Assegno di incollocabilità, cambia l’importo erogato dall’Inail

Con decreto del Ministero del Lavoro è stato aumentato l’importo dell’assegno di incollocabilità erogato dall’Inail in favore di persone vittime di incidenti sul lavoro, ecco i nuovi importi.

Assegno di incollocabilità, aumenta l’importo

L’Inail con la circolare 34/2023 rende noto il nuovo importo dell’assegno di incollocabilità che dal 1° luglio 2023 è di 290,11 euro, l’ultimo importo erogato nel mese di giugno era di 268,37 euro, si tratta quindi di un aumento di circa 23 euro.

L’assegno in questione viene erogato ai titolari di rendita Inail che non abbiano ancora compiuto i 65 anni di età e che in seguito a un infortunio sul lavoro o malattia profesionale non siano più in condizione di svolgere un’attività di lavoro e non siano destinatari di una collocazione obbligatoria adatta alle loro condizioni.

Affinché si possa ottenere l’assegno di incollocabilità occorre che sia riconosciuto un grado di invalidità almeno del 34% se l’infortunio si è verificato prima del 31 dicembre 2006. Per eventi verificatisi successivamente, la menomazione dell’integrità psico-fisica/danno biologico deve essere superiore al 20%, riconosciuto secondo le tabelle di cui al d.m. 12 luglio 2000.

L’assegno di incollocabilità è erogato insieme alla rendita Inail e viene rivalutato annualmente dal primo luglio in base all’indice di inflazione registrato.

Ricordiamo che l’assegno di incollocabilità non viene erogato in modo automatico dall’Inail al riconoscimento dell’invalidità dovuta a infortunio sul lavoro o malattia professionale, ma solo dietro domanda da parte dell’interessato.

Infortuni sul lavoro, aumentano gli indennizzi Inail

Nell’articolo 21 della bozza del decreto Lavoro è in arrivo un’importante novità per i lavoratori. Sono riviste verso l’alto le tariffe defli indennizzi Inail in caso di infortunio sul lavoro. Ecco i nuovi importi.

Differenza tra indennizzi e risarcimenti Inail

I lavoratori in caso di infortuni sul lavoro sono tutelati attraverso l’Inail (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) che ha un fondo per risarcire i lavoratori implementati attraverso i contributi versati dai datori di lavoro.

In caso di infortunio, il lavoratore ottiene un risarcimento calibrato in base alla perdita economica da lui subita. A tale risarcimento si aggiunge un indennizzo, definito danno biologico, derivante dalla menomazione alla propria capacità psico-fisica.

L’indennizzosi corrisponde in forma di capitale per per infortuni o malattie professionali con invalidità dal 6 al 15% e in forma di rendita per menomazioni che oscillano tra il 16% e il 100%.

Su queste due voci è intervenuto il governo andando ad aumentare gli importi dovuti.

I nuovi importi degli indennizzi Inail nel decreto Lavoro

I nuovi importi degli indennizzi Inail sono più elevati. Per quanto riguarda l’indennizzo in forma di capitale per le lesioni di minore rilevanza (dal 6% al 15%), gli importi previsti oscillano in base alla percentuale. In base alle nuove tabelle il valore di 9.600 euro viene riconosciuto in caso di menomazione del 6% in una persona fino a 20 anni di età. L’importo si riduce all’aumentare della fascia di età del lavoratore. Ad esempio per lo stesso grado di invalidità permanente nella fascia di età 36-40 anni, l’importo è di 7.760 euro.

Deve però essere sottolineato che non tutti gli infortuni sul lavoro portano a maturare il diritto all’indennizzo, infatti non sempre ne consegue una menomazione permanente. Generalmente invece matura il diritto al risarcimento.

Nel caso in cui al lavoratore debba essere corrisposta una rendita annua, gli importi variano da 1.472€ (16%) e i 26.000€ (100%). Per un’invalidità permanente al 17% si ottiene una rendita annua di 1.598 euro. All’aumentare del grado di invalidità aumentano gli importi.

Tale rendita non è incompatibile con un reddito da lavoro dipendente, infatti le menomazioni di piccola entità, di entità non grave, consentono comunque di proseguire nel rapporto di lavoro. Tale rendita inoltre non è incompatibile con assegni di pensione o altre forme di reddito.

Come sono calcolati i nuovi indennizzi Inail?

Le tabelle ora sinteticamente spiegate sono realizzate avendo come punto di riferimento «Punto base Inail» questo nel 2000 corrispondeva al triplo dell’assegno sociale, nel tempo non si è però provveduto ad aumentare il Punto base Inail in base all’aumento dell’assegno sociale determinato tenendo in considerazione l’inflazione. Questo ha portato ad un disallineamento tra il costo della vita e tali rendite o indennizzi. Si è quindi provveduto a rivedere il Punto base Inail e da questo sono state create le nuove tabelle.

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