Novembre è il mese del legno arredo

Una delle eccellenze dell’imprenditoria e dell’artigianalità italiana è il settore del legno arredo, che a novembre celebra la propria capacità di creare e innovare con il “Mese del Legno”, che animerà Eataly Milano Smeraldo dal 2 al 30 novembre, approfondendo l’antichissimo legame tra l’uomo e l’unica materia prima rigenerabile e rinnovabile, il legno.

Il concept store dedica di Eataly dedica infatti l’intero mese alle foreste, al legno e alle sue lavorazioni, con uno sguardo al futuro grazie ai giovani del Polo Formativo del Legno Arredo e della Scuola del falegname Tino Sana.

Il viaggio parte dall’analisi dello stato dell’arte delle foreste italiane e mondiali e dell’industria del legno arredo a esse legata, sintetizzato in una breve mostra al primo piano. Numeri, dati, immagini e curiosità accompagnano il pubblico alla scoperta di un universo affascinante, ma dagli equilibri delicati, da gestire con grande attenzione e responsabilità.

Tre vetrine mostrano alcuni oggetti in legno di varie epoche provenienti dai Musei della Riva1920 (storico mobilificio con sede a Cantù, Como) e dalla Fondazione Museo del Falegname Tino Sana (dell’omonima azienda di Almenno San Bartolomeo, Bergamo) a cui si affiancano gli arredi “800×1.200 Pallet Design” di Conlegno (Consorzio nato con l’intento di tutelare il patrimonio forestale e la biodiversità, favorendo l’impiego del legno, dalla materia prima all’imballaggio, al legno strutturale) realizzati con bancali di recupero.

Per mantenere la leadership è però necessario che il know how non si disperda. Aiutano in questa conservazione gli studenti del Polo Formativo del Legno Arredo e del Corso professionale di falegnameria, ospitato nei locali del Museo del Falegname Tino Sana.

Il pubblico di Eataly ha così l’opportunità di conoscere i segreti di una specializzazione di cui le aziende del legno arredo hanno grande bisogno per garantire occupazione.

Raddoppio bonus mobili

La bozza della Legge di Stabilità 2016 contiene una misura attesa da tanti che, dopo le voci che si sono susseguite nelle scorse settimane, ha trovato alla fine conferma: l’ipotesi del bonus mobili doppio per le giovani coppie.

Con il raddoppio bonus mobili, il tetto di spesa salirebbe così a 20mila euro anziché fermarsi a 10mila come accadeva fino ad ora; contestualmente, il credito d’imposta passerebbe da 5mila a 10mila euro, sempre dilazionato in 10 anni.

Il raddoppio bonus mobili sarebbe destinato alle coppie under 35 che acquistano una casa come abitazione principale, che diventerebbe così la condizione necessaria per accedervi; non più, dunque, i lavori di ristrutturazione.

Il raddoppio bonus mobili, per quanto non ancora approvato, non cancella le proroghe di un anno della detrazione del 50% per i lavori di ristrutturazione e del 65% per i lavori di efficientamento energetico, che restano confermati.

Plauso e soddisfazione per la prospettiva del raddoppio bonus mobili sono stati espressi da Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo: “Siamo soddisfatti per la proposta contenuta nelle legge di Stabilità e sono certo che il Parlamento saprà cogliere la portata storica di un provvedimento nato con la volontà di dare fiducia nel futuro alle giovani famiglie. Tale strumento, svincolato dalle ristrutturazioni, nel 2016 garantirà a migliaia di giovani famiglie italiane che acquisteranno la casa la possibilità di arredarla con mobili di qualità, aiutandole cosi a coronare il sogno di una casa di proprietà arredata sulla base dei propri desideri”.

Legno arredo campione dell’export

È cosa piuttosto nota che l’economia italiana è sempre più salvata dall’export e che le aziende italiane che meglio riescono a stare sul mercato e a resistere ai colpi della crisi sono quelle più vocate alle esportazioni. Tra queste, si confermano ancora in grande spolvero quelle del settore legno arredo, non solo in questi giorni di Salone del Mobile a Milano.

Anche lo scorso anno, nonostante i duri colpi sferrati dalla crisi, le aziende italiane del legno arredo hanno permesso al settore di chiudere positivamente il 2014, soprattutto grazie ai buoni risultati legati all’export. A fronte infatti dell’ennesima frenata dei consumi interni -4%, secondo il Focus sul settore del Legno Arredo stilato dalla Fondazione Symbola insieme a Unioncamere, il legno arredo italiano ha fatto registrare un avanzo commerciale superiore ai 10 miliardi di euro, performance che ha fatto guadagnare all’Italia il secondo posto mondiale per il saldo della bilancia commerciale, dopo il mostro cinese.

E anche in Europa non siamo messi affatto male. Secondo il Focus, più del 60% dei prodotti del legno arredo italiano sono primi, secondi o terzi nel continente per l’attivo commerciale. Un primato ottenuto anche grazie alla forte propensione all’innovazione e alla ricerca delle aziende italiane del settore legno arredo.

Questa volta è l’Eurostat a certificare il primato delle aziende italiane del legno arredo, che per ricerca e sviluppo hanno stanziato la bellezza di 56,4 miliardi di euro, contro i 44,6 miliardi del Regno Unito, i 39,9 miliardi della Germania e i miseri 17,5 miliardi della Francia.

E non è finita qui. FederlegnoArredo, infatti, vede rosa anche per il 2015, con il commercio estero delle aziende di settore che è dato in ulteriore ascesa. Secondo l’associazione di categoria, infatti, l’export del legno arredo italiano potrebbe crescere ancora del 5%, il fatturato del 2% (con un +4% dopo il -2% del 2014) e i consumi interni potrebbero alleggerire la loro zavorra, passando dal -4% del 2013 al -1,6%.

Salone del Mobile ed export

In piena febbre da Salone del Mobile, le aziende del settore legno arredo mettono in questi giorni in bella mostra non solo le proprie eccellenze di design ma anche i numeri che contraddistinguono un settore che, da sempre, è trainante per l’economia italiana.

E i numeri non sono di poco conto. Secondo un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat per l’anno 2014, l’export italiano vale 8,6 miliardi, in crescita rispetto agli 8,4 del 2013 e agli 8,2 del 2012 (+3% in un anno, +6% in due). Si esporta cinque volte di più di quanto si importa. Un buon biglietto da visita per le imprese che espongono al Salone del Mobile.

I primi esportatori in quanto a province sono Treviso (1,5 miliardi), Monza e Milano (insieme 1,1 miliardi, circa 800 milioni da Monza e 400 da Milano), Pordenone e Como (oltre 600 milioni). Ai primi posti anche Udine, Bari, Vicenza, Pesaro-Urbino.

Secondo i dati elaborati dalla Camera di Commercio milanese, i più venduti nel mondo sono gli accessori (2 miliardi), seguiti dagli altri mobili (1,7), dai mobili per la casa (1,3), dai divani (1,2), sedie (1,2 miliardi), cucine (654 milioni), mobili da ufficio (463 milioni). Ma non mancano anche 200 milioni circa di materassi. Insomma, chi lavora nel legno arredo ed espone al Salone del Mobile, almeno sul fronte dell’export può dormire sonni tranquilli.

Da notare che, negli ultimi due anni, l’export di Como è cresciuto ben del 19%, del 14% quello di Milano, del 6% quello di Pordenone e del 5% quello di Monza-Brianza e Treviso.

Nello specifico, la Camera di commercio di Milano sostiene oltre cento le imprese del settore design attraverso Promos, azienda speciale che le sostiene nel loro processo di internazionalizzazione, accompagnandole nei mercati più strategici per il loro business. Per il design si guarda infatti con sempre maggiore interesse a Stati Uniti, Cina, Arabia Saudita, oltre ai mercati europei più tradizionali come Francia, Germania e Regno Unito. Tutti Paesi che, al Salone del Mobile di Milano, trovano le eccellenze migliori tra cui scegliere.

Il Salone del Mobile e il futuro del settore

Il Salone del Mobile di Milano che prende il via oggi porterà all’attenzione degli addetti ai lavori e non solo quello che, per l’economia e per il Pil italiani, significa la filiera nazionale del legno arredo. Secondo il dossier “10 verità sulla competitività italiana – Focus sul settore Legno Arredo”, redatto da Fondazione Symbola, Unioncamere, FederlegnoArredo e Fondazione Edison, l’industria del mobile e dell’interior design italiano è seconda al mondo nella classifica con la quale si valuta il saldo della bilancia commerciale grazie ai 10 miliardi di surplus. Davanti a noi la Cina. Mica pizza e fichi.

Del resto, che l’arredamento italiano sia campione del mondo non è una cosa che si scopre solo una volta all’anno quando, quando apre i battenti il Salone del Mobile. Secondo i dati contenuti nel rapporto, il legno arredo italiano esporta il 60% di quanto produce, export che in 5 anni (2008-2013) è aumentato del 16,5%, stracciando i concorrenti storici della Germania (ferma a un +11,6%) e della Francia (indietro di quasi due terzi, a +5,9%).

E i primati continentali del legno arredo italiano non finiscono certo qui. Il focus di Symbola, particolarmente importante se letto alla luce del recente Salone del Mobile, ricorda che il nostro Paese è ai vertici della Ue a 28 per quanto riguarda il saldo commerciale di ben 22 prodotti sui 37 censiti del settore legno arredo, tra mobili, finestre, porte, finestre e illuminazione.

Una maestria della manifattura italiana che ha la sua forza tanto nel sistema Paese quanto nelle eccellenze territoriali. Lombardia e Veneto sono infatti due delle tre principali regioni produttrici di mobili dell’Ue e tra le prime 15 compaiono anche Friuli Venezia Giulia, Marche e Toscana. Ben 5 su 15, un terzo, sono italiane. Tutte realtà per le quali il Salone del Mobile è un’ulteriore, grande vetrina.

E pensare che, come ricorda il rapporto Symbola, il valore aggiunto che le competenze della manifattura italiana portano alla nostra industria del mobile è pari a quasi 5 miliardi di euro (4,9, per la precisione). Una cifra ben al di sopra di quella portata alle industrie del legno arredo di altri Paesi europei tradizionalmente più ricchi di materie prime rispetto al nostro; basti pensa che la Francia si ferma a 2,3 miliardi, la Spagna a 1,8 e la Svezia, terra di foreste e patria del colosso globale Ikea a 900 milioni.

Ma il rapporto, per l’onesta intellettuale e il rigore scientifico che distingue i suoi curatori, non si ferma alle luci della filiera italiana del legno arredo (quelle che si vedranno al Salone del Mobile), ma indaga anche le ombre, evidenziandone i problemi che fermano la crescita: “La diseguaglianza nella distribuzione della ricchezza, la mancanza di lavoro, il peso delle mafie e di una corruzione mai contrastata adeguatamente, una burocrazia spesso soffocante, il Sud che perde contatto con il resto del Paese”.

Handicap storici per i quali c’è soluzione: “Rimediare non è facile, ma è alla nostra portata. Serve però un’idea di futuro. E’ indispensabile acquisire la consapevolezza dei nostri punti di forza, per mobilitare i talenti e le energie migliori“. Proprio quelli che, in questi giorni, popolano il Salone del Mobile di Milano.

Salone del Mobile per rilanciare il legno arredo

Domani, martedì 14 aprile, si apre il Salone del Mobile di Milano. Un appuntamento che, negli anni, è diventato sempre più glamour, grazie soprattutto al Fuorisalone che trasforma le vie di Milano in atelier di design a cielo aperto, ma che cerca di non dimenticare quello che deve essere in prima battuta: una vetrina e un volano di business per uno dei settori nei quali le imprese italiane hanno pochi rivali, quello del legno arredo.

E in effetti, gli organizzatori del Salone del Mobile nei padiglioni i Fiera Milano Rho hanno un obiettivo ben preciso: sostenere e accompagnare le Pmi italiane del settore legno arredo e del design verso i mercati più lontani, sostenendo e incrementando l’export, vera linfa del business delle imprese in un momento economico difficile come quello attuale.

Aperto dalle 9.30 alle 18.30, anche al pubblico sabato 18 e domenica 19 aprile, il Salone del Mobile arriva a due settimane dall’avvio di Expo2015, a pochi metri dai padiglioni fieristici e punta a sfruttare l’effetto dell’esposizione universale per agganciare una ripresa che, nel settore legno arredo appare lenta ma costante, in termini di fatturati e, soprattutto, di ordinativi.

I numeri di questo Salone del Mobile parlano di circa 2mila espositori suddivisi tra i settori Salone internazionale del mobile, SaloneUfficio Salone del complemento d’arredo ed Euroluce e le attese del settore sono tutte nelle parole del presidente di FederlegnoArredo e del Salone del Mobile, Roberto Snaidero durante la presentazione dell’edizione 2015: “Quest’anno ci attendiamo il record, 350mila visitatori provenienti da 160 Paesi, perché c’è una grande voglia di investire delle imprese e di scommettere su nuove strategie di business e nuove sinergie per affrontare le sfide dei mercati più lontani. Sul mercato estero abbiamo chiuso il 2014 con un aumento delle vendite del 2,7%, quindi abbiamo raggiunto quasi 11,5 miliardi di export. Una mano importante è stata fornita dalla svalutazione dell’euro grazie alla quale solo in dicembre le esportazioni verso gli Usa sono cresciute del 47%”.

E se per l’estero le cose non vanno male, dal Salone del Mobile ci si aspetta una sveglia anche per la domanda interna, stimolata sì dal bonus mobili ma ancora di là dall’essere soddisfacente. “Partiamo da presupposti positivi sul mercato estero – ha ricordato ancora Snaidero -. Abbiamo chiuso il 2014 su 2013 con un +2,7%, quindi 11,5 miliardi di esportazioni, mentre è più sofferente in mercato interno il bonus mobili ci ha aiutato a non calare ulteriormente: rispetto al meno 4-5% degli anni scorsi la flessione lo scorso anno l’abbiamo contenuta a -2,5%”.

Proprio sul bonus mobili è tornato Snaidero, chiedendo ancora una volta che diventi una misura strutturale e non estemporanea: “Abbiamo già chiesto al governo che sia una misura strutturale per il nostro settore, vedremo. Avremo la prossima settimana l’opportunità di incontrare diversi referenti del governo e ripeteremo la nostra richiesta”. Perché il Salone del Mobile è anche un momento favorevole per la diplomazia…

Il Legno Arredo salvato dal Bonus Mobili

Per il Macrosistema Legno Arredo il 2014 passerà alla storia come anno di transizione: pur in presenza di indicatori ancora negativi, l’anno che si sta chiudendo mostra segnali che inducono a un cauto ottimismo, il cui consolidamento è atteso per il 2015.

Il sistema Legno Arredo anche nel 2014 subisce le conseguenze della stagnazione che blocca la domanda interna dell’Eurozona e in particolare della recessione del mercato italiano. I pre-consuntivi 2014 mostrano un fatturato alla produzione a fine anno di 26,7 miliardi di euro, per il quarto anno consecutivo in contrazione (-2,7%). Rallenta significativamente, ma prosegue ancora, l’erosione della base manifatturiera nazionale, con ulteriori chiusure di aziende (-1.600) e perdita di occupati (-3.800) soprattutto nei comparti più dipendenti dal mercato nazionale delle costruzioni, in crisi nera.

Continuano a crescere, invece, per il quinto anno consecutivo, le esportazioni del sistema Legno Arredo (+2,9%), anche se il trend non riesce a controbilanciare l’ulteriore contrazione del 4,2% del consumo interno apparente.

Nel corso del 2014 si è consolidata una tendenza già emersa durante l’anno scorso: pesa positivamente sul contenimento del calo dei consumi interni l’efficacia degli incentivi fiscali per la casa (detrazioni del 50% per ristrutturazioni, Bonus Mobili ed Ecobonus 65%). Senza questo pacchetto, di misure di sostegno alla domanda nazionale, il bilancio negativo per il settore del Legno Arredo sarebbe stato più drammatico.

Se, come previsto dalla legge di stabilità, gli incentivi saranno confermati, il 2015 dovrebbe rappresentare l’anno di arresto dell’emorragia della domanda nazionale per il settore del Legno Arredo. Le proiezioni basate sulle previsioni dichiarate dalle imprese associate a FederlegnoArredo prospettano per il 2015 una crescita del fatturato alla produzione dell’1,5%, trainato dalle esportazioni (+5%), con una stabilizzazione del consumo interno apparente a -0,9%.

Secondo la voce più influente del settore Legno Arredo, il presidente di FederlegnoArredo, Roberto Snaidero, “il Bonus Mobili si è dimostrato uno strumento molto efficace di politica industriale: grazie agli effetti di tale misura, infatti, nel biennio 2013-2014 stimiamo un recupero di spesa finale di oltre 1,9 miliardi di euro, che altrimenti i cittadini italiani non si sarebbero potuti permettere. Una spesa che ha sostenuto in modo significativo il fatturato e l’occupazione delle imprese nazionali della manifattura e del commercio. Sono infatti almeno 10.000 gli addetti rimasti in forza grazie al Bonus Mobili. Al Governo e in particolare al Premier Renzi va il nostro plauso per aver ascoltato la voce delle imprese”.

Federlegno Arredo punta all’Africa

La lavorazione del legno e l’interior design sono due eccellenze dell’impresa italiana ben valorizzate da Federlegno Arredo. I mercati mondiali in cui si esportano i prodotti del settore sono svariati e uno di questi è l’Africa sub sahariana. Per dare un’ulteriore spinta alla diffusione delle nostre eccellenze in quell’area, è stata costituita la prima rete di imprese per la diffusione di interior design in Africa sub sahariana, da Federlegno Arredo Eventi, in collaborazione con Rödl & Partner, società di consulenza sui mercati internazionali.

Come comunica Federlegno Arredo, al progetto partecipano cinque aziende del settore legno arredo: Gibus spa (tende per esterno), Carpanelli spa (mobili classici), Colombo Mobili srl (mobili classici), Siloma srl (arredamento moderno) e Arcari Arredamenti snc (cucine e bagno new classic).

Da qualche anno l’Africa sub sahariana è oggetto di interesse da parte di molte imprese italiane. Federlegno Arredo Eventi si è già attivata per promuovere le aziende del settore presso gli addetti ai lavori locali attraverso l’organizzazione di missioni e incontri B2B, che hanno consentito di penetrare in aree caratterizzate da una crescita insospettabilmente forte. La rete ha quindi l’obiettivo di favorire l’ingresso delle aziende aderenti nell’area sub sahariana, in particolare sul mercato nigeriano, mediante il supporto di un manager di rete e un presidio diretto in loco.

Che questo mercato sia tenuto sotto stretta osservazione è testimoniato dal fatto che nel solo 2014 un quinto di tutte le missioni B2B organizzate da Federlegno Arredo Eventi ha avuto come meta l’Africa sub sahariana, in particolare Kenya, Nigeria e Ghana.

Secondo i consuntivi elaborati dal Centro Studi Federlegno Arredo Eventi, nel primo semestre del 2014 le esportazioni in quest’area del macrosistema arredamento hanno raggiunto i 62,87 milioni di euro, con un incremento del +29,7% rispetto al corrispondente periodo del 2013. Le stime segnalano che nel 2030 la popolazione urbana dell’Africa arriverà ai 748 milioni di persone, superando quella europea che si fermerà a 685 milioni. Un mercato potenzialmente sconfinato.

“Dalle più recenti stime – ha commentato Roberto Snaidero, Presidente di Federlegno Arredo Eventi – il settore dell’arredo e del design di interni in Africa è cresciuto esponenzialmente. Con la creazione della rete vogliamo rendere più accessibile alle aziende una tale opportunità, e siamo convinti che sarà un successo perché il made in Italy non ha eguali nel mondo”.

Parte da Milano l’aereo del lusso

Il lusso Made in Italy piace sempre di più all’estero.
Sono molti, infatti, i marchi italiani che aprono store e showroom all’altro capo del mondo e, nella maggior parte dei casi, si tratta di successi annunciati.

Per far conoscere ancora meglio i prodotti del Belpaese, è nato un progetto che farà volare, letteralmente, il Made in italy nelle principali piazze del lusso a livello mondiale.
Alcune delle principali realtà del lusso nostrano, infatti, decolleranno a bordo di un aereo appositamente allestito, e prenderanno parte ad un tour che, in 45 giorni, le porterà a toccare il suolo di paesi come Dubai, Abu Dhabi, Qatar, Oman, Russia, Cina, Corea, Hong Kong, Giappone, India, Brasile e Stati Uniti

Il progetto si chiama Italian Luxury in the World (ILW) ed è stato ideato da Andrea Radic e Daniele Biagi, concepito come “una nuova forma di promozione delle nostre eccellenze nel mondo”, per usare le parole dello stesso Radic, promotore dell’iniziativa.

Saranno ben 100 le aziende italiane che saliranno a bordo di questo specialissimo aereo, appartenenti ai settori più disparati, dalla moda al cibo, senza disdegnare il design. I primi ad aver sposato l’iniziativa, finanziata esclusivamente da privati, sono stati lo studio legale internazionale Baker & McKanzie e il fondo di investimenti milanese Scm (Solutions capital management.

Tra i brand del lusso che hanno già detto sì, ci sono il gruppo di distillati Nonino, l’argentiere Ganci e lo studio internazionale di architettura Karim Azzab, anche se l’iniziativa ha incuriosito molti, a cominciare da Mario Boselli, presidente della Camera di Commercio della Moda, fino ai vertici di Federlegno Arredo e di Confindustria.

Anche Giuliano Pisapia ha mostrato il suo assenso al progetto, poiché considera ILW “una bellissima iniziativa, che permetterà di portare nel mondo, oltre che un messaggio di innovazione, anche quello che Milano ha da offrire, per attirare investimenti in Italia in un momento in cui ce n’è un gran bisogno”.

Vera MORETTI

UniCredit per internazionalizzare le imprese

L’impegno di UniCredit nei confronti del settore arredo, confermato dal rinnovato connubio con Federlegno Arredo, continua anche per il 2013, come ha dichiarato Gabriele Piccini, country chairman di UniCredit in Italia: “A fronte della convenzioni per il finanziamento di fiere e del ciclo produttivo, UniCredit ha accordato fino ad ora in tutta Italia 16 milioni di euro di nuove linee di credito alle aziende del settore. La partecipazione a manifestazioni fieristiche è uno dei principali canali di promozione e internazionalizzazione per le aziende della Filiera del Legno-Arredo, uno dei settori portanti del sistema produttivo del Paese, e le convenzioni firmate con FederlegnoArredo premiano quelle realtà imprenditoriali che hanno scelto di puntare su innovazione e ricerca di nuovi mercati. Guardare ai mercati esteri è oggi la principale via di uscita dalla crisi per molte imprese e UniCredit, grazie alla unicità della propria Rete nel mondo – un network internazionale distribuito in 50 mercati, con più di 9.200 sportelli e oltre 155.000 dipendenti – può offrire una partnership distintiva per quelle imprese che vogliono ricercare nuove opportunità di business all’estero. In circa un anno grazie a “UniCredit International” il nostro piano per l’internazionalizzazione delle imprese italiane, sono state già oltre 9.300 le aziende del Paese che siamo riusciti ad accompagnare all’estero

UniCredit International si fonda su quattro pilastri:

Conoscenza dei mercati:

  • Orientamento ai mercati, con le iniziative East Gate e Destinazione Cina, incontri di approfondimento, con esperti e consulenti, per le imprese interessate ai mercati dell’Europa Centro Orientale, la Cina o altri paesi di forte potenzialità per l’export italiano;
  • Corsi di formazione della Export Business School, tenuti da esperti di UniCredit e docenti universitari a favore di imprenditori e manager che desiderano arricchire la conoscenza delle dinamiche dell’export.

Ricerca di controparti di business all’estero:

  • Portale UniCredit International (www.unicreditinternational.eu), un punto di ingresso unico per tutti i servizi a supporto dell’espansione internazionale dei clienti, che vanno dalla scelta e l’analisi dei mercati nei quali esportare all’identificazione e al contatto di potenziali clienti e partner all’estero;
  • Eventi Business to Business, per l’incontro diretto fra esportatori italiani e importatori stranieri, selezionati e invitati in Italia da UniCredit.

Nuovi prodotti dedicati, quali per esempio:

  • Nuovi conti a pacchetto, Imprendo PMI Europa e International, con agevolazioni sulle transazioni e un meccanismo di prezzi decrescenti in funzione del numero di operazioni;
  • Nuova lettera di credito EasyCredOK per le imprese che acquistano merci all’estero e vogliono un mezzo di pagamento più sicuro rispetto ai tradizionali bonifici, ma con una struttura di costo più snella rispetto alle tradizionali lettere di credito;
  • Nuovi finanziamenti per l’internazionalizzazione, con garanzia SACE, per le imprese che hanno in cantiere investimenti per l’espansione internazionale.

Consulenza specializzata in Italia e all’Estero:

  • Nuova rete di 200 Specialisti UniCredit International che affiancano i Consulenti Imprese UniCredit come punto di riferimento per tutti i clienti nelle loro necessità legate al business con l’estero;
  • Rete di 22 Desk Internazionali, vero avamposto operativo per i clienti in tutti i paesi dove UniCredit ha una banca.

Vera MORETTI