Maxi concorso per 5.000 assunzioni negli enti locali. Profili richiesti

A dare l’annuncio del maxi concorso per 5.000 assunzioni è stato Vincenzo De Luca, governatore della Regione Campania che nel corso di un’assemblea pubblica di Anci Campania nel Belvedere di San Leucio a Caserta, ha annunciato la nuova procedura selettiva.

Tabella di marcia per il maxi concorso Regione Campania

La Regione Campania già negli anni passati ha sperimentato la procedura del maxi concorso che permette con un’unica procedura di fare fronte ai fabbisogni dei comuni e degli altri enti locali (ad esempio comunità montane, una quota sarà inoltre diretta alla Regione) che hanno bisogno di personale. L’obiettivo è snellire le procedure, ottenere un buon risparmio e dare maggiori opportunità ai partecipanti. Il nuovo maxi concorso per 5.000 assunzioni dovrebbe esservi a inizio 2023. Secondo la tabella di marcia dettata da De Luca, nel mese di gennaio 2023 dovrebbe uscire il bando, sarà poi disponibile un mese per le candidature e infine inizieranno le prove. Tutto dovrebbe concludersi nell’arco di 9 mesi. In realtà nel concorso precedente i tempi furono più lunghi, anche perché si trattava di una procedura nuova e da rodare.

Quali profili professionali sono richiesti per il maxi concorso per 5.000 assunzioni?

I 5.000 posti saranno divisi in diversi profili per diplomati e per laureati. Ci saranno profili tecnici e profili prettamente amministrativi, ad esempio istruttore amministrativo, funzionario amministrativo, istruttore tecnico, funzionario tecnico, polizia municipale… in poche parole tutte le figure professionali che generalmente troviamo nell’organico delle Pubbliche Amministrazioni. Durante l’assemblea Anci De Luca ha chiesto ai sindaci di esprimere le loro esigenze di personale di piante organiche in modo da poter poi espletare le varie fasi andando a coprire i posti realmente vacanti.

Come si svolgerà il concorso?

Nella scorsa tornata del maxi concorsone regione Campania vi erano due prove scritte a cui seguiva un periodo di tirocinio che si concludeva con una prova finale e l’immissione in ruolo. Probabilmente la procedura sarà simile anche in questo caso.

In base alle dichiarazioni di De Luca stavolta il periodo di tirocinio sarà limitato a 3 mesi e non 9 mesi come nel precedente maxi concorso. Il periodo di formazione sarà retribuito tramite i fondi europei. In base alle dichiarazioni di De Luca il maxi concorso avrà l’obiettivo di coprire le carenze di personale, ma anche evitare la continua migrazione dei giovani della Campania verso il Nord oppure oltre i confini italiani. In un decennio la Campania ha perso 250.000 giovani e il 40% di questi sono laureati. Entro il 2050 la Campania rischia il dimezzamento della popolazione.

Per chi non vuole perdere neanche un’occasione, già ora è possibile iscriversi al concorso presso il Ministero Beni Culturali (518 assunzioni). 

 

App IO: cos’è, come scaricarla e quali servizi sono accessibili?

I tempi moderni sono frenetici e non sempre è semplice interagire con la Pubblica Amministrazione e soprattutto non perdere neanche una scadenza. L’App IO ha come obiettivo proprio questo, cioè facilitare l’interazione con la Pubblica Amministrazione e avere un pro-memoria per tutte le scadenze, inoltre può essere usata anche per effettuare i pagamenti e ricevere informazioni.

Cos’è l’App IO?

Grazie all’App Io la Pubblica Amministrazione entra nello smartphone di ogni utente. Si tratta di un applicativo sviluppato da Agenzia per l’Italia Digitale e può essere considerata una sorta di evoluzione di pagoPA. Con essa è possibile riunire in un unico canale tutte le comunicazione della PA, tra cui anche quelle degli enti locali. Ad esempio se c’è l’emissione di una cartella di pagamento, si riceve una notifica sull’APP, se c’è in scadenza il bollo auto idem. Per gli enti locali invece può essere comunicata, ad esempio, la scadenza della TARI o di altre imposte.

Per poter accedere a informazioni e scadenze relativi agli enti locali occorre però inserire questo tra le aree di proprio interesse. La maggior parte dei Comuni hanno provveduto ad adeguarsi a tale nuova tecnologia in caso contrario, il comune non sarà tra quelli disponibili attraverso questo sistema. Gli avvisi e le notifiche degli enti locali disponibili sull’APP IO dipendono da cosa è stato attivato dal singolo Comune.

Cosa si può fare con l’App IO

Per ogni atto notificato dall’App è possibile accedere all’ente che ha emesso l’atto stesso, quindi non si avrà semplicemente a portata di mano una nota sintetica, ma l’intero atto. Inoltre dall’App sarà possibile effettuare il pagamento, infatti è abilitata per i pagamenti aderenti alla piattaforma Pago PA. Effettuare i pagamenti è molto semplice, infatti basta inquadrare con la camera del proprio smartphone il QR Code presente sul bollettino cartaceo, oppure inserire il codice del pagamento.

Nell’app sarà comunque disponibile lo storico di tutti i pagamenti effettuati.

Sia chiaro, l’App non viene utilizzata solo per la notifica degli oneri dovuti, infatti può essere utilizzata anche per accedere ad agevolazioni e benefici, ad esempio per attivare la Carta Giovani Nazionale è necessario avere questa App e da essa è possibile visionare la lista degli sconti e delle agevolazioni a cui è possibile accedere.

Per conoscere i dettagli della Carta Giovani Nazionale, leggi la guida: Carta Giovani Nazionale: cos’è, come richiederla e come usarla. Guida

L’APP IO consente di ricevere la notifica anche nel caso di scadenza della carta di identità, del Pass ZTL e delle domande per iscrizione al nido. Inoltre si potrà ricevere una notifica per un’eventuale allerta meteo, nel caso in cui siano disponibili nuovi documenti oppure se si è nei pressi di una ZTL. Ogni utente può inoltre inserire ulteriori scadenze che non sono presenti nella App IO ma che per lui sono importanti.

Ulteriori funzioni saranno implementate a breve.

 

Come avere l’App IO

L’APP IO può essere scaricata su smartphone e dispositivi Android e iOS. Per attivarla è però necessario essere in possesso di un codice di identità digitale, si può usare una CIE, oppure uno SPID. Dopo la prima identificazione è possibile accedere semplicemente digitando il proprio PIN oppure optando per il riconoscimento biometrico con uso di impronta digitale o riconoscimento facciale.

L’APP IO non ha avuto fin da subito successo, molto probabilmente per una certa diffidenza degli italiani verso la tecnologia e verso la Pubblica Amministrazione in genere. Con alcune iniziative gli italiani sono stati incentivati a scaricarla. Ad esempio con il Bonus Vacanze poteva essere richiesto attraverso la App. Inoltre, durante la crisi pandemica, è stata un modo per essere in contatto con gli uffici pubblici nonostante la loro chiusura al pubblico. Le grafiche, come si può notare dalla immagini allegate, sono intuitive e semplici e questo sicuramente è un ulteriore vantaggio.

In Toscana, finanziamenti per le fonti rinnovabili

Al fine di favorire gli investimenti delle imprese nelle fonti rinnovabili, la Giunta della Regione Toscana ha attivato un nuovo fondo di garanzia che prevede lo stanziamento di 30 milioni di euro.
Tale decisione deriva dalla necessità di adeguarsi agli standard europei, secondo i quali occorre arrivare, entro il 2020, ad avere il 16,5% di energia prodotta da fonti rinnovabili, percentuale che ora, in Toscana, è del 9,5%.

Ogni richiedente, che potrà essere pmi, ente locale, ma anche azienda sanitaria o associazione assistenziale, potrà beneficiare al massimo di un contributo pari a 500mila euro, da utilizzare
per la realizzazione di nuovi impianti di energia pulita, finalizzati anche alla riduzione dei consumi.

Tali impianti non potranno essere realizzati su terreni agricoli e dovranno basarsi sulla riduzione delle emissioni di gas serra o sulla rimozione di elementi in cemento-amianto dalle coperture degli immobili.
Le garanzie potranno essere cedute sui finanziamenti di durata non inferiore a 5 anni e non superiore ai 25 anni.

Vera MORETTI

Ad inizio 2013 elenchi revisori riaperti

Con l’anno nuovo verranno riaperti gli elenchi regionali dei revisori degli Enti locali, e, da questi nuovi elenchi, da marzo verranno effettuate le estrazioni a sorte previste dalla legge.
Dopo la notizia dell’esclusione di seimila professionisti dagli elenchi del 2012, è arrivato l’annuncio da parte del Consiglio nazionale di una nuova possibilità già ad inizio 2013.

Giosuè Boldrini, Consigliere delegato, ha dichiarato: “In questi giorni tanti colleghi stanno giustamente protestando per l’eliminazione dagli elenchi del 2012. Una esclusione legata ad una rigidità secondo noi eccessiva del Ministero, che ha ritenuto validi ai fini dell’iscrizione i soli crediti maturati nel campo della “contabilità pubblica e gestione economica e finanziaria degli enti locali”. Vorrei però tranquillizzare tutti, perché si tratta di un problema temporaneo. A inizio 2013 si riparte con le iscrizioni agli elenchi e il Ministero ha già validato le attività formative. L’anno prossimo non potranno esserci fraintendimenti”.

Vera MORETTI

Niente modifica sulla norma dei revisori ministeriali

E’ stata soppressa la modifica dei criteri di nomina del presidente del consiglio dei revisori dell’ente locale, che invece sembrava inclusa nel testo del decreto legge 174/2012.

Sembrava, infatti, che la designazione spettasse al Prefetto, su scelta effettuata di concerto dai Ministeri dell’interno e dell’economia e finanze, tra i rispettivi dipendenti.

In realtà, nel decreto approvato dalla Camera, è previsto che i presidenti dei collegi dei revisori degli Enti locali con popolazione superiore ai 60mila abitanti non siano selezionati tra i dipendenti ministeriali, ma continueranno ad essere scelti mediante estrazione tra commercialisti e revisori legali.

Ad adoperarsi perché il testo iniziale del ddl venisse modificato erano stati anche i membri del Consiglio Nazionale dei Commercialisti.
Claudio Siciliotti, presidente dei commercialisti, ha voluto esprimere la sua soddisfazione riguardo l’eliminazione di questa modifica: “Una eliminazione che è frutto anche dell’impegno del Consiglio nazionale affinché quel testo fosse emendato in sede parlamentare“.

Ciò che, invece, premeva ai commercialisti, era la meritocrazia, considerata al contrario indispensabile, soprattutto quando si arriva a ricoprire cariche importanti.
Se questo non si fosse avverato, secondo Siciliotti “si sarebbe trattato di un altro caso emblematico di come la semplice appartenenza all’apparato statale possa superare il merito e la competenza dei professionisti quando, invece, se commercialisti e revisori si fossero insediati prima per certificare i conti degli enti locali, tanti esempi recenti di cattiva gestione del denaro pubblico si sarebbero potuti evitare”.

Per non parlare, poi, dell’incompatibilità che ne sarebbe sorta se il presidente del Collegio fosse stato scelto tra i dipendenti del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero dell’Interno, “dal momento che entrambi i Ministeri hanno già potere di controllo e di ispezione nei confronti degli Enti locali. Ne sarebbe derivato che, appartenenti allo stesso Ministero, avrebbero svolto sia l’attività di revisione all’interno dell’Ente che quella ispettiva spettante al Ministero medesimo, che dovrebbe anche verificare se i revisori hanno svolto correttamente la loro attività di controllo”.

Vera MORETTI

In Lazio un bando per una PA più scorrevole e semplice

Nell’ambito del progetto inerente l’attuazione degli Open Data, Regione Lazio ha dato il via ai primi bandi rivolti alle imprese e agli enti locali.

Si tratta di un’iniziativa che, attraverso un finanziamento di 12 milioni di euro, ha come obiettivo quello di creare un comparto della pubblica amministrazione che sia innovativo, ma anche garante di trasparenza e semplificazione.
I contributi per i quali beneficeranno le imprese partecipanti riguardano la creazione di prodotti, software, servizi e applicazioni finalizzate alla gestione digitale delle banche dati in possesso degli enti pubblici locali.

I bandi destinati alle pmi saranno contributi erogati fino al 70% dell’investimento, per importi non superiori ai 150mila euro per le imprese singole, e fino al 75%, con tetto massimo di 200mila euro, per le aggregazioni di imprese.

Ci sarà un ulteriore bando che riguarderà la concessione di incentivi per realizzare il portale dati.lazio.it, una banca dati pubblica regionale.

Vera MORETTI

La spending review è legge

La spending review non è più un decreto ma una legge.

La Camera, con una votazione di 371 favorevoli, 86 contrari e 22 astenuti, ha dunque dato l’ok definitivo, dopo che il testo era passato al Senato.

Questo provvedimento porterà, come principale risultato, il congelamento dell’Iva, anche se, per ottenerlo, sono stati fatti tagli, considerati “generici” dal sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo, che però destano preoccupazioni e dubbi soprattutto da parte delle Regioni e degli amministratori locali.
Per loro, infatti, più che una revisione della spesa, questa nuova legge assomiglia molto ad un’altra manovra.

I tagli degli organici pubblici, a dire il vero, hanno sollevato le proteste dei sindacati, in particolare di Cgil e Uil, che hanno già indetto uno sciopero per fine settembre. Anche se si sono dati appuntamento fuori dall’Aula di Montecitorio con tanto di mannaie per simboleggiare quanto grave sarà la conseguenza di questo decreto sul lavoro pubblico.
Polillo, però, più che con le mannaie promette che, nei prossimi mesi si lavorerà con il bisturi, con Enrico Bondi in prima linea in qualità di supercommissario all’economia.

Dopo la pausa estiva, i primi obiettivi su cui lavorare saranno i dossier Amato (finanziamenti ai partiti e permessi sindacali) e Giavazzi (incentivi alle imprese), anche se non saranno tralasciati riordino delle agevolazioni fiscali e nuova revisione della spesa degli enti locali.

Vera MORETTI

Lo Stato può ingrassare, i comuni devono tagliare

Tasse e imposte allo Stato, lacrime e sangue agli enti locali. Questo emerge, in sostanza, da un’analisi della Cgia di Mestre secondo la quale i Governi Berlusconi e Monti hanno imposto, per l’anno in corso, manovre correttive pari a 48,9 miliardi: 40,2 di nuove entrate e 8,7 di tagli alla spesa. Però, se sul totale delle nuove entrate previste l’84,4% finirà nelle casse dell’Erario, sul fronte tagli, invece, la situazione si “ribalterà”. All’Amministrazione centrale sarà richiesta una riduzione netta della spesa del 20,1% del totale, mentre gli enti locali subiranno un taglio pari al 51,4% del totale della spesa prevista e gli enti previdenziali il restante 28,6%. Un altro esempio scandaloso dell’asimmetria che lo Stato utilizza nei confronti non solo dei contribuenti ma anche degli enti non di primo livello.

L’analisi della Cgia si è poi spinta oltre e ha preso in esame alcuni dati sulla ripartizione del debito pubblico italiano per livello di governo. Lo stock di debito pubblico al 30 aprile 2012 è risultato pari a 1.948 miliardi di euro, dei quali solo il 2,6% è imputabile alle Amministrazioni comunali (50,5 miliardi). In totale, le Amministrazioni locali incidono appena per il 5,7% sul debito pubblico, mentre il 94,3% rimanente è in capo alle Amministrazioni centrali.

Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre: “Se l’enorme gettito fiscale aggiuntivo imposto dagli ultimi due Esecutivi finirà quasi tutto nelle casse dell’Erario i tagli alla spesa saranno però in capo quasi esclusivamente agli Enti previdenziali e agli Enti locali. Se i primi raggiungeranno l’obiettivo grazie alla riforma previdenziale attuata dal Governo Monti, i secondi, vista la difficile situazione di bilancio, dovranno, molto probabilmente, ritoccare all’insù le tasse locali, con un evidente appesantimento fiscale in capo ai contribuenti italiani. Insomma, comprovato che la messa in sicurezza dei nostri conti pubblici avverrà agendo quasi esclusivamente sulla leva fiscale erariale, i pochi tagli previsti ricadranno quasi tutti sulle spalle degli Enti locali e di quelli previdenziali. Con buona pace di chi attende l’arrivo del tanto agognato federalismo fiscale“. Come dargli torto?

L’F24 semplificato diventa monopagina

L’Agenzia delle Entrate semplifica la vita a coloro che devono pagare e compensare le imposte dovute all’Erario, alle Regioni e agli Enti locali, presso gli sportelli degli agenti della riscossione, delle banche convenzionate e degli uffici postali.

Il modello da compilare è diventato più semplice e snello, tanto da essere composto da un’unica pagina divisa in due parti, una per il contribuente e l’altra per chi riceve la delega di pagamento.

Questo nuovo F24 semplificato è disponibile gratuitamente, assieme alle avvertenze per la compilazione, anche in formato elettronico, sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate e può essere utilizzato dal prossimo 1 giugno. Pertanto, a partire dalla stessa data, l’F24 predeterminato previsto per i pagamenti dell’Ici è stato soppresso.
Le due parti in cui è diviso il modello si differenziano solo per la firma del contribuente, che si trova sulla copia che rimane a chi riscuote.

Nella sezione “motivo del pagamento” va indicato, nella colonna “sezione”, il destinatario delle somme, identificandolo con una delle seguenti sigle:
ER – Erario
RG –Regioni
EL – Enti locali.

Le colonne con lo sfondo grigio (“ravvedimento”, “immobili variati”, “acconto”, “saldo”, “numero immobili “ e “detrazione”) vanno compilate solo in caso di versamenti relativi all’Imu.
Con lo stesso provvedimento, inoltre, sono state estese le possibilità di utilizzo del modello “F24 EP” per consentire agli enti pubblici di impiegarlo anche per il versamento dell’Imu.

Vera MORETTI

Evasione, le linee guida dei Comuni per segnalare i furbetti

La lotta all’evasione fiscale parte, oltre che dai cittadini, anche dagli enti locali.

Con il Provvedimento del 27 febbraio 2012, l’Agenzia delle Entrate ha infatti stabilito le linee guida che i Comuni devono seguire per inviare alla Guardia di Finanza e all’Agenzia delle Entrate le segnalazioni qualificate, quelle in grado di evidenziare, come dice il Provvedimento, “senza ulteriori elaborazioni logiche” i comportamenti evasivi o elusivi.

Con riferimento alle segnalazioni qualificate, rilevanti ai fini dell’accertamento dei contributi previdenziali e assistenziali non dichiarati, trasmesse dai Comuni all’INPS, il Provvedimento individua come specifico ambito d’intervento quello del “Contrasto al lavoro sommerso”, per il quale dovranno essere inviate all’INPS segnalazioni qualificate relative a soggetti che:

– effettuano attività edilizia omettendo la denuncia contributiva relativa all’impresa;
– svolgono attività di commercio ambulante o su area pubblica omettendo la Comunicazione Unica ai fini fiscali, amministrativi e previdenziali e/o la denuncia contributiva relativa all’impresa;
– svolgono attività commerciale o artigiana omettendo sia la Comunicazione Unica ai fini fiscali, amministrativi e previdenziali che la denuncia contributiva relativa all’impresa.

Laura LESEVRE