Cartelle esattoriali: dal 2022 non si paga il servizio di riscossione

La notizia è ufficiale e l’ha resa nota Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, che ha comunicato anche l’approvazione di un nuovo modello di cartella esattoriale. Dal 1° gennaio 2022 non sono più applicati gli oneri per il servizio di riscossione, anche chiamato aggio. Ne deriva che le cartelle esattoriali saranno più leggere.

Nuove cartelle esattoriali senza più l’aggio

Le nuove regole sono operative con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 18 gennaio 2022. Questa importante novità arriva in realtà dalla legge di bilancio 2022 (Legge 234 del 2021 comma 15) che ha disposto che il costo relativo alla riscossione delle cartelle esattoriali non deve essere più a carico del contribuente, ma a carico del bilancio statale. Secondo l’articolo in oggetto la finalità di questa nuova regola è sostenere, dare impulso all’ “adesione spontanea agli obblighi tributari e per il presidio della funzione di deterrenza e contrasto dell’evasione”. Lo stesso articolo sottolinea che restano a carico del debitore “spese esecutive”, correlate all’attivazione di procedure esecutive e cautelari da parte dell’agente della riscossione.

Quando entrano in vigore nel nuove regole sulle cartelle esattoriali?

Dal punto di vista temporale questa modifica entra il vigore il 1° gennaio 2022, ma è bene sottolineare che si applica alle cartelle che a partire da tale data sono state affidate all’agente di riscossione. Non si applica invece alle cartelle che sono state affidate all’agente di riscossione nei mesi precedenti, ad esempio dicembre 2021 e che vengono però notificate dopo il 1° gennaio 2022.

A quanto ammontano gli oneri di riscossione o aggio?

Per capire il peso di questa importante novità occorre ricordare quali erano le tariffe applicate per gli oneri di riscossione sulle cartelle esattoriali.

Se il pagamento avviene:

  • entro il 60° giorno dalla notifica della cartella, l’aliquota dell’aggio è del 3% delle somme iscritte a ruolo;
  • oltre il 60° giorno dalla notifica della cartella, in questo caso l’aggio è il 6% ;
  • in caso di riscossione spontanea, l’aggio è 1% delle somme iscritte a ruolo.

Naturalmente maggiore è il peso della cartella esattoriale e più elevato è il risparmio prodotto con le nuove regole. Il nuovo modello delle cartelle esattoriali quindi non avrà più alcun riferimento alle spese di riscossione o aggio.

Bonus manifesti pubblicitari: ecco come accedere alla tax credit: istruzioni

Fino al 10 marzo 2022 è possibile richiedere il bonus manifesti pubblicitari, anche conosciuto come tax credit, ecco come fare.

Cos’è il Bonus manifesti pubblicitari

Il Bonus manifesti pubblicitari vede la luce con il decreto 73 del 2021 con stanziamento complessivo di 20 milioni di euro. Con circolare firmata dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, i potenziali beneficiari hanno ottenuto i chiarimenti per poterlo richiedere e sugli importi ottenibili in forma di compensazione.

A chi è rivolto il bonus manifesti pubblicitari?

Al fine di favorire la ripresa del mercato pubblicitario che ha subito l’effetto della pandemia, nasce il fondo per la tax credit di 20 milioni di euro. Questo è rivolto ai proprietari di impianti pubblicitari privati o concessi a soggetti privati destinati all’affissione di manifesti pubblicitari. Si tratta dei classici cartelloni che troviamo spesso per strada.

Ci sono però dei requisiti da rispettare, infatti spetta a coloro che nel 2021 hanno versato il canone patrimoniale previsto per tale tipologia di affissione. Spetta anche nel caso in cui l’avente diritto ha provveduto in ritardo al versamento. In questo caso è essenziale che abbia pagato anche le sanzioni e gli interessi. Gli importi tengono però in conto solo il pagamento principale e non sanzioni e interessi.

Gli importi riconosciuti come tax credit possono essere utilizzati esclusivamente a compensazione delle imposte. Possono essere richiesti dal 10 febbraio 2022 al 10 marzo 2022 comunicando gli importi dei canoni pagati nel 2021.

Come calcolare il credito di imposta, tax credit, per il settore pubblicitario?

Vediamo ora come devono essere calcolati gli importi  del bonus che si possono portare in detrazione per la compensazione di altre imposte.

  • Se il canone è stato versato per un periodo di imposta inferiore a 6 mesi nell’arco del 2021, può essere preso in considerazione l’intero importo versato;
  • Nel caso in cui il beneficiario abbia pagato il canone per un periodo di imposta superiore a 6 mesi, l’importo totale va diviso per il numero di mesi per i quali il pagamento ha avuto luogo, ad esempio 8. Il risultato di tale operazione deve essere moltiplicato per 6.
  • Nel caso di versamento del canone per tutto il 2021, gli importi devono essere divisi per 12 e il risultato moltiplicato anche in questo caso per 6.

In un secondo momento, entro il 21 marzo 2022, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate renderà nota la percentuale per la quale gli importi che ora abbiamo visto devono essere moltiplicati. La somma risultante indica il proprio credito di imposta per la tax credit o Bonus manifesti pubblicitari. Il credito di imposta potrà essere utilizzato a compensazione dal giorno lavorativo successivo rispetto alla pubblicazione di tale provvedimento.