Unioncamere e Eutelsat insieme per la banda larga

E’ stato firmato un protocollo d’intesa tra Unioncamere e Eutelsat Italia che si pone come obiettivo quello di diffondere la Banda Larga a tutte le imprese, anche quelle di piccole e piccolissime dimensioni, ubicate nelle zone più remote del Paese.

Le micro e piccole aziende che ancora sono in Digital Divide e che per questo spesso si trovano tagliate fuori dall’internazionalizzazione e da tutto ciò che riguarda innovazione e crescita, potranno, grazie a questo accordo, ricevere una soluzione tecnologica avanzata e capace di permettere loro di entrare in contatto con realtà più grandi ed evolute.

Non si tratta di un’operazione particolarmente invasiva, perché l’installazione prevede solo l’utilizzo di una parabola che serva ad ottenere collegamenti veloci alla Rete, cosa impossibile tutt’oggi per il 4,4% della popolazione italiana e centinaia di migliaia di imprese.
Le regioni maggiormente interessate al progetto, anche a causa delle caratteristiche ortografiche del territorio, saranno Molise, Calabria, Basilicata e Abruzzo al Sud e Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Veneto al Nord.

Unioncamere contatterà direttamente le Camere di Commercio delle zone interessate e proporrà anche bandi per l’erogazione di voucher alle imprese per l’installazione dei supporti di collegamento.

Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere, ha voluto commentare l’iniziativa: “L’accesso diffuso, veloce e poco costoso alle risorse informative della rete è ormai un asset indispensabile per competere sui mercati, soprattutto per le imprese di micro e piccole dimensioni che costituiscono la struttura portante dell’economia dei territori italiani. Questo accordo potrà favorire la riduzione del digital divide che penalizza fortemente una grande fetta del tessuto imprenditoriale italiano, dislocato nelle aree più difficili da raggiungere dalle infrastrutture terrestri necessarie alla banda larga. E potrà permettere a migliaia di micro-attività economiche di continuare ad assicurare una funzione essenziale, quella di contribuire alla tenuta sociale dei territori, garantendo una risposta capillare alla domanda di servizi”.

Dal canto suo, Renato Farina, Amministratore Delegato di Eutelsat Italia, ha dichiarato: “Siamo molto orgogliosi di questo importante accordo con Unioncamere, massima espressione istituzionale dell’impresa italiana. Il protocollo conferma l’impegno del KA-SAT al servizio dello sviluppo economico del Paese, dimostrando ancora una volta che il satellite ha un ruolo basilare nel superamento di quelle barriere che ancora impediscono la connessione a Internet e di conseguenza una paritetica e democratica possibilità di espansione per molte aziende. Soprattutto per le più piccole, spesso isolate sul territorio e fonte di grande impulso creativo e innovativo, l’accesso ai servizi a Banda Larga satellitare può rappresentare una risorsa per le loro attività con sistemi agili, economici e performanti”.

Vera MORETTI

Economia digitale e piccole imprese

 

Start up digitali, internet economy e internazionalizzazione delle imprese in una fase non propriamente florida di congiuntura economica. Sono questi i temi affrontati dal nono Rapporto Piccole Imprese stilato da UniCredit. Al centro la digitalizzazione delle aziende del made in Italy: la presentazione del rapporto è stata infatti accompagnata da una tavola rotonda sul tema “La digitalizzazione delle imprese italiane: efficienza, innovazione e conquista di nuovi mercati”, introdotta da Gabriele Piccini, Country Chairman Italy UniCredit.

Punto primo: la digitalizzazione ha profondamente cambiato l’interazione tra sistema scientifico-tecnologico e apparato produttivo, sempre più imperniata su due risorse immateriali: l’informazione e la conoscenza. Le tecnologie digitali hanno mutato il modo di produrre, di scambiare e di comunicare delle aziende di qualsiasi dimensione.

Ma quali sono le differenze e come ha impattato in misura diversa la nuova economia digitale su piccole, medie e grandi imprese in Italia? A questo quesito hanno cercato di rispondere gli analisti di Unicredit, su un campione di 6.000 interviste a piccoli imprenditori italiani, a cui si vanno aggiunti 1.000 imprenditori medi e 300 grandi, tutti clienti UniCredit.

Questi i risultati:

Indice di fiducia 2012:  l’anno corrente registra il più basso valore dell’indice di fiducia mai raggiunto dal 2004 (73 su un valore che varia da 0 a 200, dove 100 rappresenta la soglia oltre la quale prevalgono le opinioni positive), con una perdita di 8 punti rispetto allo scorso anno e di ben 20 punti rispetto al 2008.  Se si concentra però l’attenzione sull’utilizzo delle tecnologie digitali, sia le piccole sia le medie imprese si dichiarano molto più fiduciose  (+6% per le piccole, +7 per le medie). A convincere soprattutto è il settore dell’e-commerce.

Accesso al credito per le start-up digitali: il problema per le piccole, medie e grandi imprese resta quello di come finanziare i processi di digitalizzazione: la nuova economia digitale e difficilmente bancabile, perchè necessita di interlocutori e finanziatori in grado di comprendere la loro portata innovativa. E di assumersi il rischio di investire.

Internet Economy: la sua diffusione in Italia è ancora inferiore rispetto agli Stati Uniti e a nazioni europee come Svezia, Gran Bretagna, Francia e Germania. L’Italia sconta infatti un consistente digital divide, dovuto a ritardi nell’infrastrutturazione, nell’utilizzo di Internet e nell’impatto della Rete in diversi ambiti. Il “divario digitale” colpisce soprattutto le piccole imprese: in particolare a essere meno diffuse e utilizzate sono le cosiddette tecnologie avanzate (rete intranet aziendale, rete extranet, profilo su social network), mentre persiste un minore utilizzo di strumenti Internet che richiedono maggiore interazione (rapporti online con la PA, ecommerce).

Internazionalizzazione: ancora esigua la quota di piccole imprese che puntano e investono sull’ internazionalizzazione (12%, contro il 48,1% delle medie e il 56,4% delle grandi). Va sottolineato però il fatto che la quota di piccole imprese che guardano a nuovi mercati sia molto dinamica: negli ultimi dieci anni, un numero crescente di piccole imprese ha rivolto la propria attenzione ai mercati internazionali e questo processo è avvenuto con un’accelerazione progressiva proprio a partire dal 2007.

Innovazione: in Italia la presenza di imprese innovative nel triennio 2010-2012 è ancora insufficiente. Più propense all’innovazione sono le aziende di dimensione maggiore, ma il dato curioso è che l’innovazione di prodotto sembra portare un beneficio maggiore sul fatturato delle piccole imprese, a riprova di quanto ricerca e innovazione siano strategice anche per gli operatori di minori dimensioni (fatto 100 il fatturato totale realizzato nel 2011, la quota media ascrivibile a nuovi prodotti o servizi immessi sul mercato è pari al 30,9% nelle piccole imprese, contro il 25,7% delle medie e il 23,6% delle grandi).

Alessia CASIRAGHI

 

Banda larga: il finanziamento si fa largo in Piemonte

Se la banda si fa larga, cresce anche il finanziamento. La Regione Piemonte ha istituito un bando con contributi fino a 135 mila euro per tutte le imprese che si impegneranno a fornire servizi di banda larga Wisp (Wireless Internet Service Provider) ai comuni del territorio.

L’obiettivo della Regione è ridurre il digital divide che caratterizza ancora molte zone della Penisola, e che ostacolo il corretto sviluppo del servizio wireless in tutto il Paese. Per partecipare al bando istituito dalla Regione Piemonte occorre dimostrare che la propria impresa ha sede nel territorio regionale, ed è regolarmente iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione (R.O.C.). Un ulteriore requisito è che l’azienda sia già operativa come fornitura di servizi di Rete in almeno 10 Comuni del territorio.

La Regione concederà alle azienda selezionate incentivi per finanziare fino all’80% delle spese totali, per un tetto massimo fissato a 135 mila euro. I finanziamenti potranno cioè essere utilizzati per l’acquisto di macchinari e brevetti, servizi di consulenza, spese relative al personale, a patto che siano finalizzate alla realizzazione del progetto.

Le spese dovranno riguardare interventi inerenti l’acquisizione di nuove tecnologie o servizi tecnico-scientifici e l’applicazione di questi ultimi alla produzione.

Gli interventi dovranno essere effettuati necessariamente dopo la presentazione della domanda di iscrizione al bando, e dovranno concludersi al massimo entro 2 anni dalla concessione dei finanziamenti.

Per partecipare al bando, è necessario compilare la domanda disponibile online sul sito della Regione Piemonte, e spedirla entro 5 giorni a Finpiemonte S.p.A.

Il bando sarà attivo a partire dal prossimo 20 febbraio e fino al 28 giugno 2013.

Nokia University Program: tre donne dietro l’app vincitrice

di Manuele MORO

Un indizio non costituisce una prova, d’accordo, ma si tratta comunque di un segnale estremamente incoraggiante.

Mentre in ambito hi-tech tanto si discute della disparità tra i sessi nell’accesso e nella fruizione della tecnologia e di quali provvedimenti adottare affinché le donne riescano a colmare il digital divide che ancora le separa dal genere maschile, un’applicazione mobile tutta al femminile che trionfa all’ottava edizione del Nokia University Program fa davvero ben sperare.

Come chiaramente suggerito dal nome, il concorso lanciato dal celebre brand finlandese era rivolto a tutti gli studenti universitari d’Italia, a cui veniva chiesto di ideare un’applicazione per smartphone e di realizzare un business plan in grado di sostenerne il lancio.

A portarsi a casa il primo premio sono state Carmen Bonuomo, Elena Martiradonna e Maria Costantina Mormando, studentesse in Marketing Management all’Università di Foggia: la loro E-school ha infatti nettamente prevalso sugli altri progetti finalisti, aggiudicandosi anche la menzione speciale di Repubblica.it, assegnata in base al voto espresso dagli utenti del sito.

E-school parte dall’idea che qualsiasi esperienza accademica possa essere concepita innanzitutto come una complessa rete di rapporti interpersonali e si propone quindi come strumento in grado di unire trasversalmente tutti gli attori della vita scolastica, ossia studenti (e famiglia), professori e istituto.

All’atto pratico ciò si traduce in un’applicazione composta da cinque sezioni: News, riservata alle comunicazioni ufficiali, come chiusure scolastiche e gite; Agenda docente, dove i professori possono registrare informazioni sui propri corsi e chi li frequenta; Agenda studente, una bacheca virtuale in cui ciascun alunno può annotare le proprie attività, didattiche e non; Andamento studente, affinché anche i genitori possano controllare assenze e voti con facilità; Community, per favorire la comunicazione tra i vari soggetti sopraccitati.

“E-school è alla portata di tutti e mette in contatto ruoli spesso convergenti tra di loro”, commentano soddisfatte le vincitrici. “Con questo progetto abbiamo dimostrato come la sensibilità femminile possa sviluppare tecnologie sempre più vicine alle esigenze dei vari utenti. È la stessa sensibilità femminile che porta le donne a valutare ogni situazione nei minimi dettagli”. 

Oltre agli onori della cronaca, le tre studentesse dell’ateneo pugliese si sono anche guadagnate la possibilità di vedere la propria idea trasformata in realtà: i primi tre progetti classificati saranno infatti affidati agli sviluppatori Nokia e diventeranno delle vere e proprie applicazioni per smartphone da lanciare sul mercato.