Fondo perduto partite Iva 2018, perequativo e altre misure: i contributi ancora richiedibili nel 2021

A che punto sono arrivati i provvedimenti e le domande per i contributi a fondo perduto delle imprese in vista della fine del 2021? Tra i contributi con ancora finanziamenti in corso rientrano quello a fondo perduto per le partite Iva e start up, il fondo perduto perequativo, il credito di imposta per i beni strumentali ordinari, la nuova Sabatini e l’Industria 4.0. Vediamo nel dettaglio le misure e per quali è ancora possibile presentare domanda entro la fine dell’anno. Per altre si è in attesa del relativo decreto attuativo per la presentazione delle domande.

Contributi a fondo perduto per le start up, domanda fino al 9 dicembre 2021

Fino al 9 dicembre 2021 (dal 9 novembre scorso) è possibile presentare domanda per i contributi a fondo perduto per le start up. Si tratta di un contributo che può arrivare a un massimo di 1000 euro e che va richiesto con domanda da presentare in via telematica sul portale dell’Agenzia delle entrate. Possono inoltrare l’istanza le partite Iva aperte nel 2018 che abbiano iniziato la propria attività nel 2019. Ricavi e compensi non devono superare l’importo di 10 milioni di euro.

Quali partite Iva possono presentare domanda di contributo a fondo perduto per le start up?

Per presentare la domanda, partite Iva e strart up devono avere un volume di compensi e i ricavi del secondo periodo di imposta precedente a quello in corso al 23 marzo 2021 il cui ammontare mensile medio del fatturato del 2020 risulti non inferiore ad almeno ili 30% rispetto all’ammontare mensile medio di fatturato relativo all’anno 2019.

Fondo perduto perequativo per le imprese che hanno avuto un calo del 30% degli utili

Inizialmente la domanda per il fondo perduto perequativo aveva il termine al 30 settembre 2021. I contributi spettano alle imprese che, a seguito dell’emergenza sanitaria ed economica, abbiano subito un peggioramento dei loro risultato se raffrontato al 2019. Ad oggi, il decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze ha stabilito che la percentuale di calo utile all’ottenimento dei contributi deve essere del 30%. Si attende, dunque, solo la pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale. Si attende, altresì, il provvedimento dell’Agenzia delle entrate che definisca le modalità e i termini per inviare la richiesta dei contributi.

Credito di imposta per i beni strumentali e Nuova Sabatini

Il credito di imposta per i beni strumentali ordinari (misura rientrante nell’ex super ammortamento) non verrà prorogata dalla legge di Bilancio 2022. Pertanto, la misura si fermerà il 31 dicembre del 2022 e spetterà fino alla fine di giugno del 2023. Il credito di imposta è assicurato alle imprese che investono in beni strumentali materiali e immateriali esclusi dal 4.0. Per le piccole e medie imprese (Pmi) arriva il rifinanziamento della Nuova Sabatini. La conferma è arrivata dalla legge di Bilancio 2022 che ha stanziato risorse per 300 milioni di euro. Il contributo, già riaperto lo scorso luglio, permette alle Pmi di investire in beni strumentali.

Industria 4.0, proroga fino al 2025

L’agevolazione Industria 4.0 è stata prorogata dalla legge di Bilancio 2022 fino a tutto il 2025, con percentuali del credito che risultano ridotte. Il contributo va a vantaggio delle imprese per l’acquisto di beni strumentali materiali e immateriali rientranti nel 4.0.  La misura rimarrà in vigore fino al 31 dicembre del 2025, con la possibilità di completare gli investimenti entro fine giugno del 2026. In questo caso, deve risultare accettato l’ordine e l’imprese deve aver provveduto al pagamento dell’acconto per almeno un quinto entro la fine del 2025.

Esonero contributi Inps 2021 dell’Anno bianco fiscale: ammessi autonomi e liberi professionisti

Si poteva presentare entro il 30 settembre 2021 la domanda per l’esonero dei contributi Inps del 2021 rientranti nell’Anno bianco fiscale. Interessati alla misura sono i lavoratori autonomi e i liberi professionisti iscritti alle Gestioni previdenziali dell’Inps o alle casse pensionistiche autonome. Requisito per rientrare nella misura è quello di un reddito del 2019 non eccedente i 50 mila euro. Inoltre,  dato che si tratta di una misura a sostegno degli autonomi per l’emergenza sanitaria ed economica, il volume di fatturato e dei corrispettivi del 2020 deve aver subito un calo di almeno il 33% rispetto ai corrispettivi o al fatturato del 2019. L’ultimo aggiornamento arriva dall’Inps: molte domande risultano in stato di “Protocollata” in riferimento alla scadenza del 16 novembre scorso.

Esonero dei contributi agricoli per novembre e dicembre 2020 e gennaio 2021

Entro il 4 dicembre 2021 si può presentare la domanda per l’esonero dei contributi agricoli. Beneficiarie sono le imprese rientranti nella filiera agricola, della pesca o dell’acquacoltura, o ancora le aziende che producono vino o birra. Per la presentazione dell’istanza è necessario utilizzare il modulo di sgravio per i mesi di novembre e dicembre del 2020 e per quello di gennaio 2021.

Contributi a chef e per i matrimoni: in attesa del decreto attuativo

Per alcune categorie lavorative manca ancora il decreto attuativo del ministero per la relativa misura di contributi a fondo perduto. È il caso degli chef, ovvero i cuochi professionisti di ristoranti e alberghi. La misura, in questo caso, è in fase di verifica tecnica all’interno del ministero dell’Economia e delle Finanze. In particolare, i nodi riguardano i periodi di fruizione dei contributi. Manca il decreto attuativo anche per i contributi alle imprese rientranti nel settore dei matrimoni. In particolare, si tratta di aziende attive nel wedding, nell’organizzazione delle feste e delle cerimonie, nell’intrattenimento e nel settore Hotellerie, Restaurant e Catering (Horeca). Il fondo per i contributi di queste categorie ammonta a 60 milioni di euro. Si è in attesa del decreto del decreto del ministero per lo Sviluppo economico di concerto con quello dell’Economia e delle Finanze.

Resto al Sud, fondo perduto a imprese e professionisti: di quali settori, regioni e comuni?

Resto al Sud è il contributo a fondo perduto che sostiene la nascita e lo sviluppo delle nuove attività imprenditoriali e libero professionali. La misura è attiva nelle regioni del Sud Italia e nelle aree colpite da eventi sismici del 2016 e 2017 del Centro Italia (Lazio, Marche e Umbria). Tuttavia, la recente legge numero 156 del 2021 ha provveduto a un doppio ampliamento della platea dei beneficiari della misura. Infatti, il contributo a fondo perduto è stato esteso anche al settore del commercio e alle isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord.

Fondo perduto Resto al Sud, chi può beneficiarne?

Il fondo perduto Resto al Sud è rivolto agli under 56 anni che, al momento della presentazione della domanda del contributo:

  • risultino residenti in Abruzzo, in Basilicata, in Calabria, in Campania, in Molise, in Puglia, in Sardegna o in Sicilia;
  • siano residenti nei 116 comuni compresi nell’area del cratere sismico del Lazio, delle Marche e dell’Umbria, nelle isole minori marine del Centro-Nord Italia, nei comuni lagunari e lacustri delle stesse regioni;
  • trasferiscano la residenze nelle aree su indicate entro 60 giorni dall’esito favorevole della domanda (120 giorni se residenti all’estero).

Richiesta fondo perduto Resto al Sud, bisogna non avere già avuto altri contributi

Ulteriori requisiti richiesti per presentare la domanda del fondo perduto Resto al Sud consistono nel:

  • non essere già titolari di altre attività di impresa in essere alla data del 21 giugno 2017;
  • assenza di altri contributi già ottenuti per l’autoimprenditorialità negli ultimi 3 anni;
  • non avere un lavoro a tempo indeterminato (con rinuncia anche per tutta la durata del contributo).

Resto al Sud, contributi a favore delle imprese costituite e costituende

L’impresa per la quale si richiede il contributo a fondo perduto rientrante nella misura Resto al Sud deve essere stata costituita dopo il 21 giugno 2017. Per le imprese costituende, invece, è necessario che la costituzione debba avvenire entro 60 giorni dall’esito positivo della domanda. Per i residenti all’estero, i termini sono prolungati a 120 giorni.

Contributi Resto al Sud: possono presentare domanda anche i liberi professionisti?

Possono richiedere i contributi di Resto al Sud anche i liberi professionisti. La richiesta può avvenire sia per la formula individuale che per quella societaria. I professionisti, tuttavia, non devono risultare titolari di partita Iva nei dodici mesi precedenti l’invio dell’istanza per un’attività analoga a quella per la quale richiedano i finanziamenti. A tal proposito, il codice Ateco deve risultare non identico fino alla terza cifra delle classificazione inerente le attività economiche.

Cosa copre il contributo Resto al Sud?

Con il fondo perduto Resto al Sud si possono finanziare:

  • le spese sostenute per la ristrutturazione o la manutenzione straordinaria dei beni immobili. La percentuale di fondo perduto copre fino al 30% del costo;
  • l’acquisto degli impianti, delle attrezzature nuove e dei macchinari;
  • le spese per i programmi informatici e i servizi inerenti le tecnologie, le telecomunicazioni e l’informazione;
  • le materie prime, i materiali di consumo, i canoni di locazioni e leasing, le utenze. Il limite per queste spese è del 20%.

Come avviene il finanziamento con la misura Resto al Sud?

Il finanziamento della misura Resto al Sud copre la totalità delle spese ammissibili: il 50% attraverso il contributo a fondo perduto; l’altra metà mediante finanziamento bancario garantito dal Fondo di garanzia. Gli interessi sono a carico di Invitalia che gestisce la misura. Per le imprese individuali il massimo che si può ottenere dalla misura è pari a 60 mila euro. Per le società, il limite finanziabile è di 50 mila euro per ogni richiedente. Si può arrivare a un finanziamento di 200 mila euro per società composte da quattro soci.

Contributi a fondo perduto in arrivo

Tra le misure in arrivo, il contributo Resto al Sud potrà contare anche di un fondo perduto di 15 mila euro per le attività professionali e per le ditte individuali. Inoltre è previsto un ulteriore fondo perduto di 40 mila euro per le società.

Fondo perduto Resto al Sud, la legge 156 del 2021 ha esteso il finanziamento al commercio

Le ultime novità sul finanziamento Resto al Sud sono arrivate dall’articolo 13 della legge numero 156 del 2021 di conversione del decreto legge numero 121 del 2021. La pubblicazione della legge è avvenuta nella Gazzetta Ufficiale numero 267 del 9 novembre 2021. Due sono gli allargamenti della misura. In primo luogo è stata estesa al commercio la possibilità di beneficiare del fondo perduto. Pertanto, oltre al commercio, la misura finanzia investimenti:

  • nell’industria;
  • nell’artigianato;
  • nella pesca, nell’acquacoltura e nella trasformazione dei prodotti agricoli;
  • nella fornitura di servizi alle imprese, alle persone;
  • nel turismo.

Questa modifica permetterà a vari beneficiari di poter richiedere il finanziamento, come già avvenuto con l’allargamento ai liberi professionisti.

Estensione Resto al Sud a varie aree e comuni italiani: ecco quali

La legge 156 del 2021 ha esteso i finanziamenti di Resto al Sud anche ad altre isole del Centro e del Nord Italia. Ecco l’elenco completo delle nuove località:

  • Isole minori marine: Capoliveri, Campo nell’Elba, Capraia, Giglio, Marciana Marina, Marciana, Ponza, Porto Azzurro, Portoferraio, Portovenere, Rio, Ventotene;
  • Isole lagunari e lacustri: Isola di Grado, Isola di Santa Maria di Barbana, Isola di Morgo (Isole della laguna di Grado); Lido, Murano, Pellestrina, Burano, Sant’Erasmo, Marzobetto, Mazzorbo, Vignole, San Clemente, San Giorgio, San Francesco del Deserto, San Michele, Torcello, San Lazzaro degli Armeni (Isole della laguna veneta);
  • Isole del lago d’Iseo: Monte Isola;
  • Comacina (lago di Como, Isole del lago di Garda);
  • Isola d’Orta – San Giulio;
  • Isola Maggiore e Isola Polvese (Isole del lago Trasimeno).
  • Isola Superiore, Isola Bella, Isola Madre, Isola San Giovanni (Isole Borromee).

Aiuti Covid fino al 30 giugno 2022: nuovi contributi per le Pmi

La Commissione europea ha deciso di prolungare il regime degli aiuti di Stato dal 31 dicembre 2021 al 30 giugno 2022. La proroga riguarda il cosiddetto “temporary framework” ovvero il quadro dei finanziamenti e degli incentivi a favore delle imprese e delle attività economiche danneggiate dall’emergenza sanitaria ed economica.

Proroga temporary framework fino al 30 giugno 2022

L’estensione del temporary framework consente agli Stati di poter prolungare gli aiuti alle categorie economiche più danneggiate dal Covid-19. Tuttavia, la Commissione europea ha anche varato altre due misure a sostegno degli investimenti e della solvibilità delle imprese per la ripresa.

Misure a sostegno delle imprese fino al 31 dicembre 2022

Fino a tutto il 2022, infatti, gli Stati potranno incentivare le imprese con misure che siano di supporto per la transizione digitale e verde. I sostegni dovranno assicurare che gli incentivi vadano a vantaggio del più alto numero di beneficiari ai quali andranno finanziamenti che dovranno essere tendenzialmente limitati. L’obiettivo è quello di aiutare il maggior numero di imprese senza che si verifichi l’effetto distorsivo.

Estensione aiuti a Pmi, start up e imprese a media capitalizzazione

La seconda misura riguarda l’estensione a tutti gli Stati europei di misure che vadano a incentivare i fondi privati a sostegno delle piccole e medie imprese, le start up e le piccole imprese a media capitalizzazione. Il sostegno mira, in particolare, a concedere garanzie agli intermediari affinché possano investire proprio nel sostegno delle imprese stesse.

Proroga fino al 30 giugno 2023 delle sovvenzioni dirette per prestiti e garanzie

Inoltre, la Commissione europea ha deciso di prorogare per un anno, dal 30 giugno 2022 alla fine di giugno del 2023, la possibilità per gli Stati membri di convertire gli strumenti di garanzia a sostegno delle imprese (tra i quali, prestiti, garanzie e anticipi) in altre formule di aiuto come le sovvenzioni dirette. In questa tipologia di sostegno rientra anche l’adeguamento degli importi massimi finanziabili di alcune tipologie di sostegni.

 

Vitivinicolo, più tempo per la domanda per il fondo perduto: scadenza posticipata al 30 novembre 2021

Più tempo per presentare la domanda del fondo perduto per le imprese vitivinicole interessate al contributo di settore. La scadenza della domanda degli investimenti previsti è stata posticipata infatti dal 15 novembre al 30 novembre 2021. La misura riguarda gli investimenti in cantina e per la riconversione o ristrutturazione dei vigneti. Entrambi gli interventi rientrano nel Piano nazionale di sostegno.

Quali sono le domande di fondo perduto presentabili per il settore vitivinicolo?

La misura di riconversione e ristrutturazione dei vigneti può contare su un fondo di 144 milioni di euro. Quella per gli investimenti in cantina su 57,7 milioni di euro. Si tratta pertanto di misure che vanno a sostegno dei produttori vitivinicoli. Si può presentare domanda anche per promuovere i prodotti sui mercati esteri: a disposizione ci sono 98 milioni di euro. Infine, altri 19 milioni di euro sono destinati alla distillazione dei sottoprodotti e 4,8 milioni alla vendemmia verde.

Difficoltà informatiche per la presentazione domanda del 15 novembre 2021 settore vitivinicolo

A seguito delle difficoltà informatiche per rispettare la prima scadenza del 15 novembre 2021, il decreto Mipaaf numero 594640 del 12 novembre scorso ha accordato la proroga per presentare le domande alla fine del mese. I nuovi termini di domanda sono riportati nella circolare dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) numero 76438 del 15 novembre 2021.

Domanda finanziamenti settore vitivinicolo campagna 2021-2022, la circolare Agea

Nella circolare Agea si legge infatti che “a seguito dell’emanazione del decreto ministeriale 12 novembre 2021 numero 594640 che emenda il decreto ministeriale 911 del 14 febbraio 2017 a il decreto ministeriale 1411 del 3 marzo 2017, modifica il punto 7 della Circolare di Agea Coordinamento numero 47789 del 29 maggio 2019 relativo alla data del 15 novembre quale termine ultimo per la presentazione delle domande di aiuto alla Misura Investimenti del PNS, prorogando tale termine, per la sola campagna 2021/2022, al 30 novembre 2021”.

Proroga domanda di dichiarazione annuale di vendemmia

Per le stesse difficolta informatiche, il Mipaaf ha posticipato anche i termini di scadenza della domanda entro cui i produttori vitivinicoli devono presentare la dichiarazione annuale di vendemmia. Anche per questa domanda gli operatori del settore avranno tempo fino al 30 novembre 2021. Gli interessati possono prendere visione del decreto Mipaaf numero 594646 del 12 novembre scorso.

 

Fondo perduto Simest, ancora 450 milioni da assegnare: come presentare domanda entro il 3 dicembre 2021

Sono disponibili ancora 450 milioni di euro per le domande delle imprese del Fondo 394. Si tratta dei finanziamenti per l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese voluti dal ministero degli Affari esteri. Le tipologie di fondo perduto sono tre: uno riguarda la partecipazione delle Pmi alle mostre e alle fiere internazionali; uno la transizione ecologica e digitale; l’ultimo lo sviluppo dell’e-commerce. Il fondo è stato finanziato nuovamente dal Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) con i fondi del Next Generation EU per un miliardo e duecento milioni di euro. Dalla riapertura dei termini del 28 ottobre scorso sono arrivate 5321 domande per un’assegnazione dei fondi pari a 766 milioni di euro.

Fondo Simest, le domande arrivate dalle regioni del Sud Italia per il 40% del fondo perduto

Tra le domande pervenute per il Fondo 394, 1659 domande sono arrivate da imprese del Sud Italia per un totale di 227 milioni di euro assegnati. Si tratta di un risultato fino a questo momento positivo anche per la decisione di assegnare il 40% dei fondi (pari a 480 milioni di euro) alle imprese che hanno sede nelle regioni del Mezzogiorno. Per queste imprese la quota a fondo perduto del cofinanziamento può arrivare al 40% dell’investimento.

Quali sono stati i fondi perduti più richiesti finora?

Del fondo perduto Simest, fino a questo momento la maggior parte delle domande hanno riguardato la partecipazione delle piccole e medie imprese alle mostre internazionali (anche se svolte in Italia) e alle missioni di sistema. Si tratta di una delle tre tipologie di fondi previsti. Ad oggi, le domande per questa tipologia hanno riguardato a livello nazionale il 39% del totale delle domande. Le piccole e medie imprese del Sud Italia hanno inoltrato istanza per la partecipazione alle fiere per il 13% del totale. Per questa tipologia di fondo le Pmi possono chiedere un finanziamento che può arrivare a 150 mila euro con almeno il 30% delle spese da destinare alla digitalizzazione relativa all’evento al quale si partecipa.

Domande fondo perduto internazionalizzazione: per quali Paesi si sono presentate più istanze

Le domande di fondo perduto per la partecipazione a mostre e fiere ha riguardato eventi internazionali da tenersi in Italia per il 40%. A seguire, le istanze sono state presentate per la Germania (il 22%), per la Francia (il 7%) e per gli Stati Uniti (il 6%). Sul totale delle domande finora presentate, il 34% riguarda la transizione ecologica e digitale. Per questo fondo le Pmi possono finanziare progetti fino a 300 mila euro dei quali il 50% deve riguardare spese per la digitalizzazione. L’altra metà può essere ripartita per spese relative alla sostenibilità e all’internazionalizzazione.

Fondo perduto e-commerce, quante domande sono arrivate?

Delle 5321 domande complessive finora arrivate, il 27% riguarda spese relative allo sviluppo del commercio elettronico. Le spese ammissibili per questo filone riguardano la creazione o il miglioramento di una piattaforma e-commerce già esistente o di un terzo. Il commercio deve riguardare prodotti e servizi italiani o con marchio dell’Italia.

Come presentare domanda per il fondo perduto Simest entro il 3 dicembre?

Le piccole e medie imprese possono presentare domanda entro il 3 dicembre prossimo. La piattaforma per inoltrare l’istanza è disponibile sul portale Simest. Appena entrati sul sito, una finestra avvisa della possibilità di presentare domanda entrando nell’area personale. All’interno ciascuna impresa può verificare i propri requisiti per presentare la domanda e la relativa documentazione necessaria.

Fondo competenze imprese, atteso nuovo bando per novembre

È atteso un nuovo bando per il Fondo delle nuove competenze a favore delle imprese. Le risorse punteranno all’innovazione organizzativa e tecnologica. La novità arriva dopo il successo del precedente bando che tuttavia ha visto numerose imprese tagliate fuori dai finanziamenti. Infatti, è proprio dai numeri del precedente bando che il ministero del Lavoro ha preso la decisione di continuare a finanziare il Fondo competenze delle imprese.

Fondo nuove competenze con bando in scadenza al 30 giugno 2021: numeri importanti sulle adesioni

Nei numeri, il Fondo delle nuove competenze con bando che era scaduto il 30 giugno 2021, è stato un successo di partecipazione. Le imprese che hanno aderito al bando sono state 14 mila per un totale di aziende ammesse ai finanziamenti pari a 5.595. Le risorse utilizzate complessivamente sono state pari a 730 milioni di euro con il coinvolgimento di 329 mila lavoratori che hanno beneficiato di 40 milioni di ore di formazione.

Atteso nuovo bando del Fondo nuove competenze: potrebbe arrivare a novembre 2021

Numeri che hanno indotto il ministero del Lavoro a riaprire i termini del bando stesso con nuovi finanziamenti che arriveranno dai fondi europei. Infatti, il finanziamento del nuovo bando atteso per il mese in corso è garantito da un miliardo di euro proveniente dal programma europeo React Eu. Sull’utilizzo delle risorse la Commissione europea ha già dato il via libera.

Anticipazioni sul bando in uscita per il Fondo nuove competenze delle imprese

Per le imprese che non hanno agganciato i finanziamenti del precedente bando, l’adesione al nuovo potrebbe risultare facilitata. Infatti, delle oltre 14 mila richieste pervenute a giugno da imprese che poi non hanno beneficiato dei fondi, molte istanze potrebbero essere recuperate per il nuovo bando. Potrebbe trattarsi, secondo indiscrezioni provenienti dal ministero del Lavoro, semplicemente di partecipare al nuovo bando fornendo della documentazione integrativa.

Finanziamenti nuove competenze, le risorse del precedente bando

Il precedente Fondo delle nuove competenze era stato ideato dall’ex ministro del Lavoro Nunzia Catalfo. I finanziamenti erano arrivati dal decreto “Rilancio” (per 500 milioni di euro) e dal Programma Operativo nazionale (Pon) dei sistemi di politiche attive per 230 milioni di euro. L’attuale ministro del Lavoro Andrea Orlando ha fatto proprio l’idea del precedente dicastero, rilanciandola nel corso del 2021.

Cosa finanzia il Fondo nuove competenze per le imprese?

Il Fondo nuove competenze per le imprese finanzia l’innovazione organizzativa delle aziende e la tecnologia, in un settennato (2021-2027) nel quale l’Europa punterà molto alla transizione digitale. Nel precedente bando i finanziamenti erano andati alle imprese per adeguare la formazione del personale, previo l’accordo con le organizzazioni sindacali. Tra le attività perseguite dal Fondo nuove competenze, anche la riqualificazione professionale con particolare attenzione alle competenze organizzative e tecnologiche, ma anche di innovazioni di servizi, di prodotti e di processi.

Fondo perduto alle imprese dalla legge di Bilancio 2022: aiuti per transizione, turismo ed editoria

Ingenti le risorse messe a disposizione delle imprese dalla legge di Bilancio 2022. Si tratta di risorse da assegnare a fondo perduto per la transizione ecologica e industriale, la tutela ambientale, la lotta al cambiamento del clima e i sostegni all’editoria e al turismo. I finanziamenti, pari a 4 miliardi e 200 milioni di euro, saranno assegnati fino al 2026. In quasi tutte le misure c’è una quota relativa al finanziamento della transizione digitale.

Fondo perduto per obiettivi legati alla difesa ambiente e cambiamenti climatici: 840 milioni alle imprese

A tutela del clima è stato istituito il fondo rotativo del ministero della Transizione ecologica (Mite). Si distribuiranno risorse a fondo perduto per 840 milioni di euro all’anno, dal 2022 al 2026. Le imprese potranno beneficiare di finanziamenti per interventi rientranti nella difesa dell’ambiente e degli obiettivi fissati a livello europeo per i cambiamenti climatici. Sarà la Cassa depositi e prestiti a gestire le risorse.

Finanziamenti della Cassa depositi e prestiti: quali sono i prestiti e le garanzie che si potranno richiedere?

In particolare, La Cassa depositi e prestiti potrà assumere capitale di rischio attraverso il capitale di debito oppure tramite i fondi di investimento. Ma potrà anche erogare finanziamenti diretti e indiretti. Nell’ambito dello stesso obiettivo la Cassa depositi e prestiti potrà fornire garanzia sui finanziamenti bancari ottenuti dalle imprese nel limite del 50% di quanto finanziato. Per la misura sarà necessario attendere i relativi decreti che stabiliranno le modalità di utilizzo e di gestione del fondo.

Fondo perduto alle imprese per adeguamento dei sistemi produttivi

Sempre in ambito di difesa dell’ambiente e dei cambiamenti climatici, il ministero dello Sviluppo economico (Mise) istituirà fondi perduti a favore delle imprese per adeguare i propri sistemi produttivi alle politiche e agli obiettivi da raggiungere entro il 2030 e il 2050. Si tratta di finalità relative al dimezzamento delle emissioni e di emissioni zero entro la metà del secolo. I finanziamenti dal Mise, con un fondo di 150 milioni di euro all’anno fino al 2026, andranno a intervenire a favore delle imprese ad alta intensità energetica per:

  • interventi di efficientamento energetico;
  • riutilizzo delle materie prima e di quelle riciclate;
  • cattura e riutilizzo della CO2.

Anche per il fondo perduto alle imprese relativo alla transizione industriale sarà necessario attendere il decreto interministeriale che ne detterà gestione e utilizzo.

Sostegni al turismo: ecco gli interventi oggetto di finanziamento a fondo perduto

Fino a 100 mila euro di fondo perduto sono previsti per le imprese operanti nel settore turistico. Gli interventi mirano alla ristrutturazione delle strutture, alla costruzioni di nuovi impianti (come, ad esempio, la realizzazione di una piscina termale) e alla transizione verso il digitale delle imprese stesse. Beneficiari dei fondi saranno anche i campeggi, le strutture alberghiere e le terme. Il minimo ottenibile dalle imprese è di 40 mila euro a fondo perduto, elevabili di:

  • 30 mila euro per interventi di transizione digitale;
  • 20 mila euro per imprese gestite da donne o giovani;
  • ulteriore 10 mila euro per le strutture ubicate in tutte le regioni del Sud Italia più Abruzzo e Molise.

Contributi a fondo perduto per il settore del turismo: ecco quanto si potranno inviare le domande

Anche per i sostegni a fondo perduto del turismo occorrerà attendere l’uscita dell’apposito decreto che regolerà l’assegnazione delle risorse. Orientativamente la presentazione delle domande dovrebbe iniziare entro la fine di novembre o inizi di dicembre e gli interventi oggetto di finanziamento a fondo perduto potrebbero essere sia quelli di nuova realizzazione, sia quelli iniziati nel corso del 2021 ma non ancora ultimati.

Fondo perduto per l’editoria: ecco gli interventi finanziabili

Infine, un fondo di finanziamenti è stato previsto dalla legge di Bilancio 2022 a favore del settore dell’editoria. Si tratta di 90 milioni di euro per il 2022 e di 140 milioni per il 2023 per l’incentivazione di investimenti delle aziende editoriali. Anche il fondo perduto di questo finanziamento riguardano la transizione digitale e l’innovazione tecnologica delle imprese,  l’impiego in azienda di giovani professionisti, le ristrutturazioni aziendali. Sono compresi nei finanziamenti (anche per le nascenti attività) anche il sostegno agli ammortizzatori sociali e le domande di informazione.

Superbonus 80% e fondo perduto al turismo, da quan do si può presentare domanda?

Via libera al pacchetto di aiuti al settore del turismo. Nella giornata del 27 ottobre è stato approvato il decreto sul Piano nazionale di ripresa e resistenza (Pnrr) che prevede il superbonus 80% e aiuti a fondo perduto per il settore del turismo con lo stanziamento di 2,4 miliardi di euro. Per le domande verrà rispettato l’ordine cronologico dell’invio al ministero.

Chi può presentare domanda per il superbonus 80% e gli aiuti a fondo perduto del turismo?

Con l’approvazione del decreto sul Pnrr, il settore turistico beneficerà di risorse per lanciare il superbonus 80% e aiuti a fondo perduto alle imprese del settore. Delle risorse stanziate, 1,7 miliardi di euro andranno alle strutture ricettive, agli alberghi, agli stabilimenti balneari, ai parchi tematici, ai porti turistici, alle fiere e ai congressi e agli agriturismi. Le opere da realizzare riguardano in particolare l’efficientamento energetico e la riqualificazione.

Superbonus 80% turismo, quali sono le opere che danno diritto al credito di imposta?

Il superbonus 80% è ottenibile sotto forma di credito di imposta. Le spese da sostenere per ottenere il contributo riguardano, oltre all’efficientamento energetico, la riqualificazione e la ristrutturazione edilizia, anche:

  • la realizzazione di strutture attinenti l’attività, come le piscine termali e le relative attrezzature;
  • lavori per eliminare le barriere architettoniche;
  • spese di digitalizzazione;
  • costi sostenuti per la manutenzione straordinaria;
  • opere di conservazione;
  • messa in sicurezza anti-sismica.

Contributi a fondo perduto per il turismo, in cosa consistono?

Non c’è solo il superbonus 80% per gli operatori del turismo. Sono previsti, infatti, anche aiuti a fondo perduto dell’importo che può arrivare a 40 mila euro. Gli aiuti possono essere aumentati di ulteriori 30 mila euro se sono previsti interventi di digitalizzazione e di innovazione energetica e tecnologica per almeno il 15% dell’importo dell’intervento. Ulteriori 20 mila euro possono essere concessi (oltre ai 40 mila euro) alle imprese femminili e ai giovani fino a 35 anni di età. Per le imprese con sede nelle regioni del Sud Italia, l’incremento del fondo perduto è di 10 mila euro.

Superbonus 80% e aiuti a fondo perduto, da quando si potranno presentare le domande?

Le due misure, il superbonus 80% e gli aiuti a fondo perduto per il turismo, sono cumulabili. Ma non bisogna andare oltre i costi sostenuti. Il solo fondo perduto non può superare l’importo di 100 mila euro. E il superbonus 80% non può essere cumulato con altri aiuti dell’edilizia. L’assegnazione delle risorse avviene attraverso un metodo che garantisce l’ordine cronologico di arrivo delle domande. Occorrerà attendere l’avviso del ministero del Turismo entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto approvato nella giornata di ieri.

Come utilizzare il credito di imposta degli aiuti al turismo?

Il credito di imposta derivante dagli aiuti contenuti nel pacchetto del decreto Pnrr al turismo può essere utilizzato sia in compensazione che essere ceduto. Nel caso della cessione del credito di imposta, l’operazione può avvenire anche solo in parte. Tra i terzi verso i quali cedere il credito, figurano anche le banche e gli intermediari finanziari.

Aiuti al turismo, risorse al Fondo per le piccole e medie imprese del settore

Tra le risorse stanziate dal governo con il pacchetto del turismo, figurano aiuti anche alle Pmi con il rafforzamento del relativo fondo. Infatti, 358 milioni di euro sono stati assegnati al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese sia per rafforzare la competitività delle aziende già attive che per lanciare l’attività delle nascenti imprese. Obiettivi del Fondo sono la sostenibilità ambientale e l’innovazione tecnologica.

Finanziamenti Simest Pmi e fondo perduto: ecco come presentare domanda dal 28 ottobre 2021

Dal 28 ottobre prossimo le piccole e medie imprese potranno inviare la domanda per i finanziamenti Simest. Si tratta di tre tipologie di aiuti destinati alla transizione digitale ed ecologica delle Pmi, al commercio elettronico e alla partecipazione a fiere e mostre. Inoltre, le imprese saranno supportate anche contributi a fondo perduto assicurati dal nuovo fondo 394.

Quali imprese possono presentare domanda dei finanziamenti Simest?

I finanziamenti Simest sono destinati in via esclusiva alle imprese di medie e piccole dimensioni. Ciascuna impresa può presentare un’unica domanda di finanziamento. Per i finanziamenti Simest il governo ha stanziato 1,2 miliardi di euro dei quali 400 milioni sono inerenti alla quota di cofinanziamento a fondo perduto. Si può dunque presentare domanda fino all’esaurimento delle risorse stanziate.

Quali sono le tipologie di finanziamento Simest?

È possibile presentare domanda per uno dei tre finanziamenti Simest.  Per il finanziamento relativo alla transizione ecologica e digitale delle piccole e medie imprese è necessario che le società richiedenti siano costituite nella forma di società di capitali. Il fatturato relativo all’export nell’ultimo anno deve essere pari ad almeno il 10% del totale (altrimenti del 20% dell’ultimo biennio). Le condizioni applicate al finanziamento agevolato consistono:

  • nel tasso dello 0,055% all’anno;
  • una quota di finanziamento a fondo perduto che può arrivare al 25%.

Finanziamenti Simest per la transizione ecologica e digitale: quali investimenti si possono fare?

Gli investimenti da effettuare dovranno essere in linea con la transizione ecologica e digitale. La durata del finanziamento è di sei anni, con due di pre-ammortamento. L’importo finanziabile massimo è di 300 mila euro. In ogni caso, l’importo del finanziamento non può essere superiore al 25% dei ricavi medi degli ultimi 2 bilanci dell’azienda richiedente.

Simest, quali caratteristiche hanno i finanziamenti per l’e-commerce?

I finanziamenti Simest per le piccole e medie imprese che svolgono e-commerce riguardano i seguenti obiettivi:

  • creazione o miglioramento della piattaforma utilizzata per il commercio elettronico (finanziamento da 10 mila a 300 mila euro);
  • accesso alla piattaforma di terzi per commercializzare servizi o beni prodotti in Italia o con marchio italiano (finanziamento fino a 200 mila euro).

L’importo finanziabile, in ogni caso, non può superare il 15% dei ricavi degli ultimi 2 bilanci. La durata del finanziamento è di quattro anni con uno di pre-ammortamento.

Simest, in cosa consistono i finanziamenti per mostre e fiere?

Nell’ambito delle mostre e delle fiere, le piccole e medie imprese possono ottenere finanziamenti Simest agevolati per la partecipazione a un evento singolo internazionale. L’evento può essere una mostra, una fiera, una missione imprenditoriale o di sistema e può essere anche virtuale. Tra le spese ammissibili, il 30% dell’importo richiesto deve essere destinato alle spese digitali dell’evento. Il massimo ottenibile è di 150 mila euro entro il 15% dei ricavi medi degli ultimi 2 bilanci. La durata del finanziamento è di quattro anni, con uno di pre-ammortamento.

Come si presenta la domanda per i finanziamenti Simest?

Per presentare domanda dei finanziamenti è necessario collegasi alla piattaforma dedicata accessibile dal portale Simest. La domanda consiste nella compilazione e nella sottomissione del modello di domanda. È necessaria la firma digitale. Già a partire dal 21 ottobre scorso è il sito Simest ha messo a disposizione la piattaforma per compilare una pre-domanda (che non dà comunque diritto a preferenze nell’assegnazione dei fondi). La domanda vera e propria può essere presentata a partire dalle ore 9:30 di giovedì 28 ottobre 2021.

Principali informazioni sulla domanda finanziamenti Simest

Saranno tre i modelli di domanda a seconda dell’ambito di finanziamento oggetto di richiesta:

  • transizione digitale ed ecologica delle Pmi con vocazione internazionale;
  • sviluppo del commercio elettronico per le Pmi in Paesi esteri (e-commerce);
  • Partecipazione di Pmi a fiere e mostre internazionali, anche in Italia, e missioni di sistema.

Nel caso in cui l’impresa crei una prima bozza di domanda, l’eventuale creazione di una nuova sostituisce la precedente.

Finanziamenti Simest: come considerare i bilanci da produrre?

Ai fini della presentazione della domanda, è necessario prestare particolare attenzione ai bilanci. Infatti, è necessario accertarsi di aver depositato il Bilancio civilistico 2020 e verificare che la Camera di commercio competente lo abbia messo a disposizione affinché i dati possano essere acquisiti dal portale. È in ogni modo necessario caricare il Bilancio civilistico 2020 comprensivo del certificato di deposito nella sezione dedicata prima di inoltrare la domanda.

Avvertenze nella compilazione della domanda Simest: la firma digitale

Nella domanda, inoltre, dovrà essere indicato il conto corrente dedicato alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Si deve allegare anche il relativo contratto di apertura del conto. Inoltre, è necessaria la firma digitale del legale rappresentante. Ulteriori chiarimenti riguardano:

  • l’utilizzo del browser Chrome per la compilazione della domanda;
  • di non rinominare il file pdf scaricato prima dell’apposizione della firma digitale;
  • è importante firmare sempre l’ultima copia scaricata;
  • trasmettere i file pdf a mezzo mail (in caso di necessità) tramite la cartella zip.

Finanziamenti Simest per le Pmi del Sud Italia: informazioni sulla sede

Sono previste risorse dedicate alle regioni del Sud Italia. In particolare, il 40% delle risorse del nuovo fondo 394 è destinato alle piccole e medie imprese che hanno almeno una sede operativa in Abruzzo, Calabria, Basilicata, Sicilia, Sardegna, Puglia, Molise o Campania). La quota del cofinanziamento a fondo perduto sale al 40%.  Nella presentazione della domanda è necessario indicare la sede operativa al Sud dell’impresa richiedente, attiva da non meno di sei mesi.

Altre informazioni sull’impresa che richiede i finanziamenti Simest

Ulteriori informazioni dell’azienda che richieda i finanziamenti Simest riguardano: il nome, il cognome, la data e il comune di nascita, il codice fiscale del titolare o dei titolari effettivo/i della piccola e media impresa richiedente. Affinché la dimanda possa procedere alla fase dell’istruttoria, l’istanza deve essere inviata completa e devono essere soddisfatti i parametri di ammissibilità.

Fondo perduto per le Pmi, 6 bandi aperti per gli aiuti alle imprese della Lombardia

In arrivo, già dai prossimi giorni, un pacchetto di misure di finanziamenti e di fondo perduto per le imprese e i liberi professionisti della Regione Lombardia. Le nuove iniziative della Regione a favore degli imprenditori lombardi vale 460 milioni di euro. Già nei prossimi giorni è possibile presentare domanda, ma per il contributo a fondo perduto per tutti i settori economici la scadenza è quella del 29 ottobre 2021.

Finanziamenti alle imprese, Attilio Fontana: ‘Lombardia locomotiva del Paese’

A presentare il nuovo pacchetto di finanziamenti e di fondo perduto alle imprese è stato il presidente della Regione Attilio Fontana e Guido Guidesi, assessore regionale allo Sviluppo economico. Le misure andranno nella direzione della ripresa economica della regione dopo la fase più dura della pandemia. “Ci sono tutte le condizioni affinché le capacità, il dinamismo e la creatività del popolo lombardo continueranno a fare della Lombardia la versa locomotiva del Paese, tra le più importanti dell’intera Europa”, ha detto il presidente regionale.

Finanziamenti alle Pmi, quali sono le imprese interessate?

In tutto, sono sei le misure a sostegno delle imprese che la Regione Lombardia ha messo in campo per la ripresa economica. Ci sono fondi anche per le nuove attività, per i liberi professionisti, le imprese artigiane, quelle che investono nel digitale e nel green. Non mancano fondi perduti per particolari settori economici, particolarmente danneggiati dell’emergenza sanitaria, come la ristorazione, i matrimoni, l’abbigliamento e le calzature.

Bando Investimenti per la ripresa, dal 25 ottobre riapertura bando del contributo a fondo perduto

Entrando nello specifico delle misure, la prima riguarda il piano “Investimenti per la ripresa“.  Lunedì 25 ottobre verrà riaperto alle ore 12:00 lo sportello “Linea A”, quello riguardante gli artigiani e, unicamente per le Aree Interne, anche le imprese che offrono servizi di ristorazione e di alloggio. La dotazione complessiva è di 15,5 milioni di euro. Si tratta di un contributo a fondo perduto per il 50% delle spese ammissibili, ovvero quelle sostenute nell’ambito della transizione digitale, della transizione green e della sicurezza sul lavoro (anche in ambito di emergenza sanitaria). Il massimo di contributo è pari a 40 mila euro e sono ammissibili spese per un importo minimo di 15 mila euro. Il bando è reperibile nella sezione “Bandi” del sito della Regione Lombardia.

Bando in scadenza per le micro, piccole e medie imprese di tutti i settori

È in scadenza il bando Si 4.0 2021 destinato a soluzioni, prodotti e servizi innovativi di Impresa 4.0. Si tratta di un fondo a favore delle micro, piccole e medie imprese per 1,8 milioni di euro totali. Il contributo a fondo perduto previsto è al massimo del 50% delle spese ammissibili. Le domande possono essere presentate fino alle ore 12:00 del 29 ottobre 2021. 

Sostegno al credito con fondo perduto: il bando per le imprese ‘Credito Adesso Evolution’

Il bando con maggiori risorse per le imprese è quello relativo al “Credito Adesso Evolution“. In tutto la dote finanziaria del fondo ammonta a 324 milioni di euro e coinvolge anche i liberi professionisti e gli studi associati, oltre alle micro, piccole e medie imprese e alle imprese fino a 3.000 dipendenti. Si tratta di un contributo regionale volto ad abbattere i tassi di interesse con un contributo a fondo perduto dell’importo massimo di 70 mila euro e pertanto di accesso al credito e alla liquidità in tempi brevi. La domanda può essere presentata fino all’esaurimento della dotazione finanziaria.

Fondo Arest per il sostegno alle nuove attività economiche e a quelle già esistenti

Altri 75 milioni di euro sono riservati dall’Accordo di rilancio economico, sociale e territoriale (Fondo Arest). Le risorse vanno ai comuni, alle comunità mondane e alle province per un cofinanziamento del 50% dell’investimento ammissibile da parte delle imprese. Si tratta, in questo caso, di programmi di rilancio che includono la realizzazione di opere infrastrutturali e di servizi che permettano un più agevole insediamento delle nuove attività economico. Ma il fondo prevede anche il sostegno delle attività già presenti sul territorio. Il tetto per ciascuna impresa è di 2 milioni di euro e il valore minimo della proposta è fissato a 500 mila euro. La domanda può essere presentata dalle ore 12:00 di lunedì 25 ottobre 2021.

Fondo ‘Confidiamo nella ripresa’, fondo perduto del 10%

Alle piccole e medie impresse più colpite dall’emergenza sanitaria ed economica è riservato anche il fondo “Confidiamo nella ripresa“. In tutto 60 milioni di euro soprattutto per le attività di commercio al dettaglio di calzature e abbigliamento, di ristorazione, di attività sportive, di eventi privati e matrimoni. Gli aiuti andranno anche ai locali da ballo e alle discoteche. Si tratta di un finanziamento a medio termine con risorse dei Confidi sostenute dalla garanzia regionale fino al 100% del finanziamento. Il limite massimo del finanziamento è di 20 mila euro ed è previsto un fondo perduto del 10% sul valore di quanto ricevuto. Il bando è in approvazione e l’avviso sarà pubblicato dalla Regione Lombardia presumibilmente entro il 15 novembre.

Con il fondo ‘Nuova impresa’ aiuti da Regione e Camere di commercio alle Mpmi e autoimprenditorialità

Per le micro, piccole e medie imprese del commercio, del terziario, del manifatturiero e per gli artigiani è previsto anche il Fondo “Nuova impresa” con una dote di 4 milioni di euro. Sono previsti finanziamenti anche per l’autoimprenditorialità come occasione per ricollocarsi nel mondo del lavoro. Il fondo, promosso dalla Regione insieme alle Camere di commercio, prevede l’erogazione, in un’unica rata, di un contributo a fondo perduto sulle spese ammissibile. Il contributo può arrivare fino al 50% nel limite dei 10 mila euro. Le domande potranno essere presentate a partire dal 1° dicembre 2021 dalle ore 14:30.