I vertici di Anap Brescia riconfermati

Si é tenuta la scorsa settimana l’assemblea per il rinnovo del Consiglio Direttivo dell’Associazione Nazionale Anziani della Provincia di Brescia, alla quale hanno partecipato il segretario nazionale dell’Anap, Fabio Menicacci; il presidente della Confartigianato Imprese Unione di Brescia, Eugenio Massetti; il segretario, Carlo Piccinato.

Un meeting che si é delineato come una sessione di conferme e rielezioni.

Alla presidenza di Anap Brescia, infatti, é stato confermato con l’unanimità dei voti Pierino Pelosi (Longhena), da sempre presente ed attivo in Confartigianato, già eletto presidente del gruppo nei quatto anni precedenti.

Alla vicepresidenza ci sarà ancora Maurizio Bolognini (Lumezzane), mentre per il Direttivo sono stati chiamati i consiglieri: Cav. Giovanni Buffoli (Chiari), Remo Caldera (Calvagese), Fausto Scalmana (Visano), Luigi Venturini (Lograto) e Beniamino Gandellini (Brandico).

Si tratta di nomi rappresentativi di buona parte del territorio della provincia di Brescia: il loro ruolo sarà quello di promuovere le attività del gruppo e di Confartigianato a livello territoriale.

Segnali di crescita dall’artigianato bresciano

Buone notizie in questo secondo trimestre dell’anno anche per l’Artigianato di Brescia.

Analizzando i dati congiunturali del periodo, quelli elaborati dalla Confartigianato Imprese Unione di Brescia, i segnali sono sì timidi ma positivi:

“Si vede qualche spiraglio all’orizzonte, ma è ancora troppo presto per parlare di ripresa”, ha spiegato il presidente Eugenio Massetti.

Ma quali sono i settori dall’andamento in pisitivo? Sicuramente la carta stampa, la gomma plastica, i minerali non metallici e la meccanica.

Incoraggiante anche il dato dell’occupazione, che si stabilizza al di sopra della soglia del 78% (era il 76,5% nel periodo di gennaio-marzo).

In attesa che anche i comparti del tessile, dell’abbigliamento, e poi le pelli-calzature, il legno mobilio e il siderurgico si riprendano, è bene segnalare che la produzione nei mesi di aprile-giugno ha fatto rilevare un timido segnale di crescita.

Se da un lato, infatti, le imprese che hanno notato una crescita sono state il 37,36% (erano il 29,59%), ben il 34,06% delle aziende ha ravvisato una diminuzione (erano il 33,67%), mentre, il 28,57% ha dichiarato una stabilità della produzione, di contro il 36,73% del trimestre precedente.

Insieme alla produzione migliora anche lo stato di salute del fatturato. Dall’indagine: il 37,36% delle ditte ha rilevato un incremento che fa ben sperare se si considerare il 29,59% del trimestre precedente; il 32,97% ha riscontrato un calo (erano il 38,78%) ed infine il 29,67% delle aziende ha dichiarato di aver avuto un andamento pressochè stabile (a inizio anno erano il 31,63%).

Paola Perfetti