Estate Green: contributi alle Pmi ecosostenibili

Un’iniziativa green che arriva dall’Europa. La Camera per la Cooperazione di Venezia, in collaborazione con la Commissione Europea, mette a disposizione un finanziamento comunitario destinato alle piccole e medie imprese italiane che abbiano sviluppato un prodotto, un processo o un servizio ecologico innovativo, e che stentano a trovare collocazione sul mercato.

I fondi stanziati ammontano a 34.830.000 euro e si inseriscono nell’ambito del Programma per l’Innovazione e l’Imprenditorialità cha ha come obiettivo il sostegno dell’innovazione e della competitività delle piccole e medie imprese impegnate nel settore della green economy.

Possono fare richiesta del finanziamento tutte le piccole e medie imprese che operano nel settore del riciclo dei materiali, costruzioni ed edilizia sostenibile, industria dei prodotti alimentari e bevande, acqua, imprese verdi.

Per accedere al finanziamento occorrerà dimostrare che il progetto sviluppa dall’impresa rispetti le seguenti finalità:

  • promuovere l’adozione di approcci nuovi ed integrati all’eco-innovazione in settori rispettosi dell’ambiente
  • incoraggiare l’adozione di soluzioni ambientali che includano prodotti, procedure, tecnologie e servizi con alto valore aggiunto
  • aumentare le capacità di innovazione delle piccole e medie imprese

La domanda di richiesta del finanziamento dovrà essere inviata entro e non oltre il 6 settembre 2012 direttamente all‘Unione Europea.

Per maggiori informazioni sul bando è possibile contattare Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Direzione Generale Sviluppo Sostenibile, Clima ed Energia, “National Contact Point” (NCP) sezione Eco Innovazione.

L’Emilia Romagna si illumina di fotovoltaico

L’Emilia Romagna si veste di green. E punta al fotovoltaico. La Regione ha aperto un bando per concedere fino a 13 milioni di finanziamenti a tutte le imprese del territorio che promuoveranno interventi volti alla sostituzione delle strutture in amianto con pannelli fotovoltaici.

L’Emilia Romagna si allinea così con quanto stabilito dalla normativa prevista dal pacchetto clima-energia stilata dalla UE: l’obiettivo è la riduzione dell’emissione di gas serra e del consumo di energia fino al 20%, attraverso il potenziamento della produzione di energia da fonti rinnovabili.

L’iniziativa è volta a 214 imprese del territorio selezionate che potranno beneficiare di contributi fino a 3 milioni di euro per quanto riguarda la rimozione dell’amianto, e fino a 6 milioni e mezzo di euro per installare nuovi pannelli fotovoltaici. Inoltre una parte degli incentivi sarà destinata ad interventi di coibentazione degli edifici.

Sostenibilità ambientale e green economy si traducono grazie alla nuova iniziativa promossa dall’Emilia Romagna nella creazione di ambienti di lavoro più salutari, tramite l’eliminazione di circa 210 mila metri quadri di amianto, che verranno sostituiti da oltre 23 mila KW di pannelli fotovoltaici. Ambienti meno inquinanti e più sicuri, per l’uomo e per l’ambiente.

“Solo nel 2011 sono stati oltre 50 gli abbandoni, a volte con pochi materiali, altre volte con pacchi di lastre, e il costo di smaltimento ricade quasi sempre sulla collettività” ha sottolineato Massimo Becchi di Legambiente, che a proposito della persistenza dell’amianto nel territorio denuncia: “basta addentrarsi in vie secondarie o carraie per trovare dell’Eternit abbandonato cui si aggiunge il problema del degrado di vecchi edifici industriali o zootecnici, con crolli di parte del tetto e la conseguente dispersione e frantumazione della copertura in Eternit”.

Piemonte: fino a 10 milioni di euro per la ricerca

Fino a 10 milioni di euro per ogni singolo progetto di ricerca e sviluppo, in particolare se legato alle nuove tecnologie automotive. La Regione Piemonte stanzia un fondo a sostegno delle reti di imprese del territorio che puntano all’innovazione tecnologica e all’ecosostenibilità.

Requisiti

Il bando è destinato alle reti di imprese: le pmi dovranno essere per almeno il 30% aziende aventi sede nella Regione Piemonte. I progetti dovranno avere una durata massima di 30 mesi, e dovranno afferire all’area della ricerca industriale e dello sviluppo sperimentale. I finanziamenti saranno destinati alle imprese che svilupperanno progetti inerenti alle seguenti tematiche: tecnologie automotive a basso impatto ambientale, nuovi materiali, riduzione delle perdite e recupero energetico.


Contributi della Regione Piemonte

La Regione Piemonte si impegna a finanziare quote e contributi che potranno raggiungere la cifra di 10 milioni di euro per ciascun progetto, arrivando ad una copertura totale del progetto di ricerca. I massimali previsti variano infatti in funzione dalle dimensioni delle imprese: da un minimo del 40% fino al 100% delle spese sostenute.

Modalità di adesione al bando

Le imprese che volessero fare richiesta degli incentivi, possono inviare le proprie domande, entro il 30 marzo 2012, via mail all’indirizzo promozione.pmi@regione.piemonte.it, e successivamente tramite raccomandata alla Direzione regionale Attività Produttive della Regione Piemonte.

Per informazioni aggiuntive è possibile consultare il sito della Regione Piemonte, nell’area dedicata a bandi e incentivi.

L’esercito dei 3000 green manager

di Alessia CASIRAGHI

Eco sostenibilità, efficienza energetica e energia pulita. Sono le 3 parole chiave del futuro dell’imprenditoria e non solo. E moltiplicando queste 3 parole per mille ecco la quota di professionisti di cui si andrà a caccia entro il 2012. Sono i Green Manager, ovvero coloro che sono in grado di gestire secondo principi ‘ecologici’ il tessuto produttivo delle aziende.

In Italia i green manager sono per ora solo 2.650, secondo quanto riportato dal FIRE Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia, ma secondo Confindustria queste figure professionali sono destinate a moltiplicarsi di 7 volte nell’arco dei prossimi 8 anni, per raggiungere nel 2020 quota 1,6 milioni.

In Europa in fatti si parla di una richiesta di professionisti dell’energia green che sfiorerà, entro il 2020, la quota di 3 milioni di addetti ai lavori, che raggiungerà la cifra impressionante di 8 milioni se lo sguardo viene ampliato allo scenario mondiale.

Ma quali sono le ragioni di questo boom delle professioni green? La legislazione in materia di risparmio energetico e ecosostenibilità, come conferma l’agenzia per l’Ambiente delle Nazioni Unite, diventerà molto più severa e restrittiva: l’esigenza di sostenibilità interesserà soprattutto i cicli di lavoro, le norme impiantistiche, la necessità di certificazioni aziendali ma non solo. I Green Manager svolgeranno infatti un’importantissima funzione anche per quanto riguarda la partecipazione delle aziende a bandi di concorso per l’ottenimento di incentivi statali, così come nell’intercettare nuovi trend e fasce di mercato green.

Ma qual è il profilo ideale di un Green Manager? Quali skills deve possedere? Un eco manager dovrà prima di tutto sapere interpretare in chiave verde settori trasversli all’azienda: dall’ideazione alla produzione, alla logistica, alla distribuzione sul mercato del prodotto, tutto secondo i canoni della green governance. Non solo: dovrà sempre supervisionare l’applicazione dei criteri di efficienza energetica, assicurarsi che il marketing e la comunicazione siano in grado di valorizzare il surplus green dell’azienda. Fondamentale essere sempre aggiornato sulla legislazione ambientale, intermini di normative, vincoli e contributi statali, nonché intercettare i nuovi trend di mercato globali in materia di green economy.

Il green manager avrà al suo fianco però degli alleati strategici: gli eco-auditor, che controllano gli impianti produttivi e la tipologia di rifiuti pericolosi, il risk manager, a cui spetta il compito di individuare i punti deboli e i rischi delle attività commerciali, e l’energy manager, lo specialista dell’ottimizzazione dell’uso dell’energia.