FILAS per le startup innovative laziali

FILAS, Finanziaria Laziale di Sviluppo, ha promosso bandi di finanziamento alle imprese territoriali che investono nell’innovazione.

I bandi ancora aperti sono quattro, e precisamente: Spinoff e startup innovative, Co-research, Microinnovazione e Voucher, e si basano tutti su un plafond complessivo pari a 82 milioni di euro.
Per ora sono stati approvati già 475 progetti ed erogati 57,5 milioni di euro.

Ben tre realtà imprenditoriali finanziate da FILAS riguardano la ricerca del personale, del turismo e delle tecnologie delle Smart City.

La piattaforma Reclut@ della RTI Bit Media-Chioslab, nata grazie al bando Co-research, vuole favorire l’incontro tra domanda e offerta in ambito lavorativo, mentre la App Cicero, ideata da Ds Tech e finanziata con 50mila euro attraverso il bando Microinnovazione, rappresenta un “personal travel assistant” con comando vocale e un sistema di ricerca sofisticato per gestire tutte le fasi di prenotazione di un viaggio, e successiva condivisione.

La start-up Smart-I, finanziata con 100mila euro attraverso il bando Spin-off/Startup innovative, ha vinto il concorso Enel Lab e nasce da un’idea di Mauro Di Giamberardino.
Si tratta della creazione di sensori ottici intelligenti collocati sui lampioni della luce, al fine di regolare l’intensità sulla base delle effettive esigenze di traffico e dimezzare i consumi energetici dei Comuni.

Vera MORETTI

Contributo di tre milioni di euro per le pmi laziali

Tre milioni di euro: questo è l’importo che verrà stanziato a favore dei piccoli imprenditori laziali grazie ad un’iniziativa promossa da Confartigianato Imprese Latina, Artigiancassa SpA (Gruppo BNP Paribas) e Coopfidi, con il Patrocinio dell’Ordine professionale dei Commercialisti e dell’Albo dei Consulenti del Lavoro.

Si tratta di un contributo importante per aiutare le imprese che stanno soffrendo a causa della crisi e della sempre maggiore difficoltà di accesso al credito.
Gli aiuti disponibili possono essere utilizzati per richiedere finanziamenti agevolati supportati dalle cogaranzie del sistema Coopfidi, finalizzati a coprire i costi di investimenti, acquisto di macchinari e scorte, ristrutturazioni e potenziamento della liquidità.

Ad accedere al credito sono tutte le categorie di imprese, come è stato specificato ieri durante un seminario gratuito ospitato dall’Hotel Europa di Latina, da Pietro Vigilanza, direttore regionale dell’Artigiancassa e da Massimo Mastrogiacomo, presidente dell’Ordine dei dottori Commercialisti ed esperti contabili.

Vera MORETTI

Tassi di interesse: le imprese italiane perdono 2,6 miliardi

L’aumento dei tassi di interesse applicati alle imprese ha fatto schizzare la spesa delle aziende a 2,6 miliardi di euro. E’ l’allarme lanciato da Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA di Mestre: ‘dall’inizio dell’anno ad oggi i principali tassi di interesse sono cresciuti in maniera significativa. Su uno stock odierno di oltre 924 miliardi di euro di prestiti erogati dalle banche alle imprese, questa repentina impennata dei tassi ha fatto salire le spese in capo alle aziende di ben 2,6 miliardi di euro.’

Se all’inizio del 2011 i tassi di interesse applicati alle imprese raggiungevano il 3,5 %, con il duplice aumento del tasso ufficiale di sconto e l’incremento del differenziale tra titoli italiani e bund tedeschi, il tasso di interesse è salito di 1 punto, arrivando al 4,5%. Molte aziende denunciano però in questi giorni situazioni anomale in cui il tasso di interesse raggiunge anche punte record del 10%.

Questa situazione sta facendo emergere il pericolo di una nuova stretta creditizia – ha sottolineato Bortolussi – con una grossa novità rispetto al recente passato. Se all’inizio della crisi molte piccole aziende rifiutate dai grandi istituti di credito si rifugiavano presso le Banche di Credito Cooperativo o i Confidi, adesso anche queste realtà non sono più in grado, perché a corto di liquidità, di fungere da sportello-rifugio’.

Per le imprese lombarde, le più penalizzate dagli aumenti dei tassi, la spesa ha raggiunto da inizio anno un totale di 724,7 milioni di euro, ovvero 874,3 euro. Meglio è andata alle imprese laziali, che hanno speso negli ultimi 9 mesi 286, 8 milioni di euro, ovvero 618,5 euro per aziende, mentre al terzo posto troviamo l‘Emilia Romagna con 286 milioni di euro di spesa, con un incremento pro azienda di 665,7 euro.

Alessia Casiraghi