Bonus 200 euro autonomi: istruzioni per richiederlo da domani 26 settembre 2022

Finalmente è arrivato il decreto attuativo che consente ai lavoratori autonomi di richiedere da domani, 26 settembre 2022, il bonus da 200 euro previsto den decreto Aiuti Bis e che gli altri lavoratori e pensionati hanno percepito a partire dal mese di luglio 2022.

Bonus 200 euro lavoratori autonomi: da domani 26 settembre è possibile presentare la domanda

Mentre molti lavoratori sono già pronti a presentare l’autodichiarazione per ricevere il bonus 150 euro previsto nel decreto Aiuti Ter ci sono molti lavoratori che ancora non hanno ricevuto il bonus da 200 euro previsto nel decreto Aiuti Bis. Ora finalmente sembra che potrà essere messo il punto. I lavoratori autonomi e professionisti da domani 26 settembre 2022 potranno fare richiesta per il bonus 200 euro.

È stato pubblicato ieri, sabato 24 settembre, il decreto attuativo, lo stesso era stato approvato già nelle settimane scorse e aveva poi dovuto superare il vaglio della Corte dei Conti. Il 20 settembre avevamo già annunciato che molto probabilmente la procedura sarebbe stata attiva dal 26 settembre, ed infatti questa data prima solo ipotizzata ora è stata confermata. Il fondo stanziato è di 600 milioni di euro.

Come richiedere il bonus 200 euro per lavoratori autonomi e professionisti?

Il Bonus 200 euro lavoratori autonomi potrà essere chiesto attraverso le piattaforme  online messe a disposizione dalle varie casse di previdenza a cui sono iscritti. I lavoratori iscritti alla Gestione Separata INPS dovranno andare sul sito INPS, mentre coloro che sono iscritti ad altre casse, ad esempio Inarcassa, Cassa Forense o altre dovranno andare sul sito delle singole casse. I lavoratori autonomi possono presentare le domande  a partire dalle ore 12:00. Naturalmente ognuno dovrà ustilizzare le proprie credenziali per accedere alla piattaforma di riferimento.

Riteniamo che nelle prime ore, a causa dell’elevato accesso, potrebbero esservi dei problemi di rallentamento dei vari siti. Per poter ottenere il Bonus da 200 euro per i lavoratori autonomi è necessaria l’autodichiarazione di non aver percepito nel 2022 un reddito superiore a 35.000 euro nel 2021. Inoltre per poter accedere è necessario avere un partita Iva aperta e attiva e aver versato almeno una quota di contributi alla cassa di previdenza.

Ingegneri e architetti, già 377 milioni da Inarcassa di finanziamenti: domande fino al 31 marzo 2022

Sono stati già erogati 377 milioni di euro da Inarcassa a favore degli ingegneri e degli architetti per i finanziamenti necessari per fronteggiare l’emergenza Covid. I fondi sono stati messi a disposizione degli iscritti dall’Ente di previdenza che assiste oltre 170 mila tra ingegneri e architetti dall’inizio della pandemia del marzo 2020. In tutto, Inarcassa ha erogato 16.500 finanziamenti a tasso zero. Ulteriori 1.550 domande, per un totale di 40 mila istanze, sono attualmente in fase di perfezionamento. È la stessa Inarcassa a rendere noti i dati sui finanziamenti concessi ai propri associati a poco meno di 10 giorni dal termine della presentazione delle domande. La scadenza è fissata infatti per il 31 marzo 2022.

Ingegneri e architetti, quali sono i finanziamenti concessi per l’emergenza Covid?

Inarcassa mette a disposizione degli ingegneri e degli architetti iscritti finanziamenti fino a 50 mila euro, con contributi in conto interessi al 100%. La restituzione dei prestiti è fissata nel periodo massimo di sei anni. Inoltre, nella seduta del 21 luglio scorso, il Consiglio di amministrazione di Inarcassa ha dato seguito alla possibilità di erogare finanziamenti a tasso zero per gli iscritti, in considerazione dei fondi ancora a disposizione. Il servizio di finanziamento viene erogato tramite la Banca Popolare di Sondrio.

Chi può presentare domanda dei finanziamenti Inarcassa anche a tasso zero?

Possono presentare domanda dei finanziamenti Inarcassa gli architetti e gli ingegneri iscritti. Sono ammissibili anche le istanze presentate da componenti o da soci di una società di professionisti e di società tra professionisti. Non vi sono limiti di età. Chi presenta domanda deve essere in regola con i certificati di regolarità contributiva al giorno di presentazione dell’istanza. Possono richiedere i finanziamenti anche gli ingegneri e gli architetti morosi. Il prestito viene concesso, infatti, ai professionisti impossibilitati a partecipare alle gare o a ottenere il saldo delle fatture o che non possano candidarsi a nuovi incarichi. In tal caso, il sostegno di Inarcassa può agevolare il professionista a ottenere il certificato di regolarità contributiva.

Per cosa si possono richiedere i finanziamenti Inarcassa?

I finanziamenti Inarcassa possono essere richiesti dagli architetti e dagli ingegneri per qualsiasi esigenza di liquidità inerente l’attività professionale nella situazione attuale di crisi. Tra le tipologie di investimenti ammissibili rientrano anche i costi di progetti e di interventi da effettuare a committenti di uno o più incarichi professionali. I finanziamenti vengono erogati anche per pagare le spese dei fornitori necessarie a portare avanti l’attività professionale. Prestiti sono concessi anche per regolarizzare la propria posizione contributiva.

Quanto si può richiedere di finanziamento a Inarcassa per la propria attività professionale e condizioni applicate

I finanziamenti richiedibili a Inarcassa vanno da un minimo di 5 mila euro a un massimo di 50 mila euro. Il prestito può avere diverse durate: di due anni, di tre anni, di quattro anni, di cinque anni o di sei anni. È richiesto un periodo di preammortamento di un anno. Le rate a rimborso del finanziamento sono mensili a iniziare dai 12 mesi successivi all’erogazione del prestito.

Quali sono le spese a carico degli iscritti a Inarcassa?

Il tasso nominale annuo, a carico di Inarcassa, è pari al 2% per gli iscritti regolari, e al 2,5% per quelli irregolari. Sono a carico di Inarcassa anche le spese di istruttoria (100 euro per prestiti fino da 5 mila euro a 15 mila euro; 150 euro per finanziamenti superiori e fino a 50 mila euro). Risultano dunque a carico di Inarcassa tutte le spese della quota interessi alla scadenza di ciascuna rata, le spese di incasso delle rate e quelle di istruttoria.

Come presentare domanda dei finanziamenti Inarcassa entro il 31 marzo 2022?

La scadenza delle domande dei finanziamenti Inarcassa per architetti e ingegneri è prevista per il 31 marzo 2022. Gli interessati devono presentare velocemente la domanda perché la Banca Popolare di Sondrio lavora le istanze in base all’ordine cronologico di arrivo e nei limiti delle risorse stanziate e residue. Per presentare la domanda è necessario entrare nell’area personale del portale Inarcassa on line, accedere con le proprie credenziali e andare nella sezione “Servizi finanziari e assicurativi”. Successivamente, l’iscritto può cliccare sul link che porta al sito della Banca Popolare di Sondrio dove sono disponibili tutte le istruzioni per la domanda dei finanziamenti e il modello stesso dell’istanza.

Pensioni: INARCASSA pronta al ricalcolo dopo la sentenza del TAR

Per effetto di una sentenza del TAR Lazio, ci sono buone notizie per gli architetti e per gli ingegneri che sono iscritti ad Inarcassa, la Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti.

Contributi Inarcassa, arriva la rivalutazione aggiuntiva per gli anni 2014 e 2015

Per gli anni 2014 e 2015, infatti, scatta per i contributi versati dagli iscritti ad Inarcassa una rivalutazione che passa dal tasso minimo dell’1,5% al tasso del 4,5%. Il beneficio, quindi, corrisponde in termini percentuali ad un tasso di rivalutazione aggiuntivo del 3% con ricadute positive non solo per la quota contributiva delle pensioni Inarcassa in essere, ma pure per le future prestazioni pensionistiche che saranno erogate a coloro che attualmente sono giovani architetti o ingegneri iscritti all’ente.

Ecco la posizione ufficiale di Inarcassa sulla sentenza del TAR Lazio

Sulla sentenza del TAR Lazio, Inarcassa con una nota ha posto l’accento sul fatto che con il pronunciamento da parte del Tribunale Amministrativo Regionale è stato comunque ribadito quello che è il principio di autodeterminazione delle Casse privatizzate. Con il tasso di capitalizzazione dei contributi versati che può essere innalzato, su delibera da parte del Comitato Nazionale dei Delegati, ma a patto che venga rispettato per il sistema previdenziale l’equilibrio di lungo periodo. L’Assemblea di Inarcassa aveva deciso per la rivalutazione nell’ottobre del 2014 ottenendo però il diniego da parte degli Organi vigilanti. Un diniego che però il TAR Lazio ha giudicato illegittimo.

Ricalcolo dei trattamenti Inarcassa, ecco tutti i benefici per gli iscritti e per i relativi superstiti

Nel momento in cui la sentenza del TAR Lazio sarà definitiva, Inarcassa procederà al ricalcolo dei trattamenti già liquidati a partire dal mese di gennaio del 2015 e con decorrenza l’1 febbraio del 2015. E questo a favore non solo degli iscritti, ma anche dei relativi superstiti a fronte di una rivalutazione che, inoltre, andrà ad interessare anche eventuali quote di supplemento liquidate sempre a partire dal 2015.

Federarchitetti scrive a Giuseppe Santoro

Federarchitetti ha voluto inviare una lettera a Giuseppe Santoro, nuovo presidente di Inarcassa, nella quale l’Associazione ha voluto porre l’attenzione su alcuno aspetti considerati particolarmente urgenti ed importanti.

Tra questi, Federarchitetti ha dimostrato di apprezzare, da parte del nuovo Consiglio di Amministrazione, “la volontà di promuovere azioni rivolte alla diffusione della Conoscenza degli organismi controllati ed interpretiamo, quale comune volontà, un deciso orientamento affinché ogni attività di questi enti sia indirizzata unicamente al sostegno della professione, con piena e totale trasparenza degli atti e con rigetto di percorsi non pertinenti che possano creare confusione di ruoli a discapito della intera categoria”.

Gli architetti hanno inoltre dato la loro approvazione all’ipotesi condivisa di moltiplicare le azioni a favore degli iscritti disagiati o in difficoltà, con interventi di protezioni ai figli disabili, sostegno a professionisti non autosufficienti, sanzioni ridotte a quelli in difficoltà.

Federarchitetti, nella sua missiva, appare favorevole alla costituzione di una Cassa Integrazione Guadagni, “cui suggeriamo una parallela attenzione verso l’idea di un sostegno all’accesso al regime pensionistico, ossia un’anticipazione ‐ opzionale ‐ quale mini‐liquidazione, nostro specifico tema programmatico”.

Per quanto riguarda il recepimento della legge per la compensazione tra crediti d’imposta e debiti previdenziali, viene ritenuto necessario “abbassare ulteriormente le sanzioni e condizionarle ad un congruo preavviso, oltre a consentire, a fronte di garanzie, piani di rientro delle morosità più attinenti alle singole posizioni previdenziali”.

Vera MORETTI

Da Federarchitetti un documento per il rinnovo del Comitato delegati Inarcassa

Gli architetti italiani hanno elaborato un documento programmatico (clicca qui per scaricarlo) per la gestione Inarcassa nel quinquennio 2015-2020. La Cassa di Previdenza e Assistenza Ingegneri ed Architetti rappresenta infatti uno dei pilastri fondanti durante e dopo il percorso professionale di ciascun iscritto.

Secondo Federarchitetti le pressioni, anche concitate nel corso degli anni, prodotte da associazioni, ordini, iscritti, hanno sensibilmente migliorato i servizi erogati, mitigando la burocraticità di gestione, spesso vessatoria nei confronti degli aderenti.

Molto resta ancora da fare, dicono gli architetti, perché Inarcassa acquisisca un ruolo che possa essere di “accompagnamento” alle molte esigenze sociali di assistenza che la società richiede in modo sempre più pressante.

Nell’esercizio del proprio ruolo istituzionale di tutela sindacale, Federarchitetti ha anticipato e denunciato le molte distorsioni che ancora ci sono nel settore delle libere professioni, proponendo quanto resta da fare, ma ha anche sostenuto quanto possa essere più efficiente un’attività improntata all’azione sinergica tra Inarcassa, Sindacati ed Ordini professionali.

Nonostante questo impegno, prevalgono ancora tendenze al protagonismo che continuano a penalizzare le categorie di architetti ed ingegneri. Federarchitetti, nell’interesse dei liberi professionisti e in sintonia con quelli del Paese, vuole raccogliere le forze più attente e sensibili sulla linea di un proprio programma di intenti, perché la prossima struttura di Inarcassa attivi tutte le misure individuate, in modo che gli iscritti possano vedere in essa un supporto affidabile su cui contare.

In tal senso è stato articolato il documento programmatico dei candidati di Federarchitetti presenti nelle diverse province, al quale gli architetti auspicano la maggiore adesione possibile. Il documento rappresenta un contributo operativo del quale il futuro Comitato dei Delegati dovrà prendere atto al fine di attivare quelle riforme necessarie per rendere Inarcassa meno aliena e più sostenibile rispetto gli interessi economici e sociali dei liberi professionisti.

Gli iscritti ad Inarcassa scrivono al futuro Governo

Gli architetti e gli ingegneri iscritti ad Inarcassa, oltre 165.000, hanno voluto farsi sentire, ora che il clima elettorale è entrato nel vivo, ed esternare le aspettative che ripongono nel futuro Governo.

La categoria ha elaborato un piano “strutturale e strategico di investimenti che abbia una adeguata copertura finanziaria“.
In concreto, viene chiesto che, per un decennio, venga impiegato almeno il 4% del PIL per la ripresa economica italiana, al fine di contrastare la sempre crescente disoccupazione, ma anche per rivalutare l’enorme patrimonio pubblico e privato del Belpaese.

Nel dettaglio, architetti ed ingegneri chiedono:

  • la riqualificazione strutturale, energetica e architettonica del patrimonio edilizio esistente;
  • la completa ristrutturazione delle infrastrutture urbane ed interurbane;
  • il riuso o la sostituzione del costruito esistente dismesso;
  • la demolizione del costruito abusivo;
  • il recupero e la valorizzazione del paesaggio;
  • la reale razionalizzazione dell’uso delle fonti non rinnovabili;
  • l’incentivazione degli investimenti privati;
  • la razionalizzazione degli iter autorizzativi e lo snellimento delle procedure.

Viene richiesto, inoltre, che sia modificata la normativa per gli aspetti che riguardano le modalità affidamento degli incarichi professionali, formalmente definiti “appalto dei servizi di ingegneria”. In particolare si chiede che gli appalti vengano affidati esclusivamente in base alla qualità dell’offerta e non al prezzo.

Un pensiero va anche alla Pubblica Amministrazione, “invitata” a dedicarsi unicamente nello svolgere il suo ruolo di programmazione e di controllo delle Opere Pubbliche, eliminando la presenza di strutture tecniche di progettazione permanenti, delle quali spesso non è chiara la necessità.
Secondo la categoria, deve essere vietato, ai dipendenti pubblici, di praticare qualsiasi attività di libera professione oltre al proprio lavoro dipendente.

Nel testo presentato dagli iscritti ad Inarcassa si legge: “Il pubblico dipendente, che già gode di tutte le garanzie giustamente destinate al lavoro subordinato, può oggi svolgere altri lavori oltre a quello per il quale è stato assunto. E questo è inaccettabile perché com’è ben noto, al di là di qualsiasi altra considerazione, il secondo lavoro viene spesso svolto a discapito di quello principale e in pesanti situazioni di conflitto d’interesse malamente mascherate. Proprio per questa ultima considerazione, anche a coloro che svolgono l’attività in status di part-time, pur consentendo lo svolgimento di altre attività nel tempo residuo, deve essere assolutamente vietata qualsiasi attività libero professionale“.

Vera MORETTI

Inarcassa chiede di investire per crescere

La crisi non può passare se l’economia del Paese rimane stagnante.

Per questo, può essere fondamentale, anche in questo periodo difficile, investire in innovazione e cercare di creare opportunità di lavoro per i giovani.
Anche Inarcassa, la Cassa nazionale di previdenza e assistenza per ingegneri e architetti liberi professionisti, la pensa in questo modo e, per questo, chiede maggiori investimenti.

In una nota redatta dalla stessa cassa previdenziale si legge che “bisogna restituire all’Italia l’occasione di una crescita economica e sociale di qualità, attraverso la progettazione e la realizzazione delle piccole e grandi opere“. Queste parole si traducono in una necessità reale ed oggettiva di aumentare investimenti che possano favorire la formazione e, di conseguenza, la creazione di nuove opportunità di lavoro.

Queste tematiche verranno affrontate mercoledì 28 novembre durante il dibattito “Il mestiere del costruire” previsto a Roma, perché “l’offerta dei liberi professionisti e la domanda, che si auspica crescente anche per gli effetti della recente riforma Fornero, non potranno che divenire complementari“.

Vera MORETTI

Approvata dal Ministero del Lavoro la riforma di Inarcassa

E’ ormai definitiva la riforma di Inarcassa, poiché è stata approvata, dopo un periodo di “prova”, ovvero lo stress test voluto da Elsa Fornero, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

Paola Muratorio, la presidentessa di Inarcassa, la cassa previdenziale di ingegneri ed architetti iscritti all’albo, ha commentato questa svolta con entusiasmo: “Il nostro contributivo è una rivoluzione che ci pone all’avanguardia di molti paesi europei. Grazie a un sistema innovativo raggiungiamo una sostenibilità strutturale, ossia un equilibrio permanente dei conti, tra entrate e uscite previdenziali a garanzia di tutti gli iscritti, giovani e anziani“.

La riforma, infatti, segna il passaggio al metodo contributivo e la sostenibilità a 50 anni e riconosce previdenza ed assistenza, coniugandola con l’equilibrio economico e finanziario della Cassa.

Tutte le aspettative presenti nel sistema previdenziale attuale sono state salvaguardate, a partire dal mantenimento della pensione minima sia per gli iscritti meno abbienti che per le situazioni meritorie, fino al riconoscimento di un accredito figurativo relativo alle contribuzioni ridotte degli iscritti giovani. Presenti anche la flessibilità di uscita pensionistica e la pensione volontaria aggiuntiva per chi intende migliorare il proprio profilo previdenziale.

Si tratta, in definitiva, di misure in grado di proteggere gli iscritti più anziani ma al contempo di migliorare il profilo previdenziale ai più giovani.
La flessibilità riguarda anche la pensione: è possibile ritirarsi dalla professione a 63 anni, se è stata maturata un’anzianità contributiva di 35 anni, ma è anche concesso di lavorare fino a 70 e ricevere, in questo caso, un trattamento migliore.

Paola Muratorio ha commentato: “La nostra riforma chiama gli iscritti a un ruolo più attivo e consapevole rispetto alle leve da utilizzare per la costruzione della propria pensione, valorizzando la specificità di ingegneri e architetti liberi professionisti e le caratteristiche del sistema di riferimento delle Casse“.

Vera MORETTI

Federarchitetti e le perplessità sulla Fondazione di Inarcassa

Federarchitetti torna a esprimere la sua forte perplessità circa l’opportunità della costituzione, da parte di Inarcassa, di una Fondazione del tipo “di partecipazione”. Già nel marzo scorso, infatti, il Sindacato nazionale architetti liberi professionisti aveva infatti scritto una lettera al ministero del Lavoro sollevando dubbi sulla legittimità alla costituzione, da parte di Inarcassa, di una Fondazione di Partecipazione con caratteristiche di rappresentanza sindacale.

L’organo di Previdenza degli architetti ha infatti deliberato di impiegare risorse di notevole entità, oltre 300mila euro, per svolgere azioni di sostegno alla professione assumendo così le caratteristiche di organo di rappresentanza ai livelli istituzionali e sindacali, a mezzo della creazione, a detta di Federarchitetti, “di un Ente privo delle necessarie prerogative di assetto democratico deliberante“.

Un organismo con prerogative verticistiche ed unilaterali che, a parere di Federarchitetti, costituisce una impropria entità supplementareche genera ulteriore confusione nel quadro già frammentato delle professioni, trascurando l’occasione per promuovere un’azione coerente e concertata tra gli organi istituzionali, ordinistici, previdenziali e sindacali delle categorie di ingegneri ed architetti“.

Federarchitetti, quindi, avverte forti perplessità per un concreto esito degli obiettivi dichiarati “anche in riferimento alle risultanze di bilancio della spesa prevista, ravvisando divergenze con le competenze e finalità dell’Ente Previdenziale ed il configurarsi di caratteristiche antisindacali dell’iniziativa“.

Il Sindacato nazionale architetti liberi professionisti torna quindi a sollecitare le istituzioni competenti, il Ministero del Lavoro e la Prefettura di Roma, ad una valutazione di quanto evidenziato negli ultimi mesi.

Inarcassa in tour in Italia

di Vera MORETTI

Sono previsti, per gli iscritti ad Inarcassa, la cassa di previdenza per ingegneri ed architetti liberi professionisti, alcuni incontri in giro per l’Italia per chiarire alcuni aspetti del decreto Salva Italia.

A questo proposito, Paola Muratorio, che di Inarcassa è presidente, ha dichiarato: “Inarcassa si prepara a varare la riforma necessaria per rispondere alla sostenibilità a 50 anni richiesta dal decreto ‘Salva Italia’. E’ importante già da questo momento che gli associati siano informati tenuto conto anche dell’importanza che il risparmio previdenziale riveste per assicurare future pensioni adeguate“.

Il primo incontro, dal titolo “Sostenibilità a 50 anni“, è avvenuto venerdì 30 marzo a Vercelli ma altri ne seguiranno, e precisamente nelle città di Padova, 4 aprile; Arezzo, 5 aprile; Pescara, 13 aprile; Avellino, 18 aprile; Brindisi, 19 aprile; Reggio Calabria, 4 maggio.

Questo perché il decreto 201 del 6 dicembre 2011 ha imposto alle casse professionali di adottare entro il 30 settembre prossimo misure che possano assicurare l’equilibrio tra entrate contributive e spesa per prestazioni pensionistiche secondo bilanci tecnici riferiti a un arco temporale di cinquant’anni.
Qualora queste garanzie fossero assenti, la legge prevede l’introduzione del metodo di calcolo contributivo in forma pro rata con decorrenza 1 gennaio 2012.