730 e modello Redditi PF, i rischi di incapienza e come funzionano

Da domani 31 maggio i contribuenti italiani potranno iniziare di inviare il modello 730. Inizia ad entrare in campo la stagione delle dichiarazioni reddituali. Ed alle solite ricerche sulle detrazioni e sulle spese da scaricare dal reddito, ecco che compaiono tutti gli altri dubbi riguardo alle dichiarazioni. La questione della incapienza fiscale è sempre uno degli argomenti caldi. Essere incapienti può portare anche a perdere ingenti somme di denaro relative ai rimborsi fiscali a cui hanno diritto molti contribuenti. Ma cosa significa incapienza e quando si materializza? Sono domande comuni a molti sia a chi è chiamato a presentare il modello 730, che per chi è chiamato a presentare il modello Redditi Persone Fisiche.

Rimborsi fiscali nel 730 o nel modello Redditi, gli incapienti rischiano

Un contribuente incapiente da un punto di vista fiscale è semplicemente colui che ha pagato l’Irpef non in misura piena o non l’ha pagata proprio perché non dovuta. Infatti i rimborsi fiscali riguardano l’IRPEF pagata dal contribuente su cui vanno detratti gli eventuali oneri detraibili relativi alle spese dell’anno precedente. Come è evidente la capienza fiscale è assolutamente determinante per portare a termine l’operazione di dichiarazione ed eventualmente ottenere il rimborso fiscale. Non è raro imbattersi in contribuenti che alla fine della dichiarazione dei redditi si trovano, contrariamente a quanto credevano, fuori dal perimetro dei rimborsi. La questione dell’ incapienza fiscale è molto importante.

Incapienti e cosa ci rimettono

Un contribuente incapiente per non aver pagato l’IRPEF a sufficienza o non avendola pagata per niente, può perdere i rimborsi fiscali anche se questi dovrebbero essere ingenti. Spese per ristrutturazione edilizia, ecobonus, spese sanitarie, spese dentistiche e così via sono tutte spese che evidentemente vengono perdute dal punto di vista dei bonus fiscali. Chi ha versato l’IRPEF lo nota dal proprio CUD o meglio dalla propria certificazione unica. L’IRPEF, acronimo di Imposta sul reddito delle persone fisiche, è un’imposta che grava sui redditi prodotti nell’anno precedente quello in cui si presenta il 730. È evidente che anche le spese detraibili devono essere riferite allo stesso anno. Il problema di fondo per gli incapienti è che non avendo versato imposte o avendone versate poche, come si vince sempre dalla certificazione unica, si trovano fuori dei rimborsi fiscali. In effetti una delle cose a cui prestare attenzione nel momento in cui si presenta la dichiarazione, è proprio quella dell’imposta pagata nell’anno precedente.

Anche bonus, superbonus e ristrutturazioni vanno perse in determinati casi

Una situazione molto grave quella dell’incapienza. Grave soprattutto per chi si trova ad aver effettuato lavori di ristrutturazione edilizia con il nuovo super bonus al 110%. Infatti non è raro trovare casi in cui il contribuente, convinto di aver diritto al rimborso fiscale, ha avviato opere di ristrutturazione edilizia. Proprio il superbonus probabilmente è stato il motivo per cui molti hanno avviato dei lavori di ristrutturazione che altrimenti non avrebbero effettuato. Trovarsi di colpo incapienti dal punto di vista fiscale e quanto di peggio possa accadere a chi conscio di dover recuperare dei soldi si ritrova con un 730 spesso anche a debito. Una questione difficile questa dal momento che chi non ha versato IRPEF è evidente che non ha diritto ai rimborsi.

I modelli detrazione ed i calcoli possibili in seno alla propria famiglia

Una soluzione a questo evento è quella di presentare per tempo al datore di lavoro la dichiarazione di aver diritto alle detrazioni di imposta in maniera consona alla propria capacità reddituale. Per completezza di informazione infatti va detto che non è raro trovare  casi in cui anche il semplice sfruttare le detrazioni per lavoro dipendente o ancora peggio il semplice sfruttate detrazioni per figli a carico può determinare una incapienza d’imposta evidente. L’esempio tipico è di due genitori che entrambi lavorano. In questo caso soprattutto per chi ha numerose spese sanitarie da scaricare, sarebbe opportuno spostare le detrazioni per i familiari a carico a nome dell’altro coniuge.  In pratica a volte, più IRPEF si è pagata meglio si sta. Più IRPEF si paga più diritto al rimborso c’è e soprattutto per chi deve scaricare molte spese e molti oneri dalla dichiarazione dei redditi l’imposta torna perfettamente utile. Evidente che nel momento in cui un contribuente deve scaricare poche spese mediche o poche altre spese detraibili il gioco del incapienza Fiscale non ha senso.

L’esempio delle pensioni nella no tax area e il 730

Frequente è anche il caso dei pensionati, soprattutto quelli che godono di prestazioni assistenziali e non previdenziali. L’assegno sociale per esempio, è una prestazione che l’Inps eroga a chi ha difficoltà economiche ed ha un età pensionabile. In questo caso l’assegno sociale non ha trattenute così come non le hanno le pensioni integrate al minimo.  Questo pensionato può avere qualsiasi tipologia di spesa detraibile e qualsiasi diritto al rimborso fiscale. Nulla cambia. Infatti finirà con il non recuperare niente in dichiarazione dei redditi ne tanto meno  con i conguagli fiscali di fine anno. La questione di incapienza fiscale quindi è determinante anche per spingere alla dichiarazione.  Come per chi magari non è tenuto alla presentazione della dichiarazione dei redditi. Infatti c’è chi presenta il 730 soltanto perché deve recuperare parte nelle spese detraibili sostenute l’anno precedente. In questo caso non essendo soggetto tenuto alla dichiarazione dei redditi e non andando a rimborso perché incapiente, la storia cambia. Infatti come detto in precedenza, sarebbe il caso o meglio sarebbe più opportuno non presentare proprio dichiarazione.

Detrazioni spese sanitarie: cosa succede se l’Irpef dovuta è incapiente?

Le spese sanitarie rappresentano per le famiglie un esborso piuttosto importante. Proprio per questo la legge ha stabilito la possibilità di portare le stesse in detrazione e in alcuni casi, cioè quando affrontate in favore di persone disabili, si può ottenere la deduzione, cioè la sottrazione delle spese dalla base imponibile. Cosa succede però se la quota Irpef non copre tutte le detrazioni a cui si avrebbe diritto? Questa la domanda a cui si cercherà di rispondere.

Irpef incapiente rispetto alle detrazioni spettanti per spese sanitarie

Facciamo il caso di una famiglia che abbia in un anno particolari costi relativi a spese mediche, ad esempio ha più figli e gli stessi devono applicare l’apparecchio ortodontico, questo potrebbe rappresentare una spesa importante. Ipotizziamo che un membro della stessa famiglia  debba portare le lenti a contatto, anche questa spesa può essere portata in detrazione. L’ammontare totale delle spese è molto alto, ma in effetti l’Irpef dovuta è più bassa. In questo caso cosa succede? La normativa parla chiaro: le detrazioni a cui si avrebbe diritto sono perse.

Ricordiamo che la detrazione viene applicata dopo aver calcolato l’imposta dovuta e ad essa si sottrae l’ammontare delle detrazioni maturale ( le stesse non sono solo quelle riconosciute per le spese mediche e sanitarie, ma anche quelle per le eventuali ristrutturazioni, spese per assicurazioni, fondi pensione…), proprio per questo motivo l’Irpef dovuta potrebbe essere incapiente.

Ricordiamo anche che la detrazione è pari al 19% della spesa sanitaria sostenuta, con franchigia di 129,11 euro. Solo in alcuni casi è possibile portare in detrazione la spesa al 100%

Come l’Agenzia delle Entrate ha precisato nelle sue guide: “Le detrazioni possono essere fruite solo se le spese restano effettivamente a carico di chi le ha sostenute e nel limite dell’imposta lorda annua. L’eventuale eccedenza non può essere chiesta a rimborso né utilizzata nel periodo d’imposta successivo .

Detrazione per spese mediche e sanitarie sostenute da familiari non a carico.

In alcuni casi è possibile portare in detrazione anche le spese sostenute per persone che non sono fiscalmente a carico, sebbene in questo caso è presente un ulteriore limite, cioè 6.197,48 euro. Ricordiamo che non sono fiscalmente a carico i soggetti che nell’arco di un anno percepiscono redditi superiori a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibil, tale limite sale a 4.000 euro per i figli di età non superiore a 24 anni.

In questo caso la spesa può essere portata in detrazione solo per la parte di spesa che non ha avuto capienza nell’Irpef del soggetto affetto dalla patologia. Se il contribuente non fiscalmente a carico e affetto da patologia non è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi, la detrazione può essere fruita per intero dal familiare che ha sostenuto le spese mediche. Per poter ottenere la detrazione è necessario presentare anche l’autocertificazione della persona affetta dalla patologia che attesta di non essere tenuta a presentare la dichiarazione dei redditi.

Rateizzazione delle detrazioni Irpef

Vi è, infine, un unico caso in cui è possibile usufruire della rateizzazione degli importi  in caso di Irpef incapiente dell’anno di riferimento in cui le spese sono state sostenute. Se l’ammontare complessivo delle spese sanitarie e mediche per l’anno di riferimento è superiore a 15.493,71 euro, al lordo della franchigia di 129,11 euro si può ottenere la ripartizione delle detrazioni in 4 quote annuali di pari importo. L’opzione deve essere esercitata la momento della presentazione della dichiarazione ed è irrevocabile.

Riepiloghiamo quanto detto fin qui su Detrazioni e deduzioni Irpef

Deduzioni per spese mediche e sanitarie: quali sono e quando si possono ottenere

Detrazioni per spese mediche: quali sono e casi particolari

Assegno Unico e detrazioni per spese mediche e sanitarie sono compatibili?

Detrazioni spese assicurazione: quali polizze danno vantaggi fiscali?