Imprenditoria del turismo femminile in forte ascesa

Si è appena tenuto, presso il Grand Hotel Villa Igiea di Palermo, il quarto forum di Terziario Donna, che ha messo in luce importanti risultati messi a segno dall’imprenditoria femminile del turismo.
Secondo una ricerca Confcommercio-Unioncamere/Isnart, infatti, il 29,7% delle imprese del settore è gestito da donne, contro un tasso medio di femminilizzazione del 21,8%, e si tratta di un trend in crescita.

In tutto, nel turismo ci sono 459 mila imprese risultate attive nel secondo trimestre 2017, che equivalgono al 7,6% del totale. Di queste, una su tre è gestita da donne, e nella totalità delle imprese che si occupano di attività ricettive, ristorative e di intermediazione turistica rappresentano più del 10% delle imprese totali.

Dall’indagine condotta emergono anche altri interessanti fattori: dal 2015 ad oggi le imprese femminili nel turismo hanno segnato un +4,9% contro una crescita complessiva della filiera pari al 4,2%, un trend a cui contribuisce soprattutto la performance del Sud.
La maggior concentrazione di imprese turistiche capitanate da donne si trova infatti nel Mezzogiorno dove sono oltre 40 mila, mentre è il Nord Est la macroarea a più alto tasso di femminilizzazione: il 31% sul totale delle imprese del turismo.
Per quanto riguarda le province più attive, nella top ten ci sono Roma, Milano, Napoli, Torino, Brescia, Salerno, Bolzano, Firenze, Verona e Genova. Sul totale delle imprese femminili nel turismo l’81,3% è attivo nella ristorazione, il 13,8% nei servizi di alloggio e il 5% nei servizi di intermediazione svolti da agenzie di viaggio e tour operator.

Vera MORETTI

Digitalizzazione imprese turistiche, bonus solo con F24 telematico

Uno dei passaggi più importanti per mettere le strutture turistiche e ricettive italiane al passo con i tempi è la loro digitalizzazione. Già molti esercenti del ramo si sono messi in moto in questo senso, ragion per cui sono molto importanti il provvedimento delle Entrate e la Risoluzione n. 85/E pubblicate il 14 ottobre scorso in materia di digitalizzazione.

Secondo il dettato delle Entrate, gli esercenti del settore turistico che hanno intenzione di usufruire del credito d’imposta per la digitalizzazione delle strutture ricettive previsto dal D.L. n. 83/2014, lo dovranno portare in compensazione insieme ad altri tributi nel modello F24, da presentare esclusivamente online all’Agenzia delle Entrate. In caso contrario, scatterà il rifiuto dell’operazione di versamento.

Il credito d’imposta è riconosciuto per i periodi d’imposta 2014, 2015, 2016 ed è pari al 30% delle spese sostenute dagli esercenti turistici per investimenti e attività di digitalizzazione, fino ad un importo massimo di 12.500 euro.

Per gli albergatori che puntano alla digitalizzazione, l’Agenzia delle Entrate ha istituito un codice tributo dedicato, il 6855. Le Entrate effettueranno controlli automatizzati su ciascun F24 ricevuto, per sincerarsi del fatto che l’importo del credito d’imposta utilizzato non sia superiore all’ammontare del credito complessivamente concesso all’impresa per la digitalizzazione. Il tutto al netto dell’agevolazione fruita attraverso gli F24 già presentati. Qualora l’importo del credito utilizzato sia superiore al beneficio residuo, il modello F24 sarà scartato e i pagamenti relativi saranno infatti considerati non effettuati.

Le imprese del turismo alla prova del nove

Il turismo dovrebbe essere il volano per far uscire l’Italia dalla crisi. Dovrebbe, perché a livello istituzionale in tanti si dimenticano della sua strategicità e le stesse imprese del turismo, spesso, fanno di tutto per respingere anziché attrarre turisti e operatori.

Rimane un dato di fatto: lo scorso anno le imprese turistiche sono tornate ad assumere e molte lo faranno anche quest’anno. Nel 2014, infatti, il 68% delle aziende italiane del turismo ha assunto del nuovo personale (mediamente da 1 a 5 persone) e per il 2015 il 47% intende farlo di nuovo, bilanciando inserimenti stabili e stagionali.

I dati sono stati rilevati nel rapporto “Work in Tourism – Future Jobs Trends in the Tourism” Industry, elaborato da Manpower relativamente a 700 aziende del turismo in 8 Paesi. La ricerca analizzar i modelli organizzativi di queste imprese, tratteggiandone le aree strategiche di sviluppo e le figure di cui necessitano per competere su un mercato sempre più digitalizzato e globalizzato.

Per quanto riguarda il settore del turismo in Italia, la ricerca sottolinea come esso sia solido e importante, ma ne tratteggia un vizio di base. A differenza di quanto accade in altri Paesi, le figure professionali del turismo assunte in Italia sono dedicate alle attività storiche del settore e si investe poco in innovazione. Nonostante le imprese siano a conoscenza dei trend del mercato turistico.

È un disallineamento singolare, che porterà per quest’anno il 54% delle nuove assunzioni in ruoli di produzione (tipicamente, per gli hotel, accoglienza, cucina e sala), nonostante gli operatori sappiano bene come i trend di mercato parlino di digitalizzazione e specializzazione. Ma figure in linea con questi trend, ossia responsabili comunicazione, social media manager, business developer e marketing specialist non sono ricercate. Qualche inserimento in più nelle aree digital, mentre all’estero le assunzioni in produzione del settore del turismo sono il 34%, mentre sono più gettonate le aree commerciali e marketing.

Alla base di questo fenomeno il fatto che solo il 15% delle aziende italiane ritiene che le risorse disponibili sul mercato del turismo corrispondano alle esigenze aziendali, a causa di importanti carenze gap linguistiche e scarse di competenze di marketing e di digital marketing.

Sempre guardando all’estero, invece, Manpower rileva che nel 57% dei casi si assumono le figure strategiche e il 35% delle aziende rileva un allineamento del mercato rispetto alle necessità aziendali.

Anche nel turismo la piaga degli abusivi

Nell’anno che, anche grazie a Expo 2015, dovrebbe rilanciare il turismo in Italia, scopriamo che nel nostro Paese, che delle attrattive turistiche fa uno dei perni per la propria economia, dobbiamo combattere contro l’abusivismo nel settore del turismo e delle agenzie di viaggio.

La denuncia è arrivata nei giorni scorsi da Fiavet, la federazione che unisce le imprese che si occupano di viaggi e turismo, secondo la quale proprio il fenomeno dell’abusivismo uccide ogni giorno un’azienda regolare.

Ecco perché Fiavet ha inoltrato un appello al governo per un intervento sulle imprese che lavorano irregolarmente nel settore del turismo. Numerosi sono infatti gli imprenditori che, in Italia, operano in questo settore con agenzie di viaggi e di servizi legati al turismo. Migliaia di professionisti del viaggio che si vedono erodere quote di mercato da una concorrenza non qualificata. Che danneggia in primis l’impresa e, di conseguenza, l’economia.

Fare impresa in Italia è già molto complicato – ha infatti detto il presidente di Fiavet, Fortunato Giovannoni -. Se gli operatori si devono anche misurare con soggetti abusivi che alimentano una concorrenza sleale la situazione diventa insostenibile”.

Non è la prima volta che Fiavet prova a porre un freno all’abusivismo nel turismo. “Ci siamo rivolti ai soggetti deputati a controllare la regolarità dell’esercizio dell’attività di Agenzia di viaggio – ha continuato Giovannoni -. Per motivi diversi, non si riesce a frenare il fenomeno”.

Da qui, l’appello di Fiavet al governo: “L’unica proposta operativamente utile a risolvere il problema è la creazione di una cabina di regia nazionale sull’anti abusivismo, dove tutte le forze pubbliche e private interessate creino un coordinamento funzionale per il monitoraggio e il controllo del settore. Fiavet come sempre è pronta a dare il suo contributo: rilanceremo al ministro Dario Franceschini la proposta già fatta di costituire una Consulta nazionale anti-abusivismo per il turismo”.

2013 di ripresa per il turismo italiano

Nonostante le previsioni “nere”, il turismo italiano, durante il secondo semestre 2013 ha registrato dati positivi, che rivelano una, seppur debole, ripresa.

L’indagine è stata condotta da Unioncamere Isnart, che ha comparato i dati relativi al primo semestre dello scorso anno, inferiori di un punto percentuale rispetto allo stesso periodo del 2012, con quelli del secondo, durante il quale è stato registrato una crescita del 4,3%.

Nel periodo gennaio-giugno 2013, infatti, sono state occupate il 34% delle camere presso le strutture ricettive italiane, mentre da luglio a dicembre ne è stata occupata quasi la metà, arrivando così al 49%.

A fronte di questi dati, il comparto del turismo ricettivo ha concluso l’anno con il 45% delle camere vendute, corrispondente a +4,4% rispetto al 2012.

Vera MORETTI

Bando per le imprese turistiche e artigiane avellinesi

Le aziende avellinesi che si occupano di turismo ed artigianato artistico, potranno usufruire di un bando pubblicato dal Gal Serinese-Solofrana.

L’obiettivo è quello di incentivare la riscoperta e la valorizzazione di antichi mestieri e botteghe storiche, oltre alle produzioni artistiche e legate al territorio.

Gli interventi ammessi al bando riguardano alcune tipologie, quali:

  • Creazione e sviluppo delle microimprese nel campo dell’artigianato artistico, tradizionale e tipico locale;
  • Creazione e sviluppo delle microimprese nell’ambito della ricettività turistica extralberghiera e della piccola ristorazione;
  • Creazione e sviluppo delle microimprese nell’ambito dei servizi al turismo.

Beneficiari del contributo sono le imprese che operano in una delle seguenti categorie:

  • artigianato artistico, tradizionale e tipico locale: microimprese iscritte all’Albo delle Imprese Artigiane e microimprese in corso di costituzione titolari di partita IVA;
  • ricettività turistica extralberghiera e piccola ristorazione: microimprese iscritte al Registro delle Imprese e microimprese in corso di costituzione titolari di partita IVA.

Per quanto riguarda le attività di ricezione turistica extralberghiera, devono occuparsi di servizi al turismo.

I comuni interessati al bando sono: Cesinali, Contrada, Forino, Montoro Inferiore, Montoro Superiore, San Michele di Serino, Santa Lucia di Serino, Santo Stefano del Sole, Serino e Solofra.

Le spese ammesse al finanziamento sono:

  • spese per la creazione e sviluppo delle microimprese nel campo dell’artigianato artistico, tradizionale e tipico locale, e riguardano interventi di ristrutturazione, rifunzionalizzazione ed ampliamento di locali esistenti, muniti di regolare autorizzazione, destinati all’attività produttiva, all’esposizione ed alla degustazione di prodotti artigianali; acquisto di macchinari, impianti ed attrezzature tecniche ed informatiche e di arredi, limitatamente a quanto è strettamente funzionale all’attività esercitata; aggiornamento tecnologico dei macchinari, delle attrezzature tecniche ed informatiche e degli impianti tecnico-produttivi, compresi investimenti per l’introduzione o l’utilizzo di fonti energetiche alternative, rinnovabili e/o per il risparmio energetico ed idrico; azioni di marketing aziendale, compresa la creazione di portali di comunicazione che consentono la promozione dell’attività artigianale attraverso la predisposizione di “vetrine telematiche”, adesione a programmi di reti telematiche, commercio elettronico.
  • spese per la creazione e lo sviluppo delle microimprese nell’ambito della ricettività turistica extralberghiera e della piccola ristorazione che riguardano interventi di ristrutturazione e rifunzionalizzazione di locali esistenti, muniti di regolare autorizzazione. Sono compresi anche gli interventi che prevedono l’introduzione o l’utilizzo di fonti energetiche alternative, rinnovabili e/o per il risparmio energetico ed idrico; acquisto di attrezzature e di arredi, limitatamente a quanto è strettamente funzionale alla tipologia di attività esercitata, preferibilmente ricorrendo a materiali tipici tradizionali; creazione e sistemazione di aree esterne, di pertinenza delle microimprese, da destinare ad attività ricreative e sportive strettamente funzionali all’attività di ricettività turistica e di piccola ristorazione; acquisto di arredi ed attrezzature per l’allestimento delle aree esterne da destinare ad attività ricreative e sportive; acquisto ed aggiornamento delle attrezzature informatiche volte al miglioramento della gestione e del marketing aziendale per la promozione dell’attività, compreso la creazione di portali di comunicazione, adesione a programmi di reti telematiche, commercio elettronico.
  • spese per la creazione e lo sviluppo delle microimprese nell’ambito dei servizi al turismo, che riguardano interventi di ristrutturazione e rifunzionalizzazione di locali esistenti destinati all’attività di servizio al turismo utilizzando prioritariamente tipologie costruttive dell’area territoriale interessata all’intervento e materiali tipici tradizionali, adottando soluzioni tecniche per il risparmio idrico ed energetico; acquisto e/o aggiornamento tecnologico dei macchinari, arredi ed attrezzature tecniche ed informatiche, limitatamente a quanto è strettamente funzionale all’attività esercitata.

Il contributo è pari al 100% per progetti con un spesa che non supera il 50.000 euro, del 75% per progetti con una spesa ammessa da 50.000, 01 Euro a 200.000 Euro e del 50% per progetti con una spesa superiore ai 200.000.
La spesa massima ammissibile per ciascun intervento non deve superare i 400.000 euro.

Le domande possono essere presentate per via telematica collegandosi al portale del Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN).
Termine ultimo per la presentazione delle domande sono le 12 del 21 gennaio 2013.

Vera MORETTI

Federalberghi Lazio: “Governo, maggior attenzione al turismo”

Imu, controlli fiscali, caro carburante, tassa di soggiorno… Anche le imprese turistiche del Lazio hanno vissuto “pericolosamente” l’estate che si sta chiudendo. Le voci che arrivano dal territorio laziale, raccolte e riportate dal presidente della Federalberghi regionale Walter Pecoraro, non sono diverse da quanto abbiamo sentito dalla viva voce dei suoi colleghi emiliano – Alessandro Giorgetti – toscano – Paolo Corchia – e Veneto – Marco Michielli.

Dagli operatori emerge chiara una preoccupazione che va al di là delle pur legittime paure derivanti da cali di fatturato e di presenze: la preoccupazione che un ministero pensato per promuovere le politiche turistiche non abbia in realtà un indirizzo chiaro su come muoversi. L’incapacità tutta italiana di fare sistema si dimostra anche in un settore vitale e cruciale come quello del turismo.

Dal presidente di Federalberghi Lazio una richiesta forte: “E’ necessaria una maggiore incisività da parte del Ministero nelle politiche governative, che da sempre è molto attento ad un’industria che ormai mostra i segni di un irreversibile declino, ma è troppo poco attento e interessato all’unico vero volano economico del nostro Paese: il turismo e le risorse culturali ed ambientali dell’Italia“. Sarà ascoltata?

Leggi l’intervista al presidente di Federalberghi Lazio Walter Pecoraro

13 mila nuove imprese turistiche ma servono nuove regole comuni per crescere

Il turismo in Italia, si sa, funziona bene. A riprova il fatto che nel 2010 l’incremento di imprese inerenti al settore è stato addirittura di 13 mila nuove aperture. Unioncamere, nel corso dell’audizione alla 10° Commissione Industria, commercio e turismo del Senato sullo schema di decreto legislativo recante il Codice della normativa statale in tema di ordinamento e mercato del turismo ha evidenziato come il 2010 si sia chiuso con 383mila imprese all’attivo per un valore di 54,4 miliardi di euro con 752mila dipendenti (pari al 6,5% di tutti gli occupati dell’industria e dei servizi).

Positive anche le nuove assunzioni: 6.600 programmate dalle imprese nel primo trimestre di quest’anno secondo il Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro. I prezzi per incentivare la domanda hanno subito un calo del 10,3% rispetto al 2008, fattore che ha tenuto buona la percentuale di arrivi nel nostro Paese ma ha dato vita ad un calo del 2,1% dei risultati globali del sistema turistico nazionale.

Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere ha commentato: “occorre competere con le peculiarità e tipicità locali, in un quadro chiaro di politiche nazionali e occorre far di tutto per porre in essere un gioco di squadra che consenta di far emergere le tipicità del territorio. Una maggiore uniformità consentirebbe anche alle Camere di commercio di rendere più significativo l’apporto che il sistema camerale può assicurare nelle singole Regioni. Le Camere stanno operando attivamente da anni, con il patrocinio del ministeri degli Esteri, Politiche agricole, Sviluppo economico, Beni culturali e Turismo, con il marchio Ospitalità italiana, diretto sia alle strutture ricettive (5.500 quelle che oggi possono vantare questo marchio), sia ai ristoranti italiani all’estero (1.100 quelli che si sono candidati a ricevere il riconoscimento). E’ quindi opportuno che tutte le iniziative in questo campo, anche quelle di natura legislativa, convergano su quello che già esiste e sta funzionando“.

Mirko Zago