Confindustria Anie: missione Sudafrica

 

Sono volati a Johannesburg fino al prossimo 25 ottobre gli imprenditori di Confindustria Anie: le aziende italiane di elettrotecnica ed elettronica sono infatti in corsa per aggiudicarsi commesse del valore pari a  30 miliardi nel settore energetico e di altri 26 miliardi nel settore dei trasporti nella capitale sudafricana.

Le imprese che hanno aderito alla missione sudafricana sono in totale 10 e in questi giorni incontreranno oltre 100 uomini d’affari e vertici delle aziende locali, che operano nel campo dell’energia, dell’automazione, dei trasporti ferroviari e della sicurezza, per fare il punto su investimenti e  nuove risorse.

Il futuro fa bene sperare, se si pensa che secondo i dati aggiornati al 2011, l’Italia ha realizzato in Sud Africa investimenti diretti esteri pari a 500 milioni di euro, mentre il numero di imprese made in Italy operanti in Sud Africa sono circa 50, che coprono una quota sul totale degli investimenti diretti esteri implementati nel Paese pari al 3%.

Ma quali sono i settori dell’industria che coinvolgono da vicino gli imprenditori italiani all’altro capo del Continente Nero? Meccanica strumentale al primo posto, seguita dalla componentistica, mezzi di trasporto, settore chimico ed naturalmente il tessile  e l’abbigliamento.

Nel dettaglio, nel 2011, il Bel Paese è decimo nella graduatoria dei principali Paesi fornitori del Sud Africa, con una quota di mercato pari al 2,7%, in crescita del 33% rispetto al 2010; l’export destinato al Sud Africa ha superato quota 1,7 miliardi di euro.

Ma quali sono le previsioni per il 2012? I pronostici stimano un rialzo intorno ai 10% del giro d’affari rispetto al 2011; in particolare l’export, nei primi mesi dell’anno,  ha inciso per il 9% sul totale esportato dalle nostre imprese, con particolare riferimento ai mercati dell’elettrotecnica e dell’elettronica . Se a fine 2011 le esportazioni italiane di tecnologie elettrotecniche ed elettroniche verso il Sud Africa ammontavano a 156 milioni di euro, solo nel primo semestre del 2012 le esportazioni  hanno raggiunto quota 75,4 milioni di euro.

Alessia CASIRAGHI

Sorgenia, l’energia cerca operatori

L’energia cerca risorse: Sorgenia, operatore privato nel mercato dell’energia elettrica e del gas naturale, cerca nuovi operatori commerciali in tutta Italia per la vendita di prodotti per il mercato energetico delle piccole e medie imprese.
A chi si affaccia per la prima volta in questo settore lavorativo, Sorgenia offre formazione e assistenza per l’intero percorso, dall’apertura della partita Iva fino all’indicazione dei consulenti più adatti per gestire la propria contabilità.

Dopo il corso di formazione interno, le figure selezionate seguono, sotto la guida dei propri area manager, il percorso di certificazione PMI Academy, una scuola con docenze manageriali specialistiche. Una volta superato l’esame, l’agente ottiene una certificazione come business partner di Sorgenia e riceve un contributo mensile e un supporto per l’apertura di nuovi uffici e per l’inserimento di sub agenti in strutture di agenzia.

Alle figure più esperte o ad agenzie già avviate, Sorgenia richiede invece forte capacità di presidio del territorio e conoscenza diretta del target, esperienza nella vendita dei servizi B2B, forza vendita composta da almeno quattro commerciali dedicati.

Francesca SCARABELLI

Repower, l’energia è Verde Dentro

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Si fa presto a dire green. Quante sono oggi le aziende che si possono davvero definire green? Che adottano cioè comportamenti  virtuosi nei confronti dell’ambiente e si distinguono realmente nel mercato?  Oggi c’è un  operatore elettrico che ha messo a punto un offerta di servizi dedicati alle aziende che vogliono assumere procedure concrete a salvaguardia dell’ambiente: parliamo di Repower.

Gruppo energetico internazionale attivo da oltre 100 anni,  nato  per fornire l’energia elettrica al Trenino rosso del Bernina nel Cantone dei Grigioni,  Repower è tra i primi operatori svizzeri nella generazione da fonti rinnovabili. Presente in Italia dal 2002, Repower opera su tutta la filiera elettrica, dalla produzione al trading sino alla vendita collocandosi  tra i principali player  dedicati alle piccole e medie imprese  per la fornitura di  energia elettrica,  gas naturale e servizi di consulenza energetica.  Gruppo solido, nel 2011 Repower ha realizzato in Italia un fatturato di oltre un 1.2 miliardi di  euro.

Energia verde, si diceva… Sì perché – e torniamo alla vision green di cui parlavamo all’inizio – Repower ha introdotto sul mercato un’offerta dalle caratteristiche uniche e innovative. Verde Dentro il  nome della  proposta dedicata alle strutture ricettive, alle imprese e ai Comuni che fanno dell’attenzione all’ambiente un punto fermo della propria cultura e immagine istituzionale.

Verde Dentro è molto più di una semplice fornitura di energia elettrica; è quasi una filosofia, che suggerisce alle imprese l’adozione di comportamenti green a 360 gradi per contribuire concretamente a un futuro ecosostenibile. L’offerta Verde Dentro si compone di più elementi.

1.Fornitura di energia rinnovabile doppiamente certificata perché  alla  certificazione di Garanzia di Origine dell’energia resa obbligatoria dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il gas, Verde Dentro aggiunge quella di TUV Sud, ente che  verifica che il quantitativo di energia rinnovabile prodotta dagli impianti Repower alimentati da fonte rinnovabili sia pari alla quantità venduta ai singoli clienti.

2. Efficienza energetica. Un software sviluppato ad hoc, raccoglie  alcune informazioni sulle diverse apparecchiature delle aziende e sulle modalità del loro utilizzo, elabora una simulazione sulla ripartizione dei consumi e della spesa per tipologia di apparecchiatura e propone la migliore soluzione di intervento con una indicazione anche dei tempi di ritorno dell’investimento in caso di sostituzione delle singole apparecchiature.

3. Mobilità elettrica. A disposizione dei clienti per l’intera durata della fornitura, un silenzioso ed ecologico veicolo professionale a due o quattro ruote, elettrico al 100%, per gli spostamenti quotidiani, le consegne o come auto di cortesia, per muoversi rispettando l’ambiente. I veicoli si ricaricano con una comune presa elettrica o con le colonnine di ricarica.

4. Comunicazione. Poiché la filosofia green è contagiosa, a disposizione dei clienti Verde Dentro c’è anche un nuovo strumento di marketing per distinguersi nel proprio mercato e comunicare l’immagine verde della propria struttura, facendosi promotori di comportamenti sostenibili nel lavoro di tutti i giorni.

Un nuovo modo di fornire energia per un nuovo modo di consumarla: più attento, più consapevole, più rispettoso. Un nuovo modo “Verde Dentro” per educare le imprese a fare business nel rispetto dell’ambiente e della sostenibilità.

Homines Energetici, una mostra piena d’energia

L’energia  dell’arte, l’energia della vita. Che cosa fa muovere gli uomini? L’energia. Che cosa rende gli uomini “homines energetici”? L’energia. E si chiama proprio Homines Energetici l’allestimento che Italo Rota ha progettato per Repower alla Triennale di Milano, in occasione del Salone del Mobile 2012. Una mostra che celebra i primi dieci anni di attività in Italia dell’operatore elettrico svizzero.

Repower presenta infatti per la prima volta sul palcoscenico del FuoriSalone una serie di iniziative legate alle fonti energetiche, al territorio, all’innovazione tecnologica, alla mobilità sostenibile, ai servizi. Un’operazione cui ha fornito le proprie idee e il proprio supporto Italo Rota, celebre architetto milanese che, da sempre si cimenta nei campi più diversi, dal product design alla progettazione di ampie aree urbane.

Homines Energetici è un progetto visionario e ricco di idee nuove, dove il binomio energia-bellezza si coniuga con quello di uomo e territorio, in un’armonia possibile. Un progetto che mostra come il concetto di energia non sia solo legato a quello di consumo, ma possa diventare una vera filosofia, un moto, una forza interiore.

Un homo energeticus che Italo Rota vede come protagonista curioso di un racconto che si dipana e si svolge nella “quadreria espositiva” della sala: allestimento scenico dove presentare non solo luoghi e impianti tecnologici, servizi e centrali idroelettriche, ma anche dove sottolineare l’attenzione all’uomo e alle grandi questioni connesse all’energia. In un dialogo aperto tra estetica e tecnologia, mix energetico e ricerca, mobilità e servizi.

I progetti in mostra sono tanti, per citarne alcuni:  la Centrale di regolazione a pompaggio idrico di Campolattaro (Benevento), la Centrale termoelettrica a carbone di Saline Joniche (Reggio Calabria)  e la mobilità elettrica rappresentata da un Cargoscooter allestito ad hoc da Rota e la colonnina per la sua ricarica disegnata per Repower da Rota e Pedretti.

Fabio Bocchiola, Presidente di Repower Italia, spiega la filosofia dell’iniziativa: “Da sempre l’uomo cerca energia per le sue attività energia disponibile al minor costo possibile. L’ultimo secolo, tuttavia, ci ha insegnato il valore delle risorse, per questo servono soluzioni che bilancino le nostre esigenze di energia, l’ambiente in cui viviamo e l’uomo stesso. L’esigenza di questo nuovo equilibrio ci deve trasformare quindi da homo sapiens in una collettività di homines energetici, coscienti del nostro divenire e responsabili del nostro futuro”.

Inaugurazione della mostra: 17 aprile ore 19, Triennale di Milano, viale Alemagna 6.
Orari Triennale di Milano: 17 – 22 aprile: dalle 10.30 alle 22 orario continuato;
17 aprile dalle 19 alle 24 opening al pubblico con animazione musicale negli spazi comuni della Triennale.

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Energia verde e sostenibilità, opportunità per le Pmi

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Energia, ambiente, sostenibilità. Parole chiave non più del futuro, ma ormai del presente. Parole il cui significato hanno ben presente in Repower e che declinano su più fronti: dalla fornitura di energia alla mobilità sostenibile. Come ci conferma Renzo Boschet, Direttore Vendite Repower. 

Quali strumenti esistono nelle mani di un’azienda medio grande per diventare più green nel nostro Paese? Perché dovrebbe approfittarne?
L’approccio green può essere considerato  parte di un approccio sostenibile. Il sistema da difendere è più ampio di quello ambientale e dovrebbe abbracciare la comunità nell’insieme dei suoi bisogni. Per un’azienda energetica: la luce, il riscaldamento, l’alimentazione di un impresa, la mobilità diventano i servizi a valore aggiunto. Soddisfare i bisogni vuol dire anche orientarsi all’utile con un occhio al risparmio energetico e alla conservazione del patrimonio comune (anche quello economico).

Quante e quali aziende in Italia conoscono questi strumenti e se ne interessano?
La sostenibilità è spesso citata nei bilanci e nelle brochure dei grandi gruppi. Meno frequente è trovare una cultura attenta a tutti gli aspetti del “sostenibile” che si rispecchi realmente nelle strategie delle aziende. Il “green” è utilizzato spesso solo come leva di marketing o per sfruttare sistemi di incentivazione spesso onerosi per la comunità. Le aziende che hanno intrapreso un percorso serio sulla sostenibilità hanno uno stile di marketing meno aggressivo e più ritagliato sul cliente. Questa strategia non porta frutti nell’immediato, ma è vincente nel medio lungo periodo.

Anche le piccole aziende o le utenze domestiche possono fare la loro parte? Come?
Le piccole aziende in primis sono il tessuto economico del nostro Paese. Un loro movimento verso forme di collaborazione e acquisto di prodotti innovativi ed efficienti può dare una grande spinta a tutto il settore energetico e indirizzarlo verso servizi a valore aggiunto. Noi siamo un operatore elettrico dedicato alle PMI. Con Verde Dentro abbiamo messo sul mercato la  prima e unica offerta in Italia di fornitura elettrica che offre realmente alcuni strumenti per aiutare le aziende ad adottare comportamenti sostenibili: fornitura elettrica da fonti rinnovabili certificate, software per il calcolo dell’efficienza energetica, mobilità elettrica – auto o scooter -. Verde Dentro è dedicata originariamente a strutture ricettive, hotel, palestre, centri benessere e amministrazioni comunali ma oggi estesa ad altri settori. Un’offerta per tutte le aziende che mettono la sostenibilità al centro del proprio modello di innovazione e puntano a una differenziazione consapevole.

Che cos’è la e-mobility? In quali Paesi viene utilizzata e funziona?
L’e-mobility dovrebbe essere un altro modo per esprimere la propria libertà di muoversi nel rispetto degli altri, riducendo alcune delle controindicazioni della mobilità ordinaria (emissioni e rumori innanzitutto). Nelle immense aree urbane cinesi i motocicli elettrici stanno riscuotendo grande successo. Le maggiori case automobilistiche mondiali hanno programmi o modelli per la mobilità elettrica e nei Paesi europei sono sempre più diffuse le politiche di sostegno. Ci sono ancora alcuni temi da affrontare perché si possa pensare ad un’espansione del fenomeno. Tra i principali l’autonomia delle batterie dei veicoli, la diffusione di tecnologia e infrastrutture di ricarica adeguata per le lunghe percorrenze e norme/standard condivisi. L’interesse di cittadini e pubbliche amministrazioni fanno presagire uno sforzo importante nella ricerca per ottenere al più presto risultati che consentano all’E-mobility di farsi strada come soluzione alternativa alla mobilità ordinaria.

Esempi di e-mobility in Italia? Se non ce ne sono, perché? All’estero chi primeggia in questo campo?
In Italia l’e-mobility si è sviluppata grazie ad accordi tra società che operano in diversi settori. Gli attori necessari oggi ad attivare questo servizio sono molteplici, venditore o locatore di veicoli elettrici, costruttori di infrastrutture di ricarica, operatori energetici, società di vendita di servizi energetici etc. In questo contesto si colloca la collaborazione di  Repower con Leaseplan, Oxygen e Mitsubishi.  Al momento è difficile parlare di leader nel campo della e-mobility.

Una città a emissioni zero è possibile? Quali i primi passi da fare?
La sfida dell’abbattimento di emissioni in contesti urbani deve essere un obiettivo. I temi da affrontare per primi sono quelli del riscaldamento domestico e della mobilità. La mobilità va affrontata sia in termini di incentivazione all’utilizzo di veicoli elettrici sia in termini di riduzione della congestione favorendo la mobilità pubblica. Come ho già detto, l’offerta Verde Dentro di Repower è dedicata anche ai Comuni ed è una risposta concreta che va nella direzione di una città sostenibile perché promuove l’utilizzo di energia rinnovabile e la mobilità elettrica.

Quanto sono “green” le realtà che come azienda incontrate in Italia, rispetto al resto d’Europa? A suo parere esistono delle normative nazionali che ostacolano tale processo o lo rallentano rispetto ad esempio ai Paesi capofila?
Come  già discusso il vero obiettivo da perseguire è la sostenibilità superando il vecchio principio del green come valore a sé stante. Le normative in Italia come nel resto d’Europa sono state  generose sulla tematica green col giusto obiettivo di indirizzare i comportamenti verso un uso consapevole del nostro territorio. Nonostante il giusto obiettivo lo sforzo è stato un po’ disperso incentivando tecnologie solo parzialmente sostenibili e con effetti sul comparto energetico  irrisori. Il tema di una nuova filosofia del green inside (verde dentro) dovrà indirizzare gli sforzi verso i reali bisogni della comunità investendo in ricerca per lo sviluppo di più efficienti tecnologie e sistemi di ottimizzazione delle risorse che puntino a creare un valore sociale completo.

Efficienza energetica: importante risorsa per il futuro

di Vera MORETTI

Si è appena svolto a Milano il convegno organizzato da Fire/Isnova “Certificati Bianchi: Titoli di Efficienza Energetica a portata di mano”, che è stato caratterizzato dalla parola d’ordine “semplificazione”.
Si è parlato, ovviamente, della delibera Een 9/11 dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas che ha definito Nuove linee guida per i Titoli di efficienza energetica (TEE), rivisitando in modo importante il meccanismo dei certificati bianchi e rendendolo molto più interessante economicamente attraverso l’introduzione di appositi coefficienti moltiplicativi.

Basilari sono stati gli incontri con gli esperti del settore, che hanno cercato di chiarire le novità e le modalità di accesso all’incentivo, di capire come funzionano lo schema, la presentazione delle proposte e la predisposizione di nuove schede.

Gli organizzatori hanno spiegato, infatti, che la delibera ha offerto “un’opportunità per le imprese pubbliche e private di migliorare i business plan degli interventi di efficientamento energetico, facilitando la scelta di investire, ed è inoltre possibile ottenere l’incentivo anche su progetti già realizzati negli ultimi tre anni, almeno per alcune categorie di interventi”.

Per Dario Di Santo direttore di Fire, la Federazione italiana per l’uso razionale dell’energia, “l’Ue è una priorità per il Paese, per le imprese come per le famiglie. Le opportunità di intervento caratterizzate da ottime performance economiche sono numerose, ma una scarsa conoscenza della tematica ne ha rallentato la diffusione. Lo schema dei certificati bianchi rappresenta il principale schema di incentivazione per le soluzioni di efficientamento energetico. Recentemente è stato rivisto e risulta particolarmente interessante per le imprese, consentendo di ottenere l’incentivo anche su interventi già realizzati, entro certi limiti“.

Nonostante, dunque, le incertezze e la, per ora, scarna informazione che le riguarda, le prospettive aperte dal nuovo provvedimento lasciano ben sperare per il futuro.

Istat: produzione industriale +1,4%

A dicembre 2011 la produzione industriale è aumentata dell’1,4% rispetto al mese precedente, ma con un calo su base annua dell’1,7%. Lo comunica l’Istat che segnala come nel trimestre ottobre-dicembre l’indice segni -2,1% rispetto al trimestre precedente.

Nella media dell’intero 2011, aggiunge l’Istat, la produzione segna una variazione nulla rispetto all’anno precedente. In dettaglio a dicembre 2011 si registra una crescita su base annua del 3,2% per i beni strumentali mentre tutti gli altri raggruppamenti risultano in calo: del 10,3% per l’energia, del 3,6% per i beni intermedi e dello 0,8% per i beni di consumo.

Rispetto a dicembre 2010, i settori dell’industria che presentano una crescita più accentuata sono l’attività estrattiva (+11,8%), la fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+10,1%), la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+7,2%).

Tra i settori in calo, quelli che in dicembre registrano le diminuzioni tendenziali più ampie sono la fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria (-12,9%), la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-12,0%) e le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-10,9%).

Fonte: adnkronos.com

Se un litro di gasolio costa più di un litro di latte

di Alessia CASIRAGHI

Nel 2012 ogni 1.000 euro di spesa per famiglia italiana, 191 se ne andranno in trasporti, combustibili ed energia elettrica mentre 190 in alimentari e bevande. E’ la prima volta che la spesa dell’energia supera quella alimentare. A renderlo noto un’analisi condotta da Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi all’aumento stimato del 2,8 % dell’inflazione nel 2011.

I dati relativi allo scorso anno hanno fatto registrare un aumento record dei prezzi per trasporti, combustibili ed energia – complice la benzina alle stelle – mentre l’aumento per gli alimentari e’ rimasto contenuto al 2,4 %, al di sotto dell’inflazione media registrata.

Nel solo mese di dicembre i prezzi del ‘fresco’, vale a dire frutta, carni e verdure, sono addirittura scesi dello 0,2%. Ad assorbire buona parte dei rincari, fa sapere Confagricoltura, i produttori agricoli, visto “il forte incremento tendenziale dei prodotti energetici, saliti nel 2011 dell’11,3%”.

Sempre a dicembre 2011, rispetto allo stesso mese del 2010, gli aumenti della spesa energetica sono stati del 15,8 % per la benzina, del 24,3 % per il gasolio da autotrasporto e del 16,8 % per il riscaldamento, mentre i trasporti aerei passeggeri sono lievitati del 18,3 % come quelli marittimi, seguiti da quelli ferroviari aumentati del 9,8 %.

In breve un litro di gasolio costerà di più di un litro di latte o di un chilo di pasta. E se nel 2012, come rende noto il Codacons, il costo della vita aumenterà di 1.059 euro per una famiglia media italiana, le previsioni sono tutt’altro che rosse: “Bisogna evitare il rischio reale che le famiglie italiane per far fronte ai rincari energetici – sottolinea Coldiretti – siano costrette a risparmiare con l’acquisto di cibo a basso prezzo, a cui può corrispondere anche bassa qualità e rischi per la salute”.

A Rimini è di scena la green economy

Dal 9 al 12 novembre, si terrà alla Fiera di Rimini Ecomondo 2011, la fiera internazionale dell’energia e dello sviluppo sostenibile, che da anni propone soluzioni tutela ambientale, del risparmio energetico, del riuso e del riciclo.

Ad Ecomondo 2011 si concentrano le tecnologie più innovative e si propongono le nuove frontiere della ricerca per affrontare questioni di interesse mondiale legate al ciclo e riciclo dei rifiuti, all’energia da fonti rinnovabili, al ciclo dell’acqua e alle bonifiche, alla qualità dell’aria, ai rischi per la salute dell’uomo e dell’ambiente.

Ad Ecomondo 2011 sarà presente la filiera delle bioplastiche biodegradabili e compostabili certificate CIC che oggi rappresenta una delle migliori opportunità per il rilancio della chimica italiana ispirata alla sostenibilità ambientale dei processi e prodotti. Collegato alla filiera verrà creato un focus speciale sulla riconversione industriale di siti petrolchimici ormai fuori mercato a poli di eccellenza per la chimica verde.

Città Sostenibile decolla oltre 30 progetti originali di SMART CITIES, con azioni concrete nei vari ambiti del vivere sostenibile nelle città. Saranno presenti la città di Friburgo con i progetti virtuosi e di esempio per tutti i Comuni europei, la città di Vienna, vincitrice del premio internazionale “World city closed to sustainable waste management”, la rete europea EUROCITIES, che presenterà il progetto NiCE (Networking intelligent Cities for Energy Efficiency), nonché alla presenza di Pedro Ballesteros Torres, Principale della DG Ener della Commissione Europea e promotore del Patto dei Sindaci.

Settori Merceologici
Bonifiche; Ciclo dell’acqua; Tecnologie per trattamento fanghi di risulta; Qualità dell’aria e trattamento fumi industriali; Ciclo completo del rifiuto e imballaggio; Demolizione e riciclaggio nel mondo delle costruzioni; Rischi e sicurezza; Organismi nazionali ed internazionali.

L’industria in crescita nello scorso trimestre

Dall’Istat arrivano dati incoraggianti che riguardano il fatturato dell’industria, che ad agosto ha mostrato segni di incoraggiante crescita, con un aumento del 4% rispetto al mese precedente, e più specificamente, si tratta di un +3.8% per quanto riguarda il mercato interno e di un +4.6% per quello estero.

Nei mesi estivi di giugno-luglio-agosto, l’indice ha registrato u rialzo dello 0.4% rispetto al trimestre precedente, con un aumento degli ordinativi del 5%.

Nel complesso, considerando anche che i giorno lavorativi agostani sono 22, il fatturato totale ha evidenziato una crescita tendenziale del 12%.

In questa percentuale, l’incremento per i beni strumentali è del 6.4% per i beni strumentali, del 4.6% per i beni intermedi, del 2.7% per i beni di consumo e dello 0.3% per l’energia e, nonostante queste cifre, il contributo più ampio proviene dalla componente estera dei beni intermedi.

I settori di attività economica per i quali si registrano, rispetto ad agosto 2010, gli incrementi maggiori del fatturato totale sono quelli della fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (+24,5%) e della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+20,5%).

Per quel che riguarda gli ordinativi totali, si registra un aumento congiunturale del 5%, per effetto di un aumento del 6,8% degli ordinativi interni e del 2,2% di quelli esteri.
Facendo una media degli ultimi tre mesi, gli ordinativi totali sono diminuiti dell’1% rispetto al trimestre precedente.

Considerando il solo mese di agosto, l’indice grezzo degli ordinativi ha segnato una crescita del 10.5%, e tra questi a registrare l’incremento maggiore sono quelli della fabbricazione di mezzi di trasporto, con un +84.3 soprattutto nel settore di costruzione navi e imbarcazioni, e un +14.1% per industrie tessili, abbigliamento, pelli ed accessori.

Vera Moretti