Assunzione donne, under 36 e Sud: proroga delle agevolazioni contributive

Buone notizie dall’INPS: con il messaggio 403 del 26 gennaio 2022 ha reso noto che la Commissione Europea ha esteso i vantaggi inerenti l’assunzione donne, under 36 e Sud  fino al 30 giugno 2022. Scopriamo chi sono gli interessati da questo provvedimento.

Proroga delle agevolazioni per assunzione donne, under 36 e Sud: ecco le novità

Il Messaggio dell’INPS del 26 gennaio 2022 non è altro che una comunicazione indiretta di una decisione dell’Unione Europea che, attraverso la Commissione Europea.  In particolare con la decisione C(2022) 171 final dell’11 gennaio 2022 ha stabilito che le agevolazioni denominate:

  • decontribuzione Sud;
  • bonus assunzione donne (prevede la decontribuzione per l’assunzione di donne in settori in cui vi è una particolare disparità di genere);
  • giovani under 36 (esonero contributivo al 100% per le assunzioni di giovani fino a 36 anni di età

sono estese fino al 30 giugno 2022. In questo modo le stesse scadono insieme al Temporary Framework, cioè il piano degli aiuti di Stato come modificato con l’avvento dell’emergenza pandemica.

Questo rappresenta un notevole aiuto per le imprese che potranno assumere nuovi dipendenti con agevolazioni contributive molto importanti, allo stesso tempo aiuta i giovani, le donne e chi vive in una situazione di svantaggio a causa delle depressione economica che caratterizza determinate zone del Paese, ad avere maggiori probabilità di inserirsi nel mondo del lavoro.

In seguito a questa importante decisione dell’Unione Europea fino al 30 giungo 2022 potranno essere stipulati contratti di lavoro a tempo indeterminato o la trasformazione di rapporti a termine in rapporti a tempo indeterminato con le agevolazioni previste inizialmente fino al termine del 2021.

Nuovi limiti per gli aiuti di Stato nel Messaggio INPS 403 del 26 gennaio 2022

La decisione della Commissione Europea adottata l’11 gennaio 2022 non contiene solo l’estensione delle agevolazioni per l’assunzione di  donne, under 36, donne e Sud, ma anche nuove modifiche ai limiti previsti per gli aiuti di Stato. I nuovi limiti sono:

  • 290.000 euro per le imprese che operano in agricoltura (settore primario);
  • 345.000 euro per le imprese che operano nel settore della pesca e dell’acquacoltura;
  • 2,3 milioni di euro per le imprese che operano in tutti gli altri settori.

Le misure per gli aiuti di stato non si applicano alle imprese che operano nel settore finanziario/assicurativo.

Se vuoi saperne di più sul Temporary Framework e sulle deroghe previste per gli aiuti di Stato, leggi l’articolo: Aiuti di Stato e pandemia: L’Unione Europea ammette deroghe

Esonero contributivo agricoli, la domanda si può presentare fino al 13 dicembre

Qualche giorno in più di tempo per la presentazione della domanda dell’esonero contributivo dei lavoratori agricoli. Il messaggio Inps numero 4293 del 3 dicembre 2021 ha infatti fatto slittare la scadenza delle istanze per l’esonero contributivo dal 4 al 13 dicembre. Nella stessa comunicazione l’Inps specifica che entro il 13 dicembre 2021 dovranno essere presentati i versamenti delle quote eccedenti dell’esonero contributivo del primo semestre del 2020.

Esonero contributivo, la scadenza dei lavoratori agricoli slitta a lunedì 13 dicembre 2021

Si potrà presentare domanda per l’esonero contributivo dunque fino a lunedì 13 dicembre 2021. L’esonero è relativo ai mesi di novembre e dicembre del 2020 e di gennaio 2021. Possono inoltrare la richiesta le aziende appartenenti alle filiere dell’agricoltura, della pesca, dell’acquacoltura, della produzione di vino e di birra. La disciplina dell’esonero contributivo è contenuta negli articoli 16 e 16 bis del decreto legge numero 137 del 2020.

Scadenza della domanda di esonero contributivo in agricoltura: perché lo slittamento?

Lo spostamento della domanda per l’esonero contributivo dei soggetti che svolgono la propria attività in agricoltura è stato determinato dalle difficoltà tecniche di presentazione dell’istanza stessa. Infatti, la data di scadenza del 4 dicembre scorso coincideva con altri adempimenti inerenti varie misure a sostegno delle imprese per le difficoltà dell’emergenza sanitaria ed economica. La scadenza del 4 dicembre era stata determinata dai 30 giorni stabiliti per presentare la domanda a partire dal decreto istitutivo della misura stessa.

Restituzione quote non dovute di esonero contributivo imprese agricole: scadenza al 13 dicembre 2021

La seconda proroga riguarda il versamento delle quote di eccedenza relativa all’esonero contributivo che non spettava per il primo semestre del 2020. Chiamate al versamento sono le aziende delle filiere agrituristiche, brassicole, apistiche, vitivinicole, cerealicole, florovivaistiche, dell’allevamento, delle ippicolture, della pesca e dell’acquacoltura. In questo caso il termine per il pagamento era l’11 dicembre 2021. Due giorni in più di tempo, con scadenza al 13 dicembre 2021, per il versamento oppure per richiedere di pagare a rate.

Quali sono le quote di esonero contributivo che devono restituire le imprese agricole?

Le quote di esonero contributivo che le imprese agricole devono restituire sono quelle in eccedenza rispetto a quanto spettante dei primi sei mesi del 2021. L’Inps, nella circolare numero 57 del 2021, aveva specificato che il termine di pagamento sarebbe stato fissato ai 30 giorni successivi alla comunicazione che le imprese agricole avrebbero ricevuto. Tale comunicazione è arrivata l’11 novembre scorso, ragione per la quale i 30 giorni scadono l’11 dicembre. Trattandosi di un sabato, il termine del pagamento slitta direttamente a lunedì 13 dicembre.

Domanda per versare a rate le quote da restituire dell’esonero contributivo 1° semestre 2021

Entro la stessa data del 13 dicembre 2021, le aziende agricole che devono restituire le quote dell’esonero contributivo possono presentare richiesta di pagamento a rate. Se l’azienda presenta tale richiesta entro il 13 dicembre, infatti, oltre alle rate dovranno essere pagati solo gli interessi della dilazione. Per le domande presentate a partire dal 14 dicembre, invece, oltre agli interessi dovranno essere pagate anche le sanzioni civili per l’omissione.