L’edilizia low carbon è di casa a Verona

Efficienza energetica e architettura sostenibile saranno di casa a Verona in occasione di Greenbuilding, la mostra-convegno internazionale sull’edilizia low carbon che sarà ospitata dagli spazi di Veronafiere dal 9 all’11 maggio.
L’evento, giunto alla sua sesta edizione, è caratterizzato da un sempre più ampio riconoscimento da parte degli operatori nazionali e internazionale, tanto da affermarsi a livello italiano come vetrina per eccellenza per promuovere tecnologie e prodotti per un’edilizia low carbon.

Greenbuilding è anche corsi di formazione, seminari ed eventi; i convegni, in particolare, sono un momento di attualità tecnico-scientifica e un link tra policy, mercato e operatori. In questo contesto non mancheranno appuntamenti con le grandi firme e i maggiori esperti della progettazione di edifici e quartieri ecosostenibili.

Anche quest’anno si tiene l’evento Solarch, building solar design & technologies, che si colloca a cavallo tra Greenbuilding e Solarexpo. Qui viene dato risalto alle tecnologie più innovative e ai migliori progetti internazionali di design solare e di integrazione architettonica di fotovoltaico e di solare termico. Greenbuilding sarà poi
affiancato dalla tredicesima edizione di Solarexpo – mostra convegno internazionale su energie rinnovabili e generazione distribuita.

Francesca SCARABELLI

Efficienza energetica: importante risorsa per il futuro

di Vera MORETTI

Si è appena svolto a Milano il convegno organizzato da Fire/Isnova “Certificati Bianchi: Titoli di Efficienza Energetica a portata di mano”, che è stato caratterizzato dalla parola d’ordine “semplificazione”.
Si è parlato, ovviamente, della delibera Een 9/11 dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas che ha definito Nuove linee guida per i Titoli di efficienza energetica (TEE), rivisitando in modo importante il meccanismo dei certificati bianchi e rendendolo molto più interessante economicamente attraverso l’introduzione di appositi coefficienti moltiplicativi.

Basilari sono stati gli incontri con gli esperti del settore, che hanno cercato di chiarire le novità e le modalità di accesso all’incentivo, di capire come funzionano lo schema, la presentazione delle proposte e la predisposizione di nuove schede.

Gli organizzatori hanno spiegato, infatti, che la delibera ha offerto “un’opportunità per le imprese pubbliche e private di migliorare i business plan degli interventi di efficientamento energetico, facilitando la scelta di investire, ed è inoltre possibile ottenere l’incentivo anche su progetti già realizzati negli ultimi tre anni, almeno per alcune categorie di interventi”.

Per Dario Di Santo direttore di Fire, la Federazione italiana per l’uso razionale dell’energia, “l’Ue è una priorità per il Paese, per le imprese come per le famiglie. Le opportunità di intervento caratterizzate da ottime performance economiche sono numerose, ma una scarsa conoscenza della tematica ne ha rallentato la diffusione. Lo schema dei certificati bianchi rappresenta il principale schema di incentivazione per le soluzioni di efficientamento energetico. Recentemente è stato rivisto e risulta particolarmente interessante per le imprese, consentendo di ottenere l’incentivo anche su interventi già realizzati, entro certi limiti“.

Nonostante, dunque, le incertezze e la, per ora, scarna informazione che le riguarda, le prospettive aperte dal nuovo provvedimento lasciano ben sperare per il futuro.

L’esercito dei 3000 green manager

di Alessia CASIRAGHI

Eco sostenibilità, efficienza energetica e energia pulita. Sono le 3 parole chiave del futuro dell’imprenditoria e non solo. E moltiplicando queste 3 parole per mille ecco la quota di professionisti di cui si andrà a caccia entro il 2012. Sono i Green Manager, ovvero coloro che sono in grado di gestire secondo principi ‘ecologici’ il tessuto produttivo delle aziende.

In Italia i green manager sono per ora solo 2.650, secondo quanto riportato dal FIRE Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia, ma secondo Confindustria queste figure professionali sono destinate a moltiplicarsi di 7 volte nell’arco dei prossimi 8 anni, per raggiungere nel 2020 quota 1,6 milioni.

In Europa in fatti si parla di una richiesta di professionisti dell’energia green che sfiorerà, entro il 2020, la quota di 3 milioni di addetti ai lavori, che raggiungerà la cifra impressionante di 8 milioni se lo sguardo viene ampliato allo scenario mondiale.

Ma quali sono le ragioni di questo boom delle professioni green? La legislazione in materia di risparmio energetico e ecosostenibilità, come conferma l’agenzia per l’Ambiente delle Nazioni Unite, diventerà molto più severa e restrittiva: l’esigenza di sostenibilità interesserà soprattutto i cicli di lavoro, le norme impiantistiche, la necessità di certificazioni aziendali ma non solo. I Green Manager svolgeranno infatti un’importantissima funzione anche per quanto riguarda la partecipazione delle aziende a bandi di concorso per l’ottenimento di incentivi statali, così come nell’intercettare nuovi trend e fasce di mercato green.

Ma qual è il profilo ideale di un Green Manager? Quali skills deve possedere? Un eco manager dovrà prima di tutto sapere interpretare in chiave verde settori trasversli all’azienda: dall’ideazione alla produzione, alla logistica, alla distribuzione sul mercato del prodotto, tutto secondo i canoni della green governance. Non solo: dovrà sempre supervisionare l’applicazione dei criteri di efficienza energetica, assicurarsi che il marketing e la comunicazione siano in grado di valorizzare il surplus green dell’azienda. Fondamentale essere sempre aggiornato sulla legislazione ambientale, intermini di normative, vincoli e contributi statali, nonché intercettare i nuovi trend di mercato globali in materia di green economy.

Il green manager avrà al suo fianco però degli alleati strategici: gli eco-auditor, che controllano gli impianti produttivi e la tipologia di rifiuti pericolosi, il risk manager, a cui spetta il compito di individuare i punti deboli e i rischi delle attività commerciali, e l’energy manager, lo specialista dell’ottimizzazione dell’uso dell’energia.

Autorità per l’energia: approvate 47 nuove proposte

L’Autorità per l’energia ha approvato 47 nuove proposte per la promozione dell’efficienza energetica nell’ambito del meccanismo dei certificati bianchi. Gli interventi, per circa il 95% concentrati nel settore industriale, permetteranno una riduzione di consumi stimata di oltre 800 mila tonnellate equivalenti di petrolio nei prossimi cinque anni. Le nuove proposte approvate favoriscono la diffusione di tecnologie strutturali, in grado di generare risparmi energetici ed economici a favore dei consumatori e del Paese per molti anni, come previsto dalle nuove Linee guida recentemente introdotte dall’Autorità in tema di efficienza energetica (delibera EEN 9/11).

La maggior parte degli interventi riguarda l’ottimizzazione degli impianti (valore medio pari a 5,3 ktep/anno) e l’introduzione di componenti più efficienti (forni, bruciatori, miscelatori), con un valore di risparmio medio pari a 3,6 ktep/anno. Secondo le stime fornite dagli stessi proponenti, i 47 progetti – che si aggiungono ai 594 già approvati dall’avvio del meccanismo nel 2005 – consentiranno risparmi medi annui pari a circa 160.000 tep, di cui circa 55.000 tep/anno per risparmi di energia elettrica, quasi 43.500 tep/anno per risparmi di gas naturale e quasi 62.500 tep/anno per risparmi di altre forme di energia (ad esempio olio combustibile o gasolio) per usi diversi dall’autotrazione.

Oltre il 70% di questi risparmi verrà conseguito grazie agli interventi proposti dalle società di servizi energetici (ESCO) , oltre il 20% dai soggetti con obbligo di nomina dell’“energy manager” e circa il 5 % direttamente dai distributori di gas o energia elettrica. La misurazioni dei risparmi di energia ottenibili mediante le proposte approvate avverranno a consuntivo, ovvero confrontando i consumi prima e dopo gli interventi, al netto dei risparmi che si sarebbero comunque verificati per effetto dell’evoluzione tecnologica, normativa e di mercato. I risparmi incentivati infatti sono solo quelli addizionali, ottenuti per effetto dell’introduzione di tecnologie più efficienti rispetto a quelle mediamente diffuse nel mercato e/o che rispettano gli standard di efficienza obbligatori per legge.

L’approvazione delle 47 proposte, in anticipo rispetto alla tempistica per l’applicazione del meccanismo del silenzio/assenso previsto, permetterà ai proponenti di procedere celermente con le prime richieste di emissioni dei titoli di efficienza energetica anche in vista della verifica del conseguimento degli obiettivi 2011 da parte dei soggetti obbligati. Lo si legge in una nota dell’Autorità.

Fonte: agenparl.it