Delega fiscale, INT ancora in prima linea

Dopo le audizioni in Commissione Finanze del Senato e il primo incontro con quella della Camera, il Presidente dell’ Istituto Nazionale Tributaristi (INT), Riccardo Alemanno, ha partecipato ad un nuovo confronto con la Commissione Finanze della Camera sulla Delega fiscale.

Alla presenza del Presidente della Commissione Finanze della Camera Daniele Capezzone e del Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze Luigi Casero e di esponenti delle istituzioni tra cui il Direttore del Dipartimento del MEF Fabrizia Lapecorella, il Direttore dell’Agenzia delle entrate Rossella Orlandi, il Direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli Giuseppe Peleggi, il Consigliere del Ministro dell’Economia e delle Finanze per le politiche fiscali Vieri Ceriani, il Comandante generale della Guardia di finanza Saverio Capolupo, il Presidente dell’Ufficio parlamentare di Bilancio ed Amministratore delegato di Equitalia S.p.A Ernesto Maria Ruffini, nonché di esperti della materia quali il professor Giulio Tremonti e il dottor Massimo Romano, si è svolto, presso la sala del Mappamondo della Camera, il secondo Seminario istituzionale sulla Delega fiscale.

In particolare, relativamente alla Delega fiscale, si è discusso sui seguenti schemi di d.lgs. delegati presentati al Parlamento dal Governo: schema di decreto legislativo recante misure per la revisione della disciplina dell’organizzazione delle agenzie fiscali (Atto n. 181), schema di decreto legislativo recante norme in materia di stima e monitoraggio dell’evasione fiscale e in materia di monitoraggio e riordino delle disposizioni in materia di erosione fiscale (Atto n. 182), schema di decreto legislativo recante misure per la semplificazione e razionalizzazione delle norme in materia di riscossione (Atto n. 185), predisposti in attuazione della delega per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita, di cui alla legge 11 marzo 2014, n.23.

L’INT sulle predette tematiche ha depositato una relazione, di cui il presidente Alemanno ha nel suo intervento ribadito alcuni passaggi, senza però rinunciare ad evidenziare come sia ormai non più rinviabile la riduzione della pressione fiscale sul lavoro, sia esso dipendente o autonomo (bene in tal senso le parole del Presidente Renzi anche se resta preoccupazione per come sarà gestita la local tax) e pur se non attinente alla tematiche, sfruttando la presenza del Vice Ministro Casero, ha evidenziato la necessità di prorogare la scadenza del modello 770 e poi a regime l’ abrogazione del 770 semplificato.

Alemanno ha anche sottolineato: “Le Agenzie fiscali, in particolare quella delle Entrate devono essere salvaguardate e rappresentano uno dei migliori modelli di uffici della Pubblica amministrazione, ma, detto ciò, si deve prendere atto che nel tempo, parte della funzionalità iniziale ha iniziato ad avere delle flessioni ed i rapporti sempre improntati alla collaborazione con le rappresentanze degli intermediari fiscali nella volontà della dirigenza centrale e territoriale, non sempre hanno trovato concretizzazione nell’ambito della quotidianità degli operatori professionali, ciò anche in virtù di una emanazione di norme in materia tributaria senza soluzione di continuità che mette in difficoltà contribuenti, professionisti e gli stessi operatori dell’Agenzia. Mi auguro che effettivamente, come auspicata dall’Esecutivo di Governo, l’Agenzia diventasse veramente un punto di riferimento per i contribuenti, ma per raggiungere questo ambizioso ancorché logico obiettivo, bisogna rimettere al centro dell’interesse il cittadino-contribuente e non solo l’esigenza di gettito. Purtroppo alcune proposte normative contenute in altri schemi di d.lgs. non sembrano andare in questa direzione. Inoltre, rifacendomi ad un appello del Prof. Gianni Marongiu, concordo con lui quando evidenzia che, data l’importanza del sistema fiscale per i cittadini e per il Paese, sarebbe opportuno che si tornasse a distinguere, nell’ambito delle delega politica, il ministero dell’Economia da quello delle finanze“.

Alemanno ha poi salutato con favore la creazione del fondo derivante dal risparmio della spesa fiscale, le cui entrate dovrebbero andare a beneficio della riduzione della pressione tributaria, mentre circa l’erosione fiscale ha ricordato che esiste già un approfondito lavoro svolto dal Gruppo erosione fiscale presieduto dal Consigliere Vieri Ceriani nell’ambito di un tavolo istituito dall’allora Ministro Tremonti.

In tema di Delega fiscale e sulla semplificazione e razionalizzazione della riscossione Alemanno, auspicando una ulteriore sburocratizzazione degli adempimenti, si è soffermato sulla questione aggi di Equitalia: “E’ evidente che di primo acchito la riduzione degli aggi della società di riscossione non possa che essere vista con favore, ma spero che i criteri e i parametri che il Ministero dell’economia e delle finanze dovrà individuare per permettere ad Equitalia di calcolare e rendere pubblici i costi da sostenere per il servizio nazionale di riscossione, siano adeguati al raggiungimento dell’effettiva copertura dei suddetti costi, affinché non si debba ricorrere al ripianamento dell’eventuale deficit di Equitalia utilizzando la fiscalità generale ed accollando a tutti i contribuenti, anche quelli virtuosi, parte del costo della riscossione dei debiti vantati nei confronti dei contribuenti inadempienti“.

Estate impegnativa per INT

Temperature torride negli uffici dei Tributaristi, ma non solo perché l’estate è ormai entrata di prepotenza nella nostra quotidianità, portando con essa una canicola improvvisa, ma anche, anzi, soprattutto per il confronto con le Istituzioni su tematiche quali la Delega fiscale, le Direttive sulle qualifiche professionali e sull’antiriciclaggio, nonché incontri con dirigenti di Equitalia.

Tra gli appuntamenti in programma, in calendario è segnata l’audizione presso la Commissione Finanze e tesoro del Senato sugli schemi di D.lgs di riforma dell’interpello e del contenzioso tributario e della riscossione (atti 184/185), ma anche una serie di incontri con i Dirigenti dei Dipartimenti del Tesoro, delle Politiche europee e della Società di riscossione.

Riccardo Alemanno, presidente di INT, ha dichiarato in proposito: “Il nostro lavoro di confronto e collaborazione con le istituzioni non si ferma mai, sia a livello nazionale che territoriale ma nei prossimi giorni avremo un’ accelerazione dei nostri impegni il Vice Presidente vicario Sergio Alfani ed il Consigliere Giuseppe Zambon saranno in audizione presso la Commissione Finanze del Senato presieduta da Mauro Maria Marino, in quell’occasione l’INT esporrà i propri pareri e richieste di modifica degli schemi di D.Lgs collegati alla Delega fiscale, personalmente avrò incontri con i dirigenti dei Dipartimenti del Tesoro e delle Politiche europee, supportato dal Coordinatore della nostra Commissione sulle problematiche europee Consigliere Tiziana Pucciarmati, gli incontri proseguiranno poi con dirigenti di Equitalia“.

Alemanno, inoltre, è chiamato anche in qualità di vice Presidente vicario di Confassociazioni, ad aprire i lavori dell’ evento annuale della Confederazione delle associazioni professionali dal titolo “ Il futuro possibile – Scenari per l’Italia 205-2016” che si terrà a Roma presso il Tempio di Adriano il prossimo 9 luglio.

Proprio in quell’occasione saranno presentate “Le 30 azioni per l’Italia di Confassociazioni“, ovvero 30 proposte concrete per vari settori, dall’economia alla sanità, dalla politica alla gestione delle risorse, che Confassociazioni proporrà alla classe dirigente del Paese, presente all’assise con molti ed illustri esponenti.

Vera MORETTI

I decreti attuativi della delega fiscale

La delega fiscale entra nel vivo con l’esame, da parte del Consiglio dei Ministri, di ben sei decreti attuativi. Tra essi, merita attenzione quello riguardante il potenziamento degli strumenti utili al contraddittorio preventivo tra i contribuenti e l’amministrazione tributaria.

Questo decreto della delega fiscale definisce 5 modalità di interpello preventivo, oltre agli strumenti della mediazione e delle conciliazione per evitare o chiudere le liti con Fisco.

Il decreto prevede 5 tipi di interpello inerenti la delega fiscale: ordinario, per superare le incertezze; probatorio, per richiedere l’accesso a determinati regimi fiscali; qualificatorio per chiedere la corretta qualificazione di alcune fattispecie; antiabuso, sull’abuso del diritto; disapplicativo per disapplicare limiti a deduzioni e crediti.

Relativamente all’istituto del reclamo e della mediazione tributaria (ricordiamo che è obbligatorio per le controversie fino a 20mila euro sugli atti emessi dall’Agenzia delle Entrate), questo viene esteso anche alle controversie catastali e alle controversie dove la controparte è Equitalia o uno degli altri concessionari abilitati alla riscossione.

Da ultimo, i decreti attuativi relativi alla delega fiscale prevedono che la conciliazione giudiziale non sia limitata solo alla prima udienza di primo grado, ma possa essere tentata anche in appello.

Tributaristi: sì a rappresentare i clienti davanti alle Commissioni tributarie

Dopo che nei giorni scorsi l’Istituto Nazionale Tributaristi aveva commentato con tempestività tematiche relative a Unico 2015, ora per voce del presidente Riccardo Alemanno torna con un comunicato sulla problematica dell’inserimento dei tributaristi qualificati ai sensi della Legge 4/2013, tra i soggetti da autorizzati alla rappresentanza del contribuente dinanzi alle Commissioni tributarie. Una richiesta già avanzata con una nota inviata al presidente del Consiglio dei Ministri e ai vertici del ministero dell’Economia.

Tra le varie riforme previste dalla Delega fiscale, ricordano i tributaristi, è ricompresa la revisione del contenzioso tributario che prevede la possibilità di allargamento della platea dei soggetti abilitati alla rappresentanza dei contribuenti dinanzi alla Commissioni tributarie. Ciò sta a significare che il Legislatore ha individuato la necessità di tale intervento, poiché dal 1992, anno di emanazione dei D.Lgs. che normano tale materia, si è profondamente modificata la platea dei soggetti professionali che svolgono attività di assistenza fiscale ai contribuenti.

A titolo esemplificativo con l’introduzione della funzione di intermediario fiscale, sottolineano ancora i tributaristi, si sono affidati ai professionisti autorizzati (tra cui i tributaristi autorizzati con decreto del ministro delle Finanze del 19 aprile 2001), compiti assai delicati nella gestione del rapporto fisco-contribuente. Il Legislatore inoltre, preso atto della professionalità dei tributaristi, ha affidato loro, al pari degli altri professionisti dell’ area giuridico-economica, i controlli sull’antiriciclaggio. Nel 2013 (Legge n.4 Professioni non organizzate in ordini o collegi) il Legislatore ha preso definitivamente atto che nel nostro Paese il mondo professionale è suddiviso in due grandi settori, quello associativo (che comprende, per esempio, i tributaristi), e quello ordinistico (di cui fanno parte i dottori commercialisti).

E’ tempo pertanto, ricorda il presidente Alemanno, che i tributaristi iscritti alle associazioni di cui alla L.4/2013, autorizzate al rilascio dell’attestato di qualità (attestazione specificatamente prevista dalla predetta Legge), che abbiano ottenuto tale riconoscimento di professionalità (legato oltre che al percorso di studi, all’aggiornamento obbligatorio, all’obbligo di polizza di r.c. professionale v/terzi, al rispetto del codice deontologico) possano rappresentare i propri clienti, per i quali svolgono da anni la funzione di intermediario fiscale autorizzato, anche dinanzi alle Commissioni tributarie, in cui peraltro vengono affrontati tematiche fiscali connesse all’attività svolta quotidianamente dai tributaristi.

Inoltre il Legislatore ha già fatto riferimento ai professionisti qualificati iscritti alle associazioni oltre che a quelli iscritti in albi, nell’ambito del Decreto per la crescita.

Pertanto individuare i tributaristi professionisti a livello legislativo, affidare loro compiti estremamente delicati ed importanti, dare loro la possibilità di investire nella propria attività con l’accesso al Mediocredito, significa che essi, oltre che godere del riconoscimento del mercato, che ne ha premiato negli anni la professionalità, hanno il riconoscimento del nostro sistema legislativo, perché sono seri e preparati, pronti ad assumersi le responsabilità, rispettosi dei loro doveri, tributaristi che richiedono unicamente il diritto a lavorare, null’altro.

Coloro che vogliono negare tale evidente realtà, sono solo ancorati al passato, non hanno compreso il cambiamento avvenuto negli ultimi vent’anni nel settore delle professioni e con tale atteggiamento, non negano solo ogni possibile ammodernamento settoriale, ma l’ammodernamento del Paese e del sistema economico nazionale.

Riformare, concludono i tributaristi, significa cambiare, ammodernare, tenere conto dei mutamenti e delle esigenze della società. Inoltre un ampliamento dei soggetti autorizzati alla rappresentanza in contenzioso, creerebbe l’effetto sempre benefico della concorrenza, sia chiaro non della concorrenza senza regole, ma di una concorrenza tra soggetti riconosciuti dal nostro Ordinamento.

Istituto Nazionale Tributaristi: bene proroga Unico 2015

L’ Istituto Nazionale Tributaristi (Int) ha accolto con favore e con un sospiro di sollievo la proroga al 6 luglio dei pagamenti collegati al modello Unico 2015 concessa dal ministero dell’Economia.

Come Istituto Nazionale Tributaristi avevamo chiesto il rinvio al 16 luglio per tutti i soggetti obbligati alla presentazione del modello Unico, ma comprendiamo le esigenze di cassa dello Stato ed accogliamo positivamente la proroga per i soggetti interessati direttamente o indirettamente dagli studi di settore e per i contribuenti minimi”, ha dichiarato il Presidente dell’ Istituto Nazionale Tributaristi, Riccardo Alemanno.

Ora però – ha poi sottolineato Alemannobisogna riprogrammare a regime le date delle scadenze dei pagamenti da Unico, perché non è serio che ogni anno ci sia l’ansia da proroga. Inoltre, andrà fatta una seria riflessione sugli studi di settore, perché la complicazione collegata alla loro compilazione crea gravi difficoltà ai contribuenti ed agli intermediari fiscali che li assistono“.

Alemanno: “Delega fiscale? Niente enfasi e andare al sodo”

La seconda parte dell’intervista al presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, Riccardo Alemanno (clicca qui per leggere la prima parte), sulle imminenti scadenze fiscali, gli sviluppi della Delega fiscale e sui pregi e i difetti del nostro sistema tributario.

E quindi, come sta messa la Delega fiscale?
Vedo la strada della Delega fiscale indirizzata verso giusti obiettivi, ma bisogna evitare l’enfatizzazione e invece ribadire chiaramente che la riforma di un sistema fiscale complesso come quello italiano ha necessità di tempo, senza creare l’illusione che nel breve periodo si possa porre rimedio ai problemi causati da una sedimentazione legislativa vecchia di decenni. Non bastano pertanto le buone intenzioni, anche perché come sosteneva Karl Marx , che cito solo casualmente, “La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni“.

Fisco e inferno, bel paragone presidente Alemanno…
In realtà, con ciò non voglio assolutamente paragonare il nostro sistema fiscale ad un inferno, anche se molti commentatori e anche il sottoscritto spesso hanno paragonato il sistema fiscale alla selva oscura di dantesca memoria, ma è necessario più pragmatismo facendo una comunicazione chiara e trasparente: sono certo che i cittadini italiani, spesso sottovalutati, comprenderebbero ed apprezzerebbero.

Alemanno, lei ha già lanciato un allarme sul prossimo tributo unico denominato local tax, perché?
L’imbarazzante vicenda dell’IMU prima e della TASI poi, nonché l’illusione della finta imposta unica denominata IUC, devono insegnare che, soprattutto per i tributi locali, al di là del contenimento del peso economico degli stessi è necessario un sistema di calcolo e di pagamento semplice che possa essere gestito dagli enti locali e che ciò non sia solo una vana promessa. Per questo motivo ho ribadito ai rappresentanti del MEF che sulla local tax, che nell’intenzione del legislatore dovrebbe raggruppare i vari tributi locali, il tempo per fare e per fare bene c’è, ma non bisogna aspettare oltre.

Farete la vostra parte?
Da parte nostra, ovviamente, come Istituto Nazionale Tributaristi siamo come sempre disposti a collaborare e fornire indicazioni per favorire la realizzazione di quanto auspicato: il contributo di chi opera sul campo e conosce le esigenze dei contribuenti è indispensabile se si vuole migliorare il rapporto fisco-contribuente.

Presidente Alemanno, nonostante tutto è possibile chiudere con una nota di speranza?
L’insieme di una crisi che, ad onor del vero, va ben oltre il nostro Paese ed un sistema fiscale complesso non sono sicuramente i migliori elementi per infondere fiducia, ma sono certo che, vedendo come i contribuenti al di là delle spesso giuste proteste siano sempre pronti ad assolvere i propri obblighi tributari, ci sia la possibilità di dare una svolta all’attuale sistema, comunicando ai cittadini con chiarezza l’obiettivo delle norme, fornendo informazioni concrete ed evitando soprattutto l’enfatizzazione. Non so se questa sia una nota di speranza, ma sicuramente è qualcosa di attuabile.

Alemanno (Int): “Proroga Unico? Necessaria”

In questa lunga intervista (domani pubblicheremo la seconda parte) il presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, Riccardo Alemanno, parla con Infoiva delle imminenti scadenze fiscali, ma non perde l’occasione di analizzare gli sviluppi della Delega fiscale e di dire la sua sul funzionamento del nostro sistema tributario…

Presidente Alemanno, siamo a pochi giorni dal 16 giugno, una delle scadenze più impegnative dell’anno per contribuenti e intermediari fiscali: quali sono le sue considerazioni?
Sicuramente la concomitanza di scadenze quali i pagamenti da Unico e gli acconti IMU e TASI, senza dimenticare le altre scadenze del 16 giugno, creano difficoltà a contribuenti e agli intermediari fiscali che li assistono. Inoltre, bisogna registrare che, anche quest’anno, nonostante le promesse, non saranno inviati al domicilio dei contribuenti gli importi relativi ai tributi locali sulla casa, per cui i cittadini che non siano in grado di gestire autonomamente i calcoli dovranno affidarsi a professionisti e Caf che ovviamente, per il loro servizio, chiederanno un corrispettivo.

Grattacapi anche sull’Unico…
Discorso a parte per i pagamenti di imposte e contributi collegati al Modello Unico, in particolare per quei contribuenti che, svolgendo un’attività di impresa o di lavoro autonomo, sono soggetti agli studi di settore. I ritardi con cui vengono forniti i programmi di calcolo nonché le modifiche normative in corso d’anno costringono da un lato l’Amministrazione finanziaria a modificare istruzioni e modelli, dall’altro obbligano i professionisti a veri e propri tour de force per riuscire a far rispettare le scadenze ai propri assistiti. Purtroppo questa situazione si ripete ogni anno.

Che fare?
Sarebbe necessario rivedere le scadenze programmate, evitando così le inevitabili proteste e le puntuali richieste di proroga.

Proprio per questo voi come Int, lei come Riccardo Alemanno e molti altri rappresentanti di professionisti e imprese avete chiesto la proroga dei pagamenti da modello Unico. Avete notizie in merito?
No, non abbiamo notizie certe, anche se da indiscrezioni pare sia già predisposta una bozza di decreto che sposta il termine ordinario al 6 luglio, con possibilità di versamento sino al 20 agosto con l’aggravio dello 0,40%.

L’Italia si confermerebbe il Paese delle proroghe…
La nostra richiesta di proroga, che è assolutamente necessaria, è stata presentata per motivazioni reali e concrete anche se a malincuore, perché le proroghe sono la sconfitta di una buona programmazione e la conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che il nostro è un sistema fiscale troppo complesso. Inoltre, come abbiamo ribadito nella lettera inviata al ministro dell’Economia e delle Finanze Padoan ed agli altri rappresentanti del MEF, è altrettanto necessario che il rinvio dei termini sia dato ora e non, come in altre occasioni, a ridosso della scadenza: ciò per il rispetto dovuto ai contribuenti e al lavoro degli intermediari fiscali, che rivestono un ruolo indispensabile per il funzionamento del rapporto fisco-contribuente.

Alemanno, lei è stato in audizione alle Commissioni finanze di Camera e Senato sulla Delega fiscale: come vede procedere la riforma del nostro sistema tributario?
Come ho avuto modo di ribadire alla Camera e al Senato, è evidente che le disposizioni della Delega fiscale da attuarsi, cito testualmente , “… per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita” trovano la condivisione di tutti gli operatori del settore e dei contribuenti. Concretizzare però questi auspici è tutt’altra cosa.

Ossia?
Sono già stati emanati e approvati decreti legislativi attuativi e sono in discussione in Parlamento altri tre schemi di decreto collegati alla Delega fiscale e sicuramente ciascuno contiene norme condivisibili, ma, cosa ribadita durante le audizioni, non è stata ancora data la giusta attenzione ai problemi delle micro aziende del commercio e dell’artigianato nonché al mondo del lavoro autonomo.

Perché?
Molti provvedimenti varati dal Consiglio dei Ministri incentrano l’attenzione sulla grande o grandissima impresa; ciò è positivo ma limitato e non riesce a creare quel clima generale di fiducia necessario per attuare una riforma così complessa come quella del nostro sistema fiscale. Comprendo la necessità del fare, ma alcuni cambiamenti come quelli relativi all’utilizzo dei sistemi informatici e della telematica devono avere un periodo di applicazione tale per cui anche le aziende meno strutturate non abbiano a soffrire di queste innovazioni anziché trarne beneficio. Nella Delega fiscale si stanno attuando norme per dare all’Amministrazione finanziaria un ruolo di “consulente” e non solo di controllore del contribuente, anche in questo caso però prima degli annunci bisognerebbe individuare all’interno degli uffici delegati le professionalità in grado di dare risposte rapide e certe ai contribuenti, alle imprese interne ed a quelle esterne che volessero investire nel nostro Paese.

(continua)

Commercialisti e delega fiscale

Il recente congresso di Rimini del Cndcec, dedicato a delega fiscale e controlli societari, ha ribadito, secondo quanto ricordano i commercialisti, la necessità di ascoltare il contributo delle categoria nella fase della pianificazione normativa, anziché in quella dell’emergenza, come troppo spesso accade in Italia.

Su questo punto è stato chiaro e categorico il presidente dei commercialisti italiani, Gerardo Longobardi, per il quale il Consiglio Nazionale deve dialogare a tutto campo con gli interlocutori della professione, in modo che “il nostro contributo venga raccolto nel momento in cui si tiene la penna in mano e si traccia il perimetro delle riforme e non quando si prende la matita e si usa la gomma per cancellare o aggiungere precisazioni a norme già scritte”.

E siccome il congresso dei commercialisti parlava proprio di delega fiscale, Longobardi ha sottolineato come essa abbia “l’ambizioso obiettivo di restituire al Paese un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita. Se ci riuscisse, si tratterebbe di una svolta con effetti positivi su tutto il sistema, perché un fisco con regole certe e più semplici favorisce l’adempimento spontaneo e riduce l’evasione, agevolando gli investimenti italiani ed esteri”. Anche se lo stesso Longobardi ha definito “preoccupante” il ritardo accumulato negli ultimi mesi proprio dalla delega fiscale.

Sull’altro punto del Congresso, i controlli societari, il presidente dei commercialisti ha ricordato come sia centrale il collegio sindacale all’interno delle società e ribadita la situazione anomala, in questo senso, di molte Srl: “Molte delle Srl che oggi sono costituite in Italia – ha detto Longobardi -, non sono quelle immaginate dal legislatore della riforma del diritto societario del 2003, secondo il quale questa tipologia societaria doveva essere destinata esclusivamente a società caratterizzate da una ristrettissima compagine di soci e dalla forte accentuazione dell’elemento personalistico. L’attuale panoramica fotografa Srl di notevoli dimensioni anche con centinaia di dipendenti e con giro d’affari imponente”.

Scontrino fiscale addio?

Quante volte ci è capitato di chiedere a qualche commerciante un po’… distratto, “Scusi, mi fa lo scontrino fiscale? Grazie”… Ebbene, tra un paio d’anni questa domanda non avrà più motivo di essere fatta perché lo scontrino fiscale andrà in pensione, o quasi.

È una delle conseguenze della delega fiscale approvata ieri dal Consiglio dei ministri. Una delega fiscale composta a tre decreti legislativi inerenti al superamento dello scontrino fiscale dal 2017, alla fattura digitale (strettamente collegata al primo), alle norme sull’abuso di diritto.

L’aspetto che interessa più direttamente i contribuenti e la vita di tutti i giorni è quello relativo allo scontrino fiscale. Dal Cdm è stato infatti dato semaforo verde alla fattura digitale per il settore privato (ricordiamo che è già attiva da e verso la Pa), che però sarà ancora facoltativa. Il che significa scontrino fiscale rimarrà sì, ma non a fini fiscali. Per cui chiamiamolo scontrino e basta.

In questo modo, il governo mira a compensare la non obbligatorietà della fattura elettronica tra privati con i vantaggi che quest’ultima porterebbe in termini di riduzione degli adempimenti amministrativi e contabili a carico dei contribuenti, grazie alla “sterilizzazione” dello scontrino fiscale. Ciò significa che, tra la non obbligatorietà delle comunicazioni sullo spesometro e la possibilità di avere rimborsi Iva più veloci, l’adesione alla fattura elettronica dovrebbe essere alta.

Ma nella delega fiscale, oltre alle novità sullo scontrino fiscale, ci sono altri aspetti importanti per cittadini e imprese che vale la pena sottolineare. Due in particolare: le novità sugli accertamenti e l’accesso all’interpello per le imprese.

Riguardo ai primi, la delega fiscale prevede che il raddoppio dei termini in presenza di un reato penale si attui a condizione che la denuncia all’autorità giudiziaria da parte dell’Amministrazione finanziaria venga inviata entro i termini ordinari. Il raddoppio non si attua se la denuncia è presentata o trasmessa oltre la scadenza ordinaria dei termini.

Riguardo l’accesso all’interpello, questo è possibile per le società che effettuano nuovi investimenti per una soglia minima di 30 milioni di euro, che può consistere anche nella ristrutturazione di imprese in crisi se questa garantisce effetti positivi sull’occupazione.

Oggi a Roma il Consiglio Nazionale INT

Si terrà oggi, a cominciare dalle 9.00, la riunione del Consiglio Nazionale INT, che vede all’ordine del giorno, tra le altre tematiche, anche quelle legate alle problematiche di categoria e della fiscalità, ma anche la costituzione ed intitolazione di un Centro Studi INT al Presidente Onorario Giuseppe Oca, scomparso il febbraio scorso.

Si parlerà anche di Legge Delega Fiscale e di Legge 4/2013 con particolare riferimento all’attestato di qualità per i professionisti aderenti all’INT.
Questi argomenti verranno approfonditi ulteriormente nell‘ambito della giornata di studio che si svolgerà al termine del Consiglio nazionale, ovvero dalle 14.30 in poi.

Nell’incontro di studio, aperto a tutti e valido per l’acquisizione dei crediti formativi INT, dopo i saluti e l’apertura lavori a cura del Vice Presidente nazionale Sergio Alfani, si avranno gli interventi improntati sulla Delega Fiscale e sull’attestato di qualità ex Lege n.4/2013 del Senatore Federico Fornaro della Commissione Finanze e Tesoro e del Presidente nazionale INT Riccardo Alemanno.

Non mancherà un riferimento alla richiesta rivolta a Governo e Parlamento di elevare a legge di rango costituzionale lo Statuto dei diritti del contribuente, iniziativa promossa anche con una petizione on-line raggiungibile tramite il link firmiamo.it/no-alla-derogabilita-dello-statuto-del-contribuente .

La relazione tecnica, sulle principali novità fiscali 2014, sarà tenuta dal Coordinatore della Commissione Fiscalità dell’INT Consigliere Giuseppe Zambon.

Vera MORETTI