In Toscana, finanziamenti per le fonti rinnovabili

Al fine di favorire gli investimenti delle imprese nelle fonti rinnovabili, la Giunta della Regione Toscana ha attivato un nuovo fondo di garanzia che prevede lo stanziamento di 30 milioni di euro.
Tale decisione deriva dalla necessità di adeguarsi agli standard europei, secondo i quali occorre arrivare, entro il 2020, ad avere il 16,5% di energia prodotta da fonti rinnovabili, percentuale che ora, in Toscana, è del 9,5%.

Ogni richiedente, che potrà essere pmi, ente locale, ma anche azienda sanitaria o associazione assistenziale, potrà beneficiare al massimo di un contributo pari a 500mila euro, da utilizzare
per la realizzazione di nuovi impianti di energia pulita, finalizzati anche alla riduzione dei consumi.

Tali impianti non potranno essere realizzati su terreni agricoli e dovranno basarsi sulla riduzione delle emissioni di gas serra o sulla rimozione di elementi in cemento-amianto dalle coperture degli immobili.
Le garanzie potranno essere cedute sui finanziamenti di durata non inferiore a 5 anni e non superiore ai 25 anni.

Vera MORETTI

Seminario sulla green economy a Milano

Per le imprese interessate ad investire in fonti rinnovabili c’è un appuntamento al quale non si può mancare: si tratta di un seminario organizzato dalla Camera di Commercio di Milano previsto per il 29 novembre.

L’evento verrà ospitato dalla sede della Camera di Commercio del capoluogo meneghino e si pone l’obiettivo di fornire, alle reti d’imprese locali, informazioni e supporto circa l’utilizzo delle energie verdi.
I benefici che queste potrebbero portare alle imprese riguardano due ambiti: sviluppo e competitività.
A questo proposito, il titolo del seminario è piuttosto eloquente: “Le reti di Impresa per la Green Energy: prospettive e opportunità”.

Oggetto del seminario sarà l’illustrazione dei vantaggi e delle buone pratiche aziendali che arrivano dalla green energy, fornendo informazioni sull’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile per potenziare i processi nelle filiere e la stessa innovazione di prodotto.
Al fine di fornire un’informazione a 360 gradi, si potrà partecipare a sessioni didattiche ma anche assistere ad esposizioni di alcune case histories di rilievo.

Vera MORETTI

In dirittura di arrivo il decreto sulle rinnovabili termiche

Era atteso da anni ma ora, dopo una serie di consultazioni ed indagini, sembra che il decreto che finanzia le fonti rinnovabili termiche sia pronto.
Dopo gli incentivi che riguardavano i pannelli fotovoltaici, dunque, ecco arrivare una spinta verso l’efficienza termica degli edifici.

Il decreto viene incontro soprattutto alle famiglie, ma ha anche un occhio di riguardo nei confronti degli edifici pubblici e delle piccole imprese.

L’annuncio è avvenuto a Rimini durante gli Stati generali della green economy, dai ministri dello Sviluppo e dell’Ambiente, Corrado Passera e Corrado Clini.
Prima di essere esecutivo, il decreto dovrà passare al vaglio della Conferenza delle regioni, anche se il testo è già disponibile.

Si partirà con lo stanziamento di 900 milioni, spalmati in tre anni, 200 dei quali verranno dedicati agli edifici pubblici, mentre il resto sarà destinato alle costruzioni private. Non si tratterà di ricorrere alla bolletta elettrica ma un’addizionale sulle bollette del gas.

Il rimborso medio sarà del 40%, diluito in due o cinque anni, relativo alle spese sostenute per installare o sostituire apparati di climatizzazione ad alta efficienza, come le pompe di calore o le caldaie a condensazione, ma anche per gli interventi edilizi che hanno lo stesso scopo: finestre isolanti, coperture, coibentazioni.
Ad esempio, il provvedimento, composto da 18 articoli e 3 allegati, prevede l’erogazione dell’incentivo per interventi su un limite massimo di potenza di 500 kilowatt, o 700 metri quadri lordi di superficie per il solare termico.

Nei casi di interventi di efficienza e in particolare di produzione da fonti rinnovabili termiche con potenza superiore a 35 kilowatt, l’incentivo sarà erogato in cinque anni, mentre si scende a due anni nel caso di potenza uguale o inferiore ai 35 kW.

Il provvedimento è stato accolto positivamente soprattutto da Anima, la federazione confindustriale dell’industria meccanica.
Il suo presidente, Sandro Bonomi, ha infatti affermato che si tratta di “una grossa opportunità per una filiera tipicamente italiana che viene esportata in tutto il mondo ma che fa fatica ad attecchire nel mercato interno”.
Unico neo è “l’incertezza relativa alle detrazioni fiscali del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Chiediamo che le stesse vengano rese strutturali e portate su 5 anni, anziché 10, per rilanciare in Italia il mercato dell’alta efficienza e delle caldaie a condensazione in particolare”.

Vera MORETTI

In Piemonte germoglia il green

E’ ora di bilanci per il Piemonte, regione che si conferma tra le più virtuose in ambito di energia prodotta da fonti pulite, anche se l’obiettivo fissato dal decreto firmato a marzo sul burden sharing, che chiede al Piemonte di produrre il 15,1% della propria energia da fonti pulite, rimane lontano. La regione si conferma tra le migliori d’Italia, seguendo a ruota Lombardia e Puglia.

In particolare, il Piemonte si qualifica al secondo posto, alle spalle della Lombardia, per la produzione di energia da fonti idriche: grazie alla grande disponibilità di acqua nelle zone alpine, la regione è fornitore del 25% dell’energia idroelettrica prodotta in Italia. Terzo posto, invece, per quanto riguarda il fotovoltaico. In Piemonte sono installati pannelli per una potenza a 1053 megawatt, su 17 mila impianti con una regolamentazione precisa, che tutela il paesaggio e i terreni pregiati. Nessuna controindicazione, invece, per gli impianti geotermici, cioè quelli che sfruttano il calore della Terra, un settore quasi insignificante fino a cinque o sei anni fa ma che ora porta un risparmio in bolletta fra il 40 e il 60%: solo in Piemonte si producono 7 megawatt di energia, che corrispondono al consumo annuo di 2100 famiglie. Torino tiene poi ben saldo il suo primato nel teleriscaldamento, confermandosi città più teleriscaldata d’Italia, con circa 800mila cittadini serviti. Da segnalare poi la quota di energia prodotta da biomasse, il 5% sul totale piemontese, che sfrutta i rifiuti agricoli e di allevamento.

Il risparmio per i cittadini sarà invece uno dei filoni di ricerca del futuro Energy Center che sorgerà a Torino nei prossimi mesi grazie a un accordo tra Regione e Comune. Sarà un polo dedicato all’energia per privati, aziende, enti pubblici e università all’interno del quale si dovranno studiare prodotti e tecnologie per il risparmio energetico, l’edilizia e zero consumo, tecnologie e innovazioni per le aziende e per l’industria.

Il green è anche occasione di business, e se ne sono già accorte le 1.300 aziende torinesi impegnate nella green economy per un fatturato complessivo di 2,6 miliardi di euro e 33 mila addetti. A far da padrone sono quelle impegnate nel settore dell’energia, principalmente solare (50 per cento), seguono quelle che si occupano di rifiuti (19 per cento), trattamento dell’acqua (12 per cento), aria (10 per cento) e ricerca e sviluppo (9 per cento). La maggior parte delle aziende eco ha meno di dieci addetti e solo il 6% ne conta più di 50.

Francesca SCARABELLI

Energie rinnovabili protagoniste a Torino

E’ tutto pronto, a Torino, per l’ottava edizione di Energhetica, la mostra convegno che dal 24 al 26 maggio trasformerà la città piemontese nella capitale delle energie rinnovabili, proponendo al pubblico soluzioni tecnologiche e comportamenti quotidiani in grado di contribuire al programma di riduzione dei consumi e delle emissioni di gas serra nei prossimi 10 anni.

Il tema centrale della manifestazione sarà Smart City e Industry, ben rappresentato della eco-car di diverse case automobilistiche che si potranno provare sulla Pista del Lingotto, ma le proposte innovative ed ecosostenibili non mancheranno: ci saranno, ad esempio, “occhiali da sole” per edifici, cioè delle speciali pellicole da applicare sulla facciata che schermano il calore del sole; giardini verticali al servizio dell’efficienza energetica, lucernari tecnologici che portano il sole in spazi ciechi, un programma di formazione per tecnici del fotovoltaico in Senegal. E ancora scooter elettrici, ecobike e nuove soluzioni di mobilità e impianti di micro generazione che rappresentano il futuro di produzione dell’energia. Non manca la mobilità sostenibile su due ruote, con Bicishow, che debutta proprio in questa edizione: un’area dedicata alle biciclette, dove si potranno provare i diversi modelli o assistere a spettacoli acrobatici.

Le aree tematiche saranno quattro: telegestione, efficienza energetica, risparmio delle risorse, eco mobility, che vedranno esposti oltre 300 prodotti. L’area business sarà invece dedicata agli incontri tra l’industria verde e le grandi aziende del settore. Non può mancare un’area didattica, con lezioni-laboratori per scolaresche e cittadini con suggerimenti di uso quotidiano per diminuire gli impatti ambientali. Un programma di convegni a tema, illustrerà inoltre le novità nelle best practices italiane in tema energetico e riaprirà il dibattito sulle fonti sostenibili rispetto a quelle tradizionali.

Il Politecnico di Torino presenterà due progetti di ricerca che potrebbero introdurre nuove fonti rinnovabili, mentre la Camera di commercio di Torino rinnova nel 2012 il sostegno e la partecipazione a Energethica presentando ‘ECOmpanies, il progetto per promuovere l’eccellenza piemontese del settore ambiente&energia sui mercati internazionali, gestito dal Centro Estero per l’Internazionalizzazione in collaborazione con i quattro Poli di innovazione Enermhy, Polibre, Polight e Polo innovazione Lago Maggiore.

Francesca SCARABELLI

Ecoturismo: importante risorsa economica

Vacanze ecologiche?
Per il 48,6% degli italiani possono diventare uno dei motori di crescita economica del Paese, anche se, per ora, la maggior parte (62,5%) di chi parte per le ferie non si informa concretamente sul grado di attenzione all’ambiente della struttura di ricezione turistica ed esiste ancora molta confusione sul “criterio di eco logicità”, per il 51% relativa solo alle energie rinnovabili.

In realtà, una struttura davvero green ha una certificazione ambientale tra quelle riconosciute a livello internazionale, come Iso 14001, Emas o Ecolabel, utilizza prevalentemente energia proveniente da fonti rinnovabili, attrezzature ad alta efficienza energetica e sistemi di spegnimento automatico della luce e della climatizzazione.

Inoltre punta al risparmio di acqua applicando diffusori a rubinetti e docce e utilizza wc con il doppio scarico, dispone di elettrodomestici ad alta efficienza, tratta le acque di scarico per renderle meno inquinanti, e cerca di ridurre i consumi di acqua e di prodotti chimici nei lavaggi della biancheria.

Sembra che tutto ciò sia sufficiente, ma, invece, non lo è. Importante è anche una adeguata raccolta differenziata dei rifiuti, basata sul riciclo dei materiali, ma anche l’incentivazione dei propri clienti ad adottare comportamenti “bio”, magari mettendo loro a disposizione biciclette e altri mezzi ecologici, con un’aggiunta di informazioni sui mezzi pubblici del luogo.
E, se si tratta di un hotel, non può prescindere dall’utilizzo, nella propria cucina, di prodotti biologici e biodinamici, provenienti dal territorio locale e, dunque, a Km zero.

Per far sì che la mentalità sia verde per tutto il personale della struttura, indispensabili diventano corsi di formazione, per sensibilizzare i dipendenti alla riduzione dei consumi mentre svolgono le loro mansioni e, con il loro comportamento, dare il buon esempio agli ospiti.

Il viaggiatore attento all’ambiente, invece, è, dal canto suo, generalmente di età compresa tra i 35 e i 54 anni, abita in una grande città, soprattutto al nord e organizza le sue vacanze su internet. Tra le professioni degli “eco-turisti”, dipendenti pubblici, imprenditori e professionisti.

Vera MORETTI

L’Emilia Romagna si illumina di fotovoltaico

L’Emilia Romagna si veste di green. E punta al fotovoltaico. La Regione ha aperto un bando per concedere fino a 13 milioni di finanziamenti a tutte le imprese del territorio che promuoveranno interventi volti alla sostituzione delle strutture in amianto con pannelli fotovoltaici.

L’Emilia Romagna si allinea così con quanto stabilito dalla normativa prevista dal pacchetto clima-energia stilata dalla UE: l’obiettivo è la riduzione dell’emissione di gas serra e del consumo di energia fino al 20%, attraverso il potenziamento della produzione di energia da fonti rinnovabili.

L’iniziativa è volta a 214 imprese del territorio selezionate che potranno beneficiare di contributi fino a 3 milioni di euro per quanto riguarda la rimozione dell’amianto, e fino a 6 milioni e mezzo di euro per installare nuovi pannelli fotovoltaici. Inoltre una parte degli incentivi sarà destinata ad interventi di coibentazione degli edifici.

Sostenibilità ambientale e green economy si traducono grazie alla nuova iniziativa promossa dall’Emilia Romagna nella creazione di ambienti di lavoro più salutari, tramite l’eliminazione di circa 210 mila metri quadri di amianto, che verranno sostituiti da oltre 23 mila KW di pannelli fotovoltaici. Ambienti meno inquinanti e più sicuri, per l’uomo e per l’ambiente.

“Solo nel 2011 sono stati oltre 50 gli abbandoni, a volte con pochi materiali, altre volte con pacchi di lastre, e il costo di smaltimento ricade quasi sempre sulla collettività” ha sottolineato Massimo Becchi di Legambiente, che a proposito della persistenza dell’amianto nel territorio denuncia: “basta addentrarsi in vie secondarie o carraie per trovare dell’Eternit abbandonato cui si aggiunge il problema del degrado di vecchi edifici industriali o zootecnici, con crolli di parte del tetto e la conseguente dispersione e frantumazione della copertura in Eternit”.

Il fotovoltaico non brilla più. Lasciano BP e due aziende tedesche

Sono ben due le aziende che in questo periodo hanno dichiarato bancarotta. Si tratta di grandi aziende “green” con base in Germania, esperte nella produzione e installazione di pannelli fotovoltaici, non gli ultimi arrivati insomma. Solon e Solar Millennium dopo anni d’oro hanno dovuto fare i conti con l’imperversare della crisi anche nel settore delle energie alternative, un settore che sembra essere sempre rigoglioso ma che deve scontrarsi con l’enorme concorrenza nata negli utlimi anni. La prima, azienda con sede a Berlino, produttrice di moduli fotovoltaici e la seconda con sede in Baviera, esperta invece nalla progettazione di centrali termodinamiche sono o meglio erano delle potenze del mercato. Solon in particolare sbarcata in borsa già nel 1998, era un pioniere del comparto, con all’attivo numerosi contratti anche governativi.

I governi rivestono un ruolo fondamentale nel sostenere la domanda attraverso politiche che premiano chi utilizza energia pulita e offrendo cospicui incentivi per l’installazione di impianti per la produzione dienergia alternativa. Ma che succede quando i governi decidono di chiudere i rubinetti dei finanziamenti? I cittadini sono molto meno propensi a convertire i loro vecchi impianti di riscaldamento, preferendo conservare qualche soldo nella saccoccia e rimandando l’investimento a tempi migliori. Di certo l’ambiente non trarrà vantaggio ma non si tratta di nulla di così grave. Allargando lo sguardo al mondo produttivo ci si accorge però che dietro a tali politiche dei governi nazionali si celano lavoratori che perdono il lavoro, aziende sul lastrico, e perfino erosione dell’immagine del Paese. Non tutte le colpe sono dei governi ovviamente. L’elevata concorrenza, specie asiatica, rende difficoltosa l’esistenza sul mercato di aziende europee, portando i margini di guadagno a ridursi all’osso.

Un piccolo raggio di sole “Made in Germany” se ne va e con esso la certezza che il futuro dell’energia sia da ricercare nel sole. In queste ore sono stati confermati i rumors circa l’abbandono di British Petroleum verso investimenti nel solare. Sarebbe la stessa azienda in una comunicazione ai dipendenti ad ammettere la volontà di abbandonare, dopo 40 anni di presenza, il mercato del fotovoltaico “a causa dei profondi cambiamenti avvenuti nell’energia solare a livello mondiale negli ultimi anni e BP non è stata capace di generare i margini necessari per affrontare le sfide poste dall’evoluzione dei mercati“. E’ già dal 2009 che l’azienda valuta la chiusura di questo ramo d’attività, periodo in cui ha rinunciato a diverse attività manifatturiere in Spagna. Ci auguriamo che a sostegno del solare giungano risposte chiare e immediate da parte dei governi e istituzioni sovranazionali che garantiscano continuità ai progetti di autonomia energetica intrapresi nel tempo. Ad oggi è di circa 19 Giga Watt la potenza installata in Europa con 27 milioni di metri quadri di pannelli solari installati. Entro il 2012 si conta di arrivare al 10% del fabbisogno complessivo, un traguardo importante, ci auguriamo che quelli di questi giorni siano solo incidenti di percorso.

Mirko Zago

 

Arriva la classificazione energetica degli immobili

di Giulia DONDONI

Oggigiorno siamo più attenti e sensibili al consumo di energia: quanta ne utilizziamo e quanta se ne possa ricavare da fonti rinnovabili. Un occhio di riguardo, poi, viene tenuto per quanto concerne la prestazione energetica degli immobili, sia che si tratti di edifici residenziali che di edifici commerciali.

Questa attenzione ha fatto sì che l’Unione Europea emettesse una direttiva apposita volta ad affrontare il risparmio del consumo energetico a 360°. Già dalla fine di marzo 2011, infatti, è diventato obbligatorio per il proprietario indicare la situazione di certificazione energetica dell’edificio, mentre al momento della firma di un contratto di acquisto o di affitto di una casa sarà obbligatorio indicare di essere a conoscenza del tipo di energia.

Ma dal gennaio 2012 le norme saranno ancora più rigide: la classe energetica degli immobili dovrà essere indicata anche negli annunci di vendita e di affitto; per chi non rispettasse questa regola, la Regione Lombardia ha previsto sanzioni che vanno da mille a cinque mila euro di multa per ogni annuncio “non a norma”.

La valutazione energetica di un’abitazione varia in funzione di alcuni specifici parametri: qualità dell’involucro (tipologia di muratura esterna,  pavimentazione, infissi,…), esposizione dell’appartamento,  piano e tipo di impianto di riscaldamento.

Ma questo non basta: l’attestato di certificazione energetica per essere legalmente valido deve essere redatto da un certificatore energetico accreditato, e dunque registrato presso l’ufficio del catasto energetico della Regione, dove viene timbrato dal Comune. Il documento vale dieci anni e deve essere rinnovato ogni qualvolta vengano compiute delle modifiche che possano influire sulle prestazioni energetiche dell’appartamento.

Come per gli elettrodomestici, la valutazione delle prestazioni varia da A  a G.

d.S.

A Rimini è di scena la green economy

Dal 9 al 12 novembre, si terrà alla Fiera di Rimini Ecomondo 2011, la fiera internazionale dell’energia e dello sviluppo sostenibile, che da anni propone soluzioni tutela ambientale, del risparmio energetico, del riuso e del riciclo.

Ad Ecomondo 2011 si concentrano le tecnologie più innovative e si propongono le nuove frontiere della ricerca per affrontare questioni di interesse mondiale legate al ciclo e riciclo dei rifiuti, all’energia da fonti rinnovabili, al ciclo dell’acqua e alle bonifiche, alla qualità dell’aria, ai rischi per la salute dell’uomo e dell’ambiente.

Ad Ecomondo 2011 sarà presente la filiera delle bioplastiche biodegradabili e compostabili certificate CIC che oggi rappresenta una delle migliori opportunità per il rilancio della chimica italiana ispirata alla sostenibilità ambientale dei processi e prodotti. Collegato alla filiera verrà creato un focus speciale sulla riconversione industriale di siti petrolchimici ormai fuori mercato a poli di eccellenza per la chimica verde.

Città Sostenibile decolla oltre 30 progetti originali di SMART CITIES, con azioni concrete nei vari ambiti del vivere sostenibile nelle città. Saranno presenti la città di Friburgo con i progetti virtuosi e di esempio per tutti i Comuni europei, la città di Vienna, vincitrice del premio internazionale “World city closed to sustainable waste management”, la rete europea EUROCITIES, che presenterà il progetto NiCE (Networking intelligent Cities for Energy Efficiency), nonché alla presenza di Pedro Ballesteros Torres, Principale della DG Ener della Commissione Europea e promotore del Patto dei Sindaci.

Settori Merceologici
Bonifiche; Ciclo dell’acqua; Tecnologie per trattamento fanghi di risulta; Qualità dell’aria e trattamento fumi industriali; Ciclo completo del rifiuto e imballaggio; Demolizione e riciclaggio nel mondo delle costruzioni; Rischi e sicurezza; Organismi nazionali ed internazionali.