Austerity: presentato il piano di emergenza del governo per imprese e negozi

Il Governo ha presentato il piano di emergenza per far fronte alla crisi energetica a fronte della riduzione degli approvvigionamenti di gas dalla Russia.

Gas e Austerity: presentato il piano di emergenza per ridurre i consumi energetici

Il 2022 non è stato un anno molto semplice per gli italiani e sembra che l’autunno sarà ancora più difficile al punto che è già stato presentato da Draghi un piano di emergenza straordinario da attivare in caso di ulteriori riduzioni delle forniture di gas dalla Russia. Mentre apprendiamo da Eni che la Gazprom ha ulteriormente ridotto di un terzo le forniture di gas all’Italia, l’Unione Europea ha dichiarato che la situazione è molto seria e di conseguenza l’Italia sta preparando un piano di emergenza che dovrebbe aiutarci a uscire dal prossimo inverno.

Il pretesto delle riduzioni sono i lavori che stanno interessando il gasdotto Nord Stream che negli ultimi mesi è al centro delle cronache, i lavori dovrebbero terminare tra 10 giorni e sarà proprio quello il momento della verità, infatti nuovi tentennamenti e riduzioni da quel momento non avrebbero più senso. Ciò che tutti temono è che la manutenzione sia un pretesto per nascondere un tentativo della Russia di fare pressioni sull’Europa affinché cessi il sostegno all’Ucraina e soprattutto l’invio di armi.

La paura che attanaglia tutti, e dichiarata da Ursula Von der Leyen, è che la Russia, possa arrivare a un taglio completo di fornitura di gas in tutta Europa. La paura è tale che i giornali tedeschi sottolineano nei titoli che sarà un inverno lungo, freddo e buio e questo è ciò che temiamo tutti.

Quali sono i tagli previsti dall’austerity?

A farne le spese in Italia saranno soprattutto le imprese e naturalmente ciò ricadrà sui lavoratori e di conseguenza su tutti. Il piano di austerity è molto rigido prevede:

  • riduzione di forniture a imprese energivore ( cementifici, acciaierie, ceramica e vetro);
  • riduzione del gas alle imprese interrompibili;
  • chiusura dei locali commerciali ( negozi) alle ore 19:00;
  • chiusura dei locali notturni alle ore 23:00;
  • riduzione degli orari di funzionamento della pubblica illuminazione, oppure riduzione dei lampioni accesi durante gli orari notturni;
  • diminuzione della temperatura in tutti gli edifici, anche privati, e applicazione di paletti per quanto riguarda gli orari di funzionamento degli impianti di riscaldamento;
  • riduzione della temperatura nei pubblici uffici, non potranno essere superati i 19°C ( in realtà questi limiti sono in vigore già dal mese di maggio e fino ad aprile 2023, previsti 19 gradi in inverno e 27 in estate);
  • chiusura anticipata degli uffici pubblici.

Il piano prevede anche un maggiore utilizzo del carbone per la produzione di energia. Se tutto questo non dovesse bastere si potrà far fronte al fabbisogno energetico attraverso il ricorso alle riserve strategiche (parte non riservata alla commercializzazione). Nel frattempo Bruxelles sta preparando un piano europeo volto a coordinare i piani dei 27 Paesi. Tra le misure che potrebbero essere annunciate vi è anche un redistribuzione tra i Paesi dell’Unione Europea.

Si può ormai dire, come in molti già sottolineano, che ci apprestiamo a entrare in un’economia di guerra.

Ministro Cingolani: le famiglie adottino comportamenti consapevoli

L’invito del ministro Cingolani è ad avere comportamenti consapevoli, infatti i consumi delle famiglie rappresentano il 30% del totale, se ogni famiglia scegliesse autonomamente di abbassare di un grado la temperatura invernale e riducesse di un’ora il tempo di accensione dei riscaldamenti, si potrebbero risparmiare 1,5- 2 miliardi di metri cubi. Un piccolo sacrificio per un grande risultato, naturalmente si tratta solo di un esempio di uso consapevole che andrebbe a ridurre anche l’inquinamento e le spese delle famiglie.

Tagli forniture gas dalla Russia: impennata dei prezzi per i carburanti

La tempesta perfetta? È molto probabilmente ciò che si sta verificando con le importazioni del gas, infatti la Gazprom ha annunciato un taglio del 40% delle forniture di gas alla Germania. Contemporaneamente c’è stato l’incendio al terminal Freeport Lng, l’unico da cui arriva la fornitura di gas liquefatto dagli USA e serviranno 90 giorni per ripristinarlo. La conseguenza sono aumenti vertiginosi dei prezzi del gas.

Perché la Russia ha ridotto le forniture di Gas all’Europa facendo aumentare i prezzi?

Che le sanzioni alla Russia per l’attacco all’Ucraina potessero ritorcersi contro l’Occidente, e in particolare contro l’Europa, era cosa nota, ma sembra che ora le cose stiano precipitando. Ci sono stati guasti tecnici al gasdotto Nord Stream che porta gas dalla Russia alla Germania, la Russia ha però sottolineato che a causa delle sanzioni i tempi per la riparazione saranno piuttosto lunghi.

Questo ha portato il gas russo a superare la soglia dei 100 euro a Megawattora al Ttf. L’aumento del prezzo è stato del 20% in corrispondenza di una diminuzione del flusso dell’ordine del 40%. Finora, nonostante gli attriti, Gazprom attraverso il gasdotto Nord Stream aveva mantenuto un flusso costante e questo aveva aiutato a calmierare i prezzi. Il guasto della linea che dalla Russia arriva alla Germania attraversando al Mar Baltico sembra ricada nella responsabilità di Siemens quindi ufficialmente la riduzione della fornitura viene addebitata a tale società che dovrebbe riparare le apparecchiature rotte. Il flusso normale del gasdotto è pari a 167 metri cubi di gas al giorno, ridotti ora a 100 metri cubi.

Nuovi aumenti dei prezzi dei carburanti: gasolio e benzina non fermano la corsa

L’aumento del prezzo del gas ha avuto ulteriori ripercussioni, infatti nella giornata di oggi subiscono un ulteriore balzo i prezzi di benzina e diesel che ormai sono costantemente sopra la soglia dei 2 euro anche in modalità self. Questo avviene nonostante il prezzo del petrolio al barile sia in leggera discesa. Il motivo deve attribuirsi alla debolezza dell’euro nello scambio con il dollaro. Il petrolio infatti viene pagato in dollaro.

Oggi il prezzo medio praticato per la benzina al self è di 2,05 euro ( qualche marchio 2,07 euro ), si risparmia scegliendo le pompe senza marchio che hanno un importo medio di 2,038 al litro.

Il gasolio a 1,98 euro al litro quindi con una leggera differenza rispetto alla benzina, generalmente il diesel è sempre costato molto meno. Rispetto a ieri il rialzo medio del prezzo dei carburanti è stato di un centesimo, ma ormai anche questo pesa ai cittadini visto che gli aumenti sono costanti e non accennano a fermarsi.

Resta particolarmente conveniente il GPL che si attesta tra 0,835 a 0,849 euro/litro, il metano invece continua ad avere prezzi alti rispetto al passato e si colloca tra 1,605 e 1,891.