Incentivi auto al via, quali modelli acquistare con gli sconti?

Al via da oggi, lunedì 16 maggio 2022, gli sconti ed ecobonus per comprare auto, moto e veicoli commerciali a basso impatto di emissioni di CO2. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) del 6 aprile scorso, si potranno prenotare i modelli dei veicoli, ma occorrerà aspettare il 25 maggio prossimo affinché sia attiva la piattaforma del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise). Solo a partire da quella data, infatti, le concessionarie potranno prenotare il bonus spettante agli acquirenti dei veicoli ecologici. È necessario far presto: infatti, le risorse messe a disposizione dal governo (650 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024) potrebbero volatilizzarsi in breve tempo.

Eco-incentivi auto, moto e veicoli commerciali, quali sconti sono previsti?

Gli sconti che si possono ottenere per l’acquisto di un veicolo nuovo, auto, moto o commerciale che sia, vanno da un minimo di 2 mila euro per i veicoli con i motori tradizionali e a basso impatto di CO2, a 5 mila euro, per i veicoli elettrici al 100%. È richiesta quasi sempre la rottamazione per avere il massimo dello sconto. La rottamazione deve riguardare sempre un veicolo di classe inferiore a Euro 5.

Incentivi veicoli, quali sono gli sconti applicati sull’acquisto del nuovo?

Ecco nel dettaglio quali sconti sono applicati dalle concessionari per comprare veicoli nuovi con gli incentivi. Tra le auto, si possono comprare, anche in leasing, i veicoli fino a 8 posti a sedere, escluso quello del conducente. Comunemente, questa categoria di veicoli è chiamata M1. Gli ecobonus sono applicati se si acquistano veicoli nuovi di fabbrica, di classe minima Euro 6. Ecco quali sono gli sconti ottenibili:

  • per la fascia di emissioni da 0 a 20 grammi per chilometro di CO2, lo sconto è di 3 mila euro, ai quali se ne aggiungono altri 2 mila euro per la rottamazione di un mezzo di classe inferiore a Euro 5. Il prezzo massimo di listino non deve eccedere i 35 mila euro, escludendo l’Iva;
  • per la fascia di emissioni da 21 a 60 grammi per chilometro di CO2, lo sconto applicato dalle concessionarie è di 2 mila euro ai quali possono essere aggiunti altri 2 mila euro in caso di rottamazione. Il prezzo di listino massimo non può eccedere i 45 mila euro, escludendo l’Iva;
  • per la fascia di emissioni da 61 a 135 grammi per chilometro di CO2, lo sconto è di 2.000 euro ma solo se l’acquirente ha un veicolo da rottamare. Il costo limite di listino non può eccedere i 45 mila euro, escludendo l’Iva.

Quali modelli di auto si possono acquistare con gli sconti?

Tra i modelli che si possono acquistare con gli eco-incentivi, il modello diesel più venduto nel mese scorso è stato la Peugeot 3008 BlueHDi 130 S & S Allure dal prezzo di 36.000 euro ed emissioni pari a 104 g/km di CO2. Il modello rientra tra i motori tradizionali con emissioni da 61-135 grammi per chilometro di CO2 e di prezzo entro i 35mila euro, a esclusione dell’Iva. Lo sconto è pari a 2.000 euro ma solo in caso di contestuale rottamazione. Tra i modelli acquistabili con gli sconti, rientrano la Fiat 500X 1.6 TD (prezzo pari a 26.400 euro e 121 grammi per chilometro) e la Jeep Compass Longitude (dal prezzo di 32.900 euro e 135 grammi per km di CO2). I due modelli sono, rispettivamente, al secondo e al terzo posto per le vendite. Lo sconto massimo è di 2 mila euro, ma solo in caso di contestuale rottamazione.

Quali modelli di auto si possono acquistare con lo sconto di 2 mila euro?

Lo sconto di 2 mila euro, in caso di rottamazione, si può applicare anche ad altri veicoli. Ad esempio, alla Fiat Panda 1.0 FireFly 70Cv S & S Hybrid (dal prezzo di listino di 13.850 euro, 111-109 grammi per chilometro di CO2); o alla Toyota Yaris Hybrid (dal prezzo di listino di 24.950 euro, 115 grammi per chilometro di CO2); o alla Lancia Ypsilon (dal prezzo di listino di 14.000 euro, 110-112 grammi per chilometro di CO2).

Quali auto plug in si possono acquistare con lo sconto di 4 mila euro?

Tra i modelli ibridi e plug in, con lo sconto fino a 4 mila euro in caso di contestuale rottamazione, si segnala la Jeep Compass 4 xe Phev dal prezzo di listino di 45.890 euro, interamente dentro il limite di 45.000 euro più Iva. Nella stessa categoria rientrano anche la Jeep Renegade 4xe Phev (prezzo di listino pari a 38.550euro) e la Bmw X1 Phev (prezzo di listino di 46.499 euro).

Quali auto elettriche si possono acquistare con gli ecoincentivi e sconti fino a 5 mila euro?

Le auto che danno diritto al maggiore sconto sono quelle elettriche al 100%. In caso di rottamazione l’incentivo è pari a 5 mila euro. Tra i modelli da segnalare, la Nuova 500 Elettrica che si può acquistare a 22.300 euro anziché pagare il prezzo pieno di 27.300 euro. Stesso sconto per la Smart Eq Fortwo (con prezzo di listino a partire da 25.026 euro) e per la Dacia Spring EV (prezzo di listino di 22.103 euro).

Incentivi per comprare moto a due, tre o quattro ruote: con quali sconti?

Gli eco-bonus per comprare veicoli a 2, 3 o 4 ruote, riguarda moto nuove rientranti nelle categorie:

  • L1 e;
  • L2 e;
  • L3 e;
  • L4 e;
  • L5 e;
  • L6 e;
  • L7 e.

Si possono acquistare questi veicoli con vari sconti. Il primo sconto consiste in un incentivo del 30% sul costo di listino, fino al limite di 3 mila euro di sconto. L’eco-incentivo aumenta fino al 40% (ed entro i 4 mila euro di sconto) in caso di rottamazione di un veicolo Euro 0, 1, 2 o 3. Il veicolo rottamato deve essere posseduto da almeno un anno, anche se si tratta di possesso di un familiare convivente.

Eco-bonus per comprare veicoli a due, tre o quattro ruote: quali altri incentivi si possono ottenere?

Inoltre, per i veicoli a due, tre o quattro ruote si può ottenere l’eco-incentivo fino al 40% del prezzo di listino, entro il limite di 2.500 euro di sconto, per veicoli di classe non inferiore a Euro 5. È necessario che il concessionario faccia la sua parte con una partecipazione minima del 5% di sconto sul prezzo di listino. Inoltre, è necessario rottamare un veicolo Euro 0, 1, 2 o 3. Per comprare veicoli elettrici c’è lo sconto del 30% sul prezzo di listino, fino al limite di 3.000 euro. Con contestuale rottamazione di un veicolo Euro 0, 1, 2 o 3, l’incentivo sale al 40%.

Incentivi sul prezzo dei veicoli commerciali solo elettrici per trasporto merci: quale sconto?

Sono disponibili anche sconti per l’acquisto di veicoli commerciali adibiti al trasporto di merci. Condizione essenziale è che i veicoli siano solo elettrici. Ecco quali sono gli sconti che possono applicare le concessionarie a seconda del peso dei veicoli acquistati:

  • 4 mila euro di sconto per gli N1 fino a 1,5 tonnellate di peso;
  • 6 mila euro di sconto per i veicoli N1 da 1,5 a 3,5 tonnellate;
  • 12 mila euro per gli N2 da 3,5 a 7 tonnellate di peso;
  • 14 mila euro di sconto per veicoli N2 da 7 a 12 tonnellate.

Per l’applicazione dello sconto è sempre necessaria la contestuale rottamazione di un veicolo di classe non inferiore ad Euro 4. Lo sconto, inoltre, è riconosciuto alle PMI che svolgano attività di trasporto di merci in conto proprio o in conto terzi.

Incentivi auto, moto e veicoli commerciali: dal 16 maggio corsa agli sconti, ma rischio click-day il 25

Al via da lunedì 16 maggio 2022 gli incentivi per l’acquisto di auto, moto e veicoli commerciali. Tuttavia incombe il rischio click day il 25 maggio, giorno nel quale le concessionarie potranno prenotarsi. Infatti, è solo da questa data che le concessionarie potranno avere accesso alla piattaforma del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) per caricare i dati dei contratti di vendita stipulati. La stipula può avvenire già da lunedì prossimo. Si potrebbero, dunque, volatilizzare in breve tempo le risorse messe a disposizione dal governo (650 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024).

Eco-incentivi auto, moto e veicoli commerciali: dal 16 maggio le prenotazioni, ma la certezza dello sconto solo dal 25 maggio 2022

La prenotazione dell’acquisto di auto, moto e veicoli commerciali con gli eco-incentivi messi a disposizione del governo, non darà la certezza, dunque, di aver ottenuto lo sconto. Tale certezza si avrà solo il 25 maggio prossimo quando le concessionarie avranno modo di caricare sulla piattaforma del Mise le prenotazioni nel frattempo arrivate, a decorrere da lunedì prossimo 16 maggio. Il bonus dunque necessita dell’assegnazione del codice di sconto rilasciato dalla piattaforma. Solo in questo modo si avrà l’effettivo accesso agli eco-incentivi fino a 5 mila euro. È dunque previsto per il 25 maggio prossimo un click day, con le risorse stanziate dal Mise che, presumibilmente, andranno esaurite nel giro di poco tempo.

Decreto eco-incentivi per l’acquisto di auto, moto e veicoli commerciali a basse emissioni di CO, le risorse

Lo sblocco del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) sugli eco-incentivi per acquistare un’auto, una moto o un veicolo commerciale a basse emissioni di CO2 è, dunque, arrivato dopo l’approvazione del 6 aprile scorso. complessivamente, saranno circa due miliardi di euro le risorse per l’intero triennio dal 2022 al 2024. Gli incentivi sono applicati per comprare, pure in leasing, oltre ad auto e moto, anche i veicoli adibiti al trasporto di merci, purché si abbiano specifici requisiti. In quasi tutti i casi, è necessario infatti possedere già un veicolo da rottamare.

Eco-incentivi veicoli, quali sono gli sconti che si possono ottenere sull’acquisto del nuovo?

Ecco nel dettaglio quali sono gli sconti applicati sull’acquisto di nuovi veicoli e a quali condizioni si possono ottenere gli incentivi. Tra i veicoli il cui acquisto, anche in leasing, è scontato rientrano i mezzi fino a otto posti a sedere, più quello del conducente. Si tratta dei veicoli che rientrano nella categoria M1. L’operazione richiede l’acquisto di veicoli nuovi di fabbrica, a partire dalla classe Euro 6. Ecco quali sono gli incentivi applicabili:

  • per la fascia di emissioni da 0 a 20 grammi per km di CO2, lo sconto è di 3.000 euro, più altri 2.000 euro in caso di rottamazione di un veicolo inferiore alla classe Euro 5. Il costo massimo di listino deve essere pari a 35 mila euro, escludendo l’Iva;
  • per la fascia di emissioni da 21 a 60 grammi per km di CO2, l’ecobonus è di 2.000 euro più altri 2.000 se si dà un veicolo in rottamazione. Il costo massimo di listino deve essere pari a massimo 45 mila euro, escludendo l’Iva;
  • per la fascia di emissioni da 61 a 135 grammi per km di CO2, l’incentivo è di 2 mila euro solo nel caso in cui l’acquirente provveda alla rottamazione di un precedente veicolo in possesso. Il prezzo massimo di listino non può superare i 45 mila euro, escludendo l’Iva.

Sconti per l’acquisto di moto a 2, 3 o 4 ruote: quali sono gli incentivi che si possono ottenere?

Gli sconti per acquistare veicoli a 2, 3 o 4 ruote, riguarda moto nuove rientranti nelle categorie:

  • L1 e;
  • L2 e;
  • L3 e;
  • L4 e;
  • L5 e;
  • L6 e;
  • L7 e.

Su questi veicoli gli sconti e gli eco-incentivi sono vari. Il primo incentivo consiste in un contributo del 30% del prezzo di listino, fino a un massimo di 3.000 euro di sconto. Lo sconto si incrementa al 40% (fino al limite di 4 mila euro di sconto) se contestualmente si provvede alla rottamazione di un veicolo Euro 0, 1, 2 o 3. Il mezzo dato in rottamazione deve essere in possesso da almeno 12 mesi. Il possesso può essere anche di un familiare convivente.

Incentivi per l’acquisto di veicoli a 2, 3 o 4 ruote: quali altri sconti sono previsti?

Se non si ottiene lo sconto perché non si posseggono i requisiti relativi al precedente punto, si può puntare a un prezzo ridotto del 40% del prezzo di listino, fino al massimo di 2.500 euro, per veicoli appartenenti a una classe non inferiore a Euro 5. In tal caso, lo sconto del concessionario è pari a non meno del 5% sul prezzo di listino. Inoltre, è occorrente la rottamazione di un veicolo Euro 0, 1, 2 o 3 (in proprietà dell’acquirente o di un suo familiare convivente da almeno un anno). Per l’acquisto di veicoli elettrici, lo sconto è pari al 30% sul prezzo di listino, fino a un tetto massimo di incentivo di 3 mila euro. Se si provvedere alla contestuale rottamazione di un veicolo Euro 0, 1, 2 o 3, lo sconto si incrementa fino al  40%. Anche in questo caso è occorrente la proprietà del veicolo da rottamare da non meno di 12 mesi, anche se di un familiare convivente.

Sconti su veicoli commerciali solo elettrici per trasporto merci: quali sono i bonus e gli incentivi previsti?

Si possono ottenere sconti anche per acquistare veicoli commerciali adibiti al trasporto di merci purché elettrici. La massa di peso non deve superare le 12 tonnellate e i veicoli, di categoria N1 ed N2, devono risultare essere nuovi di fabbrica. Ecco quali sono gli sconti che si possono ottenere:

  • 4.000 euro di sconto per i veicoli N1 fino a 1,5 tonnellate di peso;
  • 6.000 euro di sconto per i veicoli N1 da 1,5 a 3,5 tonnellate;
  • 12.000 euro per veicoli N2 da 3,5 a 7 tonnellate di peso;
  • 14.000 euro di sconto per veicoli N2 da 7 a 12 tonnellate.

Per ottenere gli sconti è richiesta sempre la rottamazione di un mezzo di classe non inferiore a Euro 4. L’eco-incentivo viene applicato solo alle piccole e medie aziende che svolgano attività di trasporto di cose in conto proprio o in conto terzi.

 

Ecobonus 65% del 2021: chi può richiederla e per quali interventi

Ecobonus 65% è la detrazione più scelta tra le normative a rispetto ambientale. Una guida per capire come funziona, chi può usufruirne e come fare a richiederlo.

Ecobonus 65%: in cosa consiste il bonus?

Il cosiddetto Ecobonus è stato introdotto con la Legge Finanziaria 296/2006, ma che viene rinnovato ogni anno. Pertanto, anche per il 2021 l’ecobonus sarà richiedibile. Si tratta di una agevolazione che prevede la detrazione fiscale IRPEF o IRES, pari al 65%. Si tratta spesso di interventi su singole unità immobiliari. L’Ecobonus può anche essere unito con il sismabonus, ottenendo un aumento della percentuale, che in alcuni casi può arrivare al 85%. Ma in senso più generale lo scopo è quello ridurre il fabbisogno energetico di riscaldamento, migliorare i sistemi  di riscaldamento invernali, anche attraverso l’istallazione di pannelli solari sugli immobili. Le spese devono essere sostenute tutte entro il 31 dicembre 2021. Anche se le detrazioni sono da ripartirsi in 10 anni, con pari importo.

Quali sono gli interventi che riguardano l’Ecobonus 65%?

Gli interventi soggetti all’Ecobonus sono diversi, e possiamo così riassumerli:

  • l’acquisto e la posa in opera di schermature solari;
  • l’acquisto di generatori d’aria calda a condensazione;
  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con apparecchi ibridi costituiti da pompa di calore intergrata con la caldaia a condensazione;
  • la posa e l’acquisto di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili;
  • l’acquisto e la posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti;
  • l’istallazione, l’acquisto e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento, produzione di acqua calda o climatizzazione delle unità produttive.

Chi può usufruire della detrazione?

Possono usufruire della detrazione tutti contribuenti residente in Italia e non, anche se titolari di reddito d’impresa, ma che posseggono l’immobile. Infatti l’agenzia delle entrate precisa che i soggetti ammessi all’agevolazione sono:

  • le associazioni tra professionisti;
  • le persone fisiche;
  • i contribuenti titolari di reddito d’impresa;
  • gli enti privati e pubblici che non svolgono attività d’impresa.

L’importante è essere proprietari o detentori del bene su cui andranno fatti i lavori di riqualificazione energetica. Pertanto, occorre avere il titolo idoneo a dimostrare il diritto sull’immobile. L’ecobonus può anche essere applicato alle parti condominiali degli edifici. Inoltre possono essere ammessi alla detrazione le seguenti persone:

  • il convivente non proprietario oggetto degli interventi, nè titolare di un contratto di comodato;
  • il familiare convivente con il detentore o con il possessore dell’immobile oggetto di interventi.

Ecobonus 65%: Come ottenere la detrazione?

Elemento fondamentale per richiedere l’Ecobonus 65% è che gli interventi devono essere fatti su immobili già esistenti. Non importa la categoria catastale, anche se rurali, compresi quelli strumentali per l’attività d’impresa o professionale. Per ottenere la detrazione occorre essere in possesso di alcuni documenti:

  • asseverazione di un tecnico abilitato o dichiarazione tesa dal datore di lavoro
  • attestato di prestazione energetica da valutare prima e dopo gli interventi, per verificare il miglioramento dell’efficienza energetica;
  • scheda informativa in merito agli interventi effettuati.

Tutti i pagamenti devono essere effettuati attraverso mezzi tracciabili, come ad esempio il bonifico bancario e postale. Infine entro 90 giorni dai lavori effettuati occorre inviare telematicamente all‘Enea proprio la scheda informativa.

E’ possibile utilizzare l’ecobonus nei condomini?

Si l’ecobonus è possibile utilizzarlo anche da parte dei condomini. In particolare per le spese sostenute dal primo gennaio 2017 al 31 dicembre 2021. Per questo tipi di interventi si  possono usufruire detrazioni più elevate (70%-75%). Ma questo è possibile quando vengono determinati indici prestazione energetica. Questi vanno calcolati sull’ammontare complessivo non superiore a 40 mila euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono tutto l’edificio. Anche in questo caso è possibile combinare degli interventi riferiti al sismabonus per ottenere una percentuale maggiore di detrazione. Infatti sale a 136 mila euro la spesa massima detraibile. Figura importante è quella dell’amministratore di condominio che dovrà procedere alla redazione di alcuni documenti. Inoltre quantificare per ogni condominio le quote da poter portare in detrazione, nella dichiarazione dei redditi.

Ecobonus 65%: la tabella riassuntiva

Riportiamo la tabella riassuntiva proposta dall’Agenzia delle entrate

Tabella n. 1 – LE DETRAZIONI IRPEF E IRES PER GLI INTERVENTI DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO (ECOBONUS)

LE DETRAZIONI IRPEF E IRES PER GLI INTERVENTI DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO (ECOBONUS)
Tipo di intervento detrazione massima
riqualificazione energetica di edifici esistenti (tali interventi non sono ammessi al Superbonus) 100.000 euro
su involucro di edifici esistenti (per esempio, pareti, finestre, tetti e pavimenti) 60.000 euro
installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda 60.000 euro
sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione ad aria o ad acqua
dal 2008, sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di pompe di calore ad alta efficienza o impianti geotermici a bassa entalpia
dal 2012, sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria
30.000 euro
dal 2015, acquisto e posa in opera di schermature solari 60.000 euro
dal 2015, acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili 30.000 euro
dal 2016, acquisto, installazione e messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento, di produzione di acqua calda, di climatizzazione delle unità abitative • 15.000 euro, per interventi effettuati dal 6 ottobre 2020
• non è previsto un limite massimo di detrazione per interventi effettuati prima del 6 ottobre 2020
dal 2018, acquisto e posa in opera di micro-cogeneratori 100.000 euro
interventi sull’involucro degli edifici per i quali spetta la detrazione del 70 o 75% non è previsto un limite massimo di detrazione ma un ammontare complessivo delle spese, che non deve essere superiore a 40.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio
interventi su parti comuni di edifici per i quali spetta la detrazione dell’80 o 85% non è previsto un limite massimo di detrazione ma un ammontare complessivo delle spese, che non deve essere superiore a 136.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio (tali interventi non sono ammessi al Superbonus)

Consigli  finali sull’Ecobonus 65%

Tuttavia possiamo dire che rientrano tra le opere agevolabili:

  • le spese per le prestazioni professionali necessarie alla realizzazione degli interventi nonché della documentazione tecnica necessaria, compresa la redazione dell’Ape;
  • le opere provvisionali ed accessorie strettamente funzionali alla realizzazione degli interventi. Tra questi ci sono: i ponteggi, il rifacimento degli intonaci e le soglie dei davanzali.

Infine prima di cimentarsi in opere mossi dall’entusiasmo, il consiglio è quello di affidarsi ad aziende professioniste in questo tipo di lavori.

 

Ecobonus e investimenti pubblici: questo ed altro nella manovra

Nessun cambiamento per le agevolazioni fiscali da parte della manovra, almeno per il momento, mentre l’ecobonus subirà alcune novità, estesi a più tipologie, come lavori su giardini condominiali e balconi, oppure la rimozione dell’amianto dai tetti. Le aliquote saranno rimodulate e differenziate considerando l’impatto in termini di emissione e risparmio energetico.

Il governo ha deciso inoltre di dimezzare le stime degli incassi della voluntary-bis per il 2017, passando da 1,6 miliardi inizialmente previsti a 850 milioni indicati nel documento.
L’opposto accade per gli investimenti pubblici, aumentati del 6,2%, ovvero di 2,4 miliardi di euro. Questo verrà particolarmente apprezzato, poiché arriverà a rendere la crescita più robusta e duratura.
Se finora la spinta al Pil è arrivata in gran parte dai consumi e nell’ultimo periodo anche dalla scommessa sugli investimenti privati di Industria 4.0, è sul lato pubblico che i numeri restano ancora negativi.

Nel primo trimestre, infatti, gli investimenti delle amministrazioni pubbliche sono diminuiti del 3,8%, ma l’obiettivo rimane quello di chiudere a +0,4%, per poi arrivare al 2018 con una crescita del 6,2%.

In questo modo, gli investimenti e i contributi in conto capitale nel 2018 aumenteranno di 2,4 miliardi di euro, lo 0,14% del Pil.
Le risorse per gli investimenti pubblici sono destinate ad aumentare a partire dal 2018 ma soprattutto nel biennio 2019-2020, per rendere le infrastrutture italiane ancora più moderne, efficienti e sostenibili ma anche per potenziare le attività di ricerca e sviluppo.

In attesa che ciò si compia, la Commissione europea ha inviato una certificazione dei miglioramenti, poiché, come ha commentato il vicepresidente Valdis DombrovkisL’Italia ci ha notificato i cambiamenti del Def, l’aggiornamento delle previsioni che vedono una migliore crescita e migliori dati sull’occupazione, un aggiustamento di bilancio di 0,3% che corrisponde a un deficit nominale di 1,6%”.

Vera MORETTI

Ecobonus prorogato fino a fine 2015

Finalmente i dubbi circa il bonus ristrutturazioni sono stati chiariti: l’Ecobonus, infatti, sarà valido anche per tutto il 2015, alle stesse condizioni proposte finora.

L’annuncio è stato dato da Enrico Morando, vice ministro dell’economia, durante la sua partecipazione allo Smart Energy Expo.

Il motivo per cui il bonus viene rinnovato di anno in anno e non diventa permanente, ha spiegato Morando, è che le imprese edilizie, in ginocchio a causa della crisi, vanno aiutate nell’immediato e non a lungo termine.
Se, infatti, i bonus fossero sempre validi, gli interventi di ristrutturazione verrebbero rimandati, perciò la decisione di prorogare anno per anno deriva da questo.

Soltanto qualche giorno fa, infatti, era stato registrato un aumento dei prestiti per ristrutturare casa di quasi il 2% sul totale, molto probabilmente dovuto alla consapevolezza che presto il bonus fiscale non sarebbe più stato valido a partire da gennaio 2015.

Grazie all’Ecobonus, inoltre, le imprese si stanno specializzando negli interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica, e l’Italia si sta rimettendo in pari, in tema di efficienza, molto velocemente.
E questo risulta quantomeno indispensabile, poiché anche il Belpaese risulta tra i firmatari della direttiva europea 20-20-20, che mira a migliorare del 20% l’efficienza energetica in Europa.

Il Governo è un sostenitore di questa iniziativa, poiché ogni punto percentuale guadagnato in efficienza comporta un taglio del 2,6% di petrolio importato, ovvero di Pil recuperato.

Vera MORETTI

L’eco-bonus fa bene alla salute e alle tasche

di Vera MORETTI

Il mercato immobiliare è stato uno dei protagonisti della manovra appena varata dal Governo Monti, e non si tratta (solo) di cattive notizie.

Tra i provvedimenti che riguardano questo settore, spiccano l’introduzione anticipata dell’Imu, l’aggiornamento delle rendite catastali ma anche la detrazione fiscale per gli interventi che prevedono una riqualificazione energetica degli immobili.

Oltre, dunque, alla proroga per un altro anno dell’aliquota del 55% del credito d’imposta, arriva un ulteriore credito d’imposta del 36% per gli interventi in merito alle protezioni antisismiche. Gli interventi che mireranno a migliorare la qualità degli immobili e salvaguardare la sicurezza dei cittadini saranno premiati.

Ma non si tratta di opere solo virtuose, perché l’eco-bonus ha portato, in questi ultimi mesi, benefici notevoli a tutto il settore edile, dopo un periodo di evidente sofferenza. Non solo, quindi, ci si occupa della riduzione delle emissioni di anidride carbonica e del consumo di energia, ma anche della creazione di numerose nuove possibilità di lavoro.

Facendo una stima sui dati più recenti, finora ad utilizzare l’eco-bonus sono state 1 milione e 360mila famiglie, i cui investimenti hanno portato ad un giro di affari di 16,5 miliardi di euro, con il coinvolgimento nei lavori di oltre 50mila persone del settore edile. E in un periodo di difficoltà del mercato, non è poco.

Inoltre, tutto ciò è importante in vista degli obiettivi previsti dal Protocollo di Kyoto.

La FINCO – Federazione delle Industrie e dei servizi per le Costruzioni – ha espresso la sua soddisfazione per la decisione presa dal Governo ed ha auspicato che questa misura, per ora momentanea, diventi presto stabile; pensando ai benefici riscontrati finora, c‘è da sperare che, allargate le possibilità anche ad altre categorie immobiliari, le cifre siano destinate ancora a salire.