Google e Unioncamere unite per digitalizzare le pmi

Una collaborazione fertile, quella tra Google e Unioncamere, che vede l’impegno, da parte di entrambi, nella digitalizzazione delle aziende anche grazie all’assegnazione di 104 borse di studio a giovani che per 6 mesi avranno l’opportunità di operare all’interno di 52 Camere di Commercio e affiancare le piccole e medie imprese nel loro percorso di digitalizzazione.

Questa importante iniziativa rientra nel progetto di Google e Unioncamere “Made in Italy: Eccellenze in Digitale”, patrocinata dal Ministero dello Sviluppo Economico e che si inserisce all’interno della campagna e-Skills for jobs della Commissione Europea.

Il progetto prevede la formazione di laureandi o neolaureati in grado di favorire la digitalizzazione delle PMI di oltre 50 aree in cui sono stati individuati prodotti di eccellenza del Made in Italy.

Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere, ha commentato così il progetto: “Dopo l’esperienza pilota realizzata nel 2013, decolla oggi una nuova e più articolata iniziativa che coinvolgerà i territori a maggior presenza di produzioni di punta del nostro made in Italy. Già il progetto Distretti sul web dello scorso anno ci ha rivelato che quando si mette in moto la creatività, la voglia di fare innovazione e la capacità di rimboccarsi le maniche si possono dare risposte concrete sia ai nostri ragazzi, sia alle nostre imprese, tante delle quali hanno una vera e propria ‘sete’ di strumenti che siano in grado di renderle più competitive. E’ tempo di lanciare il cuore oltre la crisi, immaginando – è questo l’obiettivo concreto che ci poniamo – di portare sul web tutte le eccellenze che fanno grande ed unico il made in Italy”.

Ha aggiunto Fabio Vaccarono, country mangino director di Google in Italia: “Siamo convinti che il digitale possa giocare un ruolo fondamentale nella crescita economica del nostro Paese promuovendo, tra le altre cose, le eccellenze dall’artigianato e dall’agroalimentare Made in Italy sui mercati internazionali. Le cento borse di studio annunciate oggi rappresentano un importante tassello di questo progetto che, grazie alle competenze dei giovani digitalizzatori, aiuterà le piccole e medie imprese italiane a essere più competitive cogliendo le opportunità offerte dal web. Il progetto pilota sviluppato lo scorso anno ha dimostrato che le aziende che si aprono al digitale riescono a far cresce il proprio business e a far conoscere l’eccellenza italiana nel mondo. Google è un alleato fondamentale delle imprese del Made in Italy per vincere nell’economia digitale”.

Carlo Calenda, viceministro allo Sviluppo Economico, ha infine dichiarato: “L’iniziativa è eccezionalmente coerente con gli obiettivi che ci siamo dati e gli strumenti che abbiamo messo in campo per aumentare il grado di internazionalizzazione del nostro sistema imprenditoriale. Vogliamo aumentare di oltre 20mila unità il numero delle PMI stabilmente esportatrici e agire su competenze digitali e potenzialità del canale e-commerce: significa aggredire una delle aree in cui le nostre imprese si mostrano in ritardo rispetto ai concorrenti internazionali. Scontiamo un gap dimensionale: aggiornare le conoscenze delle piccole imprese è proprio quello che stiamo facendo con il roadshow promosso dal Ministero (a cui partecipa attivamente lo stesso sistema delle Camere di Commercio), per rendere consapevoli le PMI che i mercati offrono enormi possibilità di crescita e che le aziende possono contare su strumenti di supporto pubblico ai processi di internazionalizzazione”.

Vera MORETTI

Il Made in Italy è online con Google

Cercare prodotti Made in Italy sul web, nel 2013, è diventato sempre più frequente, tanto che, su Google, le ricerche nell’anno appena trascorso sono aumentate del 12%.

Tra le eccellenze italiane, la moda è la categoria più ricercata, seguita da turismo e agroalimentare, che hanno registrato la crescita più significativa.

Per valorizzare al meglio il cibo e l’artigianalità del Belpaese, è stato lanciato il progetto Made in Italy: eccellenze in digitale, con l‘iniziativa di Google che, col suo Cultural Institute, ha creato in partnership col ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e a Unioncamere la piattaforma google.it/madeinitaly, una vera e propria vetrina sul web che vuole avvicinare le imprese italiane alla rete e al suo grande potenziale economico e di export.

Si tratta di un’occasione unica per mostrare, attraverso una serie di percorsi e mostre digitali, raccontati in italiano e in inglese, ma anche di immagini, video e documenti storici, agli utenti di tutto il mondo le eccellenze del sistema agroalimentare e dell’artigianato italiano, la loro storia e il loro legame con il territorio.

La gamma di prodotti è molto ampia, e va dal Parmigiano Reggiano o Grana Padano, fino al Prosciutto di San Daniele o di Parma, ma anche il vetro di Murano, e le eccellenze meno “famose”, come la fisarmonica di Vercelli, il merletto di Ascoli Piceno o la carota novella di Ispica.

Il ministro delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo, ha presentato così il progetto: “Un link tra la Food Valley e la Silicon Valley. Una pietra miliare per un’agricoltura 2.0. Ora farei un passo in più. Se io fossi in Google farei dell’agroalimentare una piattaforma commerciale. Utilizzerei le sue conoscenze per aiutare le aziende piccole a superare le barriere di spazio e di tempo per vendere nel mondo”.

L’iniziativa ha tra i suoi primari obiettivi il contrasto alla contraffazione e all’Italian sounding, che tuttoggi sottrae al nostro paese 60 miliardi ogni anno.
Inoltre, è previsto un progetto dedicato alla formazione digitale delle imprese, soprattutto se si tratta di pmi.

L’iniziativa si propone anche di contribuire alla formazione digitale delle imprese, in particolare le piccole e medie. A questo scopo è dedicato il sito www.eccellenzeindigitale.it, realizzato da Google insieme alla Fondazione Symbola e con il coordinamento scientifico del Professor Stefano Micelli dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Il percorso formativo online vuole fornire agli imprenditori idee e riferimenti pratici per poter sfruttare al meglio le potenzialità del web e sviluppare il proprio business.

Ma non è tutto, perché Google e Unioncamere mettono a disposizione, per 20 giovani “digitalizzatori” altrettante borse di studio. I fortunati potranno, per sei mesi, affiancare aziende in diverse regioni d’Italia per aiutarle a portare il Made in Italy online.
Il bando completo e i territori coinvolti saranno resi noti a febbraio.

Così ha commentato Carlo D’Asaro Biondo, Presidente Sud e Est Europa, Medio Oriente e Africa di Google: “La scommessa per il futuro del Made in Italy è quella di aprirsi ulteriormente ai mercati internazionali per diventare così un volano di crescita economica ancora più rilevante per il Paese. Crediamo che il digitale possa giocare un ruolo importante in questo processo e abbiamo deciso di fornire un contributo concreto per diffondere l’eccellenza italiana nel mondo, a partire dall’artigianato e dall’agroalimentare. Made in Italy: eccellenze in digitale è un’iniziativa pensata e realizzata appositamente per l’Italia, che ci auguriamo possa contribuire ad aumentare la capacità delle imprese italiane di fare export e promuovere ulteriormente la cultura del Made in Italy nel mondo“.

Vera MORETTI

E’ Made in Italy la moda più cercata sul web

Il Made in Italy, con la creatività e l’innovazione che lo contraddistingue, ha ricevuto un’ulteriore attestazione di stima e di fiducia.

Questa volta si tratta della prestigiosa classifica redatta dal Google Zeitgeist che, come ogni anno, ha stilato la lista dei marchi di moda più ricercati sul web e, non a caso, nella top ten ci sono parecchi brand del tutto italiani.

Ma non solo, perché tra il gotha dei luxury brand internazionali, si è piazzato al primo posto uno di quelli che ha contribuito, ormai tanti anni fa, ad esportare la qualità e la cura dei dettagli che da sempre rappresentano il vero e proprio marchio di fabbrica dell’italianità più pura, ovvero Versace.

Regina, dunque, di questa classifica preziosa è Donatella Versace, seguita al terzo posto da Renzo Rosso e il marchio di lusso di Diesel ovvero Diesel Black Gold.
Al quarto posto, un altro marchio che del lusso ha fatto il suo biglietto da visita: Gucci.

Piacevole sorpresa, al decimo posto, di Luca Luca, casa di moda meneghina dalle alte tradizioni.

Vera MORETTI

Nato il primo distretto digitale del micro lusso

Due giovani italiani, agli antipodi per lavoro e provenienza, si sono messi insieme per creare qualcosa che prima di loro non c’era.

Si chiamano Filippo, 26 anni, micro-imprenditore artigiano di Milano, e Giorgio, 29 anni, esperto del web di Crotone e sono i due fondatori del Primo Distretto Digitale del micro lusso, rigorosamente Made in Italy.
Inizialmente, nell’ottobre 2012, hanno fondato l’Associazione Giovani Gioiellieri d’Italia, il Primo Network Relazionale dedicato alla Nuova Generazione di Artigiani e Professionisti delle Micro, Piccole e Medie imprese del settore Gioielleria, Orologeria e Accessori, che opera per valorizzare e promuovere le eccellenze creative, l’artigianato artistico e le produzioni di lusso Made in Italy.

Pur occupandosi di una tra le eccellenze italiane che maggiormente si ispira alla tradizione, si tratta si un’associazione che guarda al futuro, specialmente alle seconde generazioni, ovvero quei nativi digitali che, godendo di una certa dimestichezza col web, possono guidare le imprese familiari verso nuove opportunità.

Questa svolta è fondamentale, soprattutto considerando la situazione stagnante dell’economia attuale, perché, se da una parte la gioielleria Made in Italy è caratterizzata dalla micro dimensione delle imprese (3,3 addetti per azienda), è pur vero che deve i suoi bilanci più che positivi all’export (€5,6 miliardi a valore nel 2012.

L’Associazione Giovani Gioiellieri ha individuato, come elementi indispensabili per il comparto, costituire un network di imprese, per valorizzare ulteriormente le esportazioni, ma anche una sempre maggiore digitalizzazione.
In quest’ottica è nata Lux Made In, una innovativa piattaforma di Social Commerce, B2B e B2C, che consente agli orafi, agli artigiani, ai designer emergenti e alle micro, piccole e medie imprese di avere un catalogo internazionale multilingua e vendere online prodotti di pregio, senza intermediari.
Lux Made In gestisce centralmente le Transazioni, le Spedizioni, il Customer Service e il Marketing Digitale a fronte di una fee sulle vendite effettivamente concluse.

Attraverso questa piattaforma, i consumatori stranieri possono venire a contatto con le maggiori realtà orafe italiane, dall’alta gioielleria di Valenza ai cammei di Torre del Greco, dall’oro di Sicilia all’arte orafa etrusca di Arezzo, ma anche condividere esperienze, scambiarsi informazioni ed acquistare oggetti di lusso a condizioni vantaggiose, ma soprattutto certificate.

I due giovani hanno effettuato una ricerca su Google, e si sono resi conto che Made il Italy è il terzo brand più conosciuto al mondo, dopo Coca Cola e Visa, e che tra le ricerche più digitate, “moda e accessori” viene prima di “food and wine”.
Cosa significa ciò? Semplicemente che l’eccellenza manifatturiera italiana ha un potenziale sui mercati esteri ancora inesplorato, che potrebbe dare un’insperata notorietà anche ai settori “di nicchia”, grazie proprio al web.

Lux Made In mette in rete le economie territoriali, i distretti produttivi e le eccellenze artigianali del Made in Italy, valorizzando la cultura, le tradizioni locali e l’expertise manifatturiera delle micro imprese, degli artigiani orafi e dei designer che costituiscono il 94,6% del tessuto produttivo italiano.
Un modello innovativo di aggregazione imprenditoriale per le pmi, che conferisce dignità contemporanea al progetto anni ’90 (mai decollato) del Polo del Lusso Italiano, per salvaguardare la tradizione artigianale e la cultura dei nostri territori dalla campagna di acquisizioni delle conglomerate d’oltralpe.

Prossimo obiettivo dei fondatori della piattaforma è “un processo di internazionalizzazione che consenta ai nostri affiliati di raggiungere i mercati emergenti: Russia, UAE, Cina, Brasile, Sud Africa. I consumatori di questi paesi sono sempre più giovani, benestanti e innamorati dello stile italiano. Li conquisteremo online, grazie all’e-commerce e ai social network”.

Vera MORETTI

E’ Ferrari il marchio più potente al mondo

Il brand per eccellenza di fama mondiale? Non è Google, né Coca-Cola, ma Ferrari, un marchio tutto italiano simbolo di lusso, design e potenza, qualità che la Casa di Maranello riesce da sempre a condensare nelle sue autovetture.

A decretare che è proprio quello del Cavallino Rampante il marchio più potente al mondo è stata Brand Finance, azienda leader nella valutazione dei marchi, che ha stilato la classifica annuale dei brand più potenti.
Dietro Ferrari, nella lista dei 500 marchi più famosi al mondo, ci sono i colossi Google, Coca-Cola ed Hermes.

Il risultato è di quelli insperati e prestigiosi, soprattutto se si considera che nella classifica dei marchi con più valore in assoluto Ferrari è al 324° posto ed è molto distante da Apple, il brand più “ricco” in assoluto con un valore di 87,3 miliardi di dollari, contro i 3,64 mld del Cavallino Rampante

Che cosa, dunque, ha fatto balzare il Gruppo modenese in cima alla classifica dei marchi più potenti?
Brand Finance, nella sua analisi, ha tenuto conto di una serie di fattori, come il margine netto, il ricavo medio per cliente, la spesa in marketing e pubblicità ma anche la simpatia e la fedeltà al marchio.
E secondo questi valori, Ferrari si è mostrata imbattibile, ancora di più di tante multinazionali internazionali.

Stephen Bayley, critico d’arte di fama mondiale, dimostra di essere d’accordo con questa classifica: “Penso spesso che il genio italiano per il car design si trovi soprattutto nel linguaggio del loro saper fare. Il loro è un vocabolario fatto di parole che sulle caratteristiche di una vettura e altri dettagli semplicemente non esistono in inglese. Se si dispone di una parola per designarlo è una sola: la bellezza“.

La notizia ha fatto piacere anche a Luca Cordero di Montezemolo, presidente del gruppo: “È sempre un piacere essere in vetta a una classifica e lo è ancora di più quando la concorrenza è rappresentata dalle aziende più note al mondo, a testimonianza che l’Italia, anche in un momento economico così difficile, è in grado di presentare realtà d’eccellenza“.

Vera MORETTI

Elezioni 2013: Italia nel caos. Ora tocca alle regioni

Bobo Maroni se la ride. Le porte del Pirellone si stanno aprendo per lui?

Se le elezioni politiche di ieri e domenica hanno consegnato l’Italia al caos e all’ingovernabilità, nelle tre regioni dove si è votato per il rinnovo dei consigli regionali – Lombardia, Lazio e Molise – la situazione appare un po’ più lineare. Pronostici più o meno confermati, restano da vedere le percentuali con le quali si imporranno i candidati vincitori, fermo restando che appare difficile assistere a un’affermazione al primo turno: ballottaggi più che probabili. Queste le proiezioni:

LOMBARDIA

MARONI 44,63%
AMBROSOLI 37,07%
CARCANO 13,08%

LAZIO

ZINGARETTI 38%
STORACE 29,9%
BARILLARI 20%
BONGIORNO 8%

MOLISE

DI LAURA FRATTURA 41%
IORIO 25%
FEDERICO 18%
LE POLITICHE

E alla fine è stato tsunami.

Stando agli ultimi risultati ed alle proiezioni con le quali ci siamo lasciati ieri, nonché stanti gli ultimi dati emersi di questa lunga notte elettorale, il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo è il Numero 1 del Paese.

Conquista Montecitorio, spariglia le carte tra i due storici antagonisti, Destra e Sinistra. Forse, quanto emerso dall’analisi dell’Osservatorio politico di Infoiva non era così sbagliato: il popolo della rete si è recato alle urne.

Ecco i dati definitivi:

ELEZIONI 2013: RISULTATI DEFINITIVI SENATO DELLA REPUBBLICA

Il centrosinistra vince al Senato in 12 Regioni, mentre il centrodestra se ne aggiudica 7.

A scrutinio concluso (60.431 sezioni su un totale 60.431) – secondo il ministero dell’Interno – la coalizione guidata da Pierluigi Bersani ha preso il Piemonte col 29,82%, la Liguria col 33,03%, l’Emilia Romagna col 42,13%, il Trentino Alto Adige (23,43%), il Friuli Venezia Giulia (29,29%), la Toscana (39,50%), le Marche (33,18%), l’Umbria (37,58%), il Lazio (32,33%), il Molise (30,26%), la Basilicata (33,66%) e la Sardegna (31,73%).

La coalizione guidata da Silvio Berlusconi, invece, ha vinto in Lombardia col 37,63%, in Veneto col 32,87%, in Abruzzo col 29,62%, in Campania col 37,38%, in Puglia col 30,44%, in Calabria col 33,30% e in Sicilia col 33,39%.

Ingroia e Giannino restano fuori anche dal Senato. Rivoluzione Civile – Ingroia ha infatti raccolto 549.987 voti pari all’1,79%. ‘Fare per fermare il declino’ di Oscar Giannino ha conquistato 278.597 voti pari allo 0,90%.

Risultato deludente anche per la ‘Lista Amnistia Giustizia Libertà’ di Marco Pannella che raccoglie 63.149 voti pari allo 0,20%.

ELEZIONI 2013: RISULTATI DEFINITIVI CAMERA DEI DEPUTATI

Elettori: 46.906.343
Votanti: 35.271.540 (75,19%)
Schede bianche: 395.286 (1,12%)
Schede nulle: 871.780 (2,47%)
Schede contestate e non assegnate: 1.951.

PD: 8.642.700 voti pari al 25,41% e 292 seggi;
Sel 1.090.802 voti pari al 3,20% e 37 deputati;
Centro Democratico 167.201 voti pari allo 0,49% e 6 seggi;
Svp 146.804 voti pari allo 0,43% e 5 seggi.

PDL: 7.332.121 voti pari al 21,56% e 97 seggi;
Lega Nord 1.390.156 voti pari al 4,08% e 18 deputati;
Fratelli d’Italia 666.001 voti pari all’1,95% e 9 seggi.

UDC, alleato di Monti, ha raccolto 608.292 voti pari all’1,78% e 8 seggi.
Fini con 159.454 voti pari allo 0,46% non conquista deputati.

Non superano lo sbarramento del 4% e quindi non conquistano deputati Rivoluzione Civile – Ingroia con 765.054voti pari al 2,24% e ‘Fare per fermare il declino’ di Oscar Giannino con 380.937 voti pari all’1,12%.


LE BORSE
hanno reagito male allo stato di ingovernabilità che emerge da questi numeri.

Piazza Affari ha chiuso a -4,89%.

Le principali Borse europee sono state trascinate giù dall’indice di Milano, in netta risalita anche lo spread, che dopo aver aperto in rialzo a 300 punti base è balzato a 343 punti per poi piegare a 328.

LA STAMPA ESTERA
Significativi i primi titoli dei giornali russi, francesi, inglesi, spagnoli unanimi nel ritenere la vittoria di Grillo una situazione… comica per lo stato di salute del Belpaese.

Anche per gli italiani all’estero vince il Pd.

Paola PERFETTI

Caro governo, pensa alle imprese e ai professionisti…

 

Che cosa chiedono le associazioni di categoria al nuovo esecutivo? Dopo l’Ordine Nazionali dei Tributaristi, abbiamo rivolto le stesse quattro-topiche domande anche alla Presidente dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone.

Il quadro è chiaro: l’esclusività del sistema ordinistico italiano è il nostro fiore all’occhiello ma anche un gran tallone d’Achille.

Quali sono, a suo parere, le tre priorità che dovrà affrontare il nuovo governo per rilanciare domanda e consumi?
Riduzione del costo del lavoro, semplificazione amministrativa, abbattimento dei costi pubblici: sono le priorità su cui è indispensabile intervenire immediatamente per dare ossigeno al mercato.

Quali, invece, le politiche che dovrà mettere in campo per dare sostegno a imprese e professionisti, strozzati dalla crisi?
E’ indispensabile mettere al centro delle riforme di sistema le Pmi, vero motore del Paese. Senza rilanciare questo segmento non ci sarà futuro. Non bisogna mai dimenticare che il lavoro dipendente viene creato dal lavoro autonomo e che quindi, senza sviluppo di imprese e professioni, non ci sarà sollievo per la disoccupazione. In particolare, sarà necessario creare una rete di incentivi che possano permettere di uscire dalla crisi.

Per parte vostra, quali saranno le prime istanze che porterete al nuovo esecutivo?
Chiederemo di intervenire sui settori che, colpevolmente, non sono stati oggetto di riforme strutturali. Interventi sui servizi dell’energia e su quelli bancari (con particolare riferimento ai mutui) sono indispensabili; possono innescare un meccanismo virtuoso di sviluppo sprigionando energie che restano al momento circoscritte in un ambito ristretto.

Qual è l’errore più grave commesso dai precedenti governi che non volete venga più commesso dall’esecutivo che verrà?
Non c’è dubbio che gli interventi mirati a destabilizzare il sistema ordinistico siano stati gravi errori. Siamo in presenza di un valore aggiunto del nostro Paese che offre buona occupazione sia ai giovani professionisti che ai tantissimi dipendenti degli studi professionali. I professionisti ordinistici sono interlocutori stabili della Pubblica Amministrazione per la quale operano in sussidiarietà, svolgendo funzioni che ne sostengono l’azione e sopperendo in tantissimi casi alle lacune del sistema pubblico con grande vantaggio per i cittadini.

Paola PERFETTI 

Elezioni politiche 2013: Bersani in Parlamento, Berlusconi al Senato

 

AGGIORNAMENTO ORE 22.20. STALLO E TUTTO DA RIFARE. FORSE

ELEZIONI CAMERA DEI DEPUTATI: 50.155 sezioni scrutinate su un totale di 61.446 (dati del ministero dell’Interno)

CentroSinistra: 30,07% (Pd al 25,93%)
CentroDestra: 28,71% (Pdl al 21,03%)
Movimento 5 Stelle: 25,41%
Scelta civica per Monti: 10,60%
Rivoluzione civile: 2,22%
Fare per fermare il declino all’1,16%

ELEZIONI ALLA CAMERA DEL SENATO: 50.055 sezioni scrutinate su un totale di 60.431 (dati del ministero dell’Interno)

CentroSinistra: 31,84% (Pd al 27,62%)
CentrODestra: 30,5% (Pdl al 22,17%)
Movimento 5 Stelle: 23,78%
Lista con Monti per l’Italia: al 9,16%
Rivoluzione civile di Antonio Ingroia 1,80%

ELEZIONI REGIONALI
Il dato definitivo dell’affluenza alle elezioni regionali è in aumento al 74,59% contro una precedente affluenza del 63,12%. L’incremento è stato dell’11,47% (cifre del ministero degli Interni).

ISTITUTO PIEPOLI/RAI: PARTITI PIù POPOLARI
Tra i partiti, il miglior risultato sarebbe il 26% dei 5 stelle, seconda piazza per il Pd al 25%, terzo il Pdl al 21. Gli altri: Scelta civica con Monti 8,5%, Lega nord 4, Sel 3,5, Fratelli d’Italia 2,1, Udc 1,8%.

“Noi siamo il vero ostacolo, contro di noi non ce la possono più fare. Andranno avanti 7-8 mesi a fare un disastro ma lo terremo sotto controllo”, […] “Riconsegnare a Berlusconi il paese per sei mesi, un anno è un crimine contro la galassia”, avrebbe rilasciato come commento Beppe Grillo, in collegamento telefonico dalla sua casa di Genova con il sito della Cosa.

“In 40 giorni abbiamo il 50% dei voti della Lega. Avessimo avuto la visibilità di Fini, Casini e Ingroia…”, dice Ignazio La Russa, fondatore di Fratelli d’Italia-centrodestra nazionale, via Twitter, tra i grandi “fuori” dal Parlamento, come Antonio Ingroia, che dà la colpa dell’insuccesso alla macchina del Pd.

Pesa il calo degli elettori stimato al 6%.

CONSIGLIO DEI MINISTRI convocato per domani, martedì 26 febbraio, alle 11 a Palazzo Chigi per l’esame del seguente ordine del giorno:

– DECRETO LEGISLATIVO: Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia concernenti il trasferimento del Castello di Udine (PRESIDENZA – AFFARI REGIONALI);

– DECRETO PRESIDENZIALE: Regolamento recante la privatizzazione dell’ente pubblico “Unione nazionale degli ufficiali in congedo d’Italia”, a norma dell’articolo 46, comma 1, del decreto-legge n. 5 del 2012 (DIFESA);

– DECRETO PRESIDENZIALE: Regolamento recante nuovo statuto dell’Aero Club d’Italia e nuovo statuto degli Aero Club locali federati (INFRASTRUTTURE);

– LEGGI REGIONALI;

– VARIE ED EVENTUALI.

AGGIORNAMENTO ORE 19.40. IL CENTRODESTRA IN LOMBARDIA

In Lombardia il Centrodestra va avanti verso il Senato: su 4.067 sezioni scrutinate su un totale di 9.233 il centrodestra è al 38,67% (Pdl al 20,93%), il centrosinistra al 29,47% (Pd al 27,09%), il Movimento 5 Stelle al 16,76%, la lista di Mario Monti al 10,58%, Fare per fermare il declino all’1,51%, Rivoluzione civile all’1,10%.

Stando alle proiezioni Ipr Marketing per Tgcom24, alla Camera la distanza tra centrosinistra e centrodestra sarebbe di appena un punto percentuale, rispettivamente con il 29,5% e il 28,5%; M5s primo partito con il 26,4%, Monti al 10,5%.

Di qualche secondo fa invece la terza proiezione nazionale di Emg diffusa nello speciale TgLa7 per il Senato, che dà il centrodestra in vantaggio con il 31,6% sul centrosinistra che è al 30,3%. Un distacco di 1,3 punti percentuali, in leggera crescita rispetto all’1% della rilevazione precedente. Il Movimento 5 Stelle al 23,8%, Scelta civica Con Monti per l’Italia al 9,6%, Rivoluzione civile all’1,8%, Fare per fermare il declino allo 0,9% e altri al 2%.

AGGIORNAMENTO ORE 16.15. REGIONALI E J’ACCUSE

PROIEZIONE RAI. La prima analisi ribalta le indicazioni degli instant poll e dà il centrodestra in vantaggio per il Senato con il 31%. La copertura del campione è del 13,85%. Il centrosinistra è accreditato del 29,5, il Movimento5Stelle del 25,1 (che sarebbe il primo partito), la lista di centro del 9,6.

PARITà AMBROSOLI-MARONI. Secondo l”instant poll” della Rai: Umberto Ambrosoli e Roberto Maroni avrebbero ottenuto entrambi tra il 42% e il 44% dei consensi; il candidato presidente alla Regione Lombardia per Movimento Lombardia Civica, Gabriele Albertini, e il candidato del Movimento 5 Stelle, Silvana Carcano avrebbero entrambi tra il 6% e l’8%, mentre Carlo Maria Pinardi di ‘Fare per fermare il declino’ sarebbe invece tra l’0 e l’1%.

Rc denuncia Berlusconi per violazione del silenzio pre-elettorale in merito ad alcune dichiarazioni del Cav. sul lavoro della Magistratura.

Ed arrivano le prime dichiarazioni.

  • “Abbiamo sbiadito il giaguaro”, ha detto Mauro Bersani, fratello di Pierluigi, ospite del programma di Radio2 ‘Un Giorno da Pecora’, oggi in versione “Pecoratona Elettorale – La Maratona Elettorale di Un Giorno da Pecora”.
  • “Un mese fa non potevamo nemmeno pensare a questo tipo di risultato, se è vero che il centrodestra è intorno al 30-32% lo sforzo di Berlusconi è di tutta evidenza. Pensavo che Grillo avesse un risultato più favorevole rispetto a quello che è successo nelle ultime settimane, e penso che al Senato ci possa essere una grande sorpresa a favore del Pdl”, Donato Bruno, esponente del Pdl in Puglia e primo a commentare gli instant poll.
  • “Per ora prevale la certezza: Berlusconi è stato sconfitto. E voglio godermela per un po’”, Roberto Saviano su Twitter.
  • “Aspettiamo i dati definitivi. C’è un’emozione incredibile. Ci aspettiamo un boom”, Davide Barillari, candidato alla presidenza della regione Lazio per il Movimento 5 Stelle.
  • “L’onestà andrà di moda” twitta Grillo.
  • Storace aspetta domani e su Twitter scrive: “Dai dati delle sezioni per il Senato mi sa che i sondaggisti toppano. In Parlamento torniamo noi ed esce un altro…”.

Berlusconi aspetta ad Arcore. Gli altri leader nei centri dei loro partiti assediati dai giornalisti.

ITALIANI ALL’ESTERO. All’estero hanno votato un milione 122.294 di italiani così distribuiti: in Europa la percentuale delle buste restituite alle Sedi sul totale di plichi inviati è del 31,1%; in America Meridionale è del 34,79%; per l`America Settentrionale e Centrale il dato è il 29,87%; nella ripartizione Africa-Asia-Oceania la percentuale è del 30,65%. Sul sito www.esteri.it sono pubblicati i dati di dettaglio per ciascuna Sede.

AGGIORNAMENTO DELLE ORE 16. IL CENTRODESTRA ARRANCA

Per il primo instant poll di Tecnè per Sky Tg2, il centrodestra sarebbe in vantaggio netto solo in due regioni nella corsa al premio per il Senato: Veneto l’alleanza Pdl-Lega e altri (46% contro il 30% del centrsinistra) e Friuli (40 contro il 33%).
Testa a testa in Lombardia al 37%.
Al CentroSinistra lieve margine in Piemonte (37% contro 34) e Sicilia (32 contro 29). Al centrosinistra più tutti i duelli regionali.

AGGIORNAMENTO DELLE ORE 15.21 – PRIMO INSTANT POLL

A poco più di 20 minuti dalla chiusura dei seggi, il primo instant poll dell’Istituto Tecnè per Sky Tg24 segnerebbe la carica del Centrosinistra nelle due Camere:

34,5% – coalizione PD – centrosinistra
29,0% – coalizione Pdl-Lega Nord
19%  – Movimento 5 Stelle
9,5% – lista Monti
3,5% – Rivoluzione Civile

Stando a queste percentuali, in Parlamento andrebbero: 340 seggi Centrosinistra; 140 centrodestra, 91 M5S, 46 Lista Monti.

PALERMO ROCCAFORTE DI M5S. Al Senato, su 1800 dichiarazioni di voto, il partito di Beppe Grillo a Palermo ottiene il 31,14% di preferenze, davanti al Pd col 30,14%. Più staccato il Pdl che si ferma al 14,53%. Non va oltre al 5,18%, invece, Rivoluzione Civile dell’ex pm palermitano Antonio Ingroia. Al 4,71% è infine la lista Scelta civica di Mario Monti.

Per quanto riguarda i risultati per coalizione, a quella di centrosinistra va la maggioranza delle preferenze con il 35,63% (Pd 30,14%, Sel 3,48%, Il Megafono Lista Crocetta 1,55%, Moderati 0,23%, Centro Democratico 0,23%), mentre alla coalizione di centrodestra il 22,85% (Pdl 14,53%, Grande Sud 1,55%, La Destra 0,8%, Lega Nord 0,2%, Fratelli d’Italia 0,46%, Mir 0,8%, Mpa 0,8%, Cantiere Popolare 3,71%).

I risultati tengono conto di una forbice pari al 3%.

IN LOMBARDIA. Per il Senato, Pd-Sel e altri avrebbero il 37,01%, contro il 37% di Pdl-Lega e altri.  Sempre secondo l'”instant poll” di Tecné relativo al voto in Lombardia per il Senato il M5S sarebbe al 14%. Il calcolo, a detta di Tecné, ha ufficialmente un margine di errore del 2,5% in più o in meno.

NEL LAZIO. Secondo il primo Instant poll di Tecnè per Sky Tg24 il centrosinistra ha conquistato il Lazio con il 35% delle preferenze, seguito dal centrodestra al 30%, dal Movimento 5 Stelle al 18% e da Scelta civica per Monti al 10%. Rivoluzione civile è attestata al 3%. Altri all’1%.

ELEZIONI POLITICHE 2013

Seconda giornata di elezioni 2013 in tutta Italia, con i seggi aperti dalle ore 7 di questo freddo lunedì 25 febbraio.

In tutte le circoscrizioni si potrà votare fino alle ore 15 per i rappresentanti della Camera, del Senato (solo i cittadini italiani che abbiano compiuto i 25 anni di età) e delle Regioni.

Alle 22 di ieri sera avevano votato tutti i leader delle posizioni schierate, così come espresso il proprio parere il 55,17% degli aventi diritto. Sarà per il maltempo, tra neve, pioggia, freddo in tutto lo Stivale, o più semplicemente per una certa stanchezza degli elettori rispetto ad una situazione civile e politica che definiremmo in pendant con il cielo di stamattina, ma il calo di interesse c’è, ed è forte, rispetto alla stessa tornata elettorale del 2008: allora fu il 62,55% a recarsi alle urne, segnando oggi un triste -7%.

Il dato negativo, registrato dalle Agenzie, però, viene fortunatamente bilanciato dalle percentuali di voto espresse sulle elezioni regionali: +9 punti rispetto al 46,86% dell’ultima volta, con la Lombardia in testa tra le Regioni più solerti (alle 22 di ieri era il 57,87%, +8 punti rispetto al 2010) ed una Milano dal forte senso civico (57,05% rispetto alle 47,10%).

Buona l’affluenza anche in Lazio (53,19% degli aventi diritto rispetto al 43,39%) con Roma al 53,95% – l’affaire Fiorito deve aver smosso gli animi visto che tre anni fa i votanti furono solo il 41,30%; ed in Molise, alle 22 è stata del 41,49% rispetto alle precedenti del 2011 che, alla stessa ora, registrò appena il 39,48%.

Alla chiusura dei seggi, ore 15, inizieranno le procedure di scrutinio cominciando dalle schede per il Senato. Lo spoglio andrà avanti ad oltranza.
Domani, dalle ore 14, comincerà lo spoglio delle schede per le elezioni dei rappresentanti regionali.
Alle 16 di oggi si conosceranno i primi exit poll. E noi di Infoiva li seguireremo.

Intanto, tra polemiche, contestazioni, prime accuse di brogli (ad Anzio, per esempio, con protagonista una veterana presidente di seggio denunciata alla Digos da Maurizio Brugiatelli, responsabile cittadino La Destra di Anzio), questa passerà come la tornata elettorale più “social” della storia della nostra Repubblica: nonostante gli avvertimenti e le regole, su molti profili Facebook e Twitter sono comparse foto “postate” direttamente dalle cabine elettorali.

Paola PERFETTI

Dal nuovo governo vorrei… Che cosa si aspetta dalle urne l’Italia che produce?

di Davide PASSONI

E alla fine ci siamo arrivati. Dopo un campagna elettorale lunga, estenuante, brutta, rissosa, povera di contenuti e di idee, la parola è passata alle urne. Dalle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio uscirà, si spera, una nuova maggioranza parlamentare che porterà a un nuovo governo.

Un governo che si troverà di fronte una serie di sfide e di problemi da far tremare i polsi, in uno scenario economico che se non è postbellico poco ci manca. Prima sfida, ridare fiducia a cittadini, imprese e consumi. Il resto viene in second’ordine.

Quanti di voi seguono Infoiva, da sempre o da poco, sanno quanto a noi non interessi da dove vengono idee e proposte: arrivino da destra o da sinistra, se sono utili e funzionali alla vita e al lavoro delle imprese vanno sempre bene. Di quale colore sarà il prossimo governo, poco ci importa: ci importa che sia in grado di prendere misure tali da far ripartire, anche gradualmente, domanda, lavoro, produzione e consumi. E siamo certi che anche le persone e le associazioni con le quali tutti i giorni ci confrontiamo la pensano come noi.

Ecco perché questa settimana abbiamo scelto di porre 4 domande secche ad alcune delle più importanti associazioni italiane di categoria, scelte tra quelle che lo scorso anno hanno patito più degli altri i colpi della crisi e quelle che si distinguono per avere tanto una visione chiara dei problemi del nostro Paese, quanto idee chiare sulle possibili soluzioni. Quattro domande per misurare le aspettative che ciascuna dei esse ha nei confronti del governo che verrà e dell’Italia che l’Esecutivo saprà disegnare da qui a cinque anni, se tutto andrà bene.

Perché anche in questo caso alle chiacchiere fumose preferiamo risposte precise. E chi meglio del popolo dell’Italia che produce è in grado di darle?

Addio ai Monti… dell’Appennino

di Paola PERFETTI

Ci siamo. Suona la campanella. Domani e lunedì, ci incontreremo tutti alle urne per votare il prossimo esecutivo. Chiude oggi l’analisi che l’osservatorio politico web di Infoiva  ha realizzato dall’inizio dell’anno sull’analisi degli umori e delle ricerche condotte del popolo del web sul prossimo candidato premier.

Finiamo oggi ma chiudiamo il cerchio misurando la temperatura della web reputation del Premier uscente Mario Monti.

Per lui, buone nuove sul fronte delle query, mai così puntuali, tra le poche ad essere mirate a comprendere il suo programma politico.

Nella top ten delle parole più ricerche e di quelle più frequenti, infatti, spuntano termini come “facebook mario monti“, “monti twitter“, “mario monti twitter“, “agenda monti“, “bersani“, “lista mario monti” con un “silvio berlusconi” pronto a spuntare dietro l’angolo. Sempre meglio della “massoneria”: quella l’abbiamo lasciata ad una decina di giorni fa.

I risultati dal 7 gennaio – 18 febbraio:

Ricerche più frequenti
facebook mario monti
monti twitter
mario monti twitter
mario monti agenda
lista mario monti
bersani
agenda monti
silvio berlusconi
mario monti programma
lista monti

Parole più ricercate nel periodo
agenda monti
bersani
lista mario monti
lista monti
mario monti agenda
mario monti programma
mario monti twitter
monti twitter
programma monti
silvio berlusconi

Città da cui proviene il maggior numero di ricerche
Treviso
Cagliari
Vigevano
Salerno
Verona
Brescia
Genova
Pisa
Padova
Roma

Ricerche per aree Nielsen
Nielsen 1 (Piemonte, Val d’Aosta, Liguria, Lombardia): 10%
Nielsen 2 (Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna): 60%
Nielsen 3 (Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Sardegna): 10%
Nielsen 4 (Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia): 20%

Internauti desiderosi di prepararsi, dunque, ma con un “di più”.

Rispetto a Ingroia, Grillo, Bersani, le aspettative sull’agenda Monti sono dislocate pressoché uniformemente in tutto lo Stivale: aumenta il NordEst, cala il Centro Italia, il Sud recupera il terreno.

Addio ai monti… ma solo quelli dell’Appennino?

Se tutto filerà liscio la risposta potremo averla già la sera di lunedì.