Verona: consegnato il premio Donne e Futuro alla ricercatrice Martina Calore

Si chiama Progetto Donne e Futuro ed è un premio dedicato alle donne coinvolte nel settore della ricerca e del lavoro. Già promosso in tre regioni , è giunto ora in Veneto. Il progetto si articola in percorsi di mentoring e tutoring destinati a giovani ragazze che si affacciano al mondo del lavoro selezionate con criteri meritocratici e vuole creare fornire la “giusta luce” al mondo lavorativo femminile in rapporto con il territorio. Alle donne si cerca così di garantire il giusto riconoscimento e gli strumenti necessari per svolgere appieno le loro attività di ricerca, studio e lavoro.

Premiando le donne che si sono distinte per l’eccellenza e dalla cui esperienza derivano un prezioso know how il progetto, ispirato al concetto americano di womenomics, vuole sensibilizzare sull’importanza centrale rivestita dalle donne nell’economia. Il 6 maggio è stato consegnato il premio in Veneto a  Martina Calore, ricercatrice in Scienze Cardiovascolari presso l’Università di Padova. La ricercatrice sta conducendo attività di ricerca nella Scuola di Dottorato di Ricerca in Scienze Mediche, Cliniche e Sperimentali, indirizzo in Scienze Cardiovascolari, sotto la supervisione della Prof.ssa Alessandra Rampazzo, responsabile del Laboratorio di Genetica Umana Molecolare e Genomica nel Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova (La scoperta di nuovi geni malattia permetterà di estendere la ricerca di mutazioni in un maggior numero di pazienti affetti, favorendo l’identificazione di soggetti a rischio di morte improvvisa).

L’Avvocato Cristina Rossello ideatrice e promotrice del Progetto Donne e Futuro spiega: “Nel prossimo futuro, è dal lavoro femminile che dobbiamo aspettarci il più importante impulso alla crescita globale, e il womenomics territoriale di cui il Progetto Donne e Futuro si fa portavoce in Italia può diventare un rapido ed efficace ingranaggio per lo sviluppo del Paese”. “I talenti femminili costituiscono una potenzialità determinante per lo sviluppo economico mondiale. Oggi questo bacino non è debitamente valorizzato, soprattutto in Italia dove i dati statistici dimostrano arcaicità nelle differenze salariali tra uomini e donne, e una quasi nulla presenza femminile nei consigli d’amministrazione e nei ruoli dirigenziali“.

Ricordiamo che secondo le stime del Global Gender Gap 2009 l’Italia si trova al 72° posto per disparità uomo-donna e al 96° per partecipazione e opportunità nell’economia, mentre da un’indagine condotta dall’Osservatorio della SDA Bocconi sul Diversity Management risulta che la componente femminile nei consigli di amministrazione di aziende quotate non super il 7%. The Financial Times riporta che solo il 9% dei membri dei consigli di amministrazione degli istituti bancari quotati e facenti parte del FTSE 100 sono donne e che la quota di donne direttori esecutivi è solo il 2%.

Mirko Zago

Quote rosa: il 60% delle donne-manager è favorevole

Giovanna Boschis, Presidente del Gruppo Donne Confapi (Confapid) ha espresso soddisfazione per “L’approvazione da parte del Governo dell’introduzione delle quote rosa nei Cda delle aziende quotate in borsa è in linea con quello che chiedono anche le donne alla guida delle piccole e medie imprese”. Secondo un recente sondaggio  somministrato a 400 imprenditrici è emerso che per sette su dieci essere donna non ha mai rappresentato un handicap nel corso della propria attività imprenditoriale.

Il 60 % delle nostre imprenditrici sostiene che i ruoli di potere in Italia non siano tutti potenzialmente accessibili alle donne e per questo, la stessa percentuale, si dichiara favorevole all’introduzione delle “quote rosa”” – ha aggiunto la Boschis. Paolo Galassi, Presidente Confapi ritiene che “si stanno facendo passi da gigante verso la strada delle pari opportunità. L’accordo sulla conciliazione firmato nei giorni scorsi da Confapi con il Ministero del Lavoro e le altre parti sociali rappresenta un traguardo importante a sostegno di tutte le donne, protagoniste indiscusse di ogni sistema economico la forza e la creatività delle donne si fanno sentire in ogni contesto; sia in ambito familiare che in quello lavorativo. Per questo l’intesa con il Ministro Sacconi rappresenta la base ideale per l’avvio di politiche economiche e sociali tali da sostenere le donne che decidono di investire in una carriera professionale di tipo manageriale o in una storia imprenditoriale“.

Piemonte: nuovo progetto di microcredito per sostenere le imprese rosa

La provincia di Cuneo presenta un livello di “quote rosa” di imprese sostenuto: la percentuale è del 23%. Partendo da questo dato  il Comitato per l’imprenditoria femminile presente in CdC, coordinata dalla presidente Aurelia Della Torre, con il supporto di Regione Piemonte, Comune e Provincia di Cuneo e Fondazione della Cassa di risparmio ha lanciato un nuovo programma per dare credito alle donne imprenditrici.

Secondo il presidente Ferruccio Dardanello “la componente femminile ha qualche problema in più nel rapporto con le banche specie in tempi come l’attuale. Questo rende più complesso l’inserimento nella vita economica locale, nonostante la diversificazione e la poliedricità delle scelte che vedono le donne impegnate nei vari settori dall’agricoltura, al commercio e al manifatturiero“.

Tra i progetti più interessanti a sostentamento delle imprese rosa troviamo lo sportello di creazione d’impresa, finanziato dal Fondo sociale europeo, nato per assicurare un servizio gratuito di appoggio ad aspiranti imprenditrici e aiuto nella stesura del business plan: “Il protocollo di intesa siglato tra Provincia e CCIAA  prevede una collaborazione fattiva e ha portato all’individuazione di 90 utenti che, dopo essersi rivolti allo sportello “nuove imprese” della Camera, hanno espresso l’interesse a fruire al servizio predisposto dalla Provincia. In pratica si tratta del 10% dei contatti riscontrati, visto che in 900, uomini e donne, nell’arco dell’anno, si sono rivolti allo sportello camerale“.

Anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo ha previsto progetti regionali di credito “al femminile” ed è stato inoltre istituito un fondo di quasi 4 milioni di euro, la metà dei quali messi a disposizione dalla Regione, integrato da un milione della Compagnia San Paolo, 300.000 euro della Fondazione cuneese e 630.000 di Unioncamere.

Artigiancassa migliora la vita delle imprenditrici donne con servizi finanziari ad hoc

Artigiancassa in collaborazione con Confartigianato Donne Impresa cercano di individuare le principali difficoltà che le imprenditrici incontrano nella attività lavorativa e a trovare risposte concrete con prodotti specifici per agevolarle nella gestirne dell’impresa. Questo quanto si legge nel comunicato diffuso dal sito di Confartigianato Imprese Firenze riguardante gli incentivi per il sostegno e la tutela delle “imprese rosa”.

Si chiama “Key Woman” la linea di servizi di finanziamento mirati alle donne manager, nata dalla collaborazione tra i due enti. Tra i vantaggi economici offerti si trovano: sospensione totale delle rate o della sola quota capitale, riduzione delle spese di gestione del finanziamento, risposte certe entro 10 giorni lavorativi dalla presa in carico della domanda, linee di credito snelle e rapide riguardo alla fattibilità delle operazioni.

Grazie a collaborazioni simili è possibile “proteggere” dal punto di vista economico, le donne che sostengono le numerose imprese distribuite nel territorio italiano, in “particolari momenti” della loro vita (esempio maternità o malattia). Informazioni ulteriori su questo sito.

Mirko Zago