patto di stabilità europeo”. 

Immediata la risposta di Graziano Delrio, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, sulla sua pagina Facebook: “Sono sempre stato molto chiaro: i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione saranno nel 2014. Il governo ha garantito a più voci, compresa la mia, che il pagamento avverrà entro quest’anno e che i nuovi meccanismi permetteranno di evitare nuovi accumuli di debiti.È quindi senza fondamento quello che il commissario Antonio Tajani va dicendo in questi giorni”.

Infine, veemente come al principio, la replica del Vicepresidente uscente della Commissione europea: “Sul ritardo dei pagamenti delle imprese da parte della Pubblica Amministrazione il sottosegretario Delrio contraddice se stesso. Oggi dice che pagherà entro il 2014, invece il 14 maggio, in un’ intervista al Corriere della sera, aveva annunciato che la gran mole del debito sarebbe stata pagata entro i primi 3 mesi del 2015. Cambiando idea ogni giorno, è lui a diffondere notizie che generano confusione fra le imprese, sempre più a rischio fallimento. E’ Delrio che dovrà assumersi le responsabilità dei suoi ondeggiamenti di fronte al Paese. L’unica cosa che deve fare è pagare al più presto tutto ciò che la Pubblica Amministrazione deve ai privati”

Intanto, le imprese aspettano i loro soldi…

Jacopo MARCHESANO