Concorso Inail 75 infermieri, scadenza il 6 settembre

Pubblicato il 23 agosto il bando di concorso Inail per 75 infermieri. C’è poco tempo però per la presentazione della domanda, i termini infatti scadono il 6 settembre alle ore 17:00 e quindi non c’è il canonico mese disponibile per la presentazione della candidatura.

Concorso Inail 75 infermieri: requisiti

Il concorso Inail 75 infermieri è in realtà una procedura comparativa, non si tratta quindi di un vero e proprio concorso, diventano quindi essenziali i titoli che consentono di avere un punteggio elevato.

La domanda potrà essere presentata accedendo alla piattaforma per l’inoltro disponibile al sito https://www.inail.it/cs/internet/istituto/amministrazione-trasparente/bandi-di-concorso/ammt-concorso-bando-75-infermieri-tdeterminato.html

Per poter accedere è necessario avere un codice di identità digitale, può trattarsi di Spid, Cie o CNS.

La domanda potrà essere inoltrata da coloro in possesso del titolo di infermiere, inoltre è necessario avere:

  • cittadinanza italiana o di uno degli Stati Membri dell’Unione Europea;
  • godimento dei diritti civili e politici;
  • idoneità fisica all’impiego;
  • non aver riportato condanne penali;
  • non essere stato destituito da pubblici uffici;
  • non essere stato dispensato dall’impiego presso una PA;
  • essere in regola per quanto riguarda gli obblighi di servizio militare.

Come avviene la valutazione dei titoli

La procedura prevede in primo luogo la valutazione dei titoli, quindi voto conseguito alla laurea, ma anche master di primo e secondo livello, corso universitario di formazione di alto livello.

Sono inoltre valutate le esperienze pregresse, tra cui aver prestato servizio presso l’INAIL o presso altri enti pubblici.

Infine i candidati dovranno sostenere un colloquio.

La commissione avrà a disposizione u n totale di 100 punti, di questi massimo 20 concessi nella valutazione dei titoli, massimo 40 punti saranno attribuiti nella valutazione e valorizzazione delle esperienze pregresse e, infine, ulteriori 40 punti per il colloquio orale.

Il colloquio si intende superato con un punteggio minimo di 24/40.

Coloro che risulteranno idonei vincitori, otterranno un contratto a tempo determinato.

 

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Parco Ludo & Felix: previste 3.500 assunzioni. Come candidarsi?

Ci sono grandi numeri per il nuovo parco tematico che a breve dovrebbe prendere vita in Italia e già sono in tanti ad aver inviato le proprie candidature, si tratterà infatti del più grande parco tematico in Italia. Le sue dimensioni saranno maggiori di quelle di Disneyland.

Nasce in Italia il parco tematico più grande d’Europa: Ludo & Felix

L’obiettivo è aumentare il flusso turistico nella zona del casertano, dove sorgerà il parco tematico. Si tratta di una grande opportunità perché inserito all’interno dei progetti del PNRR i cui fondi, come più volte sottolineato, devono essere usati anche per aiutare lo sviluppo del Sud Italia.

Il parco tematico occuperà un’area di 100 ettari di terreno, in provincia di Caserta, in particolare nel comune di Maddaloni, nella zona dell’ex cava Cementir. Per capire l’estensione basti pensare che Disneyland a Parigi ha un’estensione di 58 ettari, leggermente più piccolo è Gardaland cioè il parco tematico più grande d’Italia.

Il complesso sarà diviso in due parti, 40 ettari di terreno saranno dedicati al parco divertimenti, i restanti 60 ettari saranno invece destinati al parco culturale Felix. Proprio per questo il complesso attualmente è individuato come Ludo & Felix, nome che probabilmente sarà confermato anche al momento dell’apertura. Per quanto riguarda l’impegno economico, sarà in parte privato e in parte pubblico, le risorse provengono dai fondi PNRR per un ammontare di 270 milioni di euro e da privati, cioè dalla società Felix SRL il cui Amministratore Unico delegato è Iula Agosto che stanzierà 130 milioni di euro.

Cosa ci sarà nel parco Ludo & Felix?

La ricaduta sul territorio sarà ampia, infatti, spiega l’ideatore Filippo Ferdinando Gustavo Vettone, il 40% del parco sarà destinato ad azionariato popolare e gli utili saranno assegnati alle istituzioni locali per essere nuovamente investiti nella provincia di Caserta. Ludo & Felix sarà un parco innovativo e ipertecnologico, attento alla sostenibilità ambientale. Particolare attenzione sarà posta alla sicurezza del parco giochi, non mancheranno gli esercizi commerciali. Un’area di 10 ettari sarà infatti dedicata a 20 fiere internazionali nei vari settori merceologici. La zona Felix dedicata alla cultura prevede invece un vero melting pot con la ricreazione di 20 città internazionali con una particolare attenzione all’esperienza sensoriale attraverso la riproduzione anche di odori e suoni. Ci sarà inoltre una zona centrale di un ettaro realizzata come palcoscenico e servirà come punto di riferimento per i giovani artisti della zona che potranno esibirsi gratuitamente.

Altra attrazione importante sarà il cinema IMAX che prevede un pubblico fino a 1000 persone che potranno avere una vera esperienza immersiva.

Profili ricercati nel parco Ludo & Felix: come candidarsi?

Già ora si è alla ricerca di numerosi profili professionali, in base alle notizie ora note nel parco, tra indotto e servizi “diretti”, dovrebbero esservi 3.500 assunzioni. Di queste 1.500 dovrebbero essere assunzioni dirette e 2.000 collegate all’indotto.

Tra le figure ricercate vi sono: coordinatori, addetti a casse e accoglienza, addetti al servizio di ristorazione ( pizzaioli, cuochi, camerieri, baristi). Naturalmente nel parco tematico non può mancare la sicurezza, proprio per questo tra le figure professionali ricercate vi sono i custodi e addetti alla vigilanza, infermieri. Ottime opportunità di lavoro vi sono anche per gli impiegati amministrativi, inoltre si ricercano magazzinieri, operai, tecnici delle luci, animatori, autisti.

Dove inviare il proprio curriculum?

Attualmente è già possibile inviare la propria candidatura alla pagina ufficiale del sito https://www.turismofelixlavoro.it/

Potrà sembrare strano che già ora sia attiva la fase di reclutamento, ma l’obiettivo è fare in modo che all’apertura ci sia personale pronto, qualificato per le varie mansioni e professionale. Ecco perché oltre alla selezione ci sarà un periodo di formazione.

Quelli visti sono i profili principali ma non sono gli unici, quindi per chi sta cercando lavoro si tratta di una grande opportunità per entrare in un complesso di grandi dimensioni e che di conseguenza può offrire ottime possibilità di crescita personale ed economica.

Infermieri partita IVA: come aprirla, il regime fiscale e l’ENPAPI

Se dovessimo immaginarci la figura dell’infermiere, lo vedremmo nella sua classica divisa a lavorare in una corsia d’ospedale. In realtà, sarebbe sbagliato soffermarsi solo sul profilo da lavoratore assunto con un contratto a indeterminato, o comunque come un lavoratore subordinato.

L’infermiere professionista

Infatti, l’infermiere di oggi è un professionista a tutti gli effetti, laureato in scienze infermieristiche, con un lungo tirocinio svolto, e con un esame di abilitazione da affrontare e superare per iscriversi al relativo Albo. Non a caso, l’infermiere appartiene al gruppo delle professioni sanitarie, con la possibilità di scegliere se fare il dipendente in una struttura pubblica o privata, oppure se esercitare da libero professionista.

L’infermiere professionale può lavorare negli ospedali, ma anche nelle scuole, in associazione sportive e nelle comunità composta da tossicodipendenti o da pazienti psichiatrici.

Molto spesso, l’infermiere opera anche a domicilio, chiamato per la somministrazione dei farmaci, per seguire il decorso post operatorio di un paziente, per fare medicazioni etc.

Infermiere: come aprire partita IVA

L’infermiere che vuole esercitare la propria attività non da lavoratore subordinato, deve aprire la partita IVA e può farlo in pochi e semplici passi online. Per sicurezza, può avvalersi di una consulenza che lo guida negli step che lo porteranno a svolgere l’attività di infermiere libero professionista.

Come per tutte le attività economiche svolte con partita IVA, anche quella da infermiere professionista prevede l’attribuzione di un codice ATECO che nel caso specifico è 86.90.29 che comprende tutte le attività paramediche indipendenti nca (non classificato altrove).

Dovrà poi comunicare all’Ordine l’avvio della propria attività da libero professionista. Iscriversi all’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica (ENPAPI) per quanto riguarda il versamento dei contributi. Ciò deve avvenire entro 60 giorni dall’apertura della partita IVA. La Cassa previdenza infermieri prevede delle riduzioni durante i primi quattro anni di apertura della partita IVA.

L’infermiere professionista deve fare un’Assicurazione responsabilità Civile, seguire un corso professionale di formazione costante e obbligatoria (ECM – Educazione continua in Medicina) uguale a quella di tutti gli operatori sanitari, che siano professionisti o dipendenti.

Effettuare la scelta del regime fiscale con cui operare.

Scelta del regime fiscale

L’infermiere professionista deve scegliere il regime fiscale. Solitamente, poiché le spese da scaricare sono esigue, si opta per il regime forfettario o per la contabilità semplificata. Brevemente, il regime forfettario è comunque il più adeguato per le piccole partite IVA. Esso prevede un’aliquota start-up al 5% sul reddito imponibile per i primi cinque anni di attività, per chi ne possiede i requisiti, per poi passare al 15%, sempre che i redditi rimangano sotto i 65.000 euro.

Il regime forfettario opera in base ai coefficienti di redditività che per gli infermieri è del 78%. Ciò vuol dire che contributi e tasse saranno pagati sul 78% degli incassi. L’unico costo che può abbassare l’imponibile fiscale è il pagamento dei contributi ENPAPI.

Quanto costa l’ENPAPI

I contributi si suddividono in tre tipologie: soggettivo, integrativo, maternità’.

  • Il contributo soggettivo viene calcolato in base al reddito dichiarato nella dichiarazione dei redditi e per il 2021 è pari al 16%. Esso ha un importo minimo che deve essere pagato anche in assenza di incassi, attualmente pari a 1.600 €. Se hai meno di 30 anni puoi chiedere la riduzione del 50% dei contributi soggettivi.
  • Il contributo integrativo è del 4% e deve essere aggiunto al tuo compenso in tutte le fatture che emetterai.

Il contributo maternità è versato una tantum e viene stabilito annualmente.

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Contributi previdenziali Casse professionali: tutte le aliquote e i nuovi aumenti

Continuano i ritocchi sui contributi previdenziali delle Casse professionali. Aumenti sono registrati per i medici, gli odontoiatri, i giornalisti e i veterinari. Per i geometri e i periti industriali, l’integrativo è al 5% per le commesse fatte a favore della Pubblica amministrazione. Ecco tutte le percentuali dei contributi, il contributivo integrativo e la quota di maternità (quasi sempre fissa) inerenti la dichiarazione dei redditi del 2021 per compensi maturati nel 2020.

Dichiarazione redditi 2021, a chi sono aumentati i contributi? I giornalisti dell’Inpgi

I contributi calcolati sul reddito netto dei professionisti del 2020 sono in aumento per gli odontoiatri, i medici, i giornalisti e i veterinari. I contributi integrativi, invece, quest’anno sono aumentati per i soli giornalisti. Nel dettaglio, i giornalisti iscritti all’Inpgi, l’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani, pagano:

  • un contributo soggettivo del 12% sul reddito professionale netto fino al limite di 24 mila euro;
  • per redditi oltre i 24 mila euro la percentuale sale al 14%;
  • il contributo integrativo del 4% del reddito lordo;
  • a scelta del professionista il contributo aggiuntivo di almeno il 5% sul reddito netto.

Il modello di reddito GS/2021 deve essere inviato in via telematica entro il 30 settembre 2021.

Contributi previdenziali di avvocati e consulenti del lavoro

Gli avvocati iscritti alla Cassa Forense pagano il contributo soggettivo sul reddito della propria professione aumentato dal 14,5% al 15%. L’aumento tuttavia è in vigore dal 1° gennaio 2021, pertanto per la dichiarazione dei redditi da presentare entro il 30 settembre 2021 la percentuale è ancora del 14,5%. In più gli avvocati pagano un contributo soggettivo del 3% sul reddito netto e un integrativo del 4% sul volume di affari. Per i consulenti del lavoro, il contributo soggettivo è del 12% sul reddito netto e l’integrativo del 4%.

Dichiarazione redditi di commercialisti e notai

Per i commercialisti il contributo soggettivo varia dal 12% al 100% del reddito netto, l’integrativo è del 4%. La Cassa dei Ragionieri e Periti commerciali (esperti contabili) applica un soggettivo dal 15 al 25%, un soggettivo supplementare dello 0,75% e un integrativo sul volume di affari del 4%. I notai iscritti alla Cassa nazionale del Notariato, versano il 22% del valore del repertorio notarile del mese precedente per atti del valore negoziale fino a 37 mila euro. Tutti gli altri atti hanno una percentuale del 42%.

Medici e odontoiatri, quanto pagano di contributi previdenziali alle Casse?

Per i medici e gli odontoiatri iscritti all’Enpam, il contributo sulla quota A è fisso in base all’età. Il contributo sulla quota B è del 19,5% sul reddito professionale netto (lo scorso anno era del 18,5%). Oltre il limite dei 103.0555 euro di reddito annuo, la quota B sull’incremento è pari all’1%. Per gli attuari, i chimici e i fisici, i dottori agronomi e forestali, e i geologi iscritti all’Epap, il contributo soggettivo è del 10% sul reddito netto fino a 103.055 euro all’anno, sull’eccedenza si paga il contributo di solidarietà dello 0,2%. È prevista la percentuale integrativa del 2% sul volume di affari mentre il contributo maternità è fisso.

Agrotecnici, periti agrari e biologi: quanto pagano di contributi previdenziali?

Gli agrotecnici e i periti agrari iscritti alla Fondazione Enpaia (Ente nazionale di previdenza per gli addetti e per gli impiegati in agricoltura), versano il contributo soggettivo pari al 10% sul reddito professionale netto. Cambia il contributo integrativo che è del 2% per gli agrotecnici e dal 2% al 5% per i periti agrari. Per entrambe le categorie il contributo di maternità è fisso. I biologi, iscritti all’Ente nazionale di previdenza e assistenza a favore dei Biologi, il contributo soggettivo è del 15% sul reddito netto della professione, mentre l’integrativo è del 4% sul volume di affari. Dal 1° luglio 2019 il 4% si paga anche sulle prestazioni a favore della Pubblica amministrazione.

Farmacisti, infermieri, psicologi e veterinari: quanto pagano alla dichiarazione dei redditi?

Per i farmacisti iscritti all’Enpaf sono previsti i contributi previdenziali e assistenziali fissi per il 2021. Diversamente gli infermieri dell’Enpapi, versano un contributo soggettivo del 16% sul reddito netto e un integrativo del 4% (anche sulle prestazioni verso la Pubblica amministrazione dal 16 maggio 2019). Per gli psicologi iscritti all’Enpap il contributo soggettivo è del 10% sul reddito netto, l’integrativo del 2% sul volume di affari. Resta fisso il contributo di maternità. Per i veterinari dell’Enpav, il contributo soggettivo è del 15,5% sul reddito netto fino a 95.150 euro (sullo scaglione più alto è del 3%). È previsto un integrativo sul volume di affari del 2% e un contributo di maternità fisso.

Geometri, ingegneri, architetti e periti industriali: contributo soggettivo e integrativo

I geometri iscritti alla Cassa italiana di previdenza e assistenza Geometri liberi professionisti (Cipag) versano un contributo soggettivo del 18% sul reddito netto fino a 156.800 euro. Per redditi oltre la soglia è previsto un contributo soggettivo del 3,5%. Il contributo integrativo è del 5% sul volume di affari, del 4% nel caso in cui si tratta di lavori fatti per la Pubblica amministrazione. per gli ingegneri e gli architetti il contributo soggettivo è del 14,5% sul reddito netto, con un contributo integrativo del 4% calcolato sul volume di affari. Per i periti industriali iscritti all’Eppi, Ente di previdenza dei periti industriali e periti industriali laureati, il contributo soggettivo è del 18%, da calcolare sul reddito netto. Il contributo integrativo è del 5% sul volume di affari. La percentuale è salita dal 25 febbraio 2019 dal 2% al 5% anche per lavori fatti per la Pubblica amministrazione.

 

La Sicilia è in ottima salute

Una pioggia di nuove assunzioni: dirigenti medici, infermieri, personale sanitario e parasanitario ma anche ingegneri e geometri. La Sicilia ha salute da vendere. Almeno stando a quanto testimonia il nuovo bando che sarà a breve pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, che promuove un numerosi concorsi nell’isola a caccia di nuovo personale sanitario. Le nuove assunzioni previste sono la conseguenza del riordino delle piante organiche avviato grazie all’assessore regionale Massimo Russo nel 2011.

Si comincia con Catania: il Policlinico mette a disposizione 5 posti per la carica di dirigente amministrativo indirizzati a “tutti i candidati presenti presso le Aziende sanitarie del bacino orientale, alla data del 29 luglio 2006 ovvero la data del 28 settembre 2007”. E poi previste assunzioni a tempo determinato di infermieri e tecnici sanitari di laboratorio. Il bando di concorso dell’ospedale di Catania è aperto anche a geometri, ingegneri, programmatori e per un posto di affetto stampa.

Salendo verso Messina si scopre che il Policlinico della città sullo stretto mette a disposizione 15 posti per dirigenti sanitari non medici in diversi reparti. L’ Ospedale Papardo-Piemonte, sempre a Messina, è alla ricerca invece di 2 dirigenti con la qualifica di ingegnere civile o edile e di un dirigente ingegnere meccanico.

Le opportunità di impiego nel settore sanitario in Sicilia riguarda anche l’Asp di Siracusa, che ha indetto un concorso per 3 posti di geometra. Poi ancora 20 posti per dirigenti medici e amministrativi a disposizione a Palermo, presso l’azienda Villa Sofia-Cervello, mentre a Ragusa si cercano un architetto, un sociologo e due amministrativi per l’Asp.

Per accedere all’elenco completo dei bandi per i posti messi a disposizione nella sanità e conoscere le modalità di accesso ai concorsi è possibile consultare il portale della Regione Sicilia.

Aumentano i contributi per gli infermieri liberi professionisti

 

Tempi duri anche per gli infermieri liberi professionisti che, già stretti nella morsa di una professione gravosa, si trovano alle prese con una riforma della loro cassa di previdenza più pungente di qualsiasi puntura.

Il consiglio di indirizzo generale ha da poco approvato l’aumento della loro contribuzione integrativa: coloro che sono iscritti all’Enpapi dovranno pagare il 4% sull’imponibile conseguito, calcolato nelle parti del 2% quale incremento del montante, e del 2% per il fondo delle spese di gestione e solidarietà.

La riforma non è ancora cosa di legge e verrà trasmessa verso la metà di ottobre ai ministeri vigilanti, “affinché le misure, finalizzate al miglioramento dell’adeguatezza delle prestazioni, entrino in vigore dal 1° gennaio 2012” – ha dichiarato ad Ansa il Presidente dell’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica, Mario Schiavon.

Abbiamo fatto una valutazione sul tasso di sostituzione, perché chi lavora per un’intera vita porti a casa oltre il 60%” – ha proseguito.

Secondo l’esito degli studi tecnici, poi, con l’applicazione del regime ideato si andrebbe dall’attuale 27% a un futuro 62%.

Ineludibile un ritocco al contributo soggettivo, da compiere attraverso un innalzamento progressivo, in cinque anni, dell’aliquota dal 10% fino al 16% del reddito netto; l’incremento percentuale sarà di due punti per il primo anno e di uno per i successivi, con la possibilità di procedere a un riscatto facoltativo, per adeguare alla nuova regolamentazione gli anni versati”.

Per ulteriori informazioni: ENPAPI

AAA farmacisti e sviluppatori di software cercasi

Gli sviluppatori di software, gli infermieri, i progettisti meccanici e metalmeccanici tra le professioni high skill più ricercate, secondo quanto emerge da un rapporto pubblicato da Unioncamere.

Non è lontana l’ipotesi in cui le aziende italiane saranno costrette ad affiggere annunci del tipo “AAA cercasi idraulico”. Per questa figura professionale, difficile da reperire come i farmacisti, le imprese artigiane mettono in conto più di 12 mesi di ricerca.

Tra le professioni intermedie, le aziende lamentano difficoltà di reperimento elevate per gli addetti alla reception e gli operatori di mensa, mentre tra gli operai specializzati è forte la carenza di carpentieri. Non solo, mancano anche tornitori e autisti di pullman.

Per le imprese artigiane gli “introvabili” sono i copritetti e i pavimentatori, che si aggiungono alle carenze ormai “croniche” di idraulici, parrucchieri ed estetisti.

Insomma, il sistema informativo Excelsior di Unioncamere e ministero del Lavoro mette in evidenza che se scovare un lavoro oggi non è impresa facile, ci sono casi in cui i lavoratori in grado di svolgerlo sono vere e proprie “primule rosse”. 28.540 i lavori richiesti dalle aziende artigiane su 117mila considerati di difficile reperimento dal totale delle imprese dell’industria e dei servizi.

Marco Poggi