Expo 2015, opportunità al padiglione tedesco

Se Expo 2015 per adesso non ha rispettato i numeri previsti di occupazione, non riuscendo a creare la “miriade” di posti di lavoro promessi in partenza, ad invertire la tendenza ci pensa il padiglione tedesco che offre possibilità di impiego a giovani italiani dotati di un buon accento teutonico.

«L’Expo offre proprio a giovani altoatesini bilingui buone possibilità per fare un’esperienza di lavoro unica in un ambito internazionale – ha dichiarato Helmuth Sinn, direttore della ripartizione provinciale lavoro della Provincia autonoma di Bolzano – e il fatto che tra i requisiti figurino la buona conoscenza di italiano, tedesco e inglese offre ai Paesi interessati un motivo in più per ricercare il personale proprio in Alto Adige».

Secondo quanto segnalato dal sito della Provincia autonoma di Bolzano, le candidature per un posto di lavoro nel padiglione sono già aperte: per spedire il proprio curriculum c’è tempo fino al prossimo 11 settembre.

JM

Expo 2015: come cambia il mercato immobiliare milanese

Meno di un anno e a Milano sarà Expo. A parte qualche ritardo nei lavori e le solite tangenti che ormai caratterizzano qualunque grande evento si organizzi dalle Alpi alle Pelagie, il conto alla rovescio è ufficialmente partito. Nonostante le polemiche e gli arresti dei giorni scorsi, è possibile evidenziare un primo segnale positivo: in controtendenza riguardo alla situazione generale italiana, nei primi mesi del 2014 si sono registrati i primi miglioramenti del mercato immobiliare all’interno del perimetro cittadino.

Nella città meneghina, nel primo trimestre del 2014, le compravendite hanno fatto registrare un +3,4%, confermando i segnali di ripresa riscontrati nei due trimestri precedenti. Inoltre in questi primi mesi del 2014 anche gli istituti di credito, incredibile ma vero, per quanto restino ancora selettivi nell’erogazione, si sono dimostrati più propensi ad erogare ridando fiducia ai potenziali acquirenti.

“Su Milano si attendono quasi 20 milioni di visitatori – si legge in una nota dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasae si prevede una spesa turistica di 3,5 mld di euro. Questo ha comportato un notevole interesse per immobili da destinare soprattutto al settore della ristorazione nelle zone più centrali di Milano (Quadrilatero, Cordusio, Cairoli e Brera). La richiesta più elevata è per le soluzioni con canna fumaria posizionate sulle vie ad alto transito; anche in questo caso l’aumento della domanda non ha determinato un aumento dei canoni di locazione. Per il prossimo anno le nostre previsioni sono per un ulteriore ribasso dei prezzi immobiliari sia a livello nazionale e sia per la città di Milano, dove prevediamo una contrazione compresa tra -2% e -4%”.

“Anche le zone interessate dal passaggio della linea 5 – conclude la nota – potrebbero registrare un miglioramento della vivibilità (ad esempio, in piazza Axum dove al momento c’è molta concentrazione di traffico in occasione degli eventi che si svolgono allo stadio San Siro). Anche la zona di Sempione che sarà interessata da quattro fermate (Gerusalemme, Domodossola, Tre Torri, Portello) e vedrà notevolmente migliorati i suoi collegamenti con le altre aree della città, non si può escludere possa registrare un avvicinamento dei prezzi immobiliari a quelli presenti nella zona Fiera-Monterosa, più quotata soprattutto sulle tipologie signorili”.

Jacopo MARCHESANO

Filiera edilizia, la ripresa è green

Il settore delle costruzioni ha pagato fin qui un tributo pensantissimo alla grave crisi economica che attanaglia il nostro Paese. Le imprese sono ridotte allo stremo: dall’inizio della crisi a oggi sono andati in fumo un numero impressionante di posti di lavoro e il mercato della casa è inesorabilmente fermo, con l’acquisto di nuove abitazioni da parte delle famiglie italiane cha ha subito un crollo di 74 miliardi di euro rispetto al 2007.

Riportare l’edilizia al centro della politica economica è stato il leitmotiv al Made Expo di Milano, dove si sono incontrate la bellezza di 1.166 aziende nostrane. Unanimemente, il settore da cui ripartire per uscire dall’impasse della crisi economica è il green.

Ormai da diversi anni i canali di finanziamento per le riqualificazioni energetiche si moltiplicano: ecobonus fiscali, certificati, bond, contratti di finanziamento o fondi derivati dall’Unione Europea. Gli strumenti per sviluppare il settore green non mancano, ma le potenzialità non sempre vengono raccolte dagli operatori, anche perché la perenne confusione normativa disincentiva i possibili investimenti nel settore.

A Smart Energy Expo, la fiera sull’efficienza energetica che è in corso di svolgimento a Verona, si affronta il tema della finanziabilità degli interventi più complessi: l’efficienza energetica è in cerca di un sistema finanziario solido che permetta ai privati di sostenere investimenti onerosi e alle aziende di farsi carico dei rischi in operazioni di recupero che coinvolgono diversi protagonisti; che consenta di superare gli ostacoli legati agli elevati costi iniziali e ai tempi troppo lunghi di rientro, barriere per l’accesso al credito.

Jacopo MARCHESANO