Finanziamenti alle imprese sociali da parte di Banca Etica

E’ stato siglato un accordo senza precedenti tra il Fondo Europeo per gli investimenti e Banca Etica, che rappresenta il primo accordo di garanzia per le imprese sociali in Italia, che rientra nell’ambito del programma Ue Easi.

Il nuovo protocollo stipulato, che è sostenuto dai Fondi Ue, permetterà a Banca Etica di erogare prestiti alle imprese sociali che operano in Italia, ovviamente a condizioni agevolate, con la possibilità di estendere la propria attività di prestito alle aziende sociali in Spagna. In base a questo accordo, la Banca sarà in grado di offrire complessivamente ben 50 milioni di euro a 330 imprenditori sociali nei prossimi cinque anni.

Le imprese sociali, comprese quelle che impiegano persone con disabilità, disoccupati di lungo periodo, migranti e richiedenti asilo, potranno nel prossimo quinquennio beneficiare di prestiti a un tasso di interesse piuttosto ridotto, con requisiti ridotti in materia di garanzie reali.

Banca Etica si concentrerà su una vasta gamma di settori dell’imprenditoria sociale, mirando alle startup innovative a orientamento sociale, alle imprese agricole sociali e alle società che operano sfruttando l’efficienza energetica e la tecnologia delle fonti energetiche rinnovabili.

Vera MORETTI

Nel 2013, 11 miliardi di finanziamenti dalla BEI alle pmi

Il 2013 è stato un anno record per i finanziamenti arrivati alle imprese italiane da parte della Banca Europea per gli Investimenti.
Sono infatti 10,4 miliardi erogati alle pmi, ai quali si aggiungono ulteriori 600 milioni provenienti dal Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) per un totale di 11 miliardi, che hanno attivato progetti per oltre 30 miliardi, circa il 2% del Pil.

Fabrizio Saccomanni, ministro dell’Economia e delle Finanze, ha così dichiarato in proposito: “L’Italia ha sempre attribuito grande importanza al ruolo che la BEI può avere per lo sviluppo e la crescita, in particolare in una fase segnata da profonda recessione. Anche per questo l’Italia ha partecipato con entusiasmo all’aumento di capitale della BEI nel corso del 2013 con la propria quota di 1,6 miliardi, e ha contribuito – in seno all’assemblea dei soci e nel consiglio di amministrazione – a orientare il ruolo della banca verso una strategia di sostegno in particolare alle piccole e medie imprese che costituiscono il tessuto connettivo della nostra industria”.

Sono più di 8.400 le piccole e medie imprese che nell’anno appena trascorso hanno ricevuto finanziamenti, per una cifra complessiva di 3,3 miliardi, pari al 34% del totale.
Nel 2012 i fondi Bei erogati alle pmi erano stati pari a 2,5 miliardi.
In termini di settore, la BEI è intervenuta nell’energia, a cui è stato attribuito il 22% dei finanziamenti erogati nel 2013, nelle telecomunicazioni e trasporti (20%), nell’industria (13%), nell’acqua (10%) e nello della sanità (1%).

Tra i progetti maggiormente finanziati dalla Bei nel corso del 2013, ampio spazio hanno avuto quelli appartenenti a ricerca e sviluppo, ma anche quelli relativi all’ammodernamento infrastrutturale del paese, compreso lo sviluppo della banda larga.

Sono stati inoltre avviati nuovi settori di attività, tra cui il primo finanziamento nel social housing in Italia (a Parma), il sostegno al Parco scientifico Erzelli di Genova e al progetto Energy Efficiency Milan Covenant of Mayors, finanziamenti ai porti e a iniziative Growth finance (GFI).

Ha aggiunto Saccomanni: “Auspico che l’impegno della Bei possa essere ulteriormente sviluppato in futuro, per sostenere e accompagnare la nostra industria e le nostre imprese nella fase di ripresa economica che, seppur ancora molto debole, sta mostrando i primi segnali anche in Italia“.

Vera MORETTI

Bei stanzia fondi per pmi e infrastrutture

L’Italia, per ripartire, ha bisogno di fondi e di investimenti, che favoriscano soprattutto le pmi.
E a questo proposito, la Bei, la Banca europea per gli investimenti, ha un piano ben preciso.
Infrastrutture e pmi innovative, infatti, riveranno, da qui al 2015, contributi per un totale di, rispettivamente, 26 e 28 miliardi, dei quali 9 miliardi saranno erogati entro l’anno.

Dario Scannapieco, vicepresidente Bei, ha dichiarato: “Faremo il possibile per fornire un forte stimolo alla crescita e all’occupazione. Continueremo a sostenere le Pmi italiane per cercare almeno di replicare la performance del 2012 quando sono stati perfezionati nuovi prestiti per oltre 2,5 miliardi. Intendiamo anche avere una presenza sempre più capillare sul territorio, ampliando la platea dei nostri istituti partner anche a quelli di più piccole dimensioni”.

Particolare attenzione la riceveranno le reti d’impresa, come anche le aggregazioni tra le piccole imprese e le attività di Ricerca e sviluppo.
Un primo passo era stato fatto da Bei già alla fine del 2012, quando sono stati siglati i primi due accordi di finanziamento alle pmi innovative all’interno del programma isk sharing instrument (Rsi) e da quello si spera che nascano altre importanti iniziative.

Ciò sarà possibile grazie ad una collaborazione tra l’Istituto, la Commissione Ue e le banche: il Fei, Fondo europeo per gli investimenti, braccio operativo della Bei, garantisce il 50% del rischio di credito della banca sull’esposizione verso i progetti innovativi delle pmi.
La Commissione interviene offrendo una garanzia contro le eventuali perdite iniziali, consentendo alle banche di avere più capitale libero da destinare a nuovi prestiti. A fare da apripista sono stati il Banco Popolare e la Cassa di Risparmio di Cento.

Bei interverrà anche sulle grandi opere, che nel 2012 hanno ricevuto il 14% delle risorse messe a disposizione al nostro Paese.
Esempio di grandi finanziamenti sono il Mose e la Brebemi, ma anche il collegamento autostradale tra Brescia, Bergamo e Milano.
E’ in corso anche un progetto che riguarda un sistema ingegneristico che proteggerà Venezia dall’acqua alta, per la quale il mese scorso bei ha stanziato 500 milioni di euro, come seconda tranche di un finanziamento partito nell’aprile 2011.

Ma le infrastrutture riceveranno il sostegno di formule innovative, come i project bond, indispensabili per favorire la crescita e definiti da Scannapieco “strumenti interessanti perché consentono un mix tra investimenti pubblici e privati. La fase-pilota è in corso e si concluderà a fine anno. L’iter prosegue, ma l’operatività è legata all’approvazione delle Prospettive finanziarie della Ue per il 2014-2020. Per ora sono stati individuati una quindicina di progetti europei, di cui un paio in Italia”.

Vera MORETTI

Finanziamenti per le micro imprese della Calabria

Un plafond da 4,5 milioni di euro. E’ la somma stanziata dal Fondo europeo per gli investimenti (FEI) e  dalla Banca di Credito Cooperativo Mediocrati (BCC Mediocrati) a favore delle micro imprese e degli imprenditori autonomi della Calabria.

Secondo il progetto, i finanziamenti andranno a supportare l’attività di 180 micro imprese regionali.

L’accordo prevede la concessione di contributi soprattutto agli imprenditori autonomi e minoranze etniche, ma anche alle donne e ai giovani: lo scopo è di incentivare e promuovere l’occupazione locale, stimolando l’imprenditorialità e la crescita delle imprese nel Sud Italia.

L’accordo tra FEI e BCC Mediocrati è stato siglato nell’ambito dello strumento europeo Progress Microfinanza, nato per fornire garanzie e strumenti finanziati agli intermediari della micro finanza, grazie alle risorse messe a disposizione dalla Commissione europea e dalla Banca europea per gli investimenti (BEI).

Per accedere agli aiuti previsti dal protocollo tra BEI e BBC, è necessario contattare direttamente le filiali di BCC Mediocrati presenti nel territorio.

Aiuti e garanzie per le Pmi italiane dall’UE

L’Unione Europea attraverso il FEI, Fondo europeo per gli investimenti, mette a disposizione delle imprese un plafond di garanzie di560 milioni di euro con l’obiettivo di sostenere specifiche politiche di sviluppo e di crescita del tessuto economico italiano.

Per sfruttare appieno le opportunità concesse dall’Unione Europea e per usufruire dei fondi europei, è nata FidiGar un’associazione temporanea d’impresa (ATI) tra confidi. Una collaborazione sinergica che coinvolge tre importanti Confidi del territorio nazionale: Eurofidi, Sardafidi e Apiveneto Fidi.
Scopo di Fidigar è facilitare l’accesso al credito delle Pmi, promuoverne gli investimenti in tecnologia e innovazione, stimolare la nascita di nuove attività nonché l’incremento dell’occupazione, supportare le aziende nelle necessità di circolante e liquidità.

Rinnovata l’intesa tra BNL e Eurofidi per le PMI

BNL, la Banca Nazionale del Lavoro ed Eurofidi hanno rinnovato l’accordo in cui si impegnano ad aiutare le piccole e medie imprese nella gestione della loro attività ordinaria e a sostenerle nella realizzazione di progetti più ampi di sviluppo in Italia e all’estero.

La convenzione, che segna la collaborazione tra i due istituti per la creazione di un sistema di credito garantito allo scopo di aiutare e facilitare i piccoli e medi imprenditori, ha lo scopo di promuovere lo sviluppo competitivo delle piccole e medie imprese sia in Italia che nel mondo.

Per il raggiungimento di questo scopo, BNL si avvale dell’appartenenza al Gruppo internazionale Bnp Paribas, attivo in oltre 80 Paesi nel mondo. BNL si è impegnata nella creazione di una piattaforma di offerta dedicata per le imprese, che comprende servizi e soluzioni espressamente pensate per le imprese di dimensioni medie e piccole sia nel campo dei finanziamenti, che del credito, che del leasing immobiliare e strumentale. Tali strumenti e soluzioni sono stati studiati allo scopo di facilitare le attività di import-export del mercato imprenditoriale italiano.

Eurofidi assumerà invece la veste di punto di riferimento per gli imprenditori italiani, offrendo alle piccole e medie imprese l’opportunità di garantire gli importi richiesti fino ad un massimo del 60%, grazie al supporto del Fondo Centrale di Garanzia. Nel caso in cui la garanzia necessaria raggiunga il 70%, sarà allora il Fondo Europeo per gli investimenti ad impegnarsi a garantire gli importi richiesti.

Il rinnovo dell’accordo fra BNL e Eurofidi, già siglato in passato, permetterà a circa 500 imprese italiane di ottenere un sostegno economico per la propria attività.

L’intesa e’ stata sottoscritta per BNL da Marco Tarantola, Responsabile Divisione Retail e Private, e per Eurofidi da Angelo Picozzi, direttore reti distributive.

BNL è inoltre protagonista in questi giorni di una nuova iniziativa sempre dedicata al mercato delle piccole e medie imprese in Italia, con Creo BNL per l’imprenditore, uno strumento studiato per gli imprenditori e le private bankers che desiderano confrontare le proprie conoscenze attraverso la consulenza di specialisti, per individuare percorsi sempre più ad hoc per il proprio business.

Alessia Casiraghi

Microfinanziamenti dall’UE

Per contrastare la crisi, l’Unione Europea ha deliberato un fondo di 100 milioni per erogare prestiti fino a 25.000 euro alle imprese con meno di 10 dipendenti.
L’operazione avviene tramite il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI), in convenzione con gli istituti di credito nazionali.

Lo strumento, denominato “Progress” è rivolto, in tale direzione, agli Organismi pubblici e privati stabiliti negli Stati membri, a livello nazionale, regionale e locale, che concedono finanziamenti a persone e microimprese.

Lo strumento non prevede finanziamenti diretti alle start-up, ma aiuta gli Istituti di microcredito ad erogare piccoli prestiti, inferiori a 25.000 euro alle imprese con meno di 10 dipendenti.

Lo strumento di microfinanza è attuato utilizzando i seguenti tipi di azioni, a seconda dei casi:
• garanzie e strumenti di condivisione del rischio;
• strumenti rappresentativi di capitale;
• titoli di debito;
• misure di sostegno, quali attività di comunicazione, monitoraggio, controllo, audit e valutazione, direttamente necessarie per l’efficiente e efficace attuazione dello strumento e per il conseguimento dei suoi obiettivi.

Lo strumento di garanzia sui microcrediti è stato attivato con una dotazione finanziaria complessiva di 100 milioni di euro ed una durata di 4 anni, fino al 2013 (o fino all’esaurimento delle risorse disponibili).

Per saperne di più:

• http://www.eif.org/what_we_do/microfinance/progress/index.htm; e-mail: info@eif.org
• http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=836&langId=it
• Guue L 87 del 7.4.2010 (Decisione istitutiva): http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2010:087:0001:0005:IT:PDF
• Guue C 202 del 24.7.2010 (Comunicazione) http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2010:202:0002:0002:IT:PDF

 

Dall’UE, un fondo di garanzia per le imprese

Un fondo di garanzia di 560 milioni di euro è disponibile per le imprese italiane. Il Fondo è gestito dal FEI, Fondo europeo per gli investimenti, nell’ambito del Programma Quadro per la Competitività e l’Innovazione della Comunità Europea.

L’Unione Europea attraverso il FEI, Fondo europeo per gli investimenti, mette a disposizione delle PMI un plafond di garanzie di 560 milioni di euro con l’obiettivo di sostenere specifiche politiche di sviluppo e di crescita del tessuto economico italiano.

Per sfruttare appieno le opportunità concesse dall’Unione Europea e per usufruire dei fondi europei, è nata FidiGar un’associazione temporanea d’impresa (ATI) tra confidi. Una collaborazione sinergica che coinvolge tre importanti Confidi del territorio nazionale: EurofidiSardafidi Apiveneto Fidi.

Scopo di Fidigar è facilitare l’accesso al credito delle Pmi, promuoverne gli investimenti in tecnologia e innovazione, stimolare la nascita di nuove attività nonché l’incremento dell’occupazione, supportare le aziende nelle necessità di circolante e liquidità.

Laura LESEVRE

15 milioni di euro in Sicilia per le micro-imprese a vocazione sociale

Richard Pelly, chief executive del Fondo europeo per gli investimenti (Fei), e Raffaele Lombardo, presidente della Regione Sicilia, hanno firmato ieri (14 dicembre 2010) a Roma l’accordo per la creazione di un nuovo Fondo di partecipazione (Holding Fund) Jeremie (Joint european resources for micro to medium enterprises) da 15 milioni che consentirà alla Regione di reinvestire le risorse del Fse (Fondo sociale europeo) in attività per le micro-imprese a vocazione sociale dell’isola. Si tratta del primo Jeremie Holding Fund gestito dal Fei (Fondi europei investimenti) in Europa che prevede l’utilizzo dei fondi strutturali Fse e il secondo in Sicilia dopo quello concluso un anno fa con le risorse Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale). ”Siamo lieti di mettere a disposizione delle Pmi siciliane ulteriori strumenti finanziari”, ha detto Richard Pelly. ”L’accordo – ha detto Lombardo – crea un valido strumento finanziario per il sostegno alle piccole imprese. Il carattere rotativo del fondo, inoltre, ci permetterà di andare incontro a un numero maggiore di imprenditori rispetto al meccanismo della sovvenzione a fondo perduto”. I 15 milioni del nuovo Fondo di partecipazione per la Sicilia, vanno ad aggiungersi al miliardo gia’ gestito dal Fei tramite i vari Fondi Jeremie creati nei diversi paesi Ue.

fonte: Ansa