Di Luccio: “Basta competizioni, per il turismo serve gioco di squadra”

In questa nostra settimana dedicata al turismo, oggi abbiamo incontrato il responsabile della Promozione Turistica del FAI (Fondo ambiente italiano) Marco Di Luccio, per una veloce chiacchierata sullo stato di salute del turismo italiano e sulle mete protette preferite dai turisti stranieri.

Dott. Di Luccio, il turismo può tornare ad essere ancora il petrolio d’Italia?
Ne sono assolutamente convinto, lo sviluppo del turismo in un Paese come il nostro è fondamentale. Perdere l’opportunità di sfruttare le meraviglie paesaggistiche e culturali della nostra terra sarebbe un delitto.

Che cosa manca all’offerta turistica italiana per essere competitiva sui mercati mondiali, specialmente quelli emergenti?
Credo fortemente che manchi la capacità di fare sistema, sotto tutti i punti di vista. La capacità di attrarre turisti deriva dalla coesione e dalla sinergia tra gli attori che operano sul territorio, lasciando perdere effimere competizioni. Un coordinamento di strategie, non per forza centralizzato, per far godere del territorio, in tutte le sue forme, i turisti stranieri e non solo. Ci sono esempi di realtà virtuose che sono riuscite a sviluppare il turismo facendo sistema, progettando sul lungo periodo, come le Langhe e il Salento, credo sia questo l’esempio da seguire.

Quali sono le mete tutelate dal Fai preferite dai turisti stranieri?
Giusto per fare un paio di riferimenti, come non citare l’incredibile sviluppo turistico della zona attorno al Lago di Como, grazie all’effetto Clooney  tra gli americani, e il Bosco di San Francesco ad Assisi, preso letteralmente d’assalto da turisti sudamericani dopo l’elezione al soglio pontificio di Papa Bergoglio.

Jacopo MARCHESANO

Uggè: La Consulta del trasporto è fondamentale

Durante l’assemblea di Confitarma il vicepresidente di Confcommercio Paolo Uggè, già presidente della Fai, ha espresso la propria opinione circa il tema della logistica e dell’importanza degli istituti che muovono questo settore.

Uggè ha infatti dichiarato: “La Consulta del trasporto e della logistica e l’albo degli autotrasportatori sono gli organismi essenziali per accompagnare e gestire i provvedimenti che il Governo sta predisponendo nella manovra di sviluppo. Organismi che non possono essere assolutamente ridimensionati in virtù delle specificità e dei compiti loro assegnati dalle leggi dello Stato. I finanziamenti per il settore del trasporto che devono favorire i processi logistici sono parte del Piano della logistica e non possono che essere gestiti dalla Consulta, organismo che vede presenti non solo le diverse modalità di trasporto ma anche tutte le rappresentanze della committenza.”

“L’Albo, invece, – ha proseguito Uggè – ha il delicato compito di coordinare, tra gli altri, le normative sull’accesso alla professione, gli interventi a favore del settore, quelli sulla sicurezza e sulla crescita professionale attraverso i corsi di formazione previsti dalla normative europee che devono essere ricondotti ad un coordinamento univoco su tutto il territorio nazionale”.

Giulia Dondoni