Giuseppe Tripoli Garante per le micro piccole e medie imprese

Giuseppe Tripoli nominato dal premier, Mario Monti, nuovo Garante per le micro piccole e medie imprese. Ad annunciare la nomina dell’attuale Capo Dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione del ministero dello Sviluppo Economico e’ il ministero di Via Veneto. La nomina e’ stata effettuata su proposta del ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera.

Il ‘Garante Pmi’ è previsto dallo Statuto delle imprese, legge approvata all’unanimita’ dal Parlamento lo scorso ottobre, che ha rafforzato le norme di tutela e valorizzazione per le piccole e medie aziende. La nomina del Garante recepisce nell’ordinamento italiano la figura comunitaria dello ‘Sme Envoy‘, prevedendone competenze e poteri specifici.

Il Garante vigila sui processi di semplificazione, analizzando in via preventiva la regolamentazione sulle micro piccole e medie imprese, monitorando le leggi regionali e segnalando al Parlamento e al Governo le iniziative che possono determinare oneri rilevanti per le imprese. Elabora e formula proposte, da sottoporre al Governo, per favorire lo sviluppo delle Pmi, coordinando la rete dei Mister Pmi nominati dalle Regioni.

Il Garante, si legge nella nota, annualmente trasmette al presidente del Consiglio una relazione sull’attività svolta, con una analisi e valutazione dell’impatto delle politiche pubbliche sulle imprese minori individuando le misure da attuare per favorirne la competitivita’.

Nelle prossime settimane, come prevede la legge, verrà istituito presso il ‘Garante’ il ‘tavolo permanente delle associazioni di rappresentanza delle Pmi‘, con compiti di consultazione e confronto sulle politiche per le Pmi. E’ la prima volta che nel sistema pubblico italiano viene previsto un organismo specificatamente dedicato a raccogliere e tutelare le esigenze delle pmi anche in sede europea.

Fonte: adnkronos.com

Ministero per lo Sviluppo Economico e le professioni non regolamentate

Il primo giro del tavolo sulle professioni non regolamentate, convocato lo scorso 30 maggio dal Ministero per lo Sviluppo economico (Mse), ha fissato i paletti per lo sviluppo dei servizi professionali in Italia, raccogliendo le richieste e i suggerimenti delle sigle associative, degli enti di normazione e certificazione, utenti e consumatori. Coordinati da Giuseppe Tripoli, capo dipartimento Impresa e internazionalizzazione del ministero dello Sviluppo economico, si sono confrontati, tra gli altri, il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella; il consigliere del Cnel, Roberto Orlandi; i rappresentati di Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confindustria Servizi innovativi e tecnologici; il presidente di Assoprofessioni, Giorgio Berloffa; il numero uno del Colap, Giuseppe Lupoi. Obiettivo primario è quello di definire i confini tra le professioni regolamentate e non regolamentate in un quadro di orientamento europeo, volto all’internazionalizzazione del settore.

L’obiettivo del tavolo, ha chiarito Tripoli, non è quello di sostituirsi al Parlamento o al Cnel, ma mettere a loro disposizione elementi utili di conoscenza e di riflessione per accompagnare lo sviluppo del settore. Sarà infatti il Parlamento a decidere se e cosa regolamentare, mentre al ministero dello Sviluppo economico spetta mettere sotto osservazione un settore “di profondo interesse per l’economia del Paese” per aiutarlo a evolversi. Diversi i temi sul tappeto che richiedono urgenti interventi da parte del legislatore, a cominciare da una riforma organica del settore “che abbracci tutte le professioni, regolamentate e non”, come ha detto Stella, sottolineando la “necessità di istituire un confronto con altri soggetti istituzionali, a partire dal ministero della Giustizia”. Secondo il presidente di Confprofessioni occorre, infatti, partire da una rigorosa definizione di professioni intellettuali, per arrivare a tracciare una linea di demarcazione tra professioni, così da garantire, anche a tutela dell’utenza, sovrapposizioni tra attività regolamentate e non regolamentate.

Mister Pmi apre tavolo di incontro per la regolamentazione delle professioni

Serve un accordo per regolamentare le professioni che sono senz’Albo, per questo è stato indetto un tavolo di confronto. Lo scorso 30 maggio, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, ha partecipato al primo incontro per le professioni non regolamentate presieduto da Giuseppe Tripoli, capo del Dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione del ministero dello Sviluppo economico, relatore al primo seminario confederale del 31 marzo scorso su “Reti e filiere”.

Fra tutti i temi importanti trattati spicca la strategia di sostegno alla realtà estremamente differenziata delle professioni non regolamentate, a partire dal settore contributivo e fiscale. Un’attenzione particolare è stata data anche ai servizi alle imprese, alle attività di cura e alla comunicazione.

Hanno partecipato insieme a Confprofessioni, di Assoprofessioni, Colap, Casartigiani, Claai, Accredia, Uni e Cnel. La data prevista per elaborare opinioni sul da farsi in merito al ddl relativo al riconoscimento delle professioni non protette da albo sarà fine giugno. “Il nostro obiettivo – ha spiegato Tripoli – è quello di individuare esigenze e linee di intervento per questo comparto che rappresenta una quota rilevante del PIL e uno dei settori economici più vivaci e in trasformazione. Abbiamo iniziato un percorso condiviso, consapevoli che in Parlamento sono in discussione alcuni disegni di legge che puntano a regolamentare queste attività professionali non ordinistiche“.