Eni ribassa i prezzi, i carburanti tornano stabili

Dopo i ribassi praticati nel fine settimana da Eni, sia su benzina sia su diesel, i prezzi dei carburanti tornano ad essere stabili, ad eccezione del gpl, ancora in rialzo.

A fronte di queste notizie, oggi le medie nazionali si presentano a 1,801 per la benzina e a 1,727 per il diesel, con il gpl a 0,881 euro al litro.
Le punte sono a 1,849 per la verde e a 1,757 per il gasolio, con il gpl a 0,898.

La situazione a livello Paese in modalità servito vede il prezzo medio praticato della benzina che va oggi dall’1,780 euro/litro di Esso all’1,801 di Tamoil, con le no-logo a 1,645 euro/litro.
Per il diesel si passa, invece, dall’1,705 euro/litro di Eni all’1,727 di IP e Tamoil, con le no-logo a 1,567 euro/litro.
Il Gpl, infine, oscilla tra lo 0,858 euro/litro di Esso e 0,881 di IP, con le no-logo a 0,820 euro/litro.

Vera MORETTI

Sale il gpl, scendono benzina e diesel

Giornate no per chi ha la macchina che va a Gpl, a causa di rincari sui prezzi, il quinto operato in particolare da Eni nelle ultime due settimane, che hanno portato il prezzo consigliato a un passo dalla soglia psicologica di 0,9 euro al litro.
Complessivamente, dal 30 novembre a oggi, il prezzo del Gpl è aumentato di 8,5 centesimi al litro, pari a +10,5%.

Sembra, inoltre, che i rincari non siano ancora finiti, considerando che IP, ad esempio, ha subito un aumento del prezzo alla pompa di 11 centesimi al litro.

Di contro, benzina e diesel sono registrate al ribasso, con medie di oggi inferiori e ferme a 1,810 per la benzina e a 1,741 per il diesel.
Fermo il metano a 0,991 euro/kg, come pure il Gpl Eni a 0,886 euro/litro.

In tema di Gpl, questa mattina registriamo i rialzi di Esso e TotalErg (+1 centesimo al litro). Il prezzo internazionale della benzina è rimasto ieri invariato a 523 euro per mille litri, quello del diesel è salito a 585 euro per mille litri (+1).

Vera MORETTI

Stabilità nei carburanti, la settimana inizia senza scossoni

Nessun intoppo per gli automobilisti che devono fare benzina: la nuova settimana si è aperta, infatti, con prezzi pressoché stabili, anche a seguito della flessione dei mercati internazionali.
Ovviamente, ci sono le consuete eccezioni a livello locale, ma generalmente la situazione si presenta invariata rispetto a venerdì scorso.

Per questo motivo, le medie nazionali di benzina e diesel sono rispettivamente a 1,797 e a 1,729 euro al litro, con gpl a 0,837.
Le punte sono per la verde fino a 1,851 euro/litro, il diesel a 1,759 e il Gpl fino a 0,853.

Più nel dettaglio a livello Paese, il prezzo della benzina varia da 1,784 euro/litro di Eni all’1,798 di Tamoil (no-logo a 1,666).
Per il diesel si passa dall’1,708 euro/litro ancora di Eni all’1,729 di Tamoil (no-logo a 1,588). Il gpl, infine, è tra 0,833 euro/litro di Eni e 0,852 di IP (no-logo a 0,801).

Vera MORETTI

Dicembre di ribassi per i carburanti

Un regalo di Natale in anticipo agli automobilisti.
Dopo un mese di rialzi nei prezzi dei carburanti, infatti, il mese di dicembre si è aperto con ribassi significativi sia su benzina sia su gasolio.
A fare da apripista, questa volta è stata Esso, che ha abbassato i listini in modalità servito di 1,5 cent al litro, TotalErg di 1 e Shell di mezzo.

La buona notizia è però smorzata dal forte rincaro sul gpl da parte di Eni, che ha operato un rincaro di 2 centesimi al litro.

Le medie ponderate di verde e gasolio sono scese questa mattina di 4 millesimi, la prima a 1,810 euro al litro ed il secondo a 1,742.
Fermo il metano a 0,991.

Più nel dettaglio, a livello Paese, i prezzi della benzina vanno oggi da 1,779 di Eni a 1,792 di Tamoil e Q8, mentre il diesel si trova tra 1,705 di Eni e 1,723 di Shell.

Vera MORETTI

Carburanti stabili sul mercato nazionale

I mercati internazionali dei carburanti si presentano oggi in discesa ma, essendo modesta, non avrà effetti sulle quotazioni nazionali, che oggi si presentano piuttosto stabili e con code di assestamento da parte delle maggiori compagnie.

A fronte di questa situazione, le medie nazionali di benzina e diesel sono oggi rispettivamente a 1,788 e 1,717 euro/litro.
Le “punte” in alcune aree sono per la “verde” fino a 1,842 euro/litro e il diesel a 1,753.

Più nel dettaglio, a livello Paese, i prezzi della benzina, ovviamente in modalità servito, vanno oggi da 1,779 di Eni a 1,792 di Q8 e Tamoil, mentre il diesel oscilla tra 1,705 di Eni e 1,723 di Shell.
Il gpl, infine, è tra 0,794 euro/litro di Esso e 0,803 di IP.

Vera MORETTI

La copertura dell’Imu arriva dalle accise sui carburanti

La buona notizia della cancellazione della seconda rata dell’Imu ha un rovescio della medaglia amaro, soprattutto per gli automobilisti.
La copertura per evitare ai proprietari di immobili il pagamento dell’Imu, infatti, arriverà dall’aumento delle accise sui carburanti, che mirano a “determinare maggiori entrate nette non inferiori pari a 1.505 milioni di euro per l’anno 2015 ed a 42,2 milioni di euro per l’anno 2016“.

Nel frattempo, i prezzi dei carburanti hanno subito un rincaro, che neppure l’accordo raggiunto sul nucleare iraniano ha saputo evitare.
Se, infatti, le quotazioni internazionali hanno subito registrato un calo considerevole nei listini, a livello nazionale ciò non si è ancora verificato.

Eni aveva provveduto a ritoccare per eccesso i suoi prezzi già da sabato, con + 1,5 cent euro/litro su benzina e diesel. A seguire, anche Tamoil, Q8 e Esso hanno alzato i loro listini con + 1 cent sempre su entrambi i prodotti; TotalErg con + 1 cent sulla benzina e 0,5 sul diesel.

Le medie nazionali della benzina e del diesel, dunque, sono oggi rispettivamente a 1,784 e 1,713 euro/litro (Gpl a 0,802). Le puntè in alcune aree sono per la verde fino a 1,839 euro/litro, il diesel a 1,749 e il Gpl a 0,820.

Nel dettaglio, a livello Paese, la benzina oggi va dall’1,777 euro/litro di Eni all’1,784 di Q8 e Tamoil (no-logo a 1,651).
Per il diesel si passa dall’1,700 euro/litro ancora di Eni all’1,713 di Esso e Tamoil (no-logo a 1,573).
Il gpl, infine, è tra 0,793 euro/litro sempre di Eni e 0,802 di IP (no-logo a 0,748).

Vera MORETTI

Oltre 1000 distributori spazzati via dalla crisi

Tra i tanti settori messi in ginocchio dalla crisi c’è sicuramente quello dei gestori di impianti di distribuzione di carburanti, che, da gennaio ad oggi, sono diminuiti, su territorio nazionale, di 1.009 unità.

Per questo motivo, la Presidenza Nazionale Faib ha voluto lanciare l’allarme, sottolineando come l’aumento del peso del fisco sui carburanti e sulle imprese di distribuzione abbiano controbuito a contrarre i consumi e ad annullare i margini, spingendo così molti impianti storici alla chiusura e aumentando l’esposizione debitoria del 50% della categoria.

Martino Landi, presidente di Faib, ha voluto precisare: “Ci sono 11mila gestori che hanno accumulato debiti per mezzo miliardo di euro, rischiando di giocarsi casa. Il fisco tartassa il settore a partire dagli incrementi record della accise: in nemmeno tre anni l’accisa è stata rialzata già 5 volte, arrivando ad aumentare di quasi il 46% sul gasolio, del 29% sulla benzina e del 17% sul gpl. Oltretutto, pesa sulla categoria la spada di Damocle della clausola di salvaguardia: se non si dovessero trovare risorse per la copertura della prima rata dell’Imu – saltate per la mancata sanatoria sui giochi – si aumenteranno di nuovo le accise.
Il risultato è tragico: vendite in picchiata (-20% su 2012) e azzeramento dei margini di guadagno (sotto il 2% del prezzo finale). Abbiamo sempre chiesto una razionalizzazione ‘governata’ della rete di distribuzione: così, però, la razionalizzazione la sta facendo la crisi, in modo selvaggio e senza una logica di governo della rete, mentre le compagnie petrolifere si sottraggono da anni all’obbligo di rinnovare i contratti di gestione. Ancora più drammatica la situazione in autostrada, dove le perdite di venduto sono del 50% negli ultimi tre anni. Oltre la metà delle aree è in dissesto economico e a breve potrebbe non garantire più il servizio. E le prospettive sono nere, considerando il disimpegno delle compagnie e la rendita di posizione dei concessionari autostradali
”.

Vera MORETTI

Aumenti dei carburanti anche dalle no-logo

Ancora aumenti per quanto riguarda i carburanti.
Da giovedì, quando Eni ha messo mano ai propri listini, è iniziata un’escalation che non accenna a diminuire.
Dopo che la compagnia del cane a sei zampe ha rincarato ulteriormente i prezzi di 1 centesimo al litro per tutti i carburanti, giocano al rialzo anche Tamoil (+1 cent su benzina e diesel), TotalErg e Esso (+0,5 cent sempre su entrambi i prodotti) e Q8 (+0,5 solo sul diesel).

A fronte di questa situazione, che vede rincari anche da parte delle no-logo, le medie nazionali della benzina e del diesel sono adesso rispettivamente a 1,777 e 1,706 euro/litro (Gpl a 0,807).
Le punte in alcune aree, tutte in ascesa, sono per la verde fino a 1,827 euro/litro, il diesel a 1,735 e il Gpl a 0,833.

Più nel dettaglio, a livello Paese, in modalità servito, il prezzo medio praticato della benzina va oggi dall’1,767 euro/litro di Eni all’1,777 di Tamoil (no-logo a 1,652).
Per il diesel si passa dall’1,690 euro/litro ancora di Eni all’1,706 di Shell (no-logo a 1,572).
Il gpl, infine, e’ tra 0,796 euro/litro sempre di Eni e 0,807 di Tamoil (no-logo a 0,746).

Vera MORETTI

Assopetroli: abbassare le accise sui carburanti

Simone Canestrelli, vicepresidente di Assopetroli-Assoenergia, ha lanciato un appello molto chiaro: “Le accise, in Italia, vanno ridotte perché rendono il costo dei carburanti italiani il più alto d’Europa“.

Intervenuto in un’audizione in commissione Finanze alla Camera, Canestrelli ha voluto sottolineare che per la benzina verde il differenziale fra i prezzi industriali italiani e quelli dei Paesi dell’area euro è di sette millesimi al litro, mentre quello del prezzo alla pompa arriva a 24-25 centesimi.

Il suo intervento si è concluso con l’illustrazione dei risultati di uno studio del National Institute for Economic and Social Research, secondo il quale “in Inghilterra, a ogni aumento di quattro centesimi (in euro) si perdono 35mila posti di lavoro e si arriva a una perdita economica dello 0,1% del Pil“.

Se venisse attuata una pari riduzione del prezzo, si potrebbe incrementare l’occupazione di 70mila posti di lavoro, generando uno 0,2 % in più di Pil.

Per quanto riguarda la situazione dei carburanti di oggi, dopo il rincaro deciso dal market leader Eni, questa mattina anche le altre maggiori compagnie si sono adeguate, rincarando sia benzina sia gasolio.
In particolare TotalErg, con un incremento di 0,5 centesimi al litro sia sulla benzina sia sul diesel, Q8 cha ha alzato di 0,5 centesimi la verde e di un centesimo il gasolio, ed Esso che ha aumentato solo il prezzo della benzina di 0,5 centesimi di euro.

Le medie nazionali dei prezzi in modalità servito crescono così a 1,775 euro per la benzina, con punte arrivate 1,820 euro, e di 1,704 euro per il diesel con punte a 1,733 euro.

Vera MORETTI

Mercati tranquilli per i carburanti

Nessuna novità di rilievo oggi, ad apertura della settimana, per quanto riguarda i prezzi dei carburanti.

Se, infatti, il week-end è stato caratterizzato da stabilità sia per benzina sia per diesel, poco cambia oggi, a causa di una certa tranquillità dei mercati e prezzi raccomandati invariati.
Se, infatti, si escludono alcuni assestamenti a livello locale, la situazione, da venerdì ad oggi, è pressoché invariata.

Le medie nazionali quindi per benzina e diesel rispettivamente a 1,775 e 1,701 euro/litro, con il Gpl a 0,800 euro/litro.
Le punte in alcune aree fanno arrivare la verde fino a 1,819 euro/litro, il diesel a 1,728 e il Gpl a 0,822 euro/litro.

Più nel dettaglio, a livello Paese, il prezzo della benzina va oggi dall’1,757 euro/litro di Eni all’1,775 di Tamoil, con le no-logo a 1,634 euro/litro.
Per quanto riguarda invece il diesel, si passa dall’1,680 euro/litro di Eni all’1,701 di Tamoil, con le no-logo a 1,560 euro/litro.
Il Gpl, infine, oscilla tra 0,787 euro/litro di Eni e 0,800 di IP, Shell e Q8 con le no-logo a 0,741 euro/litro.

Vera MORETTI