Imprese agricole e agroalimentari: arriva il credito di imposta del 40%

Arriva il credito di imposta del 40% per le imprese agricole e agroalimentari. Si tratta dell’incentivo per il commercio elettronico delle due tipologie di imprese agricole che può arrivare al 40% per gli anni 2021, 2022 e 2023. Il limite ammissibile è pari a 50 mila euro all’anno, secondo quanto prevede il comma 131 dell’articolo 1, della legge numero 178 del 2020 (legge di Bilancio 2021). La misura va a sostegno, in particolare, dello sviluppo del commercio elettronico e del made in Italy.

Credito di imposta del 40% per imprese agricole e agroalimentari: i riferimenti normativi

A disciplinare il credito di imposta del 40% a favore delle imprese agricole e agroalimentare per le strutture informatiche del commercio elettronico è il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate numero 174713 del 20 maggio scorso. Le risorse messe a disposizione delle imprese ammontano a 15 milioni di euro per tutto il triennio 2021-2023, pari a 5 milioni di euro all’anno.

Bonus 40% delle spese sostenute da imprese agricole e agroalimentare: per cosa si può ottenere il credito di imposta?

Ammesse al credito di imposta del 40% sono le imprese agricole e agroalimentari. Il bonus può essere richiesto anche dalle cooperative o dai consorzi che aderiscono alle “Strade del vino”, come previsto dalla lettera a), del comma 1, dell’articolo 2, della legge numero 268 del 1999. Le spese ammissibili riguardano le infrastrutture informatiche per realizzare il commercio elettronico delle imprese agricole.

Quali sono le spese ammesse al credito di imposta del 40% a favore delle imprese agricole?

Più nel dettaglio delle spese ammesse al credito di imposta, per ottenere gli incentivi è necessario fare investimenti per:

  • migliorare le potenzialità delle vendite a distanza verso compratori che si trovino al di fuori del territorio italiano;
  • creare depositi fiscali virtuali all’estero, la cui gestione è a carico di organismi associativi;
  • migliorare gli accordi con gli spedizionieri doganali;
  • infine portare avanti progetti e investimenti che possano incrementare le esportazioni mediante software, tecnologie, sistemi di sicurezza e sviluppo di database.

Credito di imposta alle imprese agricole per il commercio elettronico: come viene calcolato l’incentivo?

Il credito di imposta delle spese ammissibili sostenute dalle imprese agricole per favorire il commercio elettronico  si calcola nella percentuale del 40% per:

  • gli investimenti ammissibili effettuati nel limite di 50 mila euro per le piccole e medie imprese che operano nella produzione primaria dei prodotti agricoli;
  • le spese nel limite di 25 mila euro effettuate dalle grandi imprese che operano nella produzione primaria;
  • gli investimenti effettuati dalle piccole e medie imprese agroalimentari nel limite di spesa di 50 mila euro.

In tutti e tre i casi, la percentuale del 40% e il limite delle spese ammissibili è da ritenersi per ciascuno degli anni dal 2021 al 2023.

Credito di imposta alle imprese agricole e agroalimentare: la comunicazione all’Agenzia delle entrate

Per usufruire del credito di imposta del 40% sulle spese per favorire il commercio elettronico delle imprese agricole, le imprese devono inviare comunicazione all’Agenzia delle entrate. La comunicazione per le spese sostenute nel 2021 va inviata a partire dal 20 settembre fino al 20 ottobre prossimi. Per le spese effettuate nel 2022, le imprese dovranno inviare comunicazione all’Agenzia delle entrate dal 15 febbraio al 15 marzo.

Bonus fiscali tra E-Commerce ed agricoltura, la mappa degli incentivi

 

Dal 2021 fino al 2023, ecco il credito di imposta per l’E-Commerce nel mondo agricolo. Un autentico bonus fiscale per l’agricoltura che guarda alle nuove tecnologie e ai nuovi mercati. Con il commercio elettronico agevolato anche le imprese agricole e agroalimentari potranno trarre beneficio. Si tratta di 50.000 euro di credito di imposta agevolato. Questo ciò che è stato introdotto per il triennio prima citato, con il credito di imposta del 40% fino al tetto massimo di 50.000 euro.

Come funziona il credito di imposta per l’E-Commerce nel settore agricolo ed agroalimentare

Il credito d’imposta offerto alle imprese agricole ed agroalimentari è pari al 40%. E sarà concedibile per gli anni dal 2021 al 2023. Il tetto massimo ammissibile è pari a 50.000 euro all’anno. Lo ha previsto la Legge di Bilancio 2021 ma pochi sanno di cosa si tratta.

Infatti la misura ha visto i natali  con la legge n° 178/2020, precisamente con l’articolo 1 comma 131. I legislatori hanno deciso di estendere alle reti di imprese agricole e agroalimentari questo benefit già aperto in altri settori dove il commercio elettronico è da anni assai diffuso.  L’assegnazione del credito di imposta scatterà nel momento in cui i richiedenti dimostrino i progetti di realizzazione delle infrastrutture informatiche indirizzate verso il commercio elettronico, o di ampliamento  di quelle già pre-esistenti.

Con un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini emanato lo scorso  20 maggio 2022 (il n° 174713/2022, ndr), vengono definiti nel dettaglio tutti i criteri e le modalità di applicazione del beneficio.  E naturalmente vengono spiegate nello specifico le modalità di fruizione del bonus.

Il modello con cui richiedere l’incentivo

Le risorse disponibili sono in totale 15 milioni di euro, suddivise sempre in tre annualità da 5 milioni cadauna. Nel provvedimento dell’Agenzia delle Entrate sopra citato, viene anche definito il modello da utilizzare. Il nome del modulo è  “Comunicazione delle spese per la realizzazione o l’ampliamento di infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento del commercio elettronico”. Naturalmente insieme al modulo anche tutte le relative istruzioni utili ai potenziali richiedenti per espletare nel miglior modo possibile la procedura.

Le Entrate sottolineano che per le spese sostenute nello scorso anno, i termini per l’invio del modello di comunicazione sopra citato sono tra il 20 settembre ed il 20 ottobre del 2022.

 Quali sono gli investimenti agevolabili per ottenere il bonus

Come si legge nella versione telematica del quotidiano Italia Oggi, non tutti gli investimenti che una azienda può effettuare sono agevolabili. E c’è un elenco dettagliato di ciò che gli interessati possono fare per ottenere il bonus. Infatti tra gli investimenti agevolabili ci sono:

  • Le spese per il miglioramento delle reti di vendita a distanza per la clientela residente fuori dal territorio nazionale;
  • Le spese per eventuali aperture di banche fiscali all’estero per aziende operanti in Italia ma gestite sotto forma di organismo associativo;
  • I costi per strumenti necessari per gli oneri fiscali doganali;
  • Tutte le spese relative a progetti di investimento per ampliamento delle attività collegate all’export.

Imprese agricole, due novità: ristori da 15mila a 100mila euro e domande contributi innovazione dal 23 maggio

Due novità interessano le imprese agricole. La prima è una notizia dell’ultima ora relativa a ristori dell’Unione europea alle imprese del settore che siano state danneggiate dagli aumenti dei prezzi delle materie prime e delle fonti di energia. Le risorse per assicurare i ristori alle imprese sarebbero assicurate da una quota di investimento del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr). La seconda novità è la presentazione delle domanda di contributi a fondo perduto per gli investimenti innovativi a partire da domani, 23 maggio 2023.

Fondi Feasr per i ristori degli agricoltori: di cosa si tratta?

I ristori degli agricoltori assicurati dai fondi Feasr sono stati proposti dalla Commissione europea nella giornata del 20 maggio scorso per far fronte alle difficoltà delle imprese del settore. Si tratterebbe di pagare un contributo una tantum alle aziende agricole e agroalimentari danneggiate dalla crescita dei prezzi. In particolare, l’aumento dei costi si registra sia sulle fonti di energia che su particolari prodotti utilizzati, come i mangimi e i fertilizzanti. Le risorse per i ristori saranno ricavate dal 5% del totale della dotazione dei fondi Feasr per il biennio 2021 e 2022.

Ristori alle imprese agricole e agroalimentari, per cosa saranno assicurati e da quando le domande?

I ristori dovranno dunque assicurare un sostegno diretto alle imprese agricole e agroalimentare. Secondo le stime della Commissione europea, lo stanziamento per gli aiuti alle piccole e medie imprese agricole si aggira a circa 1,4 miliardi di euro per tutti i Paesi membri dell’Unione europea. Le imprese beneficiarie potrebbero ricevere contributi a fondo perduto nelle seguenti misure:

  • fino a 15 mila euro per le imprese agricole;
  • entro i 100 mila euro per le piccole e medie imprese che svolgono l’attività nella trasformazione, nella commercializzazione e nello sviluppo di prodotti agricoli.

Il Framework della Commissione europea prevede che i pagamenti dei ristori alle imprese agricole arrivino entro il 15 ottobre 2022.

Contributi a fondo perduto per l’innovazione delle imprese agricole, domande da domani

La seconda misura è di immediata attuazione. Riguarda la richiesta dei contributi a fondo perduto per le imprese del settore agricolo al fine di effettuare investimenti innovativi. Ammesse ai finanziamenti sono le micro e le piccole e medie imprese che svolgano attività nella trasformazione e nella commercializzazione dei prodotti agricoli. Sono escluse dai finanziamenti le imprese che vogliano investire in innovazione ma che abbiano ad oggetto in via esclusiva la produzione agricola primaria e non la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli. Si tratta del regime di aiuti e di incentivi previsti dal decreto direttoriale del 13 maggio 2022. In particolare, il ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) ha stanziato 5 milioni di euro a favore del Fondo per gli investimenti innovativi delle aziende dell’agricoltura.

Finanziamenti e contributi a fondo perduto imprese agricole: quali sono le spese ammissibili?

Per gli investimenti innovativi delle imprese agricole è previsto un mix di incentivi. Infatti, si possono ottenere agevolazioni nella formula di contributi a fondo perduto fino alla percentuale del 40% delle spese ammissibili e finanziamenti agevolati. In particolare, il contributo a fondo perduto standard è del 30% calcolato sulle spese ammissibili; il contributo aumenta al 40% per i beni compresi negli allegati A e B della legge numero 232 del 2016. Il limite del contributo per ogni imprese che ne faccia richiesta è fissato a 20 mila euro.

Quali sono le spese ammissibili dei contributi a fondo perduto e finanziamenti alle imprese agricole?

Le spese ammissibili riguardano l’acquisto di beni strumentali, sia materiali che immateriali. L’elenco dei beni acquistabili è presente negli allegati A e B della legge numero 232 del 2016. Le imprese potranno presentare istanza di richiesta dei contributi sia per i beni appartenenti all’Allegato A che per quelli dell’Allegato B.

Requisiti per l’ammissibilità delle spese ai fini dei contributi a fondo perduto delle imprese agricole

L’acquisto dei beni compresi nei due allegati deve, in ogni modo, rispettare i requisiti di ammissibilità previsti per i contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati a favore dell’innovazione delle imprese agricole. In particolare, gli investimenti devono assicurare che:

  • le spese siano inerenti ai processi di trasformazione o di commercializzazione dei prodotti dell’agricoltura;
  • l’investimento deve essere avviato e concluso entro i dodici mesi successivi alla data di presentazione dell’istanza;
  • gli investimenti devono essere mantenuti per almeno tre anni a decorrere dal giorno di erogazione dei contributi a fondo perduto.

Contributi a fondo perduto imprese agricole, come presentare domanda?

La domanda dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti per investimenti innovativi in agricoltura si può presentare a decorrere dalle ore 10:00 di domani, 23 maggio. La scadenza è fissata per le ore 17:00 del 23 giugno prossimo. Ogni impresa può inoltrare al Mise una sola istanza di concessione del contributo. Le domande verranno valutate secondo l’ordine cronologico di arrivo. Dopo la presentazione della domanda di concessione, la richiesta di erogazione del contributo dovrà essere presentata dal 30 settembre 2022 al 30 settembre 2023. Anche in questo caso, le domande verranno valute secondo l’ordine cronologico di presentazione. È infine possibile chiedere l’erogazione a titolo di anticipazione dell’incentivo di una quota pari al 50% del contributo concesso.

 

 

Incentivi imprese agricole, al via il fondo investimenti innovativi

Incentivi imprese agricole al via la possibilità di richiedere i contributi del fondo per investimenti innovativi, ecco tutte le informazioni.

Incentivi imprese agricole, in cosa consiste il contributo

Gli incentivi imprese agricole sono ormai una realtà. Infatti queste imprese, insieme al settore turistico e alberghiero, hanno maggiormente sofferto delle restrizioni da Covid-19. Così il Ministero dello sviluppo economico ha messo in campo un decreto che disciplina le modalità di erogazione dei contributi di cui il ministro Giancarlo Giorgetti dichiarato che sono stati messi a disposizione 5 milioni di euro.

Ma si ricorda che gli incentivi saranno erogati a fondo perduto per l’acquisto e l’istallazione di nuovi beni strumentali, immateriali e materiali. Tali nuovi beni devono essere esclusivamente utilizzati nelle sedi e negli stabilimenti delle imprese situati in Italia. Quindi non fanno parte le eventuali filiali che hanno sede all’estero o in paesi differenti dal territorio nazionale.

A chi si rivolge il fondo?

Il fondo è rivolto alle imprese che si occupano della produzione agricola primaria, della trasformazione di prodotti agricoli e della commercializzazione dei prodotti agricoli. Tuttavia per presentare la domanda, occorre che le imprese:

  • siano micro, piccola o media dimensione;
  • avere la sede legale nel territorio nazionale;
  • siano regolarmente costituite ed iscritte come attive nel Registro delle imprese, sezione speciale imprese agricole, della Camera di Commercio territorialmente competente;
  • non risultare in situazione di difficoltà;
  • essere in pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;
  • non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegittimi o incompatibili dalla Commissione europea.

Inventivi imprese agricole, quando presentare la domanda

Le domande per l’accesso al contributo può essere presentata dal 23 maggio fino al 23 giugno 2022. Quindi c’è tempo un mese per poter aderire alle agevolazioni del Fondo per in Investimenti innovativi alle attività di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. Le domande possono essere presentate tramite pec, inviando il modulo di domanda allegato al decreto, firmato in tutte le sue parti.

L’indirizzo a cui inviare la domanda è contributofia@pec.mise.gov.it. Le domande vanno presentate da lunedì 23 maggio 2022 ed entro il 23 giugno 2022. Inoltre la domanda deve essere firmata digitalmente dal titolare dell’impresa o dal legale rappresentante.

Infine ciascuna impresa agricola può presentare un’unica domanda di concessione del contributo, la presentazione di una ulteriore domanda prima dell’adozione del provvedimento di concessione di ed entro i termini di chiusura dello sportello per la presentazione delle domande, implica la rinuncia alla precedente domanda.