Cosa sono le economie di scala e perché sono vantaggiose per le aziende

Le aziende, periodicamente, al fine di mantenere un adeguato livello di redditività hanno bisogno di tagliare i costi. E nel farlo in genere ci sono tanti potenziali e possibili soluzioni. Al riguardo, quando è possibile, le aziende riescono a calmierare i costi, con benefici per gli utili futuri, attraverso le cosiddette economie di scala. Vediamo allora, nel dettaglio, quando un’economia si definisce di scala, e quali sono, di conseguenza, tutti i vantaggi che in merito un’impresa può andare a sfruttare.

Cos’è un’economia di scala e come si ottiene

Per definizione, l’economia di scala è un fenomeno che porta l’azienda ad essere più efficiente grazie alla riduzione dei costi, permettendo inoltre di vendere più prodotti o servizi generando un conseguente aumento dei ricavi.

Per l’impresa, quindi, l’economia di scala porta sempre ad un aumento dei margini di guadagno. Cosa che può avvenire attraverso gli investimenti, oppure con operazioni di trasformazione societaria. Ovverosia, per esempio, attraverso operazioni di fusione o di acquisizione. Ma anche attraverso una riorganizzazione societaria e, quindi, per linee interne.

Esempi di economie di scala attraverso investimenti in infrastrutture materiali e immateriali

Per esempio, attraverso gli investimenti, molte imprese beneficiano di economie di scala che sono derivanti dall’ammodernamento di attrezzature e di macchinari. Il che porta a rientrare dall’investimento effettuato in tempi relativamente brevi. Non solo attraverso una maggiore produzione, ma anche attraverso, spesso, un forte miglioramento della qualità dei prodotti che possono essere messi in commercio. Avere macchinari moderni ed efficienti, infatti, significa abbassare il costo unitario di un singolo prodotto, e di produrre di più andando a ridurre le inefficienze davvero al minimo.

Gli investimenti per ottenere le economie di scala, inoltre, possono essere anche immateriali. Per esempio, un’azienda che investe rinnovando il proprio portale di e-commerce o adottando dei  software evoluti che garantiscono efficienza e sicurezza ai propri sistemi informatici.

Quando mettere in atto e quando sfruttare al massimo le economie di scala

In genere le economie di scala si sfruttano quando la domanda dei beni o dei servizi proposti al mercato è elevata. E quindi c’è bisogno, al fine di massimizzare i profitti, di dover produrre sempre alla massima capacità. Quindi, nello stesso tempo, per investire al fine di avvantaggiarsi delle economie di scala la fluttuazione della domanda, in ogni caso, può essere anche un fattore di rischio.

Laureati in economia aziendale, ecco un lavoro per voi!

La ricerca di lavoro di oggi è rivolta a coloro che sono in possesso di una laurea magistrale in economia aziendale, con indirizzo preferibilmente libera professione, per lavorare come associato di studio presso un importante Studio di Bologna.

I requisiti che il candidato deve avere sono:

  • Attuale esperienza nel ruolo maturata presso Studi professionali strutturati e modernamente organizzati;
  • Capacità e interesse a rilevare un pacchetto clienti attivo;
  • Ottima conoscenza della contabilità e del bilancio; conoscenza più che buona del diritto societario;
  • Conoscenza dell’IVA e del Testo Unico delle imposte sui redditi;
  • Ottimo uso PC, pacchetto MS Office: Excel, posta elettronica, Word; conoscenza dei più diffusi gestionali;
  • Domicilio nella provincia sud-occidentale di Bologna.

Le mansioni che gli verranno richieste, da svolgere in completa autonomia, saranno:

  • Gestione di un pacchetto clienti;
  • Gestione di contabilità ordinarie e semplificate;
  • Predisposizione ed invio di dichiarazioni fiscali ed effettuazione dei relativi adempimenti;
  • Redazione di bilanci civilistici e fiscali e delle relazioni connesse;
  • Redazione di situazioni mensili e periodiche;
  • Gestione delle relazioni con i clienti;
  • Consulenza ai clienti in materia societaria, tributaria, contrattuale e contabile.

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Il primo rapporto statistico sui bilanci delle società di capitali italiane

Il Centro Studi Unioncamere e l’Istituto di Ricerca dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili hanno elaborato il primo rapporto statistico sui bilanci 2006-2008 di tutte le società di capitali italiane. Un’analisi effettuata nell’ambito dell’accordo quadro tra Unioncamere e CNDCEC. Si parla, con riferimento al 2008, di circa 713mila società operanti nei settori dell’industria e dei servizi (al netto di quelle appartenenti al settore dell’intermediazione finanziaria) che, nel complesso, contano poco meno di 9 milioni di addetti, generano un valore aggiunto totale di 510 miliardi di euro e hanno un giro d’affari pari in media a 3,5 milioni di euro.

L’accordo prevede l’istituzione di un osservatorio comune permanente in grado di fornire elaborazioni statistiche sui bilanci di tutte le società di capitali italiane. Il rapporto con i dati completi dell’esercizio 2009 riporterà i conti economici e gli stati patrimoniali aggregati di quasi 1 milione di bilanci, grazie ai dati racconti dal primo utilizzo del formato XBRL, elaborati e presentati con approfondimenti settoriali e territoriali.

Tra i molteplici dati di approfondimento nei lavori futuri, vengono evidenziati quelli relativi all’evoluzione della situazione finanziaria (calcolati in percentuale sul fatturato), in base a indicatori elaborati dal Centro studi Unioncamere nazionale con riferimento al triennio 2006-2008.

L’Osservatorio, arricchito da indagini sugli indici generali e specifici, si propone di diventare un punto di riferimento dell’analisi economico-aziendale a livello aggregato, con l’elaborazione di medie di settore e di serie storiche triennali di volta in volta aggiornate. Irdcec e Unioncamere si propongono poi di effettuare alcuni specifici approfondimenti sui dati relativi agli organi di controllo delle società, sulle procedure fallimentari e concorsuali, sui livelli di indebitamento, per evidenziare aspetti di rilievo della professione dei commercialisti e di particolare interesse per lo studio dell’economia aziendale.