Il business della certificazione energetica

Uno dei parametri che ormai incidono di più all’atto della scelta di una casa sono le sue prestazioni energetiche. Non solo per l’obbligatorietà della certificazione energetica, ma per una virata verso un utilizzo dell’abitazione sempre più all’insegna del risparmio e della tutela dell’ambiente.

A proposito di certificazione energetica, il sito ProntoPro.it, specializzato nell’incontro fra domanda e offerta di lavoro professionale e artigianale, ha elaborato uno studio nel quale confronta i costi per la redazione di un attestato di certificazione energetica in diverse città italiane capoluogo di regione.

Ne è emerso che il costo medio di un attestato di certificazione energetica in Italia, per un appartamento tipo di 79 mq, è di 120 euro. In sostanza, si va da un massimo di 141 euro a Roma a un minimo di 104 euro a Imperia. Nel mezzo ci sono i 138 euro di Milano, i 127 di Genova, i 125 di Firenze, fino ai 106 euro di Frosinone e ai 108 di Massa Carrara.

Secondo Marco Ogliengo, amministratore delegato di ProntoPro.it, “il consumatore, oggi, è molto più attento alla certificazione energetica rispetto al passato, in quanto ha compreso l’influenza della prestazione energetica per il reale risparmio sulle spese della propria abitazione. A fronte di un mercato in cui i costi per l’Attestato di Certificazione Energetica sono in crescita, il nostro portale permette di confrontare i preventivi di numerosi certificatori e scegliere in piena autonomia”.

RTI mette in guardia l’Italia sull’efficienza energetica

Da una relazione consegnata da Rete Imprese Italia in audizione lo scorso 8 maggio alle commissioni Attività produttive di Camera e Senato è emersa una nota preoccupante che riguarda l’efficienza energetica in Italia.

Ebbene, RTI sostiene che il Belpaese rischia di perdere una grossa occasione relativa alla direttiva Ue sull’efficienza energetica e, ancora una volta, rimanere al palo mentre tutti gli altri si muovono.

Nel documento si legge: “Il provvedimento di recepimento della direttiva Ue sull’efficienza energetica rischia di essere un’occasione persa in quanto non si riscontrano i presupposti normativi, gli strumenti finanziari e le risorse per dare realmente impulso al settore dell’efficienza energetica che rappresenta il pilastro della Green economy. Serve uno sforzo maggiore supportato da maggiori risorse per superare le barriere non si comprende come il Governo non abbia potuto avviare un processo di condivisione e confronto che sarebbe stato necessario“.

Vera MORETTI

L’efficienza energetica causa di liti tra condomini

L’efficienza energetica piace ed attira sempre di più l’attenzione dei privati cittadini.
Un’indagine condotta da ANACI ed elaborata da Senaf, da presentare alla prossima fiera Proenergy+Bari, che si svolgerà nell’ambito della Fiera del Levante di Bari, tra il 21 e il 23 novembre prossimi, dimostra come gli interventi effettuati nell’ultimo anno su edifici dotati di riscaldamento centralizzato hanno portato ad un consistente risparmio sulla bolletta.

Ma non è tutto rose e fiori, perché il 55% degli amministratori di condominio intervistati ha ammesso che gli stessi lavori di riqualificazione che hanno contribuito a rendere più snelle le bollette hanno contemporaneamente generato una serie di litigi tra i condomini.
Le cause? E’ presto detto: in cima alle motivazioni c’è il fattore economico, derivato dai costi delle operazioni, troppo salati per l’80,9%, e la difficoltà da parte delle famiglie di accesso al credito.
Complesso appare anche l’orientamento nel mondo dell’efficienza energetica, che porta ad una scarsa informazione e ad una conseguente difficoltà nel capire quali tecnologie adottare (40,9%).
Gli amministratori lamentano anche una poca conoscenza dei benefici che gli interventi energetici possono portare (37,9%), ma anche delle normative di incentivazione (22,8%).

Emilio Bianchi, direttore di Senaf,società organizzatrice di Proenergy+, ha dichiarato a proposito: “L’amministratore di condominio è diventato una figura chiave, e non solo nella vita dei condomini e nelle ‘normali’ attività di amministrazione. All’interno della scena nazionale, chiamata a confrontarsi sul tema dell’ottimizzazione dei consumi, egli diventa un vero e proprio consulente in materia di efficienza energetica. Come dimostrano i dati della ricerca spesso viene a mancare l’interesse delle famiglie verso queste tematiche ed è quindi l’amministratore a suggerire e promuovere l’adozione di interventi di efficientamento, illustrando quali siano gli incentivi più remunerativi predisposti dalle amministrazioni nazionali e locali. Per questo, essere aggiornati diventa un imperativo e Proenergy+, che, con il format di fieraconvegno, fornisce agli amministratori numerosi momenti di formazione in fatto di normative, tecnologie e applicazioni”.

Vera MORETTI

La proroga dell’ecobonus piace agli architetti

La decisione del Governo di prorogare l’ecobonus su efficienza energetica e ristrutturazioni edilizie di sei mesi per i privati e di un anno per i condomini e di aumentarlo al 65% è stata accolta molto positivamente dal Consiglio Nazionale degli architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.

Gli architetti, infatti, sostengono che non si può prescindere dalla salvaguardia e dalla valorizzazione del nostro territorio se si vuole garantire al Paese una vera e propria ripresa.
A questo proposito, la categoria ha proposto al Governo una serie di misure finalizzate alla messa in sicurezza degli edifici, spesso in un pericoloso stato di degrado.

Ma, poiché si può sempre fare di più, il Consiglio Nazionale degli architetti chiede, più che una proroga, una vera stabilizzazione degli interventi, per aprire le porte ad interventi più importanti e duraturi e dare la possibilità anche agli investitori di godere del tempo necessario per pianificarne e realizzarne l’utilizzo.

Queste le parole del Consiglio: “Quello che ora è indispensabile – dopo anni di annunci e di investimenti sprecati in grandi opere rimaste per lo più incompiute – è una nuova stagione di politiche urbane mirate al riuso del patrimonio con più attenzione ai territori, all’habitat e alla messa in sicurezza di intere città e di quartieri“.

Vera MORETTI

Enel Sole e UNCEM insieme per il risparmio energetico

E’ stato firmato, a Roma, un protocollo sull’efficienza energetica tra Enel Sole e l’Unione Nazionale Comuni Comunita’ Enti Montani (UNCEM).
Le due parti collaboreranno per l’individuazione e la realizzazione di attività legate al risparmio e all’efficienza energetica nei comuni montani aderenti.

Tra le iniziative previste, verranno studiati progetti di rifacimento e valorizzazione dell’illuminazione pubblica capaci di ridurre i consumi di energia e le emissioni di CO2.
Si pensa anche alla realizzazione di impianti di smart lighting con ricorso a tecnologie innovative e audit energetici.

Ma efficienza energetica fa rima anche con arte e design, poiché verrà dato spazio anche a creazioni artistiche che hanno a che fare con l’illuminazione, per valorizzare il patrimonio storico e artistico dei comuni montani attraverso sistemi sostenibili dal punto di vista del consumo energetico.

Vera MORETTI

La Direttiva Ue per il risparmio energetico

E’ in vigore ormai da un mese la Direttiva Ue che riguarda l’efficienza energetica e coinvolge tutti gli Stati membri a proposito di riduzione dei consumi energetici ed efficientamento dell’edilizia pubblica.

Vediamo nel dettaglio le tematiche salienti:

  • Riduzione dei consumi: ogni paese ha tempo fino ad aprile 2013 per presentare il proprio piano per l’aumento dell’efficienza. Sarà poi Bruxelles ad esaminare i progetti pervenuti e ad approvarli. La scadenza sarà triennale.
  • Edilizia: Per quanto riguarda la riqualificazione energetica degli edifici pubblici, esiste un impegno vincolante, poiché, a partire dal 2013, i Paesi membri devono elaborare e attuare un piano di efficientamento degli “edifici riscaldati e/o raffrescati posseduti ed occupati dal loro Governo centrale”, che ne permetta la riqualificazione a un tasso minimo del 3% della superficie coperta utile all’anno, a cominciare dagli immobili più energivori.In questa prima fase, l’obbligo riguarda gli edifici con superficie coperta utile superiore ai 500 metri quadri. Dal 9 luglio 2015 la soglia sarà abbassata a 250 mq.
  • Acquisti verdi e incentivi: la Direttiva 2012/27/UE prevede che siano incentivati gli acquisti verdi e che i bandi di gara vengano redatti in modo da privilegiare i fornitori più attenti all’efficienza e ella sostenibilità ambientale.I Governi nazionali dovranno anche prevedere misure per incentivare il teleriscaldamento, i contatori intelligenti e i sistemi per la contabilizzazione del calore.
  • Distributori di energia: la nuova normativa comunitaria stabilisce anche che le imprese energetiche di pubblica utilità, i distributori e le società di vendita di energia al dettaglio dovranno diminuire la vendita annuale di energia ai clienti finali di almeno l’1,5% annuo dal 2014 al 2020.

Vera MORETTI

Talenti del Green si diventa

 

Green marketing, pianificazione sostenibile del territorio, project finance per ambiente ed energia. Sono solo alcune delle professioni che vedono il futuro sotto la lente del ‘green’. Cresce l’importanza della Green Economy in Italia: nel 2012 sono state circa 12 su 100, pari a oltre 184mila unità, le imprese che hanno investito in campo ambientale, almeno secondo il rapporto Green Italy 2012.

Ma il settore ‘verde’ significa soprattutto per il nostro Paese crescente dinamicità dal punto di vista occupazionale: nel 2012 infatti circa il 30% delle assunzioni non stagionali programmate dalle imprese del settore privato ha riguardato figure professionali legate alla sostenibilità.

Per una volta tanto, insomma, per l’Italia l’erba del vicino non sembra poi così verde. Ma come nascono e si formano i talenti ‘green’ del futuro?

Infoiva lo ha chiesto a Francesco Perrini, professore di Corporate Finance & Real Estate presso l’Università Bocconi di Milano, e da quest’anno direttore scientifico del Mager, il Master in Green Management, Energy and Corporate Social Responsibility.

Com’è nata l’idea di creare un Master ad hoc dedicato ai futuri professionisti della Green Economy?
L’Università Bocconi svolge attività di ricerca e di didattica sui temi della “green economy” da molti anni, prima ancora che venisse coniato questo termine. Nel 2001 i tre principali centri di ricerca sui temi dell’energia, dell’ambiente e della sostenibilità (IEFE, SPACE – ora confluito nel CRESV – e CERTeT) hanno avviato il Master in Economia e Management Ambientale (MEMA). Dopo 10 anni di ottimi risultati in termini di diplomati (più di 300) e di rapporti con aziende del settore “green”, nel 2012 la Bocconi ha deciso di accettare una nuova sfida e proporre il master in lingua inglese: Master in Green Management, Energy and Corporate Social Responsibility – MaGER. Tra qualche giorno inizierà la seconda edizione del MaGER, ma ci piace precisare che si tratta della XII edizione del nostro master. Il Mager, che si è aggiudicato il 5° posto nella classifica dello “Eduniversal best master ranking” per la categoria “Sustainable development and environmental management”, ha permesso alla Bocconi di piazzarsi davanti a importanti competitor come HEC di Parigi, l’Imperial College di Londra e Yale, sui temi della sostenibilità ambientale.

Quali sono oggi in Italia le opportunità di lavoro nel settore Green?
Se facciamo riferimento alla definizione di Green Job dell’UNEP, sono tantissime le possibilità di lavoro “verdi”:  fonti energetiche tradizionali, risorse rinnovabili, mercato delle emissioni e implementazione dei meccanismi flessibili, carbon finance, certificati verdi, project finance per ambiente ed energia e finanza sostenibile, sistemi di gestione ambientale, rapporti di sostenibilità, green marketing, pianificazione sostenibile del territorio e delle risorse ambientali, gestione dei rifiuti, corporate social responsability.

Il futuro dei vostri studenti sarà più nella grande azienda o nella piccola azienda? O meglio, saranno futuri imprenditori? In Italia o all’estero?
Guardando al passato, gli oltre 300 studenti diplomati dal Mager lavorano sia in grandi aziende multinazionali che operano nel settore energetico (Eni, Enel, Edison, E.On), della consulenza (Accenture, KPMG, PWC), del settore bancario (Unicredit) e della grande distribuzione (IKEA, Autogrill), ma anche in PMI che hanno sviluppato competenze molto specifiche e  svolgono servizi di consulenza per aziende (piccole e grandi) del manifatturiero, delle energie rinnovabili, e molte altre ancora.

Quale è la diffusione delle imprese Green in Italia?
Le imprese che fanno del sostenibile un loro punto di forza si diffondono in modo pervasivo in tutta Italia. Sono stati stilati diversi studi e classifiche, ma in linea generale,  tutti sono in sintonia nel rilevare che la concentrazione massima si ha nel Nord e nel Centro Italia.  Il rapporto GreenItaly 2012, realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere con il patrocinio dei Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, vede la Lombardia al primo posto in quanto ad imprese che investono nelle tecnologie e prodotti verdi. Segnali positivi arrivano, però, anche dal Sud Italia, ad esempio Calabria, Basilicata e Sicilia sono prime nell’imprenditorialità bio secondo l’indice IGE 2012 realizzato da Fondazione Impresa.

Il nostro Paese è all’avanguardia nel settore Green o c’è ancora tanto da fare per migliorare?
L’Italia ha reinterpretato in chiave del tutto particolare la green economy, unendo innovazione, conoscenza, identità del territorio e la qualità del “made in Italy”, che da sempre ci contraddistingue in tutto il mondo, con eco-efficienza,  rispetto dell’ambiente, e valori etici della competitività. Ovviamente lo spazio per migliorarsi c’è sempre, ma la coesione che questo fenomeno ha creato coinvolge migliaia di piccole e medie imprese. Il rapporto GreenItaly 2012 vede segnali evidenti di “eco convergenza” nel nostro sistema: un’ impresa su quattro, infatti, investe in prodotti e tecnologie a basso impatto ambientale ed elevata efficienza energetica.

Quali sono i settori del Green in Italia che ci invidiano di più all’estero?
Senza essere esaustivo, è d’obbligo citare alcuni esempi italiani. Nella prevenzione dei rifiuti, l’esperienza del CONAI è stato in passato un esempio per molti altri paesi stranieri e continua ad essere veicolo di innovazione nella riduzione degli imballaggi. Nel settore chimico italiano abbiamo aziende votate a produzioni attente all’ambiente, che competono nel panorama internazionale: Novamont, MAPEI, Kerakoll ecc. Il settore della moda, un Made in Italy invidiato in tutto il mondo, sta dimostrando di aver intrapreso un percorso non certo irrilevante per ciò che riguarda il miglioramento della sostenibilità ambientale delle proprie produzioni. Infine, visto il territorio e i suoi prodotti, è d’obbligo citare le filiere agricole di qualità ecologica, esportate  in tutto il mondo.

Quale Paese andrebbe invece preso a modello per quanto riguarda la diffusione e la creazione di imprese Green?
Esistono numerose esperienze in diversi Paesi dove è stato possibile sostenere la diffusione e la creazione di imprese green. Un primo esempio è la “regione solare” di Friburgo, in Germania, diventata una delle aree leader al mondo per il fotovoltaico, in termini di produzione e innovazione dei prodotti: una politica industriale e territoriale che è anche una politica ambientale. Un altro esempio è la Corea del Sud dove, nel 2009, i green stimulus funds erano l’80% degli stimulus funds totali, favorendo in particolare la conversione ad una mobilità sostenibile.

Alessia CASIRAGHI

Online la bozza del modello 730/2013

La bozza del modello 730/2013 è pronta e contiene anche la detrazione Irpef del 50% per le spese di ristrutturazione edilizia e le novità in tema di Imu
L‘innalzamento dell‘Irpef dal 36 al 50% è stata introdotta dal Decreto Sviluppo, ma la percentuale sale al 55% in caso di ristrutturazioni volte al risparmio energetico.

Modificato anche il tetto massimo di spesa da poter portare in detrazione: 96 mila euro per unità immobiliare, contro i precedenti 48 mila. La detrazione viene diluita in 10 anni, in quote di pari importo.
La detrazione, inoltre, è applicabile per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 30 giugno 2013, anche se si tratta di interventi di ricostruzione o ripristino di immobili danneggiati da sismi o altri eventi calamitosi.
La detrazione del 55% riguarda anche interventi di sostituzione dei vecchi boiler con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria.

Ma alcune novità contenute nel modello riguardano l’Imu, che sostituisce l’Irpef e le addizionali dovute sul reddito dominicale per i terreni non affittati.
Per quelli affittati si pagano invece sia Imu che Irpef.
L’Imu sostituisce l’Irpef anche per i fabbricati non in affitto e concessi in comodato gratuito.
L’Irpef è invece valida per i fabbricati affittati e per gli immobili esenti dall’Imu, se dovuta. In questi casi deve essere indicata la presenza di una causa di esenzione nel quadro A dei terreni e nel quadro B dei fabbricati.

L’Agenzia delle Entrate ha già reso disponibile la bozza del modello 730 che andrà compilato il prossimo anno in sede di dichiarazione dei redditi, con la possibilità di inserire anche questi importi.

Vera MORETTI

Energie rinnovabili protagoniste a Torino

E’ tutto pronto, a Torino, per l’ottava edizione di Energhetica, la mostra convegno che dal 24 al 26 maggio trasformerà la città piemontese nella capitale delle energie rinnovabili, proponendo al pubblico soluzioni tecnologiche e comportamenti quotidiani in grado di contribuire al programma di riduzione dei consumi e delle emissioni di gas serra nei prossimi 10 anni.

Il tema centrale della manifestazione sarà Smart City e Industry, ben rappresentato della eco-car di diverse case automobilistiche che si potranno provare sulla Pista del Lingotto, ma le proposte innovative ed ecosostenibili non mancheranno: ci saranno, ad esempio, “occhiali da sole” per edifici, cioè delle speciali pellicole da applicare sulla facciata che schermano il calore del sole; giardini verticali al servizio dell’efficienza energetica, lucernari tecnologici che portano il sole in spazi ciechi, un programma di formazione per tecnici del fotovoltaico in Senegal. E ancora scooter elettrici, ecobike e nuove soluzioni di mobilità e impianti di micro generazione che rappresentano il futuro di produzione dell’energia. Non manca la mobilità sostenibile su due ruote, con Bicishow, che debutta proprio in questa edizione: un’area dedicata alle biciclette, dove si potranno provare i diversi modelli o assistere a spettacoli acrobatici.

Le aree tematiche saranno quattro: telegestione, efficienza energetica, risparmio delle risorse, eco mobility, che vedranno esposti oltre 300 prodotti. L’area business sarà invece dedicata agli incontri tra l’industria verde e le grandi aziende del settore. Non può mancare un’area didattica, con lezioni-laboratori per scolaresche e cittadini con suggerimenti di uso quotidiano per diminuire gli impatti ambientali. Un programma di convegni a tema, illustrerà inoltre le novità nelle best practices italiane in tema energetico e riaprirà il dibattito sulle fonti sostenibili rispetto a quelle tradizionali.

Il Politecnico di Torino presenterà due progetti di ricerca che potrebbero introdurre nuove fonti rinnovabili, mentre la Camera di commercio di Torino rinnova nel 2012 il sostegno e la partecipazione a Energethica presentando ‘ECOmpanies, il progetto per promuovere l’eccellenza piemontese del settore ambiente&energia sui mercati internazionali, gestito dal Centro Estero per l’Internazionalizzazione in collaborazione con i quattro Poli di innovazione Enermhy, Polibre, Polight e Polo innovazione Lago Maggiore.

Francesca SCARABELLI

Efficienza energetica, proroga in vista per il bonus 55%

Proroga in vista, fino al 2020, per il bonus 55% per gli interventi di risparmio energetico sugli edifici. L’ipotesi di prolungamento degli incentivi sono contenute nel Documento di economia e finanza (Def) e fanno parte della strategia messa in atto per raggiungere gli obiettivi Ue di aumento del 20% dell’efficienza energetica entro il 2020. Il bonus 55% appare utile allo scopo visto che, secondo dati Enea, nel 2010 gli investimenti in riqualificazione hanno superato i 4,6 miliardi di euro, generando un risparmio di energia primaria pari a 2mila GWh.

Il Governo punta a potenziare il bonus rispondendo anche alle sollecitazioni giunte nei giorni scorsi dalla commissione Ambiente della Camera, che nel suo parere al Def aveva chiesto la stabilizzazione degli sgravi fiscali per l’efficienza degli edifici, oltre a raccomandare l’estensione delle agevolazioni agli interventi di messa in sicurezza contro il rischio sismico. Ma nelle intenzioni dell’Esecutivo non ci sarebbe solamente la proroga degli sgravi: le “modifiche” al bonus di cui parla il Def, infatti, potrebbero significare anche una riduzione dell’aliquota applicata fino a oggi.

Il recente rapporto Enea rivela che, nel 2010, sono state registrate 405.600 pratiche, per un valore di investimenti di oltre 4,6 miliardi. Gli interventi hanno riguardato in primis la sostituzione di infissi, di impianti di climatizzazione invernale e l’installazione di pannelli solari per acqua calda. Il risparmio complessivo in “energia primaria superiore” ha superato i 2mila GWh/anno, per un valore di CO2 non emessa in atmosfera pari a 430 kt/anno.

Non solo: la messa in efficienza degli edifici offre possibilità di crescita anche al settore costruzioni: l’ultimo rapporto Anie-Federcostruzioni sull’innovazione nell’edilizia rivela infatti che gli investimenti annuali in tecnologie per l’efficienza rappresentano il 5% del fatturato totale, per un valore che sfiora i 20 miliardi di euro.

Francesca SCARABELLI