L’Oua soddisfatto del decreto Legge sulla geografia giudiziaria

L’Oua ha accolto con delusione il decreto di Legge in via di approvazione che introduce una delega all’Esecutivo per alzare il livello di efficienza del processo civile, anche se qualche speranza è stata invece portata da un altro decreto legislativo riguardante la geografia giudiziaria, che potrebbe portare alla riapertura di alcune sedi di tribunali ora chiuse.

Nicola Marino, presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, ha commentato così queste decisioni: “La prima notizia dimostra l’incapacità di ripensare la Giustizia, attraverso una riforma complessiva e organica. È sempre la stessa “minestra riscaldata” che ci viene riproposta da diversi anni: ci risiamo con il giudice unico in appello e con la motivazione a pagamento, l’obiettivo è trasformare il processo civile in una corsa ad ostacoli per i cittadini. Ancora una volta le proposte del ddl del Governo, che abbiamo letto sui giornali, si riducono a una compressione del diritto di difesa, come se non bastasse già l’aumento sproporzionato del contributo unificato o le modalità di introduzione della mediazione obbligatoria. È evidente che manca la volontà politica di intervenire sulla macchina giudiziaria in generale e, quindi, sui veri problemi del civile. Il tempo del cambiamento, purtroppo è ancora lontano“.

Soddisfazione invece per quanto riguarda la questione della geografia giudiziaria, riguardo ai quali Marino ha voluto rocordare i tribunali rimasti chiusi: “Si tratterebbe dei Tribunali di Rossano, Lucera, Vigevano, Nicosia (con accorpamento di Mistretta), Alba, Bassano del Grappa, Pinerolo, Chiavari, Sanremo e Sala Consilina. Positivo anche l’impegno affinché ci sia un intervento rispetto al nodo delle sezioni distaccate, con riferimento sia a quelle impropriamente cessate, nonostante avessero indici elevati di sopravvenienza, sia a quelle soggette a particolari situazioni geografiche, come quelle delle isole di Ischia, Lipari e Portoferraio“.

Vera MORETTI

L’Oua contro la riforma giudiziaria

Quella che doveva essere una riforma giudiziaria “epocale” sta in realtà portando ad una serie di disagi e a continue proroghe, ben 42, che riguardano la revisione della geografia giudiziaria.

Per questo motivo, quando orami mancano pochi giorni al fatidico 13 settembre, data fissata per la chiusura di 1000 uffici giudiziari sparsi in tutto il Paese, l’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana ha inviato al ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri una richiesta precisa, affinché si rispetti la volontà del Parlamento e si preveda un rinvio generalizzato dell’entrata in vigore del provvedimento, invece di interventi esclusivi per singole realtà come sta avvenendo con l’emanazione di diversi decreti correttivi.

Queste le parole di Nicola Marino, presidente Oua: “E’ necessaria una proroga generale, non 42 decreti correttivi con criteri incomprensibili, stabiliti nel chiuso delle stanze del ministero di via Arenula. No a comuni di serie A con rinvio e altri di serie B sacrificati senza alcuna logica: no a figli e figliastri, con evidente corollario di ulteriori polemiche e confusione. Serve, inoltre una revisione complessiva dell’impianto del provvedimento, che, come è evidente, è inadeguato e ingiusto. Si segua quanto evidenziato dal Parlamento con diversi pareri (delle Commissioni) e con l’approvazione di un chiaro ordine del giorno. Non possiamo scaricare sui cittadini e sulle imprese le conseguenze di una riforma pensata male. Il caos non serve a nessuno, ciò di cui ha bisogno la macchina giudiziaria è modernizzazione e veri risparmi. Gli avvocati sono disponibili a mettersi in gioco per ottenere questo risultato nell’interesse dell’Italia”.

Anche Marcello Luparella, coordinatore della Commissione Geografia giudiziaria, ha usato parole dure contro i provvedimenti di smembramento degli uffici locali, definendo la riforma una “roulette russa”.

Per questo motivo, l’Oua ha voluto rivolgere al ministro Cancellieri alcune domande cruciali:

  • Quanti tribunali hanno posto per accogliere i magistrati accorpati?
  • È stata fatta una valutazione ponderata e capillare delle problematiche relative alle ripercussioni dell’accorpamento sulla sicurezza dei locali per i lavoratori, gli operatori e gli utenti ?
  • Sono stati rispettati i criteri previsti dal “ Piano delle performance “ predisposto dal Ministero 2013 – 2015, anche in relazione al rapporto tra gli spazi e gli operatori ?
  • Quanti magistrati accorpati vanno all’accorpante?
  • Come si può eseguire un trasloco in una notte?
  • Come si esegue il trasloco, con quali costi e a spese di chi?
  • Quanti sono i tribunali che hanno indetto la gara per il trasloco?
  • Avanti a quale magistrato bisogna citare i testi per le udienze fissate dopo il 13 settembre?
  • Quanto saranno lunghi i rinvii per riorganizzare i ruoli?
  • Come ci si regolerà con la legge visto che aumenteranno i tempi?
  • Cosa succederà degli ordini, del loro patrimonio, del loro personale? E a quale Ordine apparterranno a partire dal 13 settembre gli avvocati iscritti ai Fori soppressi?

Il documento, infine, ribadisce la volontà e la disponibilità dell’Oua di collaborare con il ministero per una riforma giudiziaria equa in grado di ridare all’avvocatura efficienza e funzionalità, qualità perdute secondo gli addetti ai lavori.

Vera MORETTI