Due nuove opportunità per vendere online

Due nuove opportunità per vendere prodotti online sono offerte alle imprese da due big player mondiali: Google e Amazon.

Amazon mette a disposizione delle piccole imprese italiane vetrina, sistema di pagamento e logistica, mettendo a disposizione uno staff di 200 persone nella prossima sede che aprirà a Castelsangiovanni (Piacenza).

Sulla stessa linea, Google shopping, attualmente in versione beta, che mette insieme tutte le principali offerte delle imprese italiane che vendono su web.
Gli utenti possono ricercare i prodotti da acquistare, ottenere informazioni sugli articoli, comparare i prezzi e scegliere il venditore che meglio risponde alle proprie esigenze.

I venditori invece possono registrasi gratuitamente al servizio per poi inserire una lista dei propri prodotti sul Merchant Center di Google accessibile dal proprio account Google. Attraverso questa chi vende può caricare i propri dati e renderli disponibili attraverso le ricerche effettuate dagli acquirenti su Google Shopping.

Un workshop per imparare le nuove strategie dell’e-commerce

Un workshop su “Nuovi fenomeni e scenari on line: rete vendita, concorrenza, marketing, privacy, reputazione e responsabilità” affronterà il tema e-commerce con trattazione operativa, con numerosi riferimenti a prassi, esperienze, giurisprudenza e casi.

Promosso dalla Camera di commercio di Lucca, il workshop si terrà il 22 settembre è a partecipazione gratuita. E’ consigliato a imprenditori, responsabili aree commerciale, marketing e comunicazione, responsabili del sito web aziendale e del commercio elettronico, web agencies, consulenti e professionisti della net-economy.

Data evento: 22 settembre 2011
Località evento: Lucca – Corte della Campana, 10
Link ufficiale dell’evento: http://www.lu.camcom.it/corsi_dettaglio.php?id=381

Amazon Italia vende in conto terzi

Amazon offre visibilità, credibilità e logistica alle imprese italiane che  vogliano vendere i propri prodotti sulla sua piattaforma, in concorrenza con eBay, altro gigante mondiale dell’e-commerce.

Al nuovo servizio di Amazon si accede con unabbonamento mensile di 39 euro, e si può caricare il proprio inventario sia sul sito italiano, che su quello di altri Paesi europei.
Amazon trattiene il 15% del prezzo di vendita su cd, dvd e libri e il 7% sugli altri articoli.

Decine di milioni di persone consultano mensilmente Amazon per acquistare principalmente libri e molti altri generi di prodotti, usufruendo di una serie di servizi alcliente del più alto livello.
Tra questi, la modalità d’acquisto “1-Click” che rende l’esperienza di acquisto estremamente facile.

Amazon ha lanciato nel novembre scorso il sito con il suffisso .it e nei primi mesi di questo 2011 ha aperto una filiale in Italia, con una politica commerciale molto aggressiva.

Secondo gli ultimi dati di Netcomm, nel 2010 in Italia l’e-commerce ha fratturato 6,5 miliardi di euro, contro i 182 miliardi degli Usa.
Per la prima volta la Penisola ha superato l”1% del totale del retail, che si confronta con il 10% del Regno Unito, il 7% della Germania, il 5% della Francia. E’ pari al 12% il numero di italiani che ha fatto almeno un acquisto in rete, contro il 42% della media europea.

E-commerce, le nuove regole dalla UE

Entro due anni tutti i Paesi europei dovranno aggiornare le norme che regolano l’e-commerce, secondo la direttiva Consumer Rights 2011, approvata dal parlamento europeo.

La direttiva regola in modo particolare l’ambito degli acquisti a distanza, e quindi anche l’e-commerce introducendo norme intese a tutelare gli acquirenti in modo particolare sui tempi e modi di recesso e di restituzione.

La nuova normativa rafforzerà notevolmente i diritti dei consumatori, i quali saranno più informati sulle clausole dei contratti e sulle condizioni di vendita, oltre che sui tempi di consegna e sulla possibilità di rescissione dei contratti.

 

E-commerce: prima di vendere devi convincere

Qualunque lavoro tu faccia, amico partitivista, nel corso della tua carriera hai venduto, vendi o venderai qualcosa: un prodotto, un servizio, una consulenza, la tua stessa professionalità. Se hai seguito questa rubrica avrai imparato quanto possa essere importante un sito internet per la tua attività e perché scegliergli un buon nome a dominio. Avrai imparato come si può provare a sfruttare il proprio sito per catturare l’attenzione di nuovi potenziali clienti e quanto possa essere importante avere un sito fresco ed aggiornato. In ultimo hai imparato che attraverso una newsletter potresti fidelizzare i tuoi nuovi utenti. Cos’altro resta da dire in un corso basic di web-marketing? Ancora tanto. Ma rimbocchiamoci le maniche e cerchiamo di capire come fare a creare da subito nuove fonti di guadagno per la nostra attività. Mai sentito parlare di e-commerce? Certamente sì. Mai pensato che possa servirti? Qualunque cosa tu faccia puoi venderla online. Sì anche tu che fai l’Avvocato. Non avevi mai pensato che un tuo consiglio potrebbe essere venduto online? Ma certo, anche tu che gestisci un bar potresti vendere online. Ma come impossibile? Amici, mettetevi in testa che sul web nulla è impossibile. Tutto quello che vi occorre per vendere online è un buon sito internet, una buona idea è un po’ di tempo.

Per costruire un buon sito internet, potrebbe essere sufficiente navigare il sito LAMIAIMPRESAONLINE.IT, una buona idea potrebbe essere quella di partire dai prodotti che vendete nel vostro negozio oppure vendere online i servizi che offrite (anche una consulenza), un po’ di tempo che sarà il vostro investimento.

Il consiglio che noi possiamo darvi è quello che, qualunque prodotto o servizio voi vendiate, dovrete raccontarlo a chi entra nel vostro negozio. Sopperite all’intangibilità della rete con una buona dose di informazioni. Non sottovalutate nulla, la rete è un grande mare è sul vostro sito potrà attraccare una grande nave o una piccola barca, e voi dovrete essere pronti per offrire le informazioni che cercano sia l’una che l’altra. 
Rendetevi reperibili. Per infondere fiducia al cliente, fornite i vostri dati, il vostro indirizzo, la vostra mail, il vostro numero di telefono. Date l’idea a chi entra nel negozio per comprare qualcosa, che qualora ci fosse  un inconveniente lui potrà sempre contattare direttamente voi senza essere filtrato da un computer.

Offrite la giusta assistenza al cliente. Potrebbe essere molto utile installare sul vostro sito una chat, con cui voi potrete parlare in diretta con il cliente.

Infine, rispettate le promesse fatte. La rete giudica, e un cliente insoddisfatto che naviga libero nel web potrebbe rovinarvi in poco tempo la reputazione. Quindi se vendete prodotti materiali non inserite sul sito fotografie non corrispondenti a quello che state vendendo, rispettate sempre i tempi di consegna (scegliendo magari partner accreditati come ad esempio Poste Italiane) e seguite il cliente nel post-vendita. Chiedetegli un feedback, incentivatelo a nuovi acquisti con delle promozioni a lui riservate.

Insomma, un e-commerce ben gestito potrebbe essere un booster per la vostra attività e senza’altro potrebbe diventare una buona opportunità di guadagno.
Allora vi siete convinti ad aprirne uno? Guardate se il sito LAMIAIMPRESAONLINE.IT può offrirvi qualche buono spunto per iniziare la vostra attività di e-commerce.

Paolo DI STEFANO (esperto di webmarketing e SEO)

Dimmi che dominio hai e ti dirò chi sei

Per chi ha un’attività e vuole creare un proprio sito a essa dedicata, la scelta del nome a dominio, così come quella dell’estensione, è importantissima per far sì di essere trovati facilmente dai motori di ricerca, Google in primis, e trarre così beneficio per il proprio business.

La prima cosa da tenere presente nella scelta di un nome a dominio efficace è che questo sia il più possibile rispondente alla mia attività o alla mia ragione sociale. Se, per esempio, possiedo un hotel che si chiama Miramonti a Cortina, dovrò cercare di acquistare prima di tutto il dominio hotelmiramonti (con quale estensione, lo vedremo più avanti). Siccome però i nomi a dominio sono ormai milioni e milioni, non è infrequente constatare che quello che corrisponde alla mia ragione sociale sia già occupato da qualche omonimo e, quindi, indisponibile. In questo caso posso articolare meglio il mio nome a dominio o scomporlo utilizzando segni come il “-“, cercando quindi di accaparrarmi nomi come hotelmiramonticortina o hotel-miramonti ecc…

Laddove la mia attività preveda anche un e-commerce, è invece meglio cercare di fare mio un dominio che abbia a che vedere non tanto con la mia ragione sociale, quanto con l’attività di vendita che esercito. Se, per esempio, ho una società che si chiama Camiceria Marisa, che esercita anche la vendita di camicie anche online, meglio puntare su un dominio come venditacamicieonline piuttosto che su uno come camiceriamarisa; questa scelta ha un duplice vantaggio: da un lato, la persona che non mi conosce ma che vuole comprare online una camicia, più facilmente inserirà nel motore di ricerca la query “vendita camicie online” e, in questo modo, il mio sito sarà sicuramente tra i primissimi risultati (se non il primo), in quanto la sua sintassi coincide esattamente con quella della ricerca; dall’altro, sono quasi certo, in questo modo, di aver acquisito un cliente, perché questo troverà sul mio sito quello che sta cercando – dando per scontata l’ottima qualità del mio assortimento e del mio servizio ;-).

In sostanza, dunque, se voglio comunicare con una clientela fidelizzata, che già mi conosce e apprezza la mia attività, è più conveniente scegliere un nome a dominio vicino alla mia ragione sociale; se invece apro un sito per cercare nuovi mercati e nuovi clienti, meglio scegliere un nome a dominio che richiami l’attività che svolgo, utilizzando parole chiavi che identifichino il mio business.

Ultimo, ma non meno importante, nella scelta del mio nome a dominio è meglio che utilizzi un nome facile da memorizzare e ricordare. Visto che siamo in casa sua, Infoiva è un caso di questi: un nome breve, che include in sé già l’essenza del sito ed è facilmente memorizzabile. Un requisito indispensabile per finalizzare l’utenza: chi conosce Infoiva digita nel browser l’indirizzo perché se lo ricorda, chi cerca su un motore notizie relative alle partite IVA lo trova ai primi posti e lo ricorda senza difficoltà.

Passiamo ora alla scelta dell’estensione. Il consiglio è quello di registrare il proprio dominio con il maggior numero di estensioni possibili o, almeno, quelle più utilizzate in Italia, il .it e il .com. La prima fa parte di quel gruppo di estensioni legate a un’area geografica (.it per l’Italia, .co.uk per la Gran Bretagna, .jp per il Giappone ecc…), la seconda individua più precisamente un sito di natura commerciale.

Altre estensioni piuttosto utilizzate sono il .net (che indica una rete, un’estensione di servizio), il .org (pensato per enti e no profit), il .info, in rapida espansione negli ultimi tempi.

Ci sono poi il .eu, che identifica la zona geografica dell’Europa, e ultimamente anche il .co, estensione commerciale analoga al .com che serve a creare nuovi domini in quanto il classico .com è ormai troppo inflazionato. In ogni caso, è sempre bene proteggere il proprio brand partendo, come detto, dall’accaparrarsi il proprio .it e .com, a cascata poi gli altri.

Sconsigliamo invece di acquistare domini territoriali diversi dal .it (.es, .co.uk, .ru ecc…) se la propria attività ha un business o un e-commerce confinati solo in Italia. Diversamente, se si pensa di espandere il proprio business all’estero, meglio mettere le mani avanti e acquistare le estensioni relative ai mercati in cui si prevede di entrare per il futuro.

Sia per la registrazione del proprio nome a dominio sia per quella della relativa estensione, ci sono degli enti appositi cui rivolgersi. La soluzione più easy oggi, però, è offerta da  LAMIAIMPRESAONLINE.IT, il nuovo servizio lanciato da Google, Pagine Gialle, Register.it, Poste Italiane. Grazie a questi attori, ciascuno leader nella fornitura di servizi e soluzioni di propria competenza, è possibile registrare il proprio dominio e, successivamente, creare in modo facile e intuitivo il proprio sito. Senza contare che il servizio offerto da LAMIAIMPRESAONLINE.IT è completamente gratis.

Per concludere, quando volete scegliere il vostro nome a dominio e la sua estensione, seguite i nostri consigli e, magari, aprite “Il nome della rosa” di Umberto Eco all’ultima pagina; troverete questa frase: “Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus” (“la rosa primigenia esiste in quanto nome, noi possediamo i semplici nomi”). Dal Medioevo un suggerimento per esserci da protagonisti nel mondo digitale.

Paolo DI STEFANO (esperto di webmarketing e SEO)

Idee imprenditoriali: DesignWine, dal web al calice

Mettete insieme l’eccellenza del vino italiano, l’immediatezza del web, una grande dedizione al lavoro e otterrete un’idea di business semplice e vincente. Un esempio di come si possa fare impresa con successo, sfruttando la rete, la propria passione e un prodotto che è il fiore all’occhiello del nostro export. L’idea si chiama DesignWine ed è venuta a un signore americano innamorato del nostro Paese e del business, Timothy O’Connell. Vendere vini pregiati (e non solo…) online? Se siete dei puristi storcerete il naso, ma a sentire come Timothy racconta la storia e l’essenza della sua impresa, vi ricrederete subito.

Ci racconti brevemente la sua storia personale e imprenditoriale.
Sono nato negli Stati Uniti e cresciuto a Chicago. Ho studiato all’Università del Wisconsin completando gli studi con un Master in Economia e Scienze Politiche alla McGill University di Montreal. Ho avviato la mia prima impresa, Mountain Adventures, a Treviso nel 1995 e in seguito ho creato assieme ad alcuni soci un’azienda di Consulenza a Venezia nel 1998. Nel 2002 sono entrato in Technogym prima come Direttore dell’area Consumer poi come Direttore Marketing. Nel 2009 ho deciso di riprendere la carriera imprenditoriale fondando assieme ad alcuni soci, DesignWine.

Com’è fare business in Italia agli occhi di un americano? Facile, complesso, stimolante…?
Lavorare in Italia è sempre stimolante, sebbene io mi sia sempre adoperato nel supporto delle aziende italiane che cercavano di crescere all’estero. Anche oggi DesignWine ha due aree di business: la prima focalizzata sulla promozione e vendita online dei vini, l’altra opera nella consulenza per supportare lo sviluppo del Business delle aziende.

Come è nata la sua passione per i vini?
Amo il buon cibo e ovviamente il vino è il complemento naturale: ecco un altro motivo per cui vivo in Italia!

E la passione per l’Italia?
Nasce dal territorio, dalla cultura e dalla passione delle persone. Non è sempre facile, ma quando le cose funzionano allora funzionano bene. Buona parte di questa passione nasce anche dalla vita con mia moglie e i miei figli.

Spesso si pensa che il vino pregiato debba essere comprato solo in enoteca o nelle migliori cantine. Il vostro sito dimostra il contrario: come ha pensato di sposare il web e l’alta enologia?
La vera opportunità dei produttori italiani di vini pregiati è il web come strumento per comunicare il vero valore dei loro prodotti. Una bottiglia di vino piazzata sullo scaffale di un’enoteca in mezzo a altre centinaia di bottiglie per non dire migliaia, comunica poco e purtroppo a volte vende meno. A DesignWine lavoriamo ogni giorno per usare il web nel modo più corretto per comunicare la storia che c’è dietro ogni singola bottiglia dei nostri vini.

Come scegliete i vini in vendita su DesignWine.com?
Attraverso l’esperienza del nostro comitato di selezionatori che degusta e valuta ciascun vino. Evitiamo di usare le classiche pubblicazioni tipo Gambero Rosso o Espresso per giudicare i vini.

Che cos’hanno di particolare i vini italiani rispetto ai “fratelli” di tutto il mondo?
Scegliere un vino italiano è spesso molto più complesso che sceglierne uno straniero. Poiché l’Italia produce un’enorme quantità di vino (è sempre fra i primi 2 produttori al mondo) il livello di qualità dei prodotti che si trovano sul mercato è amplissimo. Se a questo uniamo che l’Italia ha alcuni dei migliori vini al mondo, con un rapporto qualità-prezzo fantastico, è chiaro che il tipico consumatore necessità di essere guidato nella selezione del vino giusto. Il nostro impegno come DesignWine è proprio quello di essere il partner di fiducia per chi cerca i grandi vini italiani.

Italians do it better: quanto c’è di vero, secondo lei, in questa celebre frase?
Gli italiani sono i migliori nel fare molte cose, specialmente in ambito creativo, ma hanno bisogno di comprendere meglio che l’attuale situazione economica e competitiva richiede la massima focalizzazione su marketing e vendite. Fare grandi prodotti è il primo passo, ma dopo è necessario venderli.

Davide Passoni

Contatti
Timothy O’Connell
DesignWine s.r.l.
Via Roberto Ruffilli, n. 18/20
47030 San Mauro Pascoli (FC)
Italy
Tel. +39 0541 810231
Fax +39 0541 1641060

http://www.designwine.com/
Twitter: @design_wine
Facebook: www.facebook.com/designwine
Skype: designwine

Nuove precisazioni dell’Agenzia delle Entrate sugli elenchi Intratsat.

L’Agenzia delle Entrate, attraverso la circolare n.36/2010 ha specificato i corretti adempimenti da parte dei contribuenti minimi italiani per le operazioni intracomunitarie effettuate e quelli a carico dei soggetti passivi d’imposta per le operazioni con soggetti di altri Stati membri considerati piccole imprese. L’Agenzia precisa anche che Il contribuente che ha presentato per gennaio e febbraio 2010 gli elenchi mensili, perché prevedeva di superare nel trimestre la soglia dei 50 mila euro, non potrà “ritrattare”: nel caso in cui a marzo l’ammontare delle operazioni rilevanti si attesti al di sotto di tale limite, egli dovrà comunque rispettare la tempistica mensile per tutto il 2010. Infine per quanto riguarda le attività di e-commerce, l’Agenzia dice che acquisti e vendite effettuati online rientrano nella definizione relativa ai servizi elettronici e pertanto debbono essere inclusi negli elenchi riepilogativi. La risposta vale sia per i software scaricati (e quindi acquistati) via Internet sia per le cessioni di beni tramite e-bay.